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Lifestyle

La piramide di Saqqara, un antico mistero svelato dall’acqua?

Una rivoluzionaria teoria getta nuova luce sulla costruzione della più antica piramide egizia.
Come gli antichi egizi riuscirono a erigere queste immense strutture con gli strumenti a loro disposizione? Una nuova ricerca propone una teoria innovativa sulla costruzione della piramide a gradoni di Saqqara, la più antica delle piramidi egizie.

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    Secondo uno studio, gli antichi costruttori della piramide di Piramide di Djoser, a Saqqara, potrebbero aver utilizzato un ingegnoso sistema idraulico per sollevare i pesanti blocchi di pietra necessari per la costruzione della piramide. Un complesso sistema di canali, bacini e chiuse avrebbe permesso di creare un “ascensore d’acqua”, sfruttando la forza dell’acqua per sollevare i blocchi su dei galleggianti.

    Ingegneria avanzata
    Un elemento chiave di questa teoria è il vicino recinto di Gisr el-Mudir, una struttura la cui funzione è stata a lungo dibattuta. I ricercatori ipotizzano che questo recinto potesse fungere da diga, permettendo di accumulare grandi quantità d’acqua e di creare un dislivello necessario per azionare l’ascensore idraulico.

    Alcuni locali interni della piramide di Aaqqara

    L’idea di utilizzare l’acqua come forza motrice per la costruzione di una piramide potrebbe sembrare sorprendente, ma gli antichi egizi erano maestri nell’ingegneria idraulica. Numerosi sistemi di irrigazione e canali testimoniano la loro avanzata conoscenza dell’acqua e delle sue proprietà.

    Un’ipotesi affascinante, ma da verificare, ma un passo avanti nella comprensione dell’antico Egitto. Qualunque sia la verità sulla costruzione della piramide di Saqqara, questa nuova teoria dimostra che la nostra comprensione dell’antico Egitto è ancora in continua evoluzione. Gli egizi erano un popolo ingegnoso e creativo, capace di realizzare opere monumentali che continuano a stupirci e a farci interrogare.

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      Moda

      Ventagli alla riscossa: l’accessorio vintage che rinfresca l’estate 2025

      Scopri come il ventaglio, tra tradizione e modernità, sta tornando di moda per affrontare le alte temperature con stile. Che tu lo scelga per il suo fascino vintage o per la sua praticità, il ventaglio è l’accessorio perfetto per l’estate 2024. Unisce tradizione e modernità, rendendo ogni look unico e fresco.

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        L’estate 2025 segna il ritorno di un accessorio vintage: il ventaglio. Le temperature torride, conseguenza del surriscaldamento globale, ci spingono a cercare nuovi modi per rinfrescarci, e il ventaglio si rivela una scelta sostenibile e affascinante.

        La storia affascinante del ventaglio

        Un tempo accessorio immancabile nelle corti europee grazie a Caterina de’ Medici, il ventaglio era utilizzato dalle nobildonne per comunicare in modo sottile e seducente. Oggetto di gran moda nelle corti di Maria Antonietta e della Spagna, è poi diventato un elemento iconico nella scena clubber degli anni ’70 e ’80, associato al voguing nelle ballroom della comunità LGBTQ+.

        Originario della cultura orientale, il ventaglio ha viaggiato attraverso i secoli e le culture, diventando un simbolo di eleganza e mistero. In Oriente, il modo in cui veniva tenuto e mosso connotava comportamenti e attenzioni ben definiti, con un linguaggio tutto suo fatto di sottile seduzione e arguzia.

        Ventagli oggi: pratici e di tendenza

        Oggi, il ventaglio è tornato in auge con un tocco moderno. I modelli disponibili sono tantissimi, dai più economici ai più lussuosi, con brand di moda prestigiosi che hanno captato il suo potenziale. In rete, si trovano ventagli con stampe divertenti e messaggi da abbinare al proprio look estivo.

        Tra i modelli più apprezzati ci sono quelli con stampe animalier, floreali e geometriche. I materiali variano dal tradizionale legno e carta ai tessuti più moderni come il cotone e la seta, offrendo una vasta gamma di opzioni per ogni gusto e occasione.

        Un accessorio sostenibile e alla moda

        Oltre a essere un oggetto di grande fascino, il ventaglio è estremamente utile e sostenibile. In un’epoca in cui la sostenibilità è cruciale, il ventaglio rappresenta una scelta ecologica per affrontare il caldo senza rinunciare allo stile.

        L’uso del ventaglio riduce la necessità di aria condizionata e ventilatori elettrici, contribuendo così a un minor consumo di energia. Inoltre, la produzione di ventagli richiede meno risorse rispetto ad altri dispositivi di raffreddamento, rendendolo un accessorio rispettoso dell’ambiente.

        Ventagli per ogni occasione

        Il ventaglio non è solo un accessorio funzionale, ma anche un elemento di moda che può essere abbinato a vari look. Ecco alcune idee su come integrarlo nel tuo guardaroba estivo:

        1. Eleganza senza tempo

        Per un look raffinato, scegli un ventaglio in seta o cotone con stampe delicate e colori pastello. Perfetto per eventi formali, cerimonie e serate eleganti, questo tipo di ventaglio aggiungerà un tocco di classe al tuo outfit.

        2. Casual chic

        Per un look più informale, opta per ventagli in legno e carta con stampe vivaci e colorate. Ideali per le giornate in spiaggia, picnic o passeggiate estive, questi ventagli sono pratici e leggeri, perfetti da portare sempre con te.

        3. Stile bohémien

        Se ami lo stile boho-chic, scegli ventagli con motivi etnici e materiali naturali. Abbinati a vestiti lunghi, sandali e accessori in legno, questi ventagli completano perfettamente un look estivo rilassato e alla moda.

        Il ventaglio nel mondo della moda

        I designer di moda hanno riconosciuto il potenziale del ventaglio e lo hanno reintrodotto nelle loro collezioni. Case di moda come Gucci, Dolce & Gabbana e Valentino hanno presentato ventagli nelle loro sfilate, rendendo questo accessorio ancora più desiderabile.

        Inoltre, il ventaglio è diventato un elemento di personalizzazione, con la possibilità di aggiungere iniziali, nomi o messaggi personali. Questo lo rende anche un’ottima idea regalo per amici e familiari, combinando utilità e stile in un unico oggetto.

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          Cucina

          Gambero Rosso sceglie Lapprodo di Vibo Marina per quattro puntate dello show “Com’è profondo il mare”

          Le telecamere di Gambero Rosso TV raccontano l’eccellenza enogastronomica calabrese in quattro puntate speciali dedicate al mare, ai prodotti locali e alle storie di chi li custodisce.

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            Il Gambero Rosso sbarca a Vibo Marina e lo fa scegliendo uno dei templi della cucina calabrese: Lapprodo. Sarà questo il cuore operativo di quattro puntate speciali di “Com’è profondo il mare”, la serie televisiva che andrà in onda su Sky, sul canale Gambero Rosso TV e sul digitale terrestre. Una vetrina prestigiosa che accende i riflettori sulla Calabria più autentica, trasformandola in protagonista di un racconto nazionale e internazionale.

            La scelta del Gambero Rosso non è casuale. La redazione della celebre guida, dopo un’accurata selezione tra decine di proposte provenienti da tutta Italia, ha puntato sul ristorante vibonese per la qualità della proposta gastronomica, la cura nella valorizzazione del territorio e la capacità di raccontare le storie che si nascondono dietro ogni piatto.

            Determinante, in questo percorso, il lavoro del direttore della struttura Francesco Iellamo, che ha seguito passo passo tutte le fasi progettuali: «Abbiamo lavorato con pazienza, dedizione e tanta fiducia – racconta – per costruire un progetto che fosse più di semplice visibilità. Volevamo un racconto capace di portare la nostra terra nelle case degli italiani. Oggi possiamo dire di aver centrato un traguardo importante, e siamo pronti a puntare ancora più in alto».

            La serie sarà condotta dallo chef stellato Gianfranco Pascucci, volto amatissimo della cucina di mare, capace di trasformare ogni ricetta in un viaggio tra tradizione e creatività. Nei quattro episodi la provincia di Vibo Valentia si mostrerà in tutta la sua ricchezza gastronomica: il mare come cuore pulsante, i prodotti locali come protagonisti e le storie di chi mantiene viva una tradizione che profuma di salsedine e memoria.

            Accanto a Lapprodo, ci sarà spazio anche per altre eccellenze del territorio, selezionate in queste settimane dal team del Gambero Rosso. Tra i nomi già confermati spicca l’elisir China Barbieri, un liquore storico e identitario, simbolo di un saper fare che resiste al tempo e che racchiude nel bicchiere l’anima calabrese.

            Il progetto promette di offrire un ritratto autentico e coinvolgente della Calabria, tra artigianato, sapori intensi e paesaggi che parlano da soli. Una regione che, tra cucina e cultura, dimostra di saper conquistare anche il palato e gli occhi del grande pubblico televisivo.

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              Cucina

              Mozzarella a chi scusa? Ecco tutto quello che non sai su un grande formaggio italiano

              Alcuni consigli per godere appieno della qualità e del sapore autentico della mozzarella, regina indiscussa della tavola italiana.

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                Raccontare la mozzarella a noi italiani sembra proprio scoprire l’acqua calda. Che ti racconti… Si è detto di tutto su questo prodotto tipicamente nostrano. Tutti la utilizziamo nei modi più svariati, a secondo dei nostri gusti personali. Anche se la mozzarella, sia di bufala che vaccina, è un prodotto pregiato che richiede alcune accortezze per essere gustato al meglio. Ci sono diversi modi per consumarla e per conservarla alcuni dei quali sono capaci di esaltarne il sapore e la consistenza.

                Quanti tipi di mozzarella conosci?

                Mozzarella di bufala

                E’ la più famosa – a volte a torto – per il suo gusto ricco e cremoso. La mozzarella di bufala campana è la più celebre, protetta dal marchio DOP, viene prodotta principalmente nel Casertano e nel Beneventano, nel Cilento ma anche in alcune aree del Lazio, Molise e Puglia.

                Mozzarella fiordilatte

                Ottenuta da latte vaccino, è prodotta in varie regioni italiane. Tra le eccellenze, la mozzarella di Agerola e quella di Gioia del Colle, l’unica fiordilatte a marchio DOP.

                Ma come la conservi?

                La mozzarella fresca, non refrigerata, deve essere conservata a temperatura ambiente, tra i 10 e i 15 gradi. È fondamentale consumarla entro due giorni dalla produzione per apprezzarne al massimo il sapore e la consistenza. Non va mai conservata in frigorifero, poiché il freddo altera la struttura e il gusto del prodotto. Dopo aver aperto la confezione, è consigliabile mantenere la mozzarella nel suo liquido di governo, in una zuppiera e lontano dalla luce diretta del sole.

                Che fai una caprese, la metti sulla pizza o te le magi a morsi…?

                Contrariamente a quanto si pensa non è solo un prodotto estivo. Se servita a temperatura ambiente, è perfetta anche nei mesi più freddi. Per apprezzarne il gusto pieno, è meglio consumarla al naturale o con abbinamenti semplici. Per esempio si sposa bene con il prosciutto crudo o nella classica insalata caprese. Per quest’ultima, il fiordilatte è da preferire a quella di bufala per la sua consistenza più compatta e il minor rilascio di liquido. Se invece si utilizza la mozzarella in ricette come paste al forno o fritture, è importante considerare la quantità di liquido che può rilasciare. In questi casi, il fiordilatte, con la sua pasta più asciutta, è spesso una scelta migliore rispetto alla mozzarella di bufala.

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