Tennis
Djokovic si è ritirato dal Roland Garros. Sinner in cima al mondo
Jannik numero uno del mondo! L’annuncio mentre è in campo al Roland Garros. E scoppia la gioia dei tanti fans italiani!
Sinner è il nuovo numero 1 al mondo della classifica Atp di tennis. Novak Djokovic, infatti, si è ritirato dal Roland Garros in corso a Parigi. Jannik è il primo italiano a conquistare la vetta della classifica mondiale. Lo annunciano gli organizzatori proprio mentre il tennista azzurro è impegnato in campo contro Dimitrov.
Quella del ragazzo dai capelli rossi è stata una lenta scalata: colpo su colpo, partita dopo partita, allenamento dopo allenamento, il campione italiano ha raggiunto la vetta della classifica. Delusioni e rinascite, scelte importanti e difficili. Più forte degli infortuni, dei pronostici avversi, della forza dei suoi avversari. Tutto per arrivare a questa giornata magica, per te e per l’Italia che per la prima volta nella sua storia ha un numero 1 al mondo nel tennis.
Un traguardo storico per Jannik Sinner e per tutto lo sport italiano. Novak Djokovic si ferma a 428 settimane. Lunedì 10 è infatti la data da incidere nella storia, 10 giugno 2024, il giorno in cui Jannik Sinner e l’Italia raggiungeranno ufficialmente il punto più alto della storia del tennis. Jannik Sinner entra nell’olimpo dei grandi dello sport, come Tomba, come Valentino Rossi, come i campioni del mondo e olimpici a cui lui stesso dice di ispirarsi e con cui quando può si confronta.
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Tennis
Paperone Sinner: la stagione da record che lo avvicina ai grandi del tennis mondiale
Tra trionfi sportivi e premi da capogiro, Jannik Sinner ha messo in cassaforte il 2024 con un bottino che potrebbe superare i 21 milioni di euro. Solo l’ombra del doping pesa su quello che potrebbe essere il suo anno più brillante.
Chissà che presto, tra le baite e le malghe della sua natia San Candido, sulle alture di Bolzano, non spunti un deposito di monete scintillanti, degno di Paperon de’ Paperoni. Jannik Sinner, dopo aver conquistato la vetta del tennis mondiale, sembra infatti destinato a diventare anche il Re Mida del circuito. Con 16,6 milioni di euro già assicurati nel 2024 grazie ai suoi successi sui campi di tutto il mondo, e con il Masters 1000 di Parigi Bercy e le ATP Finals di Torino ancora da giocare, l’azzurro è a un passo dal battere il record assoluto di guadagni in una sola stagione. Quel primato appartiene a Novak Djokovic, che nel 2015 incassò 20,45 milioni di euro. Tuttavia, Jannik ha tutte le carte in regola per superarlo e chiudere il 2024 con una cifra incredibile: 21,85 milioni di euro.
Non male per un ragazzo che fino a pochi anni fa era considerato solo una promessa, e che oggi è una realtà consolidata del tennis mondiale. Ma oltre ai numeri, è la costanza e la maturità con cui Sinner affronta ogni match a impressionare. Non è un tennista che si lascia intimidire dai grandi palcoscenici: ha dimostrato di poter battere i migliori al mondo, e lo ha fatto spesso con quella calma glaciale che lo rende tanto diverso da molti suoi rivali.
Ma torniamo ai numeri, che in questo caso sono davvero da capogiro. Il trionfo di sabato sera nel ricchissimo Six Kings Slam di Riyad, dove ha battuto Carlos Alcaraz, gli ha fruttato un bel premio da 5,5 milioni di euro. Questo porta il suo totale a ben 16,6 milioni guadagnati con i montepremi del circuito durante l’anno. E ora, con ancora Parigi Bercy che assegna 825.881 euro al vincitore e le Finals di Torino, dove il jackpot per l’imbattuto è di 4,42 milioni, Sinner è pronto a scrivere un nuovo capitolo nella storia economica del tennis.
Vincendo a Parigi e a Torino, Jannik potrebbe chiudere l’anno con una cifra da far invidia a chiunque nel mondo dello sport: 21,85 milioni di euro, cifra che lo proietterebbe direttamente nella top 10 dei tennisti più pagati di sempre. Al momento, si trova appena fuori dalla top 10, con circa 27 milioni di euro guadagnati in carriera, dietro a Stefanos Tsitsipas (29,35 milioni). Ma con un finale perfetto, Sinner potrebbe scavalcare il greco e avvicinarsi ai grandi nomi come Alcaraz (33,1 milioni) e Wawrinka (34,1 milioni). Un altro paio di colpi vincenti e Jannik sarà lì, tra i giganti.
Certo, l’ascesa di Jannik non è solo economica. Il suo 2024 è stato segnato da un impressionante progresso sportivo che lo ha visto diventare il numero 1 del mondo, vincendo tornei e mostrando una continuità rara per un giocatore della sua età. Tuttavia, non tutto è rose e fiori. L’ombra della vicenda doping che lo ha coinvolto a marzo, con la controversa positività al Clostebol, resta in agguato. La questione, apparentemente risolta dall’ITIA con l’assoluzione del giocatore, è stata riaperta dalla WADA, che ha presentato ricorso contro la sentenza.
Per sapere come andrà a finire questa brutta vicenda, ci vorrà tempo, almeno qualche mese. Per ora, Sinner può concentrarsi sul chiudere al meglio il 2024, ma sa bene che l’inizio del 2025 sarà segnato dall’attesa di una sentenza definitiva che potrebbe gettare una nube su tutto ciò che ha costruito, con una squalifica che potrebbe essere lunga anche oltre l’anno. La vicenda, iniziata a Indian Wells, ha visto Sinner scagionato dall’accusa di doping, in quanto la contaminazione sarebbe avvenuta per colpa del fisioterapista che aveva usato una pomata al Clostebol per curare una ferita.
Sul fatto che il farmaco trovato in misura infinitesimale nel suo sangue non venga da una contaminazione diretta c’è ormai certezza. Ma resta la questione della presunta negligenza da parte del campione, che non avrebbe preso tutte le precauzioni possibili per evitare il contatto con il farmaco vietato. Per questo, la WADA, l’agenzia antidoping mondiale, non ha voluto lasciare correre e ha impugnato la decisione. La battaglia legale continuerà ancora per mesi.
Ma nonostante l’ombra del caso doping, il futuro di Jannik Sinner appare luminoso e carico di potenziale. Se riuscirà a mantenere la freddezza e la lucidità che lo hanno caratterizzato finora, il 2025 potrebbe vederlo non solo consolidarsi come uno dei migliori giocatori del circuito, ma anche diventare uno dei più ricchi della storia del tennis. E con i numeri che continuano a crescere, e i contratti di sponsorizzazione sempre più pesanti, sembra che il “Paperone del tennis” sia destinato a far parlare di sé ancora per molto tempo.
E per quanto riguarda la classifica dei guadagni, chi lo sa? Forse un giorno Jannik potrebbe anche pensare di avvicinarsi a quei nomi leggendari che oggi appaiono lontanissimi: Federer con 120,1 milioni, Nadal con 124,1 milioni e naturalmente Djokovic con 170,3 milioni. Siamo ancora lontani, certo, ma per un ragazzo che ha appena iniziato a conquistare il mondo, tutto è possibile.
Tennis
Jannik e il sacrificio per il tennis. Perché Sinner spesso rinuncia a tornare a casa?
Il campione italiano di Sesto Pusteria svela i retroscena della sua vita da tennista professionista e spiega come mai non torna spesso a casa.
