Connect with us

Sport

Tra Allegri e la società bianconera trovato l’accordo

Avatar photo

Pubblicato

il

    Chi già gongolava all’idea di una bella querelle fra il tecnico uscente e la Juventus, magari a colpi di carte bollate e dichiarazioni al vetriolo… rimarrà deluso. Dopo la lettera di licenziamento per giusta causa, il team bianconero ha raggiunto l’accordo con Massimiliano Allegri per risolvere il contratto in maniera tranquilla. Nessuna polemica, nessuno strascico legale… niente di tutto questo. Adesso il tecnico livornese è libero di firmare con un’altra squadra. L’esonero eclatante di Allegri, dopo la vittoria in Coppa Italia contro l’Atalanta, aveva complicato non poco l’inizio del mercato della Vecchia Signora, a partire dall’investitura dell’annunciato nuovo Mister Thiago Motta.

    Il commiato in quattro righe formali

    L’annuncio dell’accordo è arrivato con un comunicato molto stringato pubblicato dal club sui propri profili social. Poche righe nelle quali le parti annunciano di “aver di comune intesa concordato la risoluzione del contratto di prestazione sportiva al termine dell’attuale stagione sportiva”. Nient’altro, a parte le solite frasi di rito, i ringraziamenti “per i risultati sportivi conseguiti nel corso degli anni alla guida della squadra” e gli auguri (quanto sinceri?!?) per il suo futuro professionale. Nessun dettaglio sull’esistenza o meno di un accordo finanziario per risolvere l’anno di contratto che legava il tecnico alla Juve. Ci sarà stata una buonuscita o, magari, è stato proprio Allegri ad aver spinto sul suo rilascio, in funzione di un’eventuale offerta da parte di un altro club?

    Chiusura senza ulteriori litigi

    La vicenda si chiude quindi in maniera amichevole, senza nessun duello in tribunale. Una vicenda che rimane comunque poco edificante, con le sceneggiate di Allegri in campo che rimarranno ad imperitura memoria nei filmati d’archivio. Rimane da capire però un dettaglio… Mentre si trovava a Wembley per assistere alla finalissima di Champions League a Wembley, Allegri ha ricevuto la notifica del licenziamento per giusta causa da parte della Juventus. Motivato dal fatto che era venuto meno il rapporto fiduciario con il tecnico livornese dopo il suo comportamento nei confronti della dirigenza.

    Quando si trova la “quadra”, evitando la bagarre

    Siccome sembra che la giusta causa fosse già stata contestata ad Allegri nel giorno dell’esonero. Il tecnico avrebbe però chiesto ai suoi legali di preparare una difesa da presentare al tribunale del lavoro. Tutto farebbe quindi pensare che la tesi difensiva di Allegri sia stata convincente… al punto tale da far decidere alla società di risolvere in maniera privata la questione, senza ulteriori strascichi in tribunale. Così, magari, l’ormai ex allenatore si potrà risparmiare un’ulteriore giacca da stracciare. E la Juventus può festeggiare l’arrivo di Thiago Motta.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Tennis

      Adriano Panatta e la confessione su Mita Medici: «Scappai con la Bertè, me ne vergogno ancora oggi»

      Dall’infanzia al Parioli ai successi con la maglietta rossa contro Pinochet, Panatta ripercorre la sua storia tra sport, politica, musica e amori: «Quel giorno al ristorante con Mita Medici finì male. Entrai con lei e uscii con la Bertè. Mi comportai come una merda».

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Adriano Panatta non è solo il tennista che ha vinto il Roland Garros nel 1976. È un pezzo di storia d’Italia, un frammento di anni Settanta che ancora oggi scintilla di ironia, talento e contraddizioni. In una lunga intervista con Aldo Cazzullo, l’ex numero uno azzurro si lascia andare ai ricordi: l’infanzia nei campi del Parioli, la racchetta col manico tagliato, l’amicizia tormentata con Nicola Pietrangeli. E poi gli amori, gli eccessi, i rimpianti.

        «Con Mita Medici mi comportai da stronzo», ammette. «Era una ragazza deliziosa. Ma una sera, al ristorante Santa Lucia, arrivò Loredana Bertè: pelliccia di scimmia, atteggiamenti da star. E io uscii con lei. Me ne vergogno ancora». Un colpo di scena degno di un film, anzi di quegli anni folli in cui tutto sembrava possibile. Loredana e Adriano furono una coppia esplosiva, tra minigonne vertiginose, cinema e amicizie fuori dal comune: «Renato Zero lo incontrai vestito da marziano sotto il balcone di piazza Venezia».

        Ma non è solo nostalgia. Panatta riflette anche sul presente, con amarezza: «Non mi riconosco in nessuna forza politica. Mi sento di sinistra, ma quella vera non c’è più». Guarda con stima a Carlo Nordio e prova angoscia per il mondo che lo circonda: «Trump, Gaza, le guerre…».

        Sulla nuova generazione tennistica è più cauto. Sinner lo nomina appena. Alcaraz? «Non ha mai letto un libro», dice con un sorriso. Lui invece lo ha fatto tardi, dopo la morte dell’amico Paolo Villaggio, che gli consigliò Kafka e Dostoevskij. «Un uomo di cultura mostruosa».

        E la Coppa Davis? Ancora oggi la considera più importante di Wimbledon. Non dimentica la finale in Cile, giocata con la maglia rossa in segno di protesta contro il regime di Pinochet. Un gesto forte, come forte era quell’Italia, piena di contraddizioni ma anche di coraggio.

        Panatta oggi è memoria viva e battuta pronta, capace di ridere dei suoi errori e raccontarli senza filtri. E se i rimorsi tornano, come quello per Mita Medici, almeno non si nasconde. Anche per questo, resta uno dei personaggi più autentici dello sport italiano.

          Continua a leggere

          Sport

          Francesca Sofia Novello, storie piccanti su Valentino

          Le gare possono finire, ma la passione tra Francesca e Valentino è destinata a bruciare per sempre, nei paddock e al di là di essi. Se c’è qualcosa che possiamo imparare da questa coppia infuocata, è che l’amore può essere veloce come una moto in pista e piccante come una notte ad Abu Dhabi.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Scandali, segreti e una passione bollente sono solo alcuni degli ingredienti che rendono i paddock della MotoGP un vero e proprio calderone di intrighi. E chi meglio di Francesca Sofia Novello, ex ombrellina che ha conquistato il cuore del leggendario Valentino Rossi, può raccontare gli affari piccanti che si svolgono dietro le quinte?

            Sì, avete letto bene. Francesca, con la sua bellezza mozzafiato e il suo fascino irresistibile, è stata al centro di alcuni dei momenti più scandalosi e piccanti del paddock. In una confessione che ha fatto impazzire i fan, ha svelato che il sesso nei paddock non è solo una voce, ma una realtà palpabile. “Il paddock è un paese con 20-30 team”, ha dichiarato con un sorriso malizioso. “La maggior parte sono uomini. E poi ci sono le ombrelline…”

            E sì, proprio lei era una di quelle ombrelline. Ma Francesca non è solo una bellezza da ammirare. È una donna audace, che ha catturato l’attenzione del Dottore Valentino Rossi proprio sul circuito. E da lì è iniziata una storia d’amore che ha fatto sussultare il mondo delle corse.

            Ma mentre i riflettori erano puntati sulle loro avventure scandalose nei paddock, Francesca ha fatto un salto ad Abu Dhabi che ha mandato in tilt il web. Solo 48 ore, ma lei ha fatto di tutto per farle diventare leggendarie. Tra lussuosi resort e panorami mozzafiato, ogni momento è stato catturato con una sensualità che ha fatto fremere i suoi fan.

            Eppure, mentre lei incendiava Abu Dhabi con il suo fascino, Valentino Rossi era impegnato altrove, concentrato sulle gare del suo team. Ma la loro storia d’amore è più piccante che mai. Anche se ormai hanno messo su casa con le loro dolci bambine Giulietta e Gabriella, due piccole motocicliste in erba. E il desiderio di una famiglia numerosa continua a bruciare dentro di loro.

              Continua a leggere

              Calcio

              Balotelli spara a zero: “Stavo antipatico a Vieira, aveva paura che segnassi e lo mettessi in ombra”

              Scartato, ignorato e messo ai margini: SuperMario non le manda a dire e punta il dito contro Vieira e il Genoa. “Mi hanno mancato di rispetto, il mister aveva paura che rubassi la scena. La società? Senza palle”

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Mario Balotelli è tornato a piede libero, senza squadra, ma con la lingua sempre ben allenata. E se in campo lo si è visto col contagocce, davanti al microfono è tornato SuperMario dei bei tempi: diretto, irriverente e pronto a far saltare il banco. Ospite a sorpresa del podcast “Controcampo” – dove si stava intervistando suo fratello Enock – l’ex attaccante del Genoa ha fatto nomi e cognomi, prendendosela apertamente con Patrick Vieira, allenatore rossoblù.

                “Stavo sui coglioni a Vieira, diciamolo chiaramente. Non c’entra nulla il calcio, era solo un fatto personale. Aveva paura che facessi gol e gli rubassi la scena”, ha tuonato Balotelli, con la consueta grazia di un caterpillar in discesa libera.

                Il racconto è un mix di delusione e rabbia. “All’inizio mi aveva pure chiamato per sapere come stavo, mi era sembrato in buona fede. Poi però mi ha fatto giocare due minuti qua e là. Col Napoli entro quattro minuti e quasi segno, e da lì mi ha praticamente tagliato fuori. Un problema di antipatia, non tecnico. Lo ha detto anche la società: temeva che non accettassi di giocare poco. Una cazzata. Dite piuttosto che mi odiava”.

                Il rapporto con il Genoa? Anche quello ai minimi storici: “Mi hanno mancato di rispetto sul piano umano. Mi hanno lasciato fuori dal gruppo, mi sono allenato da solo e quando ho chiesto spiegazioni mi hanno rimbalzato. Non voglio più sentirli, hanno avuto sette mesi per capire la situazione”.

                Sulle accuse di protagonismo a Vieira, Balotelli rincara: “Ogni volta che i giornalisti parlavano di me, si incazzava. Aveva paura di me, punto. E visto che portava a casa i risultati, in società si sono messi la coda tra le gambe e l’hanno lasciato fare”.

                A 34 anni, con più panchine che minuti in Serie A, Balotelli sembra vivere l’ennesimo déjà vu di una carriera folle e incompiuta. Ma almeno una cosa non è cambiata: quando parla, non fa mai catenaccio.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù