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Lifestyle

Guadagni degli influencer a picco dopo i ‘pasticcini’ della Ferragni

Quanto guadagnano gli influencer dopo il caos scatenato dal pandoro gate di Chiara Ferragni? Il crollo dei cachet è impressionante.

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    Negli ultimi tempi, il mondo degli influencer ha subito un cambiamento significativo, specialmente dopo il “Pandoro Gate” che ha coinvolto Chiara Ferragni. Questo evento, insieme all’incidente dei The Borderline, ha scatenato una reazione a catena che sta portando a una incontrollabile perdita di compensi per molti influencer di alto profilo.

    Cara Chiara per colpa tua stiamo perdendo un sacco di soldi

    Il “Pandoro Gate” è stato un evento che ha scosso il mondo dei social media mettendo in luce le problematiche legate alla trasparenza e alla fiducia nei confronti dei contenuti sponsorizzati. Questo scandalo ha spinto molti utenti a riflettere sulla reale autenticità delle vite patinate mostrata dai volti noti, causando una significativa riduzione dei loro guadagni. Le aziende di conseguenza si stanno regolando e non affidano più la comunicazione dei loro prodotti nelle mani di una sola persona. Anche se è seguita da milioni di consumatori.

    I dati sui guadagni attuali parlano chiaro

    Secondo DeRev, società di strategia, comunicazione e marketing digitale, i compensi dei grandi influencer dall’inizio dell’anno hanno subito un crollo impressionante.

    Facebook: -47,4%
    TikTok: -68%
    YouTube: -21%
    Instagram: -31,6%
    Questi dati mostrano un calo medio che ha colpito duramente i grandi nomi dei social media, riducendo drasticamente il loro potere economico e la loro influenza.

    La crescita dei nano-influencer

    Mentre i grandi influencer hanno visto una riduzione dei guadagni, i nano-influencer hanno prosperato. Si tratta di personaggi, meno popolari ma con un target più profilato e una maggiore fiducia da parte della loro community che si sono costruiti giorno dopo giorno, lavorando sodo. Sono loro i nuovi favoriti delle aziende perché percepiti come più autentici e credibili, e le loro sponsorizzazioni sono considerate più genuine.

    Fiducia e autorevolezza

    I nano-influencer offrono contenuti di qualità e hanno un legame più stretto con i loro seguaci, basato sulla fiducia e sull’interazione autentica.

    Minori rieschi di crisi reputazionali

    Essendo meno esposti, i nano-influencer sono meno soggetti a scandali e controversie che potrebbero danneggiare la loro reputazione e quella dei brand con cui collaborano.

    C’è ancora spazio per gli influencer? Le previsioni per il futuro

    Nonostante la crisi attuale, gli influencer non sono destinati alla disoccupazione. Al contrario, il mercato sta semplicemente subendo una trasformazione. La tendenza si sta spostando verso la valorizzazione della qualità dei contenuti e del rapporto di fiducia tra il creator e i suoi seguaci, piuttosto che sulla mera fama.

    Un punto di non ritorno

    Il “Pandoro Gate” ha segnato un punto di svolta nel mondo degli influencer, ridimensionando il ruolo dei grandi nomi e aprendo nuove opportunità a volti nuovi. Il futuro del settore sembra orientato verso una maggiore autenticità e qualità dei contenuti, un cambiamento che potrebbe portare benefici a lungo termine sia per i creator che per i brand.

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      Moda

      Il ritorno del vintage maschile: tweed, velluto e cappotti oversize per un’eleganza d’altri tempi senza sembrare in costume

      Non è nostalgia, ma reinterpretazione. La nuova eleganza maschile pesca dal passato per costruire uno stile moderno, raffinato e consapevole, lontano dagli eccessi dello streetwear.

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      vintage maschile

        Il fascino discreto del ritorno al classico

        C’era una volta l’uomo che vestiva per piacere, non per stupire. Oggi la moda lo riscopre. Dopo anni di sneakers bianche e felpe oversize, il guardaroba maschile torna a parlare la lingua del tweed, del velluto a coste, del cappotto lungo. La tendenza nasce a Londra e Parigi ma conquista anche l’Italia, dove la sartoria incontra il gusto per il dettaglio contemporaneo. Non è un ritorno al passato, ma un salto in avanti: lo stile vintage si mescola a tagli moderni e proporzioni più morbide.

        Cappotti che raccontano storie

        Il nuovo must è il cappotto oversize, lungo fino al polpaccio e spesso in lana grezza o cashmere. Si porta aperto, sopra giacche doppiopetto o dolcevita color cammello. Il modello più copiato è quello in tweed, ruvido e vissuto, che ricorda le atmosfere di Peaky Blinders ma con un tocco metropolitano. Anche il velluto torna protagonista, soprattutto nei blazer e nei pantaloni, mentre le scarpe riscoprono il fascino del cuoio spazzolato, con suole importanti e stringhe classiche.
        Le sciarpe? Larghe, morbide e portate con noncuranza. L’effetto è sofisticato ma rilassato, da intellettuale in fuga o da musicista fuori stagione.

        Come vestirsi d’autunno senza sembrare in costume

        Il segreto sta tutto nel dosare. Un capo vintage basta e avanza per dare personalità: un cappotto di lana abbinato a jeans scuri, un gilet a spina di pesce su una camicia bianca, un paio di stivaletti al posto delle solite sneakers. L’obiettivo non è sembrare usciti da un film in bianco e nero, ma aggiungere carattere.
        Lo stile maschile del 2025 è un ritorno alla forma con libertà di movimento: eleganza sì, ma con il comfort di chi non ha bisogno di dimostrare nulla. In fondo, il tweed e il velluto non sono solo tessuti: sono un modo di camminare nel mondo, con calma, ironia e un pizzico di fascino retrò.

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          Cucina

          L’arte del brunch perfetto: uova, musica e chiacchiere (ma senza stress) per una domenica tutta da gustare

          La tendenza del momento è il brunch casalingo, curato ma rilassato, dove il piacere è tutto nel tempo condiviso. Perché il lusso della domenica è non avere fretta.

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          brunch perfetto

            Il ritorno del brunch fatto in casa

            C’è chi lo chiama colazione lunga, chi lo considera un rito sociale. Il brunch casalingo è la nuova abitudine che conquista anche i più pigri. Dopo anni di file interminabili nei locali “instagrammabili”, la tendenza si sposta tra le mura domestiche. La formula è semplice: tavola curata, piatti facili e atmosfera calda. Niente stress da servizio, solo il piacere di mescolare dolce e salato, caffè e cocktail leggeri, tra musica e chiacchiere.

            Pancakes, uova e un tocco di stile

            Il menu perfetto comincia con i classici: pancakes morbidi, uova strapazzate, avocado toast e frutta fresca. Ma il segreto non è cosa si serve, bensì come. I piatti si dispongono in modo informale, quasi da buffet, con stoviglie spaiate, tazze colorate e un mazzo di fiori al centro. Il brunch di casa non ha bisogno di chef stellati: basta un profumo di caffè, qualche ingrediente di qualità e un po’ di cura nei dettagli. Chi vuole aggiungere un tocco chic può puntare su succhi speziati, smoothie al mango o un Bloody Mary leggero.

            La colonna sonora della domenica

            Il brunch perfetto non ha orario: inizia tardi, finisce quando si vuole. La regola è una sola — creare atmosfera. Una playlist di dischi in vinile, luci soffuse e voci che si intrecciano in sottofondo. È la domenica reinventata, fatta di lentezza felice e piccole ritualità. Non c’è cameriera che serva, né conto da pagare: solo il tempo che scorre tra un sorso di caffè e una risata.
            Il brunch casalingo è l’antidoto alla frenesia del weekend. Una parentesi morbida, dove tutto profuma di burro, amicizia e quiete. E se avanza qualcosa, tanto meglio: lunedì avrà già il sapore di una dolce ripartenza.

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              Cucina

              Dolci gotici di Halloween: nero, spezie e cacao per dessert che stregano gli occhi (e il palato)

              Tra glassa nera, polvere di carbone, cannella e cacao amaro, nasce la tendenza dei dessert gotici: eleganti, sensuali e perfetti per la notte più misteriosa dell’anno.

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              Dolci gotici

                L’eleganza oscura dei dessert neri

                Halloween non è più solo zucche e caramelle: è diventato un’occasione per giocare con l’estetica dark in cucina. Così nascono i dolci gotici, creazioni scure, vellutate e profumate di spezie, che trasformano la paura in piacere. Nero come la notte, lucido come il velluto, il cioccolato fondente torna protagonista, affiancato da ingredienti insoliti come il carbone vegetale, che dona il colore nero intenso a mousse, glasse e biscotti. L’effetto è magnetico: elegante, scenografico, un po’ decadente.

                Spezie, cacao e magia al forno

                Le ricette seguono la logica del contrasto: dolce e amaro, caldo e freddo, luce e ombra. Nei dolci gotici di Halloween dominano cannella, zenzero e chiodi di garofano, che scaldano l’aroma e ricordano i profumi d’autunno.
                Un classico rivisitato è la torta al cioccolato nero e peperoncino: morbida, umida, con un retrogusto piccante che arriva in ritardo, come un colpo di scena.
                Per i più curiosi, c’è la cheesecake dark, con base di biscotti al cacao e crema nera al carbone vegetale: bella da vedere e sorprendente da mangiare.
                E per chi ama i sapori intensi, la mousse al cioccolato fondente e whisky affumicato è il dolce più “noir” che ci sia: un morso e si accende l’atmosfera di una vecchia villa vittoriana.

                Decorare con stile (non con paura)

                La regola d’oro del dolce gotico è la raffinatezza. Basta una glassa lucida color carbone, qualche petalo rosso o granello d’oro alimentare per rendere ogni dolce un piccolo dramma estetico. Si gioca con contrasti e texture: il nero del cioccolato, il bianco della panna, il rosso del lampone.
                Halloween così smette di essere una festa da bambini e diventa un rituale adulto, sensuale, gourmand. Un piccolo peccato di gola da concedersi al buio, davanti a una candela, mentre fuori il vento muove le foglie secche e il profumo di cacao riempie la casa.

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