Connect with us

Calcio

Ronaldo e Georgina Rodriguez: gli incredibili dettagli dell’accordo di separazione

Dall’amore alla cautela: Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez avrebbero siglato un accordo di separazione che prevede un mantenimento mensile da 100mila euro per lei e la villa di lusso a Madrid. La coppia, insieme da otto anni, si tutela in caso di un’eventuale rottura, garantendo sicurezza economica e spartizione dei beni.

Avatar photo

Pubblicato

il

    La storia d’amore tra Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez, una delle coppie più chiacchierate e ammirate del jet set internazionale, continua a far parlare di sé. Questa volta, però, non si tratta di nuovi successi sportivi o di eventi glamour, ma di un accordo che, qualora l’idillio dovesse spezzarsi, garantirebbe a entrambi una separazione senza sorprese.

    Secondo quanto riportato dall’emittente portoghese TV Guia, il fuoriclasse portoghese e la modella argentina avrebbero siglato un contratto di separazione che prevede, in caso di rottura, un mantenimento vitalizio per Georgina di 100mila euro al mese. Un cifra che potrebbe sembrare esorbitante, ma che è in linea con lo stile di vita che la coppia ha condotto negli ultimi anni.

    Ma non finisce qui. A Georgina spetterebbe anche la magnifica villa di Madrid, ribattezzata “Villa Ronaldo”, una residenza di ben 4mila metri quadrati che Cristiano acquistò nel 2010 per 5 milioni di euro. La villa, situata in una delle zone più esclusive della capitale spagnola, ha visto inevitabilmente crescere il suo valore nel tempo, rendendo questo patrimonio immobiliare ancora più prezioso.

    Nonostante le voci di crisi che ciclicamente tornano a circolare, la coppia non sembra destinata a separarsi nel breve termine. Ronaldo e Georgina vivono attualmente in Arabia Saudita con i loro cinque figli, dopo il trasferimento del campione all’Al-Nassr. Tuttavia, la decisione di siglare un accordo di separazione testimonia la volontà di entrambi di non lasciare nulla al caso e di tutelare il futuro, anche in caso di eventuali difficoltà.

    Il fuoriclasse portoghese, noto per la sua meticolosità e precisione in campo, sembra applicare la stessa strategia anche nella gestione della sua vita privata. In caso di separazione, Georgina potrebbe contare su un supporto economico senza pari, mentre Ronaldo si assicurerebbe che tutto avvenga senza intoppi, grazie alla chiara spartizione dei beni.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Calcio

      Milioni in banca, ma stress da record: il sindacato dei calciatori chiede più pause

      FifPro propone dodici misure per proteggere la salute dei giocatori, tra cui otto settimane di pausa tra le stagioni e un limite al numero di partite.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        Essere un calciatore professionista può sembrare il sogno perfetto: milioni di euro di stipendio, stadi gremiti e gloria internazionale. Eppure, secondo il sindacato mondiale dei calciatori (FifPro), la realtà dietro le quinte è molto meno dorata. Il carico di lavoro sulle stelle del pallone è talmente elevato che un team di 70 esperti ha richiesto dodici misure di sicurezza per salvaguardarne la salute fisica e mentale. La proposta principale riguarda una pausa di otto settimane tra una stagione e l’altra, suddivisa in quattro settimane di ferie (di cui due completamente prive di impegni mediatici o ufficiali) e quattro di recupero. Ma con il Mondiale per Club dal 14 giugno al 13 luglio, e l’avvio dei principali campionati europei in agosto, questa regola sembra già destinata a essere disattesa.

        Più pause, più riposo e meno social

        La FifPro insiste anche sull’introduzione di una settimana obbligatoria di riposo a metà stagione. Non solo. Vorrebbe l’imposizione di almeno un giorno libero a settimana, e una particolare attenzione ai giocatori under 18, che rischiano di subire un sovraccarico eccessivo. Secondo il professor Vincent Gouttebarge, direttore medico del sindacato, il problema va affrontato con urgenza. “Se siamo tutti d’accordo che la salute viene prima di tutto, dobbiamo implementare queste misure di protezione”, afferma, sottolineando la pressione fisica e mentale cui sono sottoposti i calciatori.

        Non ci sono regolamenti internazionali per tutti i calciatori

        L’obiettivo del sindacato è ottenere standard globali nel calcio internazionale, dove ancora oggi non esistono regolamenti chiari per tutelare gli atleti. “Così come i lavoratori edili necessitano di dispositivi di sicurezza e i piloti hanno periodi di riposo obbligatori, i calciatori hanno bisogno di tutele concrete”, sostiene FifPro. Oltre alle dodici misure di base, la maggioranza degli esperti (tra il 60 e il 74%) si è espressa a favore di limitazioni sul numero di partite stagionali e di una programmazione più flessibile per ridurre i rischi di infortuni.

          Continua a leggere

          Calcio

          Biglietti a 1 euro e identità fasulle: lo sfottò dei tifosi del Genoa ai cugini blucerchiati diventa un caso

          Doveva essere una festa per pochi intimi, ma si è trasformata nell’ennesima figuraccia blucerchiata. La Samp, retrocessa sul campo e ripescata dalla Lega con un atto di prestidigitazione, ora si fa beffare anche dai rivali che intasano il sistema biglietti con nomi assurdi. E il club minaccia denunce.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            La chiamavano “squadra simpatia”, ma forse era solo un errore di gioventù. Oggi la Sampdoria somiglia più a una parodia di se stessa che alla squadra di Vialli e Mancini. E il bello è che stavolta non c’entra il campo, ma i biglietti. Sì, perché in vista della sfida dei playout contro la Salernitana, la società ha avuto la brillante idea di offrire i tagliandi agli abbonati al prezzo simbolico di un euro. Offertona. Peccato che centinaia di quei biglietti siano finiti in mano (si fa per dire) a tifosi del Genoa che hanno preso la palla al balzo per organizzare una goliardata memorabile.

