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Notre Dame, sta tornando. Ci sarà anche Quasimodo?

Peccato per il generale Jean-Louis Georgelin, deceduto lo scorso agosto non potrà, brindare la fine dei lavori di ricostruzione di Notre Dame di Parigi visibile solo nel prossimo dicembre.

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    Peccato per il generale Jean-Louis Georgelin, deceduto lo scorso agosto non potrà, brindare la fine dei lavori di ricostruzione di Notre Dame di Parigi visibile solo nel prossimo dicembre. Cinque anni fa al generale era stata affidata la ricostruzione dopo il mastodontico incendio che distrusse quasi totalmente la cattedrale simbolo della capitale e di tutta la Francia.

    Quasimodo è ancora lì che ci aspetta

    Notre-Dame de Paris (Notre-Dame de Paris. 1482), noto anche come Nostra Signora di Parigi, è un romanzo storico di Victor Hugo, pubblicato nel 1831, quando l’autore aveva 29 anni. Fu il primo grande successo dello scrittore francese. Il titolo fa riferimento alla celebre Cattedrale di Parigi, uno dei luoghi principali dove è ambientato l’intreccio, cuore della Parigi basso medievale, al tempo del re Luigi XI di Francia, nel 1482.

    Nel romanzo Hugo descrive il personaggio Quasimodo come un essere deforme e di mostruosa bruttezza. Guercio, zoppo e (in seguito alla sua prolungata vicinanza con le campane) sordo. Affetto anche da ipercifosi, è conosciuto più comunemente con il soprannome Il gobbo di Notre Dame. A lui è affidato infatti il compito di fare suonare le campane di Notre-Dame, edificio in cui vive nascosto da tutti e del quale sembra essere l’anima. Una curiosità: la domenica quasimodo, è la prima dopo Pasqua, poiché sarebbe stato abbandonato proprio in quel giorno.

    Una difficile ricostruzione

    Le impalcature sono già state rimosse dalla sua sommità, che finalmente ha restituito ai parigini e a tutto il mondo, la sua punta alta fino a 96 metri. Quel ‘pennacolo’ che nel tragico aprile del 2019 in pochi minuti era stato divorato dalle fiamme con danni su tutta la parte centrale della Cattedrale. Il costo della ricostruzione vale oltre 800 milioni di euro. Il suo ritorno alla vita era prevista molto prima. Ma il Covid, scioperi, e indagini sulla contaminazione da piombo, hanno frenato i lavori che comunque termineranno entro l’8 dicembre festa dell’Immacolata. Data ufficiale della sua ricostruzioni. Un duro colpo per chi pensava di renderla agibile in occasione della trentatreesima edizione delle Olimpiadi di Parigi che inizieranno il prossimo 26 luglio.

    La metafora della rinascita

    Prima dell’incendio la Cattedrale accoglieva una media di 12 milioni di visitatori all’anno, 2.500 riti liturgici e 150 concerti. Una volta completato il cantiere intorno alla Cattedrale, inizieranno i lavori per ripensare i dintorni, tra il sagrato, la rue du Cloître, gli argini del fiume e la zona retrostante. Il progetto, affidato al paesaggista Bas Smets, terminerà presumibilmente nel 2027.

    Un restauro interno meticoloso

    La guglia è stata ricostruita identica a quella concepita nell’Ottocento dall’architetto Eugène Viollet-Le-Duc. Nonostante le polemiche per la nocività del materiale utilizzato, la copertura è stata rifatta in piombo. Sono in fase di completamento anche le strutture della navata centrale e del coro. Sul fronte del restauro interno, è quasi terminata la pulizia simultanea delle pareti, delle decorazioni pittoriche e delle volte, per una superficie totale di 42mila mq.

    Secondo Philippe Jost a cui è stato affidata il completamento del cantiere dopo il decesso del generale Georgelin le impalcature vengono smontate man mano. Una volta terminata l’installazione delle reti tecniche nel pavimento e gli ultimi restauri interni, la Cattedrale sarà pronta. Accoglierà il nuovo arredo liturgico in bronzo marrone scuro, e oltre 1500 sedie di design traforate in rovere massiccio.

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      Stress e postura scorretta, quel dolore al collo che non va via

      Il dolore al collo legato alle tensioni muscolari è un disturbo comune che può colpire persone di tutte le età. Le tensioni muscolari al collo possono derivare da una varietà di fattori, tra cui posture scorrette, stress, e movimenti ripetitivi.

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        Le cause principali delle tensioni muscolari al collo includono spesso attività quotidiane come lavorare al computer per lunghi periodi, guardare lo smartphone con la testa inclinata in avanti, o dormire in una posizione non ergonomica. Lo stress emotivo può anche contribuire significativamente, poiché spesso porta a una contrazione involontaria e prolungata dei muscoli del collo e delle spalle.

        Vediamo quali sono
        I muscoli più frequentemente interessati includono il trapezio, lo sternocleidomastoideo, i muscoli scaleni, i muscoli suboccipitali e i muscoli paraspinali cervicali.

        Trapezio: Questo muscolo esteso si trova nella parte superiore della schiena e del collo e spesso è coinvolto nei dolori legati alla tensione e allo stress. È responsabile del movimento delle scapole e del supporto della testa.

        Sternocleidomastoideo: Situato nella parte anteriore e laterale del collo, questo muscolo è fondamentale per la rotazione e la flessione del collo. La tensione in questo muscolo può causare dolore irradiato fino alla testa e alle spalle.

        Muscoli Scaleni: Questi muscoli, situati lateralmente nel collo, aiutano nella respirazione e nel movimento del collo. La loro tensione può contribuire a sintomi di dolore cervicale e irradiarsi verso il braccio.

        Muscoli Suboccipitali: Questi piccoli muscoli si trovano alla base del cranio e sono spesso associati a mal di testa e tensioni cervicali. Sono importanti per i movimenti fini della testa e per mantenere l’equilibrio posturale.

        Muscoli Paraspinali Cervicali: Situati lungo la colonna vertebrale cervicale, questi muscoli supportano la postura eretta del collo e della testa. La loro tensione o affaticamento può portare a dolore e rigidità.

        Affrontare il dolore al collo legato alle tensioni muscolari richiede un approccio multifattoriale. In alcuni casi, può essere utile consultare un fisioterapista o un medico specializzato per un trattamento personalizzato e consigli specifici.

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          Rucola e yogurt per fare il pieno di calcio, la pietra miliare per ossa forti e sane!

          Il calcio è un minerale essenziale per la salute delle ossa e dei denti. È il componente principale che rende le ossa forti e resistenti, costituendo circa il 99% del calcio totale nel corpo umano. Questo minerale svolge anche un ruolo cruciale in molte altre funzioni corporee, come la contrazione muscolare, la trasmissione nervosa e la coagulazione del sangue.

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            Cos’è il calcio?
            Il calcio è un elemento chimico presente in natura, Ca e, una volta ingerito, viene assorbito dall’intestino e distribuito in tutto il corpo. Il 99% del calcio presente nell’organismo è concentrato nelle ossa e nei denti, dove forma una struttura cristallina solida che conferisce loro forza e rigidità.

            Le ossa non sono strutture statiche, sono in costante processo di rinnovamento attraverso la rimozione del vecchio tessuto osseo e la formazione di nuovo tessuto osseo. Questo processo è noto come rimodellamento osseo e dipende dalla disponibilità di calcio nel corpo. Quando l’apporto di calcio è insufficiente, il corpo inizia a prelevare calcio dalle ossa, indebolendole e aumentando il rischio di fratture e osteoporosi.


            Per mantenere una buona salute ossea, è essenziale assumere una quantità adeguata di calcio attraverso la dieta o integratori. Gli alimenti ricchi di calcio includono latticini, verdure a foglia verde, mandorle e alcuni tipi di pesce. Inoltre, la vitamina D è fondamentale per l’assorbimento del calcio; quindi, è importante garantire anche un adeguato apporto di questa vitamina attraverso l’esposizione solare o integratori.

            Un’adeguata attività fisica, specialmente esercizi con carico come camminare e sollevare pesi, può anche contribuire a mantenere le ossa forti e sane. La combinazione di una dieta ricca di calcio, una sufficiente esposizione alla vitamina D e un regolare esercizio fisico costituisce una strategia efficace per la prevenzione delle malattie ossee e il mantenimento di una buona salute scheletrica nel lungo termine.

            Vediamo il di calcio negli alimenti con valori RDA come porzione giornaliera consigliata.

            Yogurt greco (1 vasetto)                         20% RDA*
            Formaggio parmigiano (30g)              30% RDA*
            Sarde (100g)                                                 38% RDA*
            Mandorle (30g)                                            8% RDA*

            Inoltre, a sorpresa, la rucola è una vera e propria miniera di calcio. In 100 grammi troviamo circa 309 milligrammi di calcio. Questo la rende un’ottima alternativa ai latticini, soprattutto per chi segue una dieta vegetariana o vegana.
            E la Tahina (la pasta di semi di sesamo), su 100 grammi contiene circa 426 mg di calcio.

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              Benessere

              Nomofobia: la paura di restare senza cellulare che sta distruggendo le nostre vite!

              È il terrore di essere senza il proprio cellulare o di non poterlo utilizzare. Questa dipendenza sta diventando sempre più comune, poiché molte persone sono fortemente dipendenti dal dispositivo mobile.

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                La nomofobia, termine derivato dall’espressione inglese “no-mobile-phone phobia”, rappresenta la paura di essere senza il proprio cellulare o di non poterlo utilizzare. Per molte persone, l’idea di perdere l’accesso al proprio telefono, anche solo temporaneamente, può scatenare ansia, panico e altri sintomi fisici. La nomofobia riflette l’importanza crescente della tecnologia nella nostra società e le sfide psicologiche che ne derivano.

                I sintomi possono includere ansia, panico, sudorazione e tachicardia quando si è separati dal proprio telefono o quando non si ha accesso a una connessione di rete. La nomofobia riflette la crescente integrazione della tecnologia nella nostra vita quotidiana e le conseguenze psicologiche associate alla sua assenza.

                Cosa fare quando si soffre di nomofobia
                Soffrire di nomofobia può essere debilitante, ma ci sono diverse strategie che possono aiutare a gestire e superare questa fobia. Ecco alcuni passi che puoi seguire.

                Riconoscere il problema
                Il primo passo per affrontare la nomofobia è riconoscere e accettare di avere una dipendenza eccessiva dal cellulare.
                Stabilire limiti di utilizzo
                Imposta dei limiti di tempo per l’uso del cellulare. Usa app o funzionalità del telefono che monitorano e limitano il tempo trascorso sui dispositivi.
                Disconnessione programmata
                Dedica periodi specifici della giornata in cui spegnere il cellulare, come durante i pasti, prima di dormire o durante attività ricreative.
                Alternare le attività
                Trova attività alternative che non coinvolgano l’uso del cellulare, come leggere un libro, fare una passeggiata o praticare un hobby.
                Supporto sociale
                Parla della tua fobia con amici e familiari. Avere il supporto di persone care può rendere più facile affrontare e superare la nomofobia.
                Assistenza Professionale
                Se la nomofobia è grave e interferisce significativamente con la tua vita quotidiana, considera di consultare un terapeuta o uno psicologo per una terapia particolarmente efficace per trattare le fobie.
                Uso di Telefoni Secondari
                Utilizzare un telefono di riserva con funzionalità limitate può aiutare a ridurre la dipendenza dal dispositivo principale.
                Graduale riduzione
                Riduci gradualmente il tempo trascorso sul cellulare invece di tentare una disconnessione immediata. Questo può rendere il processo meno stressante.
                Consapevolezza della dipendenza
                Leggi e informati sulla nomofobia e sulla dipendenza tecnologica per comprendere meglio il problema e le sue implicazioni.
                Affrontare, dunque, la nomofobia richiede tempo e pazienza, ma con le giuste strategie è possibile ridurre significativamente la dipendenza dal cellulare.

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