Lifestyle
Pericolo squali: leggenda e realtà
I non giovanissimi sono stati certamente traumatizzati dalla pellicola Jaws di Steven Spielberg datata 1975… e dal filone di genere che ne è seguito. Lo squalo – questo il titolo della versione italiana – è stato il prototipo del blockbuster estivo ed è considerato uno spartiacque nella storia del cinema. La sua uscita fu considerata come un momento di svolta nella storia del cinema e per l’avvento della Nuova Hollywood.
Dal grande schermo alla realtà
Gli squali sono creature pericolose ed al contempo affascinanti, che popolano i mari italiani da secoli. Negli ultimi anni, gli avvistamenti di squali lungo le coste italiane sono aumentati, suscitando preoccupazione tra i bagnanti e i pescatori.
Le specie presenti in Italia
Predatori efficienti e assolutamente necessari per mantenere l’equilibrio ecologico negli oceani. Certo è che la loro presenza può rappresentare un rischio per gli esseri umani. Tra le specie di squali più comuni avvistate nei mari italiani ci sono lo squalo bianco, lo squalo martello e lo squalo toro.
Qualche accortezza
I pericoli che gli squali possono creare vanno affrontati con consapevolezza e precauzione. Nonostante gli attacchi degli squali siano relativamente rari, è fondamentale seguire alcune linee guida di sicurezza durante le attività in mare, come evitare di nuotare in acque profonde o in orari di maggiore attività predatoria degli squali. Inoltre, è importante sensibilizzare la popolazione sull’importanza di preservare l’habitat degli squali e di adottare pratiche di pesca sostenibili per ridurre il rischio di conflitti tra uomini e squali.
Dove può capitare di incontrarli
Gli incontri nelle immediate vicinanze della riva sono più frequenti negli stretti, in particolare dove vi è una presenza più rilevante di pesci che possono rappresentare delle prede potenziali, come ad esempio lo Stretto di Messina. Accade inoltre di frequente nelle aree di nursery di alcune specie di squali, ossìa in quelle zone nelle quali le femmine gravide vanno a partorire i loro piccoli e dove i piccoli restano nella prima fase della loro vita. Come ad esempio si verifica in Puglia, lungo la costa del Mar Ionio.
Giustificata la paura degli squali nei nostri mari?
No! Gli squali, specialmente quelli di grossa taglia, incluse le specie ritenute pericolose o potenzialmente pericolose, sono in drammatica diminuzione ormai da decenni nelle nostre acque. Anche le pochissime specie che – di rado – possono mostrare segni di aggressività nei confronti dell’essere umano, di norma non hanno alcun interesse nei nostri confronti. Il più delle volte si limitano ad allontanarsi non appena si accorgono della presenza umana. L’ultimo caso di attacco mortale di squalo ad un essere umano verificatosi in acque italiane risale al 1989. Da allora sono trascorsi 32 anni. Anche perchè… non facciamo parte della loro dieta.
Vanno protetti, non sterminati
Gli squali rappresentano una parte integrante dell’ecosistema marino e meritano rispetto e protezione. Con la giusta educazione e precauzione, possiamo imparare a convivere pacificamente con queste affascinanti creature e a godere della bellezza dei mari italiani in tutta sicurezza.
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Cucina
Peperonata perfetta: la ricetta tradizionale che profuma d’Italia
Dalla scelta dei peperoni alla cottura lenta, ecco come preparare una peperonata morbida, saporita e davvero autentica. Con ingredienti, procedimento passo-passo e consigli utili per varianti e abbinamenti.
La peperonata è una delle ricette più amate della cucina popolare italiana, un contorno versatile presente da Nord a Sud con leggere varianti regionali. L’origine non è definita con precisione, ma la preparazione – a base di peperoni, cipolle e pomodori – è documentata nelle cucine familiari sin dal XIX secolo, quando il peperone era ormai diffuso in tutta la penisola. Oggi è considerata un simbolo della cucina casalinga: economica, colorata, ricca di fibre e vitamine, e perfetta sia calda sia fredda.
A differenza di molte ricette moderne, la peperonata si basa su una cottura dolce e prolungata, che permette alle verdure di caramellizzarsi leggermente e di fondersi in una salsa morbida e profumata. È un piatto che richiede pazienza più che abilità, ma il risultato ripaga sempre: può accompagnare carne, pesce, formaggi oppure diventare protagonista su crostoni, pizze, friselle e panini gourmet.
Dal punto di vista nutrizionale, i peperoni sono ricchi di vitamina C, antiossidanti come beta-carotene e licopene, e minerali utili al benessere generale. L’uso dell’olio extravergine d’oliva, tipico della tradizione italiana, aggiunge grassi buoni e un sapore rotondo che completa il piatto senza appesantirlo.
La forza della peperonata sta anche nella sua capacità di adattarsi a gusti e stagioni: più asciutta per farcire panini o focacce, più morbida come contorno, leggermente piccante per chi ama sapori intensi. Alcune regioni usano aglio al posto della cipolla, altre aggiungono capperi o olive nere per un tocco mediterraneo, altre ancora prevedono una sfumatura con aceto per un risultato più agrodolce. Qualunque versione si scelga, la base resta sempre la stessa: ingredienti di qualità, cottura lenta e equilibrio tra dolcezza e acidità.
Ecco la ricetta classica spiegata in modo chiaro, perfetta per ottenere una peperonata dal gusto autentico e dalla consistenza impeccabile.
RICETTA:
INGREDIENTI (per 4 persone)
- 3 peperoni grandi (misti: rosso, giallo, verde)
- 1 cipolla bianca grande
- 200 g di pomodori pelati o 2 pomodori freschi maturi
- 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- Sale fino q.b.
- Pepe nero q.b.
- 1 spicchio d’aglio (facoltativo)
- Qualche foglia di basilico fresco (facoltativo)
PROCEDIMENTO
- Pulire i peperoni
Lavare i peperoni, asciugarli e privarli di semi e filamenti interni. Tagliarli a strisce di circa 1,5 cm. - Preparare la base aromatica
Affettare la cipolla sottile. In una padella capiente scaldare l’olio extravergine e unire la cipolla (e l’aglio se gradito). Lasciare appassire a fiamma bassa per 5–7 minuti. - Aggiungere i peperoni
Versare in padella tutte le strisce di peperone, mescolare e far insaporire qualche minuto fino a quando iniziano ad ammorbidirsi. - Unire i pomodori
Aggiungere i pelati schiacciati o i pomodori freschi a cubetti. Regolare di sale e pepe. - Cuocere lentamente
Coprire con un coperchio e cuocere a fuoco basso per circa 35–45 minuti, mescolando ogni tanto. La peperonata deve diventare morbida e “cremosa”, senza seccarsi. Se necessario, aggiungere poca acqua calda. - Ultimi tocchi
Spegnere il fuoco e completare con il basilico spezzettato, se piace. Lasciare riposare 10 minuti prima di servire: migliora sapore e consistenza.
Consigli e varianti
- Versione agrodolce: aggiungere 1 cucchiaino di zucchero e 1 cucchiaio di aceto a fine cottura.
- Con olive o capperi: aggiungerli negli ultimi 10 minuti.
- Peperonata più leggera: cuocere i peperoni in pentola antiaderente con pochissimo olio e aggiungerne un filo a crudo.
- Conservazione: dura 2–3 giorni in frigorifero; ottima anche riscaldata.
Moda
Nonna-core, il ritorno del rétro: i 5 capi imprescindibili per un look cozy e contemporaneo
Dalle passerelle autunno-inverno 2025-2026 all’homewear che strizza l’occhio alla nostalgia: lo stile nonna-core conquista la moda con capi morbidi, caldi e dal sapore vintage.
Nonna-core: quando il fascino del passato diventa tendenza
L’estetica nonna-core — o grandmacore — continua a imporsi come una delle tendenze più forti della stagione fredda. Il trend, nato sui social e ormai adottato anche da brand di alta moda, recupera capi tradizionali del guardaroba femminile reinterpretandoli in chiave moderna. Le sfilate autunno-inverno 2025-2026 hanno consacrato questa estetica, portando sulle passerelle cardigan voluminosi, gonne midi strutturate, pellicce sintetiche dalla texture soffice e dettagli bon ton.
Un linguaggio stilistico che parla di comfort, calore e femminilità discreta, senza rinunciare a un twist contemporaneo.
1. Il cardigan morbido, il simbolo del nonna-core
Il capo chiave della tendenza è senza dubbio il cardigan. La versione più iconica è quella in grigio mélange, dal taglio classico e in maglia soffice, perfetta per stratificazioni eleganti o look quotidiani. Le maison propongono sia modelli tradizionali sia varianti oversize dalla silhouette cocoon, pensate per outfit più casual. Il cardigan non è più solo un capo da casa, ma diventa fulcro di un’estetica raffinata e rilassata.
2. La gonna midi in tweed, tra eleganza e praticità
Il tweed resta un tessuto intramontabile e trova nel taglio midi la sua forma più attuale. La versione bicolore è tra le più gettonate, ideale per un look che combina rigore e morbidezza. Alcune sfilate mostrano il tweed indossato in coordinato con un maglione dello stesso tessuto: un ensemble armonico che porta il rétro nel quotidiano senza appesantire il look.
3. Le Mary Jane, le scarpe che non passano mai di moda
Le décolleté Mary Jane rappresentano l’eleganza senza tempo. La loro forma essenziale, con cinturino sul collo del piede, le rende perfette per interpretare il vintage in chiave moderna. Sono proposte sia in pelle nera minimalista sia in versioni più scenografiche con tacchi scultorei o finiture madreperla. Un accessorio che completa il nonna-core con grazia e personalità.
4. La pelliccia sintetica: calore, volume e spirito rétro
La faux fur continua a dominare le tendenze invernali. Dalle versioni lunghe con cintura in pelle ai modelli corti che richiamano le dive del cinema classico, la pelliccia sintetica aggiunge carattere al guardaroba senza rinunciare all’etica. Le texture sono spesso grafiche o optical, perfette per dare dinamismo al look pur mantenendo un’allure nostalgica.
5. Il colletto bianco alla Peter Pan, il dettaglio bon ton che fa la differenza
Questo accessorio, applicato sotto cardigan o blazer, trasforma anche il look più semplice in un outfit curato e femminile. I colletti Peter Pan — in cotone bianco, spesso ricamati — riportano alla luce l’estetica educata e delicata tipica dei guardaroba d’epoca. Un piccolo dettaglio che illumina l’insieme e valorizza il layering.
Il nonna-core oggi: un’ode alla dolcezza sartoriale
La forza del nonna-core sta nel suo equilibrio: è nostalgico ma non antiquato, confortevole ma comunque chic. È uno stile che invita a rallentare, a riscoprire la qualità dei materiali e il piacere di vestirsi per sentirsi bene. E soprattutto, dimostra che il passato continua a essere una fonte inesauribile di ispirazioni contemporanee.
Animali
Piante e animali domestici: quando la bellezza può diventare pericolo
Oleandro, stella di Natale, ficus e persino aloe vera: specie diffuse nelle case italiane possono causare sintomi gravi se ingerite dagli animali. Ecco come scegliere piante sicure e convivere con il verde in tranquillità.
Una casa piena di piante regala colore, freschezza e armonia. Tuttavia, per chi vive con cani o gatti, il verde domestico può nascondere insidie inaspettate. Molte specie ornamentali, pur bellissime alla vista, contengono sostanze tossiche in grado di provocare disturbi anche gravi se ingerite o, in alcuni casi, semplicemente toccate.
Secondo i dati dell’ASPCA Animal Poison Control Center, ogni anno migliaia di segnalazioni riguardano avvelenamenti accidentali causati da piante comuni. In Italia, anche l’ENPA e il Centro Antiveleni di Milano ricordano che i sintomi possono variare da semplici irritazioni a crisi respiratorie potenzialmente fatali.
Fiori belli ma pericolosi
Tra i principali “veleni verdi” presenti nei giardini italiani spiccano oleandro, rododendro e ciclamino. L’oleandro (Nerium oleander), in particolare, contiene glicosidi cardiaci, sostanze che possono alterare il battito cardiaco e risultare letali anche in piccole quantità. Anche il rododendro e l’azalea rilasciano tossine capaci di causare salivazione eccessiva, vomito e debolezza muscolare.
Attenzione anche alle piante con bacche, spesso decorative: tasso, vischio e agrifoglio possono sembrare innocui ma contengono alcaloidi e saponine pericolose per il sistema nervoso e gastrointestinale degli animali.
Pericoli dentro casa
Non serve un giardino per incorrere in rischi. Anche molte piante da appartamento diffuse nei salotti e negli uffici possono essere dannose. Il ficus benjamina, ad esempio, se masticato, può provocare irritazioni orali e gastriche. La monstera deliciosa, molto di moda per il suo aspetto tropicale, contiene ossalati di calcio che causano bruciore alla bocca e gonfiore alla lingua di cani e gatti.
Persino alcune piante grasse, considerate generalmente innocue, meritano attenzione: l’aloe vera, benefica per l’uomo, può causare vomito, tremori e diarrea negli animali.
Durante il periodo natalizio, poi, il rischio aumenta: stella di Natale, vischio e agrifoglio sono tra le principali cause di intossicazione stagionale. Tutte contengono sostanze irritanti che, se ingerite, possono portare a vomito, ipersalivazione e, nei casi più gravi, convulsioni.
Segnali da non ignorare
Quando un animale entra in contatto con una pianta tossica, i sintomi possono comparire in pochi minuti o dopo alcune ore. Tra i più comuni: vomito, diarrea, salivazione eccessiva, difficoltà respiratorie, tremori o apatia. In presenza di questi segnali, è fondamentale contattare subito il veterinario o un centro antiveleni veterinario, portando, se possibile, un campione della pianta ingerita per facilitarne l’identificazione.
Come scegliere piante sicure
Fortunatamente, esistono moltissime alternative sicure per chi ama il verde ma non vuole mettere a rischio la salute dei propri animali. Tra le specie consigliate ci sono felci, palme areca, piante ragno (chlorophytum), calatee e violette africane, tutte non tossiche secondo le linee guida ASPCA.
Un’altra buona abitudine è posizionare le piante pericolose fuori dalla portata degli animali, magari su mensole alte o in spazi inaccessibili. In giardino, invece, si possono delimitare aree “animal friendly” con varietà innocue e resistenti.
Un equilibrio possibile
Con un po’ di attenzione e informazione, è possibile godersi la bellezza delle piante senza correre rischi. Prima di acquistare una nuova specie, è sempre utile verificare la sua compatibilità con gli animali domestici: bastano pochi minuti di ricerca per evitare situazioni potenzialmente gravi.
Proteggere i nostri compagni a quattro zampe non significa rinunciare al verde, ma scegliere con consapevolezza. Le piante rendono la casa più accogliente, ma la loro bellezza non deve mai mettere in pericolo la salute di chi ci vive accanto — persone o animali che siano.
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