            Risultato? Il sistema online si è riempito di ordini con nomi tipo Guido Scooterata nato a Crotone, Abe Linato, Dino Sauro, Rosa Culetto, Felice Ciampi Sellone e – perché no – Diego Milito e Franco Scoglio. Alcuni ci hanno infilato pure Michele Misseri e Alberto Stasi, tanto per non farsi mancare il cattivo gusto. Un vero carnevale dell’identità fittizia, con l’unico scopo di far sparire i posti riservati ai tifosi doriani e lasciare spalti vuoti al Ferraris.

            Il club, avvisato dal tam-tam online e da qualche imbarazzante lista di nominativi degna di un cinepanettone, ha iniziato ad annullare i biglietti, minacciando sanzioni legali e denunce. Ma la toppa è peggio del buco. Il comunicato con toni da codice penale ha solo acceso il sarcasmo: «I trasgressori sono perseguibili per legge»? Forse. Ma intanto ridono tutti.

            La verità è che la Samp, ripescata ai play out dopo essere retrocessa sul campo, per grazia ricevuta e per un regolamento degno di una tombolata di fine anno, ha ormai perso anche la narrazione positiva. Da “miracolata” a “ridicolata” il passo è stato breve. E se la salvezza non l’ha conquistata sul campo, nemmeno l’ironia l’ha saputa giocare fuori. Perché se i cugini rossoblù sono maestri dello sfottò, a Marassi sponda doriana si risponde con la rigidità di chi non sa più ridere nemmeno di sé stesso.

            L’impressione è che questa Sampdoria non sappia più gestire nulla, nemmeno l’umorismo. E quando cominci a perdere perfino quello, vuol dire che ti restano solo le minacce legali e le figuracce. Altro che spirito sportivo. Altro che fair play. Qui si sta affondando, e neanche col sorriso.

              Continua a leggere

              Calcio

              Paola Ferrari senza freni: “Gravina doveva intervenire subito, Spalletti ha sbagliato tutto”

              Paola Ferrari, volto storico della Rai, commenta il crollo azzurro: “Due Mondiali sfumati senza cambiamenti strutturali. Serve un motivatore vero, non a caso si parla di Mourinho”

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Vedere la Nazionale ridotta a questo stato «mi dà un grande dolore, ma è anche un’offesa, come italiana, ai valori fondamentali dello sport». Paola Ferrari, storica giornalista Rai protagonista dei grandi trionfi azzurri, rilascia un’intervista sul flop dell’Italia dopo l’addio di Spalletti.

                La giornalista riconosce a Gravina il merito iniziale di aver scelto un tecnico di successo dopo il trionfo del Napoli, «la scelta migliore possibile», ma accusa il presidente federale di non essersi reso conto in tempo che «il matrimonio tra la Nazionale e Spalletti non funzionava, perché lo aveva capito tutta l’Italia». Dopo un Europeo definito «un film horror di Dario Argento», l’errore sarebbe stato continuare a insistere, perdendo mesi cruciali.

                Paola Ferrari si dichiara convinta che fosse necessario cambiare subito: «Ogni minuto perso è stato un errore, anche per Spalletti stesso. Lui troverà un’altra panchina prestigiosa, se lo merita… Quando perdi mesi fondamentali, vuol dire che hai già messo una mano sulla possibilità che non andremo per la terza volta consecutiva al Mondiale».

                Nonostante tutto però resta ottimista: «Andremo al Mondiale? Sì, perché sono un’ottimista. Ma la verità è che abbiamo il 50% di possibilità. Probabilmente dovremo affrontare di nuovo i playoff». E avverte: «Per due volte siamo rimasti fuori dal Mondiale e non è cambiato nulla nel sistema calcio italiano. Non si è evoluto. Questo è gravissimo».

                Ferrari ricorda come grandi storie come quella di Baggio — arrivato per rifondare il settore giovanile — o Maldini abbiano faticato a trovare spazio nel sistema: «Quando lascia andare via personaggi come Baggio o Maldini… significa che questo è un calcio che si guarda allo specchio, ma non per migliorarsi».

                Per il futuro serve un allenatore con la “cazzimma” di Antonio Conte, capace di far giocare la squadra con passione: «Serve un motivatore, uno per cui la squadra sia disposta a buttarsi nel fuoco. Ecco perché è uscito il nome di Mourinho… Io avrei voluto Conte». Ferrrari valuta anche De Zerbi per un progetto pluriennale, «se supportato davvero».

                Non risparmia critiche neppure colui che fu considerato tecnico di successo: Simone Inzaghi «deve avere le spalle larghe», 25 milioni in Arabia richiedono «certi valori». Su Ranieri, che ha declinato l’offerta di guidare la Nazionale, comprende la scelta: «Ha fatto una scelta di vita… è coerente. Lo rispetto».

                Il discorso si allarga poi allo stato attuale del calcio nazionale: Mondiale per Club, spot pubblicitari e conduttrici TV non si sottraggono alla sua analisi. Critica invece lo stile di Diletta Leotta — «non piace per un certo tipo di stile» — e approva l’eliminazione dai palinsesti di uno spot giudicato “orrendo” per i bambini.

                In definitiva, Paola Ferrari lancia un messaggio netto: «Serve un grande condottiero, uno capace di motivarli sui valori veri. Gattuso? Non basta. Io domani vorrei Mourinho. E per il lungo periodo… De Zerbi». Solo con una nuova leadership, passa il monito, il calcio azzurro potrà uscire davvero dalla crisi.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù