Personaggi e interviste
Sovrano incontrastato delle televendite, Giorgio Mastrota non rinnega il passato anche se…
Lui fattura e, soprattutto, fa fatturare: Giorgio Mastrota, due mogli, quattro figli… hai voglia a vendere materassi per mantenere questa famiglia allargata! 34 anni trascorsi davanti ad una telecamera a promuoivere ogni tipo di prodotto. Con qualche rimpianti…
Per qualcuno la televendita rappresenta l’anticamera dell’oblio, soprattutto per personaggi che in precedenza hanno goduto di una certa popolarità. Oggi 60enne, Giorgio Mastrota può essere considerato a pieno titolo il re del settore. Un titolo acquisito sul campo a partire da 34 anni fa, anche se lui non nega che «c’è stato un momento in cui avrei fatto volentieri altro».
Tv e fotoromanzi: ho dato ampiamente…
La sua carriera televisiva è partita negli anni ’90, come conduttore di programmi di successo come Il gioco delle coppie e per i suoi fotoromanzi, ai tempi gettonatissimi. Il Mastