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Ecco come l’AI vede i potenti del mondo: clown, imbonitori, musicisti da night…
Putin, Macron, Biden, Trump e tutti gli altri uomini che incidono direttamente sulle sorti del mondo… riuniti in un video fake – realizzato con l’AI – che pare reale.
Un breve filmato per certi versi sorprendente, realizzato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, realizzato da rart.digital e postato sulla pagina Instagram ufficiale, che sta attualmente spopolando sul web. I responsabili di questa creazione visiva sono Ronald Trums & Volodmir Patine… due nomi che hanno tutta l’aria di essere altrettanti pseudonomi in tema. Con una spiccata sensibilità per il rock, visto che come sottofondo è stato utilizzato Fortunate Son, un celebre brano dei Creedence Clearwater Revival, la leggendaria band americana attiva fino al 1972 con John Fogerty alla guida.
In panni inusuali
Il video presenta i politici che guidano il mondo attuale in una veste inusuale. il neo rieletto presidente americano Donald Trump ispirato chitarrista, Emmanuel Macron agricoltore, Vladimir Putin batterista, Kamala Harris (aspirante potente, vedremo che succederà la prossima settimana…) fintamente buona ma dal sorriso inquietante: Gli altri scopriteli voi, cliccando il tasto play.
L’intelligenza artificiale sembra non avere più confini
I generatori di video IA sono sempre più in grado di creare clip creative, avatar animati con la tecnologia deepfake. Da utilizzare per lavoro ma anche come ingaggianti contenuti per i social. Creando una realtà parallela a quella che siamo chiamati a vivere, popolando un universo distopico di immagini con le quali, ormai, veniamo quotidianamente bombardati.
E l’Italia?
Concedeteci solo un appunto: appare chiaro che l’AI – responsabile di questa creazione digitale – non reputa minimamante opportuno citare un politico italiano. Ricordiamocelo quando andiamo in giro per il mondo, col petto gonfio, affermando che il nostro Paese conta…
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
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Una Elodie in versione… stadio: i fan fanno la ola!

Dopo anni di successi, Elodie è pronta a scrivere una nuova pagina della sua carriera: il suo primo tour negli stadi – anche se solo di due date – è realtà. L’artista romana, diventata una delle voci più riconoscibili del pop italiano, porterà la sua energia, sensualità e presenza scenica in una dimensione tutta nuova.
Milano e Napoli
Il debutto è attesissimo: il primo show in uno stadio rappresenta una consacrazione definitiva, e i fan non vedono l’ora di cantare con lei sotto le stelle, tra coreografie spettacolari e momenti più intimi al pianoforte.
La consacrazione a icona pop
Una notizia che ha infiammato i social, dove l’entusiasmo è alle stelle. Dopo le hit da milioni di streaming, le collaborazioni internazionali e le performance da standing ovation, Elodie è pronta a dominare anche i grandi palchi outdoor. Un traguardo meritato, che segna il passaggio da stella della musica italiana a vera e propria icona pop.
8 giugno 2025 allo Stadio San Siro di Milano
12 giugno 2025 allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli
I biglietti saranno disponibili online dal 3 giugno 2024 alle ore 14:00 e nei punti vendita autorizzati dall’8 giugno 2024 alle ore 11:00 . I prezzi variano a seconda del settore e della città.
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Meloni stile anni ’90: è tutto vero, non si tratta di AI!

In questo video risalente agli anni ’90, Giorgia Meloni, giovanissima militante del Fronte della Gioventù – organizzazione giovanile legata al Movimento Sociale Italiano (MSI) – appare con un giubbotto di pelle e, soprattutto, dotata di una grinta sorprendentemente simile a quella della leader che conosciamo oggi.
Il contesto di allora
Siamo in un decennio turbolento per la politica italiana: la Prima Repubblica è crollata sotto il peso di Tangentopoli, la Democrazia Cristiana si dissolve, e la destra post-fascista cerca una nuova legittimazione. In questo contesto, la giovane Meloni si fa notare per il suo eloquio sicuro e la determinazione con cui difende le sue idee.
La nascita di AN
Nel 1995, nasce Alleanza Nazionale dalle ceneri del MSI, un passaggio storico per la destra italiana: è il tentativo di modernizzarsi e abbandonare simboli ingombranti. Meloni vi aderisce, portando con sé lo spirito combattivo e il linguaggio diretto che colpiscono anche in quegli anni, quando la TV generalista inizia a dare spazio ai giovani e alla politica dal basso.
Il “chiodo”
Il suo giubbotto di pelle può essere inteso come un segno dei tempi: ribelle, pop, ma anche parte di una narrazione che la vede come “una del popolo”, lontana dai salotti del potere. In quel volto determinato si intravede già l’ambizione di costruire qualcosa di duraturo, in un’epoca in cui tutto sembrava sgretolarsi.
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L’umorismo di Papa Francesco: un dono di Dio per la fede

In un mondo segnato da ansie e tensioni, uno dei messaggi che ci lascia Papa Francesco è chiaro: anche il cristianesimo sa ridere, perché la gioia è parte integrante della vita di fede. Il Santo Padre ha spesso parlato dell’umorismo come di un dono essenziale per la vita cristiana. Secondo il Pontefice, ridere con gioia e ironia aiuta a mantenere il cuore leggero, a non cadere nella rigidità e a vivere la fede con autenticità. Ma cosa dice il Papa sull’umorismo? E soprattutto, anche Gesù Cristo aveva senso dell’umorismo?
La versione di Bergoglio
Papa Francesco considerava l’umorismo una grazia di Dio, un antidoto contro la tristezza e il pessimismo. Durante un’intervista, ha confessato di recitare ogni giorno la Preghiera per il buon umore attribuita a San Tommaso Moro, che chiede a Dio la capacità di ridere di sé stessi. Per lui, un credente senza senso dell’umorismo rischia di diventare rigido, incapace di accogliere la vita con leggerezza e speranza. Il Pontefice ha più volte sottolineato che l’ironia e l’umorismo aiutano a mantenere un sano distacco dalle difficoltà della vita. Ha persino scherzato su se stesso, definendosi “un Papa un po’ matto” o ridendo delle sue difficoltà con la tecnologia. Questo atteggiamento non è superficialità, ma una profonda fiducia nella Provvidenza.
Gesù Cristo aveva senso dell’umorismo?
Il Papa non aveva dubbi in proposito: sì, anche Gesù aveva il senso dell’umorismo. Basta leggere i Vangeli con attenzione per scoprire momenti in cui Cristo usa ironia e paradossi per insegnare verità profonde. Ad esempio, quando dice che è più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel Regno dei Cieli (Matteo 19,24), sta usando un’immagine volutamente esagerata per far riflettere. Anche i suoi incontri con i discepoli sono pieni di sottile umorismo. Quando Natanaele si chiede se da Nazaret possa mai venire qualcosa di buono (Giovanni 1,46), Gesù lo accoglie con una battuta: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità!” (Giovanni 1,47), quasi prendendolo in giro con affetto.
Ridete… se potete
Papa Francesco ci esorta a non prendere tutto troppo sul serio, soprattutto noi stessi. L’umorismo sano non è mancanza di rispetto, ma una forma di intelligenza spirituale che ci aiuta a vivere con leggerezza e fiducia in Dio. Il sorriso, secondo il Papa, è una forma di evangelizzazione, un segno di speranza che attira gli altri alla fede.
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