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Gossip

Alena Seredova: «Mai una tavolata allargata con Gigi Buffon e finti regali». Il gelo su Ilaria D’Amico

L’ex moglie di Gigi Buffon esclude qualsiasi ipotesi di famiglia allargata: «Per i nostri figli è più sano così». Nessuna apertura a Ilaria D’Amico, mai nominata nell’intervista. E sulla finta armonia nei pranzi di Natale ironizza: «Cosa dovrei regalargli, la borsa dell’acqua calda?».

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    Alena Seredova è chiara: la “famiglia allargata” non fa per lei. Ospite del podcast Mamma Dilettante con Diletta Leotta, l’ex moglie di Gigi Buffon parla senza filtri del rapporto con l’ex marito e padre dei suoi figli, smontando l’idea di pranzi e cene forzati in nome di una presunta armonia. «Io penso semplicemente che sia importante stare bene. Ognuno nel proprio ambiente. Gigi sta bene, ha la sua famiglia. Io sto bene, ho la mia famiglia. Penso che questo per i nostri figli sia molto più sano che trascorrere un Natale tutti insieme in cui ci si chiede per maniera: ‘Come stai?’, ‘Sono contenta di vederti’, ‘Cosa ci regaliamo quest’anno?’».

    Nessuna apertura alla famiglia allargata

    Parole nette, che non lasciano spazio a interpretazioni. E, soprattutto, parole che non fanno mai il nome di Ilaria D’Amico, moglie di Buffon. Un’assenza che suona più forte di qualsiasi dichiarazione diretta. «Io non potrei starci a una tavolata di Natale tutti insieme, perché non sarei onesta, non sarei io. Dipende da come le persone si conoscono, si lasciano, perché finisce quella famiglia. Io non ce la farei. Neanche dopo tanti anni, perché non ne sento il bisogno».

    Seredova non ne fa solo una questione personale, ma anche di equilibrio per i figli: «Quando i ragazzi erano piccoli, lo avrei trovato anche confusionale perché, secondo me, se da un giorno all’altro uno dei genitori se ne va e crea un’altra famiglia, ora possiamo dire che la situazione è stata gestita egregiamente grazie a me, ma c’è stato uno strascico, c’è stato un dispiacere per i ragazzi. Per loro è molto più sano così piuttosto che stare tutti insieme coi sorrisi stretti, a regalarsi pantofole e borse dell’acqua calda».

    Il sostegno di Diletta Leotta

    Diletta Leotta, che nel podcast affronta spesso il tema della genitorialità, annuisce e approva: «Io amo Alena Seredova perché dice la verità. Perché magari poi ci sono tante famiglie che si trovano in queste situazioni». E Alena rincara la dose, con una battuta che dice tutto: «Che belle pantofole mi hai regalato quest’anno! Cioè, capisci? Cosa dovrei regalargli, la borsa dell’acqua calda? Cosa fai se devi fare un pensiero con il cuore?».

    Il legame con Buffon e la passione per il calcio

    E se a Natale i sorrisi forzati non fanno per lei, c’è un contesto in cui Alena Seredova e Buffon hanno sempre trovato un punto d’incontro: il calcio. «Gigi ed io abbiamo frequentato gli stessi stadi. Lui in campo, io ovviamente sugli spalti. Io andavo a vederlo con i ragazzi anche dopo la nostra separazione. Sono tifosa della Juve e mi piace un sacco l’atmosfera dello stadio».

    Un legame che, almeno sotto questo aspetto, resta solido. «Penso sia un legame indissolubile, poi, quando hai dei figli insieme a una persona», commenta la Leotta. «Queste sono cose indiscutibili», chiude Seredova. Per il resto, meglio tenere distanze di sicurezza.

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      Lite social tra il console ghanese e la star di OnlyFans Michelle Comi: “Regali di lusso al bimbo adottato? È disgustoso”

      Michelle Comi, nota per le sue provocazioni sui social e i guadagni da OnlyFans, ha raccontato di aver “adottato” un bambino africano, Momo. Ma il video dei pacchi Versace e Vuitton destinati al piccolo ha scatenato la reazione del console del Ghana in Italia, che parla di “spettacolarizzazione del dolore e della povertà”.

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        Il video inizia con un sorriso e decine di pacchi dorati sul pavimento. Michelle Comi, influencer e star di OnlyFans, mostra ai follower i regali destinati al piccolo Momo, il bambino senegalese che dice di aver “adottato a distanza”. Cappellini Louis Vuitton, sneakers Versace, magliette griffate. «Benvenuto in famiglia, piccolo mio – scrive –. Ti cambierò la vita, a partire dalla scuola, dal cibo, dai vestiti, da tutto quello che ora non hai».

        Un messaggio di tenerezza, almeno nelle intenzioni. Ma bastano poche ore perché sotto il post esploda la polemica. A guidarla è Massimiliano Colasuonno Taricone, console del Ghana in Italia, che commenta con parole durissime: «È disgustoso. Con il valore di un solo cappellino, in Senegal si pagherebbe la scuola a una classe intera per un anno».

        L’influencer, che sui social conta centinaia di migliaia di follower, aveva raccontato di sentirsi “una persona fortunata” e di voler “restituire qualcosa al mondo”. Il gesto – adottare un bambino a distanza – sembrava un passo sincero. Ma la scelta di documentare ogni dettaglio, compresi i marchi dei regali, ha trasformato la beneficenza in uno show virale.

        Colasuonno Taricone, in un’intervista successiva, ha aggiunto: «Aiutare è un atto nobile, ma non si può trasformare un bambino in un oggetto di marketing. L’ostentazione del lusso, in contesti di povertà estrema, è un insulto».

        Comi, per ora, non risponde direttamente. In un’altra storia su Instagram, si limita a dire: «Io faccio del bene e non mi devo giustificare con nessuno. Non ho nominato associazioni e non voglio guadagnare su nulla. Voglio solo che Momo abbia quello che non ha mai avuto».

        La replica, però, non placa la tempesta. Sui social si dividono in due fazioni: chi la accusa di usare la solidarietà per visibilità, e chi difende la sua libertà di agire come vuole con i propri soldi. «Meglio chi dona, anche con stile, che chi non fa nulla», scrivono alcuni fan.

        Intanto, il nome di Momo diventa virale, e il suo volto – mostrato nel video senza filtri – rimbalza ovunque. E così, quella che voleva essere una storia di altruismo, si trasforma nell’ennesimo caso di beneficenza in versione reality, dove il confine tra empatia e vanità diventa sempre più sottile.

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          Scoppia la passione sugli spalti: Antonella Mosetti e Moris Carrozzieri, amore nato allo stadio

          Dalla beneficenza al cuore: Moris Carrozzieri, ex difensore di Serie A, e Antonella Mosetti, volto noto della televisione e dei social, si frequentano da tempo. Il loro legame, nato da iniziative solidali, sembra ora essersi trasformato in qualcosa di più.

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            Galeotto fu il derby. La scintilla tra Antonella Mosetti e Moris Carrozzieri sarebbe scoppiata proprio sugli spalti dello stadio Gran Sasso d’Italia durante la partita di Serie D tra L’Aquila e Giulianova. A raccontarlo è Il Centro, secondo cui la presenza dei due non sarebbe passata inosservata: seduti vicini, sorridenti e complici, si sono lasciati fotografare mentre seguivano il match con evidente affiatamento.

            Un ritorno in prima pagina, dunque, per la showgirl romana, che negli ultimi anni aveva preferito una vita più riservata rispetto ai tempi dei riflettori televisivi. La Mosetti, oggi 49 anni, ex volto di Non è la Rai e conduttrice televisiva, ha condiviso con Carrozzieri diverse iniziative benefiche in passato. Da lì, scrive il quotidiano abruzzese, sarebbe nata una conoscenza sincera, fatta di stima reciproca e di passioni comuni.

            Moris Carrozzieri, 44 anni, ex difensore del Palermo e dell’Atalanta, è una figura amatissima nel calcio abruzzese. Oggi vive lontano dal professionismo, ma continua a essere protagonista di progetti sociali e sportivi nella sua regione, impegnandosi per i giovani e per la solidarietà. Un ambiente che Antonella Mosetti ha frequentato più volte proprio grazie alle sue iniziative, e che avrebbe favorito il loro riavvicinamento.

            Chi li conosce racconta che tra i due l’intesa è evidente: sorrisi, sguardi d’intesa e un linguaggio del corpo che lascia poco spazio ai dubbi. Nessuna conferma ufficiale, almeno per ora, ma le voci si rincorrono e l’uscita pubblica allo stadio sembra una dichiarazione implicita.

            Lui, sportivo dal carattere forte e diretto; lei, icona televisiva dalla bellezza senza tempo e dalla personalità esplosiva: una coppia che incuriosisce e conquista. Dopo i flirt chiacchierati del passato, Antonella sembra aver trovato un nuovo equilibrio accanto a un uomo che condivide con lei l’amore per la vita e per il rispetto delle proprie origini.

            A L’Aquila, intanto, la voce corre veloce tra i tifosi. Qualcuno giura di averli visti mano nella mano all’uscita dallo stadio, altri sostengono che abbiano trascorso la serata insieme in un ristorante del centro. Nessuna conferma, ma un indizio sì: un post condiviso da entrambi con la stessa frase — “Le cose belle accadono quando non le cerchi” — che, per chi li segue, suona come una confessione velata.

            Se davvero l’amore è scattato sugli spalti, questa volta il derby di Serie D avrà lasciato un segno ben più profondo del risultato in campo.

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              Chiara Ferragni lancia la felpa “Best sottona”: cuori infranti, ironia sull’amore e un prezzo da 99 euro

              Il tema scelto è quello dei sentimenti delusi: «Club illusi per sempre. Sottoni professionisti. Perché l’amore ci prende in giro». La collezione, inevitabilmente letta come un richiamo alla fine del matrimonio con Fedez, è già disponibile online con felpe dal costo di 99 euro.

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                Chiara Ferragni non smette di reinventarsi. Dopo mesi segnati da crisi personali e dal clamore mediatico seguito alla separazione da Fedez, l’imprenditrice digitale è tornata a parlare il linguaggio che l’ha resa celebre: quello della moda. E lo ha fatto con una collezione che sembra mescolare ironia e malinconia, dedicata a chi conosce bene le cicatrici lasciate dall’amore.

                La nuova linea, frutto di una collaborazione con il brand “Rivoluzione romantica”, ha come tema centrale i cuori infranti. Un manifesto esplicito che traspare dalle scritte riportate sulle felpe già disponibili nello store online ufficiale. «Illusi da sempre, illusi per sempre», «Non spaccarmi il cuore (è già rotto abbastanza)» e soprattutto «World’s best sottona, perché se dici di non esserlo mai stato… stai mentendo».

                Il prezzo? Novantanove euro per ciascun capo. Un costo che non ha scoraggiato i fan della Ferragni, pronti a indossare l’ironia di una collezione che gioca sul filo della leggerezza e della confessione personale. Non a caso, lo slogan scelto recita: «Club illusi per sempre. Collezionisti di drammi. Sottoni professionisti. Perché l’amore ci prende in giro, ci spezza, ci fa piangere sotto le coperte… eppure continuiamo a inseguirlo come se fosse il nuovo drop del secolo».

                Parole che molti hanno letto come un riferimento indiretto al matrimonio naufragato con Fedez, una storia iniziata come una favola e finita in un anno tra silenzi e recriminazioni. La stessa Ferragni, del resto, aveva accompagnato l’annuncio della collezione con una serie di video enigmatici sui social: dalle tagliatelle fatte con la pasta sfoglia a una partita a briscola, fino a un cappello da cowboy indossato in pasticceria. Simboli apparentemente casuali, ma che per i follower più attenti sono indizi di messaggi in codice.

                L’operazione conferma una volta di più la capacità della Ferragni di trasformare i momenti più discussi della sua vita privata in contenuto e business, unendo moda, storytelling e comunicazione social. La collezione “Best sottona” non è solo un capo d’abbigliamento, ma un modo per entrare a far parte di una community che gioca con l’autoironia e l’autenticità dei sentimenti.

                «Questa collezione è per chi sa che innamorarsi è la vera rivoluzione: dolorosa, ironica, irresistibile. E noi ci entriamo sempre a testa alta, perché è l’unica rivoluzione in cui vale la pena credere», ha scritto Chiara. Con un avvertimento finale che non lascia dubbi: «Ogni riferimento a persone realmente esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale». Forse.

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