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Il mash-up tra Annalaisa (la fake Annalisa) e… Laura Pausini, quella vera!

Una parodia esilarante, con una vera star della musica italiana e una brava imitatrice, Brenda Lodigiani, direttamente dal GialappaShow, in onda su TV8.

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    Annalisa – quella vera – sarà a Sanremo come ospite nella serata dei duetti, affiancando Giorgia (che in molti danno come favorita) per uan rilettura di un classico di Adele, Skyfall. In questo divertente video il tormentone di “ho visto lei che bacia lui che bacia lei” si confonde con La solitudine, hit della Pausini del 1993. Trattasi di un mash-up in piena regola, peccato solo che al posto di Annalisa ci sia un’imitatrice – peraltro bravissima – che risponde al nome di Brenda Lodigiani, facente parte della squadra del programma GialappaShow.

    La rete esulta

    Uno sketch da antologia, con le due donne protagoniste di un’esibizione che sui social, anche alla fine della messa in onda di questa prima puntata della nuova edizione del Gialappa’s Show, continua a essere applaudita dai fan delle artiste.

    Che sorpresa, Laura!

    “Per Annalaisa è arrivato il momento di dare spazio a quelle con le idee confuse che non hanno ancora identità” esordisce Annalaisa per presentare Laura Pausini, arrivata sul palco per cantare con lei una versione del suo brano La solitudine, sovrapposta ad arte a Mon Amour di Annalisa. Ironia, bravura, travolgente simpatia sono stati immancabili per tutta la durata della puntata durante la quale la cantante si è anche lasciata intervistare dal Mago Forrest.

    La popstar ringrazia

    “Nella mia vita ho avuto la fortuna di vivere tante esperienze ma questa mi mancava ed è stata una delle più divertenti in assoluto!”, ha scritto Pausini ringraziando la Gialappa’s Band, il Mago Forrest e tutti gli attori del programma che per una notte – dice – “ho vissuto come fosse anche un po’ mio!”.

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      Una Elodie in versione… stadio: i fan fanno la ola!

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        Dopo anni di successi, Elodie è pronta a scrivere una nuova pagina della sua carriera: il suo primo tour negli stadi – anche se solo di due date – è realtà. L’artista romana, diventata una delle voci più riconoscibili del pop italiano, porterà la sua energia, sensualità e presenza scenica in una dimensione tutta nuova.

        Milano e Napoli

        Il debutto è attesissimo: il primo show in uno stadio rappresenta una consacrazione definitiva, e i fan non vedono l’ora di cantare con lei sotto le stelle, tra coreografie spettacolari e momenti più intimi al pianoforte.

        La consacrazione a icona pop

        Una notizia che ha infiammato i social, dove l’entusiasmo è alle stelle. Dopo le hit da milioni di streaming, le collaborazioni internazionali e le performance da standing ovation, Elodie è pronta a dominare anche i grandi palchi outdoor. Un traguardo meritato, che segna il passaggio da stella della musica italiana a vera e propria icona pop.

        8 giugno 2025 allo Stadio San Siro di Milano

        12 giugno 2025 allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli​

        I biglietti saranno disponibili online dal 3 giugno 2024 alle ore 14:00 e nei punti vendita autorizzati dall’8 giugno 2024 alle ore 11:00 . I prezzi variano a seconda del settore e della città.

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          Meloni stile anni ’90: è tutto vero, non si tratta di AI!

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            In questo video risalente agli anni ’90, Giorgia Meloni, giovanissima militante del Fronte della Gioventù – organizzazione giovanile legata al Movimento Sociale Italiano (MSI) – appare con un giubbotto di pelle e, soprattutto, dotata di una grinta sorprendentemente simile a quella della leader che conosciamo oggi.

            Il contesto di allora

            Siamo in un decennio turbolento per la politica italiana: la Prima Repubblica è crollata sotto il peso di Tangentopoli, la Democrazia Cristiana si dissolve, e la destra post-fascista cerca una nuova legittimazione. In questo contesto, la giovane Meloni si fa notare per il suo eloquio sicuro e la determinazione con cui difende le sue idee.

            La nascita di AN

            Nel 1995, nasce Alleanza Nazionale dalle ceneri del MSI, un passaggio storico per la destra italiana: è il tentativo di modernizzarsi e abbandonare simboli ingombranti. Meloni vi aderisce, portando con sé lo spirito combattivo e il linguaggio diretto che colpiscono anche in quegli anni, quando la TV generalista inizia a dare spazio ai giovani e alla politica dal basso.

            Il “chiodo”

            Il suo giubbotto di pelle può essere inteso come un segno dei tempi: ribelle, pop, ma anche parte di una narrazione che la vede come “una del popolo”, lontana dai salotti del potere. In quel volto determinato si intravede già l’ambizione di costruire qualcosa di duraturo, in un’epoca in cui tutto sembrava sgretolarsi.

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              L’umorismo di Papa Francesco: un dono di Dio per la fede

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                In un mondo segnato da ansie e tensioni, uno dei messaggi che ci lascia Papa Francesco è chiaro: anche il cristianesimo sa ridere, perché la gioia è parte integrante della vita di fede. Il Santo Padre ha spesso parlato dell’umorismo come di un dono essenziale per la vita cristiana. Secondo il Pontefice, ridere con gioia e ironia aiuta a mantenere il cuore leggero, a non cadere nella rigidità e a vivere la fede con autenticità. Ma cosa dice il Papa sull’umorismo? E soprattutto, anche Gesù Cristo aveva senso dell’umorismo?

                La versione di Bergoglio

                Papa Francesco considerava l’umorismo una grazia di Dio, un antidoto contro la tristezza e il pessimismo. Durante un’intervista, ha confessato di recitare ogni giorno la Preghiera per il buon umore attribuita a San Tommaso Moro, che chiede a Dio la capacità di ridere di sé stessi. Per lui, un credente senza senso dell’umorismo rischia di diventare rigido, incapace di accogliere la vita con leggerezza e speranza. Il Pontefice ha più volte sottolineato che l’ironia e l’umorismo aiutano a mantenere un sano distacco dalle difficoltà della vita. Ha persino scherzato su se stesso, definendosi “un Papa un po’ matto” o ridendo delle sue difficoltà con la tecnologia. Questo atteggiamento non è superficialità, ma una profonda fiducia nella Provvidenza.

                Gesù Cristo aveva senso dell’umorismo?

                Il Papa non aveva dubbi in proposito: sì, anche Gesù aveva il senso dell’umorismo. Basta leggere i Vangeli con attenzione per scoprire momenti in cui Cristo usa ironia e paradossi per insegnare verità profonde. Ad esempio, quando dice che è più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel Regno dei Cieli (Matteo 19,24), sta usando un’immagine volutamente esagerata per far riflettere. Anche i suoi incontri con i discepoli sono pieni di sottile umorismo. Quando Natanaele si chiede se da Nazaret possa mai venire qualcosa di buono (Giovanni 1,46), Gesù lo accoglie con una battuta: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità!” (Giovanni 1,47), quasi prendendolo in giro con affetto.

                Ridete… se potete

                Papa Francesco ci esorta a non prendere tutto troppo sul serio, soprattutto noi stessi. L’umorismo sano non è mancanza di rispetto, ma una forma di intelligenza spirituale che ci aiuta a vivere con leggerezza e fiducia in Dio. Il sorriso, secondo il Papa, è una forma di evangelizzazione, un segno di speranza che attira gli altri alla fede.

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