Viaggi
Volete sapere cosa si dimenticano gli italiani in vacanza? Pure i figli…
Sette italiani su 10 smarriscono qualcosa durante le vacanze. Tra gli oggetti smarriti più di frequente, vestiti, tecnologia, giocattoli, occhiali, borse e zaini, l81% non viene mai recuperato
Due famiglie su dieci perdono un bambino, anche se solo per pochi minuti.
Il 70% perde qualcosa
Per milioni di italiani si avvicinano le vacanze estive, un momento in cui quasi tutti non vedono l’ora di partire e godersi qualche giorno di svago e relax. Infatti, secondo un recente studio del potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it, quasi otto italiani su dieci hanno intenzione di viaggiare quest’estate. E poco prima delle tanto desiderate vacanze, si iniziano a preparare le valigie. Molti per aiutarsi fanno una lista di ciò che non deve mai mancare nel bagaglio, per avere tutto il necessario per divertirsi. Ma quando si rientra a casa, sette italiani su dieci si accorgono di aver perso qualcosa…
Le categorie più… smarrite
Inizialmente è stato chiesto a tutti gli intervistati se fossero stati in vacanza almeno una volta nell’ultimo biennio. Poi è stato chiesto loro se avessero mai “perso” o dimenticato qualcosa durante le vacanze e il 73% ha risposto di sì. A coloro che hanno risposto in modo affermativo è stato poi domandato cosa avessero perso e le risposte più frequenti sono state le seguenti:
- Vestiti (72%)
- Tecnologia (67%)
- Giocattoli (60%)
- Occhiali (52%)
- Borse, zaini e portafogli (47%)
- Libri (33%)
- Chiavi (24%)
- Gioielli (9%)
- Orologi (7%)
- Denaro (6%)
- Gioielli (9%)
In merito al ritrovamento degli oggetti, l’81% degli intervistati ammette di non averli recuperarli, o perché non sa dove li ha persi, o perché la struttura non li ha ritrovati, o perché non li ha mai reclamati. Va ricordato, infatti, che, sebbene gli hotel conservino gli oggetti smarriti per un certo periodo di tempo, di solito non contattano gli ospiti per avvisarli e sono loro a dover contattare la struttura per reclamarli e fare in modo eventualmente di recuperarli. A tutti i genitori che hanno risposto di aver smarrito uno dei loro figli è stato poi chiesto quanto tempo era passato fino al loro ritrovamento. Il tempo medio di “scomparsa” è stato stimato – fortunatamente – in cinque minuti.
Un suggerimento utile per i genitori di bimbi piccoli
Un accessorio molto utile per ovviare a questo problema possono essere i braccialetti identificativi in silicone con scritto il numero di cellulare dei genitori: è molto importante non dimenticare di inserire il prefisso italiano +39 prima del numero. Questi braccialetti sono anche impermeabili, le informazioni scritte non si cancellano e non provocano allergie, quindi possono tornare molto comodi.
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Viaggi
Il labirinto più grande del mondo si trova in Italia nella Food Valley parmigiana
Il Labirinto del Masone grazie alla visione di Franco Maria Ricci, punto di riferimento per i viaggiatori e gli amanti della cultura, dimostra che perdersi, a volte, è il primo passo per ritrovarsi.
A Fontanellato, nel cuore della Food Valley parmigiana, ci puoi andare per diversi motivi. Alcuni dei quali legati alla tradizione culinaria parmigiana. Numerose le sue eccellenze gastronomiche come i salumi (Prosciutto di Parma e Culatello), il Parmigiano Reggiano e la pasta fresca ripiena, come i tortelli di zucca o di erbette. E invece il comune in provincia di Parma è noto soprattutto per la sua vicinanza al Labirinto del Masone. Non lo conoscete? Con una superficie di sette ettari e 300mila piante di bambù, questo dedalo straordinario detiene il titolo di labirinto più grande del mondo. La sua creazione è frutto della visione di Franco Maria Ricci, celebre collezionista d’arte, editore e bibliofilo.