Jannik Sinner, il giovane talento del tennis italiano, ha conquistato il mondo dello sport con la sua straordinaria ascesa. Ma dietro i successi e la fama, si nasconde una vita dedicata completamente al tennis, fatta di sacrifici e rinunce, iniziata all’età di 13 anni e che speriamo prosegua brillantemente ancora per molti anni. Una delle rinunce più faticose per il campione altoatesino riguarda la sua vita privata e, in particolare, i suoi ritorni a casa. In un’intervista esclusiva, il tennista ha rivelato i motivi che lo spingono a limitare le visite alla sua amata Sesto Pusteria. “Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha trasformato e non ha cambiato neppure come tratto le persone davanti a me“, ha dichiarato il tennista. “Quello che cambia è che ho un po’ meno tempo libero. Perché io sono una persona che fin da ragazzo dedica tutto il suo tempo al lavoro.”
Prima di tutto la carriera, poi laggiù in fondo la sua Valle
La decisione di Sinner di privilegiare il tennis rispetto alla vita privata è maturata nel corso degli anni. “La mia carriera è iniziata quando a 13 anni e mezzo sono andato via di casa. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato, di diventare il numero uno“, ha spiegato il campione. “Dopo tanto lavoro e sacrifici, non ho intenzione di accontentarmi”. La sua ambizione è quella di raggiungere traguardi sempre più alti e di consolidare la sua posizione ai vertici del tennis mondiale. Per farlo, è consapevole che deve dedicare ogni istante alla preparazione fisica e mentale. Sì ma perché ogni tanto non fai una visita nei luoghi che ti hanno visto crescere?
Sinner ha un legame profondo con le sue origini
Comunque nonostante i numerosi impegni, Jannik non ha mai dimenticato le sue radici. Ci mancherebbe. Sesto, il suo paese natale, rappresenta per lui un rifugio sicuro e un luogo dove ritrovarsi. “Quando vedo le montagne, le strade che conosco, le piste, e mi sento a casa. Mi sento libero che tutte le persone mi conoscono non per quello che sono ora ma per come ero prima“, ha ammesso. Il tennista ha anche raccontato un aneddoto che dimostra quanto sia legato alla sua terra: “Quando ero a Sesto sono passato a casa di un vicino. Quando eravamo piccoli con i miei amici andavamo lì a suonare e correvamo via, ma un giorno ci ha beccato. Questo signore che ormai ha 85 anni mi ha detto ‘mi ricordo ancora di quando venivate a suonare’. Sono proprio queste le cose belle che mi danno una forza per continuare.”
Un equilibrio difficile da trovare
La vita di un atleta professionista è caratterizzata da un costante equilibrio tra ambizioni personali e sacrifici. Sinner è riuscito a raggiungere risultati straordinari, ma è consapevole che questo percorso non è sempre facile. “Ci vuole poco per me, due giorni e sono di nuovo al 100% e posso lavorare di nuovo“, ha affermato. Tuttavia, il tennista ammette che è difficile trovare il giusto equilibrio tra la vita professionale e quella privata. “Sono veramente pochi i giorni a casa durante l’anno. Ci vado solo 3-4 volte per vedere soprattutto i genitori e i nonni. Non sai mai come va a finire“, ha confidato. Insomma un futuro ancora tutto da scrivere per il giovane tennista che ha davanti a sé una carriera brillante e tutte le carte in regola per diventare uno dei più grandi campioni di sempre.
Tennis
Sinner o Alcaraz. Chi si porterà a casa i 6 milioni di dollari in palio al Six Kings Slam?
Saranno Sinner e Alcaraz a sfidarsi questa sera per aggiudicarsi il Six Kings Slam organizzato a Riad in Arabia Saudita. Un Paese che, nonostante i suoi progetti di modernizzazione, resta al centro di critiche per le continue violazioni dei diritti umani.
Per aggiudicarsi il super monte premio del Six Kings Slam questa sera Jannik Sinner se la vedrò ancora una volta con Carlos Alcaraz. Jannik ha raggiunto la finale dopo aver battuto Novak Djokovic in una semifinale combattuta, conclusa in tre set (6-2, 6-7, 6-4) dopo oltre due ore e mezza di gioco. Sinner, attuale numero 1 del ranking ATP, affronterà Carlos Alcaraz in finale. Lo spagnolo ha sconfitto Rafael Nadal in due set (6-3, 6-3) nella semifinale che ha visto sfidarsi i due fuoriclasse spagnoli. La finale si disputa a Riad sul cemento veloce dell’Arabia Saudita. Sarà un confronto entusiasmante tra due dei più giovani e promettenti talenti del tennis mondiale. Il torneo esibizione Six Kings Slam, offre premi in denaro senza precedenti ai campioni del tennis. Hanno partecipato i più grandi nomi del circuito. Oltre Jannik Sinner e Carlos Alcaraz anche Novak Djokovic, Rafael Nadal, Daniil Medvedev e Holger Rune. Con un montepremi da capogiro, ogni partecipante riceve 1,5 milioni di dollari solo per giocare, mentre il vincitore questa sera vincerà 6 milioni di dollari. Un evento spettacolare finanziato dal regno saudita, che dimostra ancora una volta il potere del denaro nello sport.
L’avanzata saudita nello sport mondiale
L’iniziativa rappresenta un’altra incursione del principe ereditario Mohammad bin Salman nel mondo dello sport professionistico, dopo i suoi investimenti in Formula 1, calcio e golf. Non è la prima volta che il tennis si avvicina all’Arabia Saudita, che già ospita le Next Gen ATP Finals a Gedda e, dal 2024, anche le WTA Finals. Il 6 Kings Slam, però, si distingue per il montepremi eccezionale che surclassa anche quello degli Slam ufficiali. Basti pensare che il vincitore di Wimbledon o dello US Open si aggiudica “solo” 3,6 milioni di dollari, poco più della metà di quanto si può vincere a Riad.
In Arabia Saudita una sfida tra il passato e il futuro del tennis
Il torneo ha visto coinvolti sei dei più grandi nomi del tennis mondiale. Djokovic e Nadal entrati direttamente in semifinale, mentre Sinner e Medvedev si sono sfidati nei quarti, così come Alcaraz e Rune. Il vincitore tra Sinner e Medvedev ha affrontato Djokovic, mentre il vincente tra Alcaraz e Rune ha sfidato Nadal. Una sfida tra passato, presente e futuro del tennis, in un torneo che ha più il sapore dello show che della competizione sportiva.
Tra guerre, carestie e repressioni si fanno sentire critiche e voci contrarie
Sebbene il torneo abbia attirato la partecipazione di quasi tutti i top player, alcune voci critiche si sono fatte sentire. Andy Murray, ad esempio, ha definito l’evento “un’esibizione che non interessa a nessuno”. Ancora più pesanti sono state le critiche delle ex campionesse Chris Evert e Martina Navratilova, che si sono opposte alla decisione di giocare le WTA Finals in Arabia Saudita. In un articolo pubblicato sul Washington Post, le due leggende del tennis hanno definito questa scelta “un significativo regresso non solo per lo sport femminile, ma anche per i diritti delle donne”. Tuttavia, nonostante questi appelli, l’Arabia Saudita ha ottenuto l’organizzazione delle WTA Finals per i prossimi tre anni.
Il potere del denaro nello sport
Il quotidiano Süddeutsche Zeitung non ha risparmiato critiche ai tennisti, notando come le lamentele sul calendario fitto delle competizioni siano scomparse di fronte a compensi milionari. Il regolamento ATP impedisce ai giocatori top 30 di partecipare a esibizioni nelle settimane dei tornei di categoria 500 e 1000. E per questo motivo il 6 Kings Slam ha inserito una pausa strategica il venerdì. Tuttavia, ciò che appare evidente è che il vero potere nello sport globale risiede dove si concentrano i grandi capitali.
Ma si può anche dire di no!
L’esempio del golf insegna cosa accade quando uno sport si rifiuta di collaborare con l’Arabia Saudita. Il PIF ha creato il proprio circuito, portando con sé i migliori giocatori con offerte da centinaia di milioni di dollari. Nel tennis, un simile scenario potrebbe essere evitato dando spazio ai grandi investitori sauditi, evitando così di forzare la creazione di circuiti paralleli.
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