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Sport

Per Davide Bonolis niente tv, ha il calcio nel cuore, e vuole stare lontano dai riflettori

Il figlio di Paolo Bonolis, Davide, segue la sua passione per il calcio e debutta nel professionismo, con l’orgoglio di papà Paolo e mamma Sonia.

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    Nato e cresciuto sotto i riflettori, Davide Bonolis, figlio del conduttore Paolo Bonolis e della produttrice Sonia Bruganelli, ha scelto di seguire una strada diversa da quella dei genitori. Ha nella testa il pallone e il calcio. Il giovane talento, classe 2004, ha recentemente fatto il suo debutto nel calcio professionistico, indossando la maglia nella Triestina calcio, squadra di Serie C come centrocampista. Un traguardo importante, frutto di anni di impegno e passione, che ha riempito di orgoglio papà Paolo e mamma Sonia, presenti sugli spalti per sostenerlo nella sua prima partita ufficiale. “Siamo estremamente orgogliosi di Davide“, ha dichiarato Paolo Bonolis. “Ha lavorato duramente per arrivare fin qui e merita ogni successo“. Sonia Bruganelli ha aggiunto: “Vederlo in campo è stata un’emozione indescrivibile. Il suo impegno e la sua passione sono fonte di ispirazione“.

    Talento e determinazione per Davide Bonolis

    Nonostante la giovane età, Davide ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per sfondare nel mondo del calcio. Cresciuto nelle giovanili di diverse squadre, ha affinato le sue abilità e sviluppato una mentalità da vero sportivo. Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo riservato e determinato, pronto a dare il massimo per raggiungere i suoi obiettivi. Il suo debutto nel calcio professionistico ha suscitato grande interesse nei media, soprattutto per la curiosità di vedere come un giovane proveniente da una famiglia esposta mediaticamente potesse farsi strada in un ambiente completamente diverso. Davide, però, sembra non curarsi della pressione e preferisce lasciare parlare il campo e il suo talento.

    Un futuro nel calcio… ma non solo

    Mentre il padre continua a brillare in televisione e la madre è impegnata con nuovi progetti, Davide è pronto a costruire la sua carriera calcistica. Il suo sogno? “Arrivare il più lontano possibile, con il lavoro e la dedizione“, ha dichiarato in una recente intervista. Un obiettivo ambizioso, che con la sua determinazione potrebbe trasformarsi in realtà. Oltre al calcio, Davide è un grande appassionato di musica e ama trascorrere il tempo libero con gli amici e la famiglia. È molto legato ai suoi genitori e alle sorelle, Silvia e Adele. Molto legato Massimo, figura centrale nella sua vita, il ragazzo ha un profilo Instagram molto seguito, dove condivide momenti della sua vita privata e della sua carriera calcistica. È fidanzato con Martina Fabbri, una ragazza molto riservata che non fa parte del mondo dello spettacolo.

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      Calcio

      Dybala ko: operazione al tendine e stagione finita. “Tornerò più forte”

      Paulo Dybala dice addio al finale di stagione. Dopo la rottura del tendine semitendinoso sinistro, l’attaccante si opererà: l’obiettivo è tornare a disposizione per l’inizio della prossima stagione.

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        La stagione di Paulo Dybala finisce qui. L’argentino della Roma dovrà operarsi nei prossimi giorni a causa di una seria lesione al tendine semitendinoso sinistro, rimediata durante il match contro il Cagliari. Fatale un colpo di tacco che ha causato la rottura del tendine in ben due punti. Una diagnosi pesante, che ha convinto lo staff medico giallorosso e la proprietà dei Friedkin a spingere per un intervento chirurgico, preferito a una terapia conservativa che – secondo i medici – avrebbe potuto mettere a rischio persino la carriera del calciatore.

        Il club ha ufficializzato la decisione con un comunicato, spiegando che la scelta dell’operazione è stata presa di comune accordo tra Dybala e la società. L’intervento, considerato delicato, comporterà almeno tre mesi di stop: l’obiettivo è permettere al numero 21 di essere pronto per il ritiro di luglio e per l’inizio della prossima stagione, ad agosto. Tra le opzioni per l’operazione ci sono centri specializzati in Svizzera, Finlandia e, più lontana, negli Stati Uniti. La Roma ha già inviato i migliori auguri all’argentino: “Ti aspettiamo!”.

        Dybala ha voluto affidare ai social il suo messaggio ai tifosi: “Cari amici, vi ringrazio di cuore per l’affetto che sempre mi dimostrate. Dopo i risultati degli esami e aver valutato le diverse opzioni, ho deciso di sottopormi all’intervento ora per tornare il prima possibile. Anche se sarò lontano dal campo, continuerò a sostenere i miei compagni della Roma in questa fase cruciale del campionato e la nostra nazionale che seguirò come un tifoso in più durante queste partite di qualificazione. Tornerò presto, ancora più forte, promesso. Ci vediamo in campo. Forza Roma e Vamos Argentina”.

        Una perdita pesante per la Roma, che dovrà fare a meno del suo talento nella fase decisiva della stagione. Mourinho e i tifosi sperano ora in un recupero senza intoppi per riabbracciare la Joya in estate.

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          Sport

          Il sogno nel cassetto di Federica Brignone? Giocare un set contro Jannik Sinner!

          La sciatrice Federica Brignone, ospite di Che Tempo Che Fa, ha rivelato un sogno segreto: sfidare Jannik Sinner a tennis. Tra battute e autoironia, la campionessa di sci ha ammesso di non avere grandi speranze con la racchetta in mano, ma di essere curiosa di vedere Sinner sugli sci.

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            La fortissima atleta azzurra ha deciso di svelare un desiderio che teneva nascosto nel cassetto: giocare una partita a tennis contro il numero uno della racchetta, Jannik Sinner. Ospite di Che Tempo Che Fa su Nove, la sciatrice italiana ha lanciato la proposta con il sorriso sulle labbra: “Mi piacerebbe giocare con lui… ma c’è un problema! Io faccio schifo a tennis e non vedrei neanche la pallina!”.

            Una sfida incrociata: la vedremo mai?

            Insomma, Brignone è consapevole delle sue scarse doti tennistiche, ma il desiderio di confrontarsi con un talento come Sinner resta. E chi lo sa, magari il campione altoatesino potrebbe ricambiare la sfida sulle piste da sci… E e se da parte di Federica, spirito competitivo a parte, ci fosse un interesse nei confronti di Jannik di un altro tipo?!? Tutto può essere…

            Sinner sugli sci? La Brignone approva!

            Se a tennis la partita sarebbe a senso unico, sugli sci le cose cambiano. Brignone ha rivelato che Sinner, prima di dedicarsi completamente alla racchetta, aveva già dimostrato di essere un fenomeno sugli sci. “È stato campione del Trofeo Topolino, che è come essere campione del mondo Under 14!” ha spiegato. Insomma, Jannik non è esattamente un principiante sulla neve… Quindi, se la sfida sulla terra rossa sarebbe un massacro, una gara di slalom potrebbe essere più equilibrata. Chissà, magari un giorno vedremo davvero i due scambiarsi sport per un giorno!

            Una confessione all’insegna dell’ironia

            La campionessa azzurra ha raccontato tutto con il suo solito spirito leggero e autoironico, conquistando il pubblico e strappando qualche risata. Probabilmente anche lei “vittima” di quell’atmosfera rilassata e complice che i tanti ospiti del talk condotto da Fazio hanno avuto modo di sperimentare negli anni. “Non ho mai osato dirglielo, ma ora lo sa tutta Italia!” ha scherzato. E chissà, magari Jannik Sinner avrà sentito l’invito e sarà pronto ad accettare la sfida… a patto che Brignone lo aspetti al varco sulle piste!

            Lo sport unisce, anche con un sorriso

            In definitva… vedremo Brignone e Sinner su un campo da tennis o su una pista da sci? Un’idea che fa naturalmente sorridere ma che dimostra quanto lo sport possa unire mondi diversi. Anche se la partita a tennis potrebbe finire in pochi minuti, la curiosità di vedere Sinner sugli sci rimane. E se un giorno accadesse davvero, sarebbe uno spettacolo memorabile.

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              Calcio

              Edoardo Bove: “Ero indemoniato in ambulanza, cercavo di mordere tutti. Eriksen mi ha chiamato subito dopo il malore”

              Ospite del podcast di Gianluca Gazzoli, Edoardo Bove svela i dettagli del malore in campo, il viaggio choc in ambulanza, la vicinanza di Eriksen e la nuova vita con il defibrillatore sottocutaneo: “Mi sento fortunato, ma oggi non sono più l’Edoardo di prima”.

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                Edoardo Bove ha scelto il podcast “Passa dal BSMT” di Gianluca Gazzoli per raccontare senza filtri uno dei momenti più drammatici della sua carriera e della sua vita. Il giovane centrocampista, che oggi vive lontano dal campo in attesa di capire se potrà tornare a giocare, ha ripercorso il malore che lo ha colpito durante Fiorentina-Inter e le conseguenze che ne sono derivate, tra diagnosi incerte e un futuro ancora tutto da scrivere.

                Bove ha spiegato che, secondo la legge italiana, non potrà tornare a giocare a livello agonistico con il defibrillatore sottocutaneo, installato per proteggere la sua vita: “All’estero potrei firmare una liberatoria, ma qui non è permesso. Andrò avanti con le visite e se un giorno potrò toglierlo valuterò. La mia salute mentale però conta più di tutto. Se non mi sento sicuro senza defibrillatore, non importa. Vivo un’altalena di emozioni, tra speranza e paura”.

                Il ricordo del malore è ancora vivido, ma Bove ammette che rivedere quelle immagini oggi è più difficile: “All’inizio ero quasi distaccato, ora mi fa male. Mi chiedo perché io no e gli altri sì. Poi mi sento subito in colpa perché so di essere fortunato. Ho capito subito quanto si sono spaventati tutti, ed è stato devastante”.

                Il centrocampista ha raccontato in modo dettagliato quanto accaduto durante quella tragica partita: “Ricordo tutto fino a poco prima del malore. Avevo la testa che girava, ma pensavo fosse l’alimentazione. Mi sono chinato fingendo di allacciarmi le scarpe, poi il buio. Quando mi sono svegliato, pensavo di aver avuto un incidente. Mi hanno raccontato che in ambulanza ero fuori controllo, cercavo di mordere chiunque, ma non ricordo nulla di quel momento”.

                Bove ha voluto sottolineare l’importanza della prontezza dei soccorsi: “Siamo dipendenti da chi ci sta accanto. Se accade in strada e nessuno sa fare il primo soccorso, non c’è scampo. Io sono vivo perché ero nel posto giusto al momento giusto. In campo avevo accanto i medici, i defibrillatori, le persone giuste. Sono grato per come è andata”.

                Sulla nuova quotidianità con il defibrillatore, Bove ha raccontato anche l’impatto psicologico: “All’inizio l’ho presa alla leggera, ma ora lo sento sempre addosso. Quando dormo, quando faccio certi movimenti. Ti cambia la percezione di te stesso, anche nei controlli aeroportuali. Ti senti osservato, a volte violato”.

                Tra i momenti più toccanti, la chiamata di Christian Eriksen, che ha vissuto un’esperienza simile durante gli Europei del 2021: “Non lo conoscevo di persona, ma mi ha chiamato subito. È stato bellissimo, mi ha detto di pensare solo a stare tranquillo e a stare con la mia famiglia”.

                Infine, Bove ha parlato anche del dolore dei suoi cari: “Vedere la mia famiglia soffrire senza poter fare nulla mi ha distrutto. Nonostante le tante fake news che giravano, sono stati sempre al mio fianco, mi hanno dato tutto. Ho vissuto questa cosa forse con troppa maturità. Oggi non sono più l’Edoardo di prima, ma non smetto di lottare”.

                Bove è pronto a riprovarci, ma senza forzature: “Non mi precludo nulla. Devo rispetto a me stesso, alla mia famiglia e ai sacrifici fatti. Ma voglio fare tutto con serenità e ascoltando i medici”.

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