L’ispirazione e la creazione del Labirinto
L’idea del Labirinto del Masone nasce da una promessa che Ricci fece allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato dalla simbologia dei labirinti e dalla loro valenza filosofica. Concepito come un viaggio simbolico e spirituale, il progetto fu realizzato nel 2015, entrando a far parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza, Guastalla e Pontremoli. La struttura richiama elementi di vari periodi storici. La pianta quadrata omaggia i labirinti romani, le spire richiamano il dedalo di Creta, mentre il perimetro a forma di stella s’ispira alle geometrie rinascimentali.
Cosa aspettarsi
Tra le numerose particolarità del Labirinto di Masone è la sua forma a dedalo di bambu. Il labirinto, infatti, è costruito interamente con piante di bambù alte fino a 15 metri, appartenenti a diverse specie. Percorrerlo può richiedere fino a un’ora, e segnali numerati posizionati lungo il percorso aiutano i visitatori a orientarsi. Al cuore del labirinto si apre una piazza di 2.000 metri quadrati, progettata dall’architetto Pier Carlo Bontempi. Qui si svolgono eventi culturali, concerti e manifestazioni. Al suo interno è sita anche una cappella a forma di piramide. Una cappella che rappresenta la dimensione spirituale del labirinto, sottolineandone il significato simbolico. Inoltre si puà visitare un Museo e una collezioni d’arte. Si tratta di un’area di 5.000 metri quadrati che ospita 500 opere d’arte che spaziano dal Cinquecento al Novecento, inclusi capolavori di Antonio Ligabue, parte della collezione personale di Franco Maria Ricci.
Un filo di Arianna che collegare i labirinti iconici nel mondo
Se quello di Masone è considerato il più grande labirinto al mondo quello di Hampton Court, Inghilterra Creato nel 1690 nei giardini di Hampton Court Palace, è uno dei più antichi permanenti d’Europa. È famoso per le sue siepi di tasso e i sentieri tortuosi. Dole Plantation Maze, alle Hawaii negli Stati Uniti è realizzato con piante di ananas e copre oltre 12.000 metri quadrati per celebrare l’agricoltura locale. Sempre in Inghilterra Longleat Hedge Maze, situato nel parco di Longleat House, è formato da oltre 16.000 siepi di tasso. È noto per il percorso complesso e per la torre centrale con vista panoramica sullo stesso labirinto. Andrássy Castle Maze in Ungheria è l’unico labirinto europeo sotterraneo. Sviluppato in un sistema di grotte, offre percorsi emozionanti con installazioni luminose e artistiche. E per finire torniamo a Villa Pisani Maze, situato a Stra, vicino Venezia, dove è possibile visitare un labirinto settecentesco con siepi di bosso, celebre per la torretta centrale sormontata da una statua della dea Minerva.
Viaggi
Le capitali europee che non potete trascurare per un week end fuori stagione
Lisbona è la migliore capitale europea da visitare seguita da Amsterdam e Praga. Berlino e Vienna non rientrano nella top ten, di cui fanno parte, invece, Varsavia e Berna.
Sì certo parlare di ponti e festività è ancora prematuro ma se si vuole organizzare qualche viaggetto veloce di due o tre giorni nel prossimo trimestre forse è meglio pensarci oggi. Certo le coppie senza figli sono avvantaggiate. La maggior parte delle famiglie deve tenere conto delle festività scolastiche oppure decidere di lasciare i figli a casa e concedersi un week end romantico per esempio in una capitale europea. Il viaggio di per sé ogni volta è una avventura, una esperienza nuova. Ogni città o capitale offre qualche novità che ci riporteremo a casa pronti per ritornarci qualche tempo dopo con l’idea di scoprire sempre qualcosa di nuovo.
Tanta voglia di viaggiare
Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) quest’anno il turismo internazionale interessa soprattutto l’ Europa. Secondo i dati della European Travel Commission (ETC) il 75% di coloro che hanno viaggiato finora nel corso del secondo semestre 2024 lo hanno fatto proprio verso i Paesi europei.
Le migliori capitali europee da visitare nel 2024 secondo VisaGuide.World
Il nuovo studio di VisaGuide.World ha esaminato quali capitali offrono la migliore esperienza ai visitatori, sulla base di fattori di diversi fattori come cordialità, sicurezza e convenienza. Riferendosi solo ai dati raccolti, l’Europa sta diventando più costosa. Se si rileggono le liste analoghe dello scorso anno e di due anni fa non ci sono grandi novità. Anche perché le città più o meno sempre quelle sono. Le dieci capitali segnalate sono Lisbona Portogallo, Amsterdam Olanda, Praga Repubblica Ceca, Varsavia Polonia, Madrid Spagna, Zagabria Croazia, Londra Regno Unito, Roma Italia, Berna Svizzera, Parigi Francia.
Roma perde qualche posizione
Con un budget settimanale medio di 505 euro Roma si posiziona all’ottavo posto nella classifica, perdendo qualche posizione. Nel 2023 era riuscita ad entrare tra le prime cinque posizioni. Questa variazione è data dai punteggi relativi alla sicurezza, cordialità e convenienza economica che per la nostra Capitale sono leggermente peggiorati. Tuttavia, resta comunque una destinazione di grande interesse e fascino per i visitatori.
Lisbona resta la migliore
Lisbona rimane al primo posto tra le capitali europee, seguita sul podio da Amsterdam (al primo posto nel 2023) e Praga. Berlino e Vienna sono state espulse dalla top ten, in cui sono invece entrate Varsavia e Berna (quarto e nono posto). Naturalmente la capitale Svizzera è risultata tra tutte, la città più sicura.
Il più basso budget settimanale? A Praga
La città più economica, per quanto riguarda il budget settimanale richiesto, della top ten è decisamente Praga (365 euro) mentre la più costosa è Berna (dove il prezzo sale medio settimanale per poter soggiornare sale a 725 euro). Sempre secondo VisaGuide.World troviamo Madrid (al quinto posto) e Zagabria (al sesto posto). A chiudere la lista è Parigi. Secondo l’indagine la capitale francese anche dopo le recenti Olimpiadi è considerata tra le città meno sicure in Europa. E sul fronte economico la situazione soprattutto dopo l’evento mondiale è leggermente peggiorata. Parigi è diventata più cara. Quest’anno per visitare la città bisogna preventivare un aumento di 150 euro in più a testa ma a settimana rispetto al 2023 (640 euro, rispetto ai 490 euro dello scorso anno).
Viaggi
Ristoranti con vista? Sì, ma sotto il mare: la moda dei locali subacquei
Dalle Maldive alla Norvegia, cresce la tendenza dei ristoranti subacquei: si mangia circondati da pesci tropicali o squali, a metri di profondità. Ma tra lusso, scenografia e sostenibilità, il format divide.
Cena a lume di candela… tra i coralli. Oppure tartare di tonno con vista squali. È l’esperienza offerta dai ristoranti subacquei, sempre più diffusi tra resort di lusso e capitali del turismo. L’idea è semplice: costruire strutture in vetro rinforzato a qualche metro sotto il livello del mare e servire piatti gourmet mentre i clienti ammirano murene e mante. Un sogno per molti, una provocazione per altri.

Tra i più noti c’è Under, in Norvegia: un cubo di cemento semi-affondato nell’Oceano Atlantico, dove si mangia a cinque metri di profondità. Alle Maldive, il Ithaa è stato il primo al mondo a offrire cene tra i pesci tropicali, con coperti limitati e un dress code elegantissimo (ma senza scarpe).

Il fascino è indiscutibile, ma le polemiche non mancano. C’è chi accusa questi locali di sfruttare ambienti delicatissimi per fini commerciali, e chi teme l’impatto ambientale delle strutture. Altri, più pragmaticamente, storcono il naso davanti ai prezzi: una cena per due può superare i 600 euro.

Eppure, la moda cresce. Forse perché il mare ci affascina, forse perché Instagram vuole il suo tributo. O forse perché, almeno lì sotto, lontani da suonerie e stress, si può vivere l’illusione perfetta: quella di essere davvero in un altro mondo.

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