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Moda

Ecco le tendenze estive 2025 più glamour per le celebrities

Dettagli e dettami di stile per un’estate 2024 che segna il ritorno di qualche classico modaiolo, rivisitato per l’occasione dalla celebrity di turno…

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    La moda si sa… va e viene. E’ fatta di corsi e ricorsi, si rinnova ciclicamente, proponendo ogni tanto qualche assoluta novità che non sempre risulta vincenti alla prova del tempo. Anche utilizzando comunissimi accessori che – ad un certo punto, per opera di qualche influencer particolarmente seguito – si trasformano in must have dalla suggestione molto chic.

    Wild Wild West

    Bella Hadid, già in tempi non sospetti grande sostenitrice dei camperos, oggi propono e promuove uno stile sexy da selvaggio West, con l’aiuto del nuovo fidanzato che – guarda caso – di mestiere fa proprio il cowboy! Frange, texani ai piedi camoscio, camicie da rancheros e cappelli a tesa larga arrivano dagli USA che da sempre subiscono la fascinazione per la loro – relativamente recente – storia. A far da propulsore al fenomeno, hanno contribuito una sequela di fattori che vanno dalla serie di grande successo Yellowstone di Kevin Costner all’album con accenni country di Beyoncé e relativi outfit a tema.

    Come ti rubo i boxer

    Sienna Miller è la portavoce di uno stile gitano-chic, con mise sfoggiate negli ultimi mesi che sono tutte opere della neo-direttrice creativa di Chloé Chemena Kamali. Kirsten Stewart, vestita da Chanel, sembra però cavalcare un trend sdoganato dalla nostra Miuccia Prada, rubando i boxer a lui pure per occasioni da red carpet! Li ha indossati Zendaya durante il press tour di Challengers e li indossa a più riprese il divo dei nostri giorni Paul Mescal che ha riconvertito il pantaloncino in origine intimo, a capo cool del guardaroba. Le sue immagini al défilé Gucci uomo sono diventate tanto virali non solo da offuscare quelle delle colleghe femminili, ma addirittura da imporre una riflessione su quella nuova mascolinità – più imperfetta e stropicciata, che attrae più degli zigomi alti e perfettamente levigati dei manzi classicamente intesi.

    Fortissimamente sopra il ginocchio

    Nell’estate 2025 si riaffaccia l’eterno ed elegante charme dei bermuda sartoriali. Da indossare con con camicia e blazer, dove basta una mule dal tacco imperioso a rendere il look da quotidiano a serale. O da tappeto rosso, come insegna la star Ayo Edebiri che, in outfit pastello firmato Bottega Veneta, ha presenziato a giugno alla prima della pellicola Inside Out 2. Anche le passerelle hanno (ri)scoperto la raffinatezza del pantalone appena sopra il ginocchio che si presta ai più disparati abbinamenti trovando con la camicia la quadratura del cerchio!

    In fatto di borsette, si sfoggia come una baguette

    La fedele di Gucci Dakota Johnson declina il denim comodo della griffe nella maniera più stilosa possibile, mentre Sydney Sweeney suggerisce di utilizzare il secchiello sottobraccio, riproponendo un trend visto anche su altre star (Rihanna docet). In particolare, lo stile in fatto di borsa per questa estate rinnega le maxi-shopper in favore di bucket bag e pochette. Il must di questo periodo è rappresentato da una sorta di sacchetto a contenere un po’ più del necessario e indossato dalle star rigorosamente sotto braccio. In questo caso, più che di una grande novità dell’accessorio in sé, l’originalità sta nel modo di sfoggiarlo, non più a tracolla o a mano, ma come un normalissimo filoncino di pane francese. Come a dire… l’eleganza vien mangiando!


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      Moda

      Elena Novelletto: “Con la mia lingerie racconto la femminilità autentica. Elena di Cuori è un’esperienza, non solo un brand”

      Dalle prime creazioni fatte a mano nel suo atelier fino al corner nel Coin Intimate di San Giovanni a Roma, la stilista si racconta: “La seduzione non è apparenza, ma energia. E la femminilità non è mai stata così libera”.

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        Ha iniziato come modella, poi come costume designer nel mondo del cinema, ma il suo sogno era un altro: raccontare la femminilità attraverso la materia, il tessuto, il gesto sartoriale. Così è nata Elena di Cuori, la linea di lingerie e accessori di Elena Novelletto, oggi considerata una delle nuove eccellenze del Made in Italy. I suoi capi, sensuali e raffinati, hanno conquistato i buyer internazionali e piattaforme come Zalando, ma anche marchi di distribuzione storici come Coin, che di recente ha aperto un corner monobrand Elena di Cuori nel punto vendita di Roma San Giovanni.

        L’incontro con Elena avviene nel suo studio milanese, un laboratorio luminoso dove pizzi, bozzetti e fili dorati si mescolano a musica e profumo di cera d’api. La sua voce è calma, il sorriso deciso.

        Com’è nata l’idea di Elena di Cuori?
        «Dal desiderio di creare qualcosa di autentico, che avesse radici nel nostro artigianato e parlasse la lingua della sensualità italiana. Ho cominciato con la lingerie perché è il primo abito che indossiamo, quello che non si vede ma che ci cambia dentro. Ha un potere invisibile: può farci sentire più sicure, più consapevoli, più donne. Poi ho esteso il progetto alle borse, che considero un’estensione naturale di quel mondo. Hanno la stessa anima, gli stessi ricami e la stessa attenzione per il dettaglio».

        Cosa rappresenta per te la seduzione?
        «È qualcosa che nasce da dentro. Non ha a che fare con la provocazione o con l’apparenza, ma con l’equilibrio interiore. Sedurre significa sentirsi bene con sé stesse, emanare una sicurezza naturale. Anche un capo intimo, se disegnato con amore, può diventare uno strumento di seduzione, perché ci aiuta a riconnetterci con la parte più autentica e sensuale di noi».

        Hai parlato spesso di una “nuova femminilità”. Cosa intendi?
        «Credo che la femminilità oggi non sia più un modello da imitare, ma un modo personale di esprimersi. È libera, fluida, inclusiva. Ogni donna la interpreta a suo modo, e questo la rende unica. Per me la femminilità è un percorso: cambia con l’età, con le esperienze, con le cicatrici. E più una donna diventa consapevole, più la sua femminilità diventa potente. È quella forza quieta che non ha bisogno di dimostrare nulla».

        Qual è secondo te il futuro dell’intimo italiano?
        «Sta nella capacità di coniugare tradizione e innovazione. Il Made in Italy è sinonimo di artigianalità, ma oggi non basta: dobbiamo essere anche sostenibili, creativi, riconoscibili. Le nuove generazioni vogliono prodotti che abbiano un’anima, una storia. L’intimo non è più solo un capo d’abbigliamento, ma un’esperienza. Deve raccontare chi sei, valorizzarti, far parte del tuo modo di stare al mondo. È questa la sfida più bella: evolversi senza perdere autenticità».

        Hai appena aperto un corner monobrand al Coin Intimate di Roma. Che traguardo rappresenta?
        «È un passo importante, certo, ma non lo considero un punto d’arrivo. È la prova che un progetto indipendente, nato in un periodo complesso, può crescere grazie alla coerenza e alla passione. Coin ha creduto nella mia visione e questo mi rende orgogliosa, ma so che il percorso è appena cominciato. Voglio consolidare Elena di Cuori in Italia e al tempo stesso aprirmi ai mercati internazionali, mantenendo però il cuore artigianale del brand».

        Qual è il tuo sogno oggi?
        «Continuare a creare bellezza, ma una bellezza che non sia solo estetica. Voglio che ogni donna che indossa un mio capo si senta parte di una community, di un modo di vivere che celebra la libertà, la sensualità e il rispetto per sé stesse. Elena di Cuori non è solo un marchio: è un messaggio di autenticità. E io voglio che arrivi lontano».

        Mentre parla, Elena sfiora con le dita un reggiseno in pizzo color cipria. «È tutto cucito a mano», sorride. «Ogni punto è un’emozione». E in quel gesto, nel filo sottile che unisce artigianato e sogno, c’è tutta la filosofia di una giovane donna che sta riscrivendo il linguaggio della seduzione italiana — con cuore, testa e stoffa.

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          Moda

          David Beckham e il front row da infarto: tra Boss, Cavalli ed Elodie la Milano Fashion Week perde la testa

          David Beckham conquista Milano con il suo charme e un completo di velluto color cioccolato, ma a rubare la scena sono le star italiane e internazionali che hanno trasformato la Fashion Week in una première hollywoodiana. Da Cavalli a Prada, da Max Mara a Cucinelli, è stato un trionfo di look audaci, ospiti stellari e sensualità sfacciata.

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            David Beckham ha vinto ancora. Non in campo, ma nel front row di Boss, dove è stato accolto come una rockstar. L’ex numero 7 del Manchester United, oggi più “comfort fit” che atleta scolpito, sedeva accanto al CEO Daniel Grieder, impeccabile nel suo completo di velluto a coste color chocolate firmato proprio Boss. Elegante, rilassato, un po’ appesantito rispetto ai tempi in cui posava in mutande, ma ancora capace di mandare in tilt i fan: basti pensare allo scatto a petto nudo postato sulla terrazza dell’Hotel Principe di Savoia. Risultato? Internet in fiamme.

            Nel parterre, accanto a lui, il fenomeno Khaby Lame, uno dei tiktoker più seguiti al mondo, che con la sua solita mimica impassibile ha attirato quasi più flash del capitano.

            Ma la Milano Fashion Week 2026 non è solo Beckham. A rendere bollente la passerella di Roberto Cavalli ci hanno pensato Diletta Leotta, praticamente in mutande in un abito maculato da capogiro, e Elodie, fasciata in un oro incandescente che ha messo d’accordo pubblico e fotografi. “Una gioia per gli occhi”, ha sussurrato qualcuno in prima fila.

            Da Emporio Armani ha sfilato l’olimpionico Thomas Ceccon, simbolo di eleganza sportiva. Da Moschino, invece, è arrivata la “voce” di Anna Pepe, idolo della Gen Z. “Chissà che ne direbbe Franco Moschino”, mormoravano i nostalgici tra una canzone e un applauso.

            A Casa Cucinelli l’atmosfera era più soft ma non meno vip: Gwyneth Paltrow, Marisa Abela, Alessandra Mastronardi, Fotinì Peluso, Barbara Ronchi, la cinese Li Yitong, e le top Yasmin Wijnaldum e Tina Kunakey.

            Da Prada invece sfilata di stelle con Kerry Washington, Benedetta Porcaroli, Carey Mulligan, Felicity Jones ed Emma Chamberlain, tutte elegantemente dosate tra minimalismo e carattere.

            E poi Lourdes Ciccone, la figlia di Madonna, definita da molti una “Cecilia Rodriguez dark”, e Mariacarla Boscono, regina assoluta della passerella, tra tulle e trasparenze.

            La verità è che, tra Beckham e Boscono, tra Cavalli e Prada, Milano non è mai sembrata così viva, sfacciata e irresistibilmente glamour.

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              Moda

              Gucci riparte da Demna: il debutto del nuovo direttore creativo in Piazza Affari a Milano

              La prima collezione del designer georgiano per la maison è stata presentata con un evento spettacolare nel cuore della città.

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              Demna

                Piazza Affari, simbolo dell’economia italiana, è diventata per una sera il palcoscenico della moda. Qui Gucci ha presentato il debutto del suo nuovo direttore creativo, Demna, lo stilista georgiano che prende il timone della storica maison fiorentina. Un appuntamento molto atteso, che segna l’inizio di una nuova fase dopo gli anni di Alessandro Michele.

                Moda e cinema insieme

                Per raccontare la sua prima collezione, Demna ha scelto un linguaggio inedito: non una classica sfilata, ma un film proiettato in una sala temporanea allestita in Piazza Affari. Sullo sfondo un sipario di velluto color senape che spezza il grigio dei palazzi circostanti.

                Il corto, dal titolo The Tiger, è stato diretto da Halina Reijn con la collaborazione di Spike Jonze, maestro dei videoclip. Protagonista Demi Moore, nel ruolo di Barbara Gucci, donna ricca e fragile chiamata a gestire un’eredità pesante. Al suo fianco compaiono attori del calibro di Edward Norton, Elliot Page e Keke Palmer. In scena, tra compleanni psichedelici e dialoghi pungenti, gli abiti della collezione diventano parte integrante della narrazione, indossati e vissuti dai protagonisti.

                Gli abiti che raccontano una storia

                La nuova linea Gucci by Demna mescola glamour e ironia. Vestiti lunghi ricoperti di paillettes, abiti da sirena con colli altissimi e stampe floreali, caftani leggeri decorati con piume, gioielli importanti e collier scintillanti. Non mancano set di valigie pensati “per il padre, la madre e il figlio”, a richiamare il tema della famiglia.

                Poche ore prima dell’evento, sui social ufficiali della maison era stata svelata la collezione La Famiglia, un progetto fotografico che racconta personaggi caricaturali e affettuosamente legati alla tradizione italiana, dalla “sciura” milanese ai ritratti da salotto incorniciati come vecchi quadri.

                Tra simboli e riferimenti

                Nel film e nella collezione non mancano i simboli cari all’universo Gucci. Le api, ad esempio, già presenti negli archivi storici della casa di moda, tornano come segno ricorrente, quasi a rappresentare la capacità di rigenerarsi e di costruire comunità. Edward Norton, nel corto, arriva persino a immaginare un mondo riconquistato proprio da questi insetti.

                Un nuovo inizio

                Con questo debutto, Gucci apre una nuova pagina della sua storia. Demna, conosciuto per il suo stile diretto e provocatorio, porta la sua visione nel cuore di Milano, città con cui la maison ha un legame profondo. Non una semplice collezione di vestiti, ma un racconto che unisce cinema, arte e moda, parlando a un pubblico sempre più ampio e trasversale.

                L’arrivo del designer segna dunque una sfida: riportare Gucci al centro del dibattito creativo internazionale, non solo con gli abiti, ma con esperienze culturali capaci di lasciare il segno.

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