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Sport

Le scelte in campo e a tavola: Messi, Smalling e gli altri calciatori vegani

Studi dimostrano che una dieta vegana non penalizza le prestazioni sportive. Gli esempi di calciatori come Messi, Bellerin e Smalling dimostrano che una scelta consapevole può trasformare il corpo e la carriera.

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    Da Lionel Messi a Chris Smalling, passando per Hector Bellerin e Serge Gnabry, il veganesimo ha conquistato un posto d’onore anche nel mondo del calcio. Se atleti come Lewis Hamilton e Novak Djokovic hanno già dimostrato che una dieta priva di prodotti animali non limita le performance, ora anche molti calciatori di alto livello scelgono un’alimentazione vegetale per motivi di salute, etica o sostenibilità ambientale.

    Il cambiamento alimentare di Messi
    Lionel Messi, da sempre legato alla tradizione argentina del asado (carne arrosto), ha rivoluzionato la sua dieta dopo aver incontrato il medico italiano Giuliano Poser. La stella dell’Inter Miami soffriva di problemi digestivi e frequenti infortuni. Con una dieta basata su cereali integrali, frutta e verdura fresca, Messi ha notato un netto miglioramento delle sue condizioni fisiche. «Da giovane non ci pensi e mangi quello che vuoi, come cioccolata e bibite gassate. Ma quando inizi a fare attenzione, capisci quanto influisca sull’intero organismo», ha dichiarato in un’intervista.

    Bellerin, vegano per recuperare energia
    Hector Bellerin, difensore del Betis ed ex Arsenal, è diventato vegano nel 2017 come esperimento. Doveva durare due settimane, ma i benefici riscontrati lo hanno convinto a mantenere questa scelta. «Mi sento più in forma e recupero più velocemente», ha affermato.

    La scelta consapevole di Smalling
    Chris Smalling, difensore della Roma, ha iniziato il suo percorso vegano grazie alla moglie Sam Cooke, anche lei vegana. Per Smalling, il passaggio a un’alimentazione vegetale è stato motivato dall’etica e dalla sostenibilità: «Non potevo più ignorare il dolore degli animali e il futuro del pianeta», ha raccontato. Nonostante qualche timore iniziale nel comunicare la decisione alla squadra, Smalling ha trovato supporto sia al Manchester United sia alla Roma, dove i nutrizionisti del club hanno subito adattato il piano alimentare alle sue esigenze.

    L’impatto della dieta vegana sulle prestazioni
    La dieta vegana spesso suscita dubbi riguardo all’apporto proteico e calorico necessario agli atleti. Marco Bonazzi, biologo e nutrizionista, sottolinea che, se ben pianificata, una dieta vegana non preclude risultati sportivi di alto livello.

    «Non esiste un regime alimentare universalmente migliore. La dieta vegana richiede solo alcune accortezze per garantire un apporto calorico adeguato. Per esempio, gli atleti devono aumentare la frequenza dei pasti e scegliere cibi poveri di fibre per evitare sazietà eccessiva. Inoltre, le proteine vegetali devono essere alternate per assicurare l’assunzione di tutti gli amminoacidi essenziali nell’arco della giornata».

    I vantaggi di una dieta vegetale includono un ridotto apporto di grassi, utile in certi momenti della stagione, e benefici sulla salute generale, come la riduzione del rischio di patologie cardiovascolari.

    Gli stereotipi da superare
    Nonostante gli studi e gli esempi pratici, i pregiudizi nei confronti della dieta vegana nel mondo dello sport persistono. Tuttavia, atleti come Messi, Smalling e Bellerin dimostrano che, con una pianificazione adeguata, un’alimentazione vegetale può sostenere le prestazioni al massimo livello, trasformando la vita e la carriera.

    Queste scelte rappresentano non solo una rivoluzione alimentare, ma anche un messaggio importante di consapevolezza verso il benessere degli animali e la sostenibilità ambientale.

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      Sport

      Federica Pellegrini confessa da Fazio: “Dopo il parto sono stata vicina alla depressione”

      Ospite a Che Tempo che Fa, Federica Pellegrini ha raccontato la fatica e la vulnerabilità del suo primo anno da madre. Nel libro scritto a quattro mani con Matteo Giunta, la coppia si mette a nudo tra amore, sport e il delicato equilibrio della genitorialità.

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        Che strazio da Fazio, verrebbe da dire: divina in vasca, meno disinvolta davanti alle telecamere, Federica Pellegrini ha presentato nel salotto di Che Tempo che Fa il libro In un tempo solo nostro, scritto con il marito Matteo Giunta. Un racconto a due voci che attraversa i successi sportivi, ma soprattutto le sfide private della coppia, dalla vita quotidiana alla recente maternità.

        “Dopo il parto ho vissuto momenti difficili”

        La campionessa non ha nascosto la fragilità dei primi mesi dopo la nascita della piccola Matilde, venuta al mondo il 3 gennaio 2024. «Dopo il parto sono stata vicino alla depressione – ha confessato –. È stato un periodo molto duro, in cui mi sono sentita persa, stanca e sopraffatta. Poi, grazie a Matteo e alla mia famiglia, ho ritrovato equilibrio».

        Un amore nato in corsia

        Il libro, pubblicato da La Nave di Teseo, racconta anche l’inizio della loro storia d’amore, sbocciata tra allenamenti e gare. Giunta, suo ex coach, è diventato compagno di vita e padre di sua figlia. «Matteo è la mia roccia – ha detto Federica –. Mi ha insegnato a non avere paura di mostrarmi fragile».

        Dalla piscina alla vita vera

        In un tempo solo nostro è il diario di due sportivi che imparano a essere genitori, affrontando la quotidianità con la stessa disciplina che li ha resi vincenti. E se davanti a Fazio la Pellegrini è apparsa un po’ impacciata, il messaggio del libro arriva forte e chiaro: anche i campioni, quando diventano genitori, devono imparare a nuotare di nuovo.

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          Calcio

          Momento difficile per Francesco Totti e la figlia Chanel: tra loro c’è tensione (e c’entra la gelosia di Noemi Bocchi)

          Secondo il settimanale Oggi, Noemi Bocchi sarebbe “gelosa anche del passato familiare” di Totti. E Ilary risponde con ironia, indossando una maglietta con la scritta “Se lallero”

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            Non è un periodo sereno per Francesco Totti. Né sul piano familiare né su quello sentimentale. A far discutere, questa volta, non sono gli equilibri con l’ex moglie Ilary Blasi, ma il rapporto con la figlia Chanel, che secondo i rumor starebbe attraversando un momento di tensione.
            La causa? Una miscela di scelte professionali, gelosie e vecchie ferite mai del tutto guarite.

            La scelta di Chanel e il disappunto del padre

            A far scattare la scintilla, racconta Oggi, sarebbe stata la decisione di Chanel Totti di partecipare alla prossima edizione di Pechino Express. Una scelta che avrebbe sorpreso (e in parte contrariato) il padre, che avrebbe voluto per lei un percorso più discreto, lontano dai riflettori.
            Ilary, invece, avrebbe appoggiato l’idea con entusiasmo, vedendo nella figlia il suo naturale erede televisivo.

            La “gelosia cieca” di Noemi Bocchi

            A complicare ulteriormente la situazione sarebbe intervenuta Noemi Bocchi, attuale compagna di Totti, descritta dal settimanale come “gelosa del passato familiare del compagno”.
            Secondo la rivista, l’ex calciatore non potrebbe nemmeno “pronunciare il nome di Ilary senza suscitare irritazione”. Un sentimento di possessività che, scrive Oggi, si sarebbe esteso anche alla figlia Chanel, da sempre legatissima alla madre.

            Dalla maglietta “6 Unica!” a “Se lallero”

            L’episodio più emblematico di questo nuovo gelo familiare riguarda la maglietta “6 Unica!” che Totti mostrò dopo un gol nel derby del 2002. Per vent’anni si è creduto che fosse dedicata a Ilary. Ora, in un’intervista recente, l’ex capitano ha cambiato versione, dicendo che la scritta era per la Curva Sud.
            Una rettifica che, secondo molti, sarebbe nata proprio da quella “gelosia cieca” di Noemi.
            Ilary, intanto, ha replicato con il suo stile inconfondibile: su Instagram è apparsa con una maglietta ironica, “Se lallero” – espressione romana che significa “sì, come no…”.

            Equilibri fragili

            In questo clima teso, Chanel si troverebbe nel mezzo, divisa tra il desiderio di seguire la madre nel mondo dello spettacolo e il bisogno di mantenere un legame col padre. Le divergenze, scrive ancora Oggi, sarebbero ormai palpabili.
            E se la separazione Totti-Blasi continua a far discutere nelle aule e sui social, a distanza di anni la vera partita sembra ancora aperta: quella per la serenità familiare.

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              Calcio

              Noemi Bocchi brilla alla serata per Amaro Montenegro con Totti e Spalletti: look da copertina e una Birkin Hermès da sogno

              Alla presentazione dello spot che riunisce Francesco Totti e Luciano Spalletti, Noemi Bocchi attira i riflettori con un accessorio iconico.

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                Quando Francesco Totti e Luciano Spalletti si ritrovano nello stesso spot, la scena è già servita. Ma alla presentazione della nuova campagna Amaro Montenegro, c’è stato spazio anche per un’altra protagonista: Noemi Bocchi, che ha accompagnato l’ex capitano della Roma regalando ai fotografi un look impeccabile e un dettaglio capace di accendere l’attenzione del fashion radar

                La Birkin che parla chiaro
                Sotto i flash, la compagna di Totti ha sfoggiato una Hermès Birkin. Parliamo di una delle borse più iconiche e desiderate al mondo: i modelli base partono da circa 9-12 mila euro, ma a seconda della pelle, della dimensione e delle finiture si sale rapidamente. Le versioni più ambite, tra pelli esotiche, colori rari e metalli preziosi, volano oltre i 20-30 mila euro. Per i pezzi da collezione, il prezzo può tranquillamente superare quota 40 mila e arrivare anche nell’olimpo delle sei cifre. Una dichiarazione di stile, più che un accessorio.

                Un evento simbolico, tra calcio e pubblicità
                L’occasione era già di quelle che fanno notizia. Lo spot di Amaro Montenegro ha riportato fianco a fianco Totti e Spalletti, dopo anni di chiacchiere, nostalgie romaniste e qualche inevitabile stoccata sportiva. Atmosfera distesa, sorrisi, brindisi e quel tono da romanzo calcistico che solo certi incroci possono regalare. Bocchi, elegante e discreta, ha scelto un ruolo silenzioso ma impossibile da ignorare.

                Stile, equilibri e scenografie romane
                Tra outfit studiati e accessori di livello, la serata ha mostrato ancora una volta come la coppia Totti-Bocchi si muova con naturalezza nel nuovo equilibrio post-favola Totti-Blasi. Un percorso fatto di scatti, presenze misurate e un racconto pubblico che cresce evento dopo evento. La Birkin diventa così un simbolo, un cenno a un’estetica esclusiva che flirta con l’alta società e con le dinamiche del jet-set romano. Senza parole in più, senza bisogno di dichiarazioni: a volte basta un gesto, un accessorio, una comparsa ben calibrata per ribadire il proprio posto nella scena.

                A fine serata, tra applausi e calici alzati, la narrazione è chiara: mentre Totti torna al centro dell’immaginario sportivo con un sorriso disteso accanto a Spalletti, Noemi continua a ritagliarsi un ruolo definito. Silenziosa, elegante, e perfettamente consapevole che — in certi contesti — un dettaglio di pelle e fibbie vale quanto un’intervista.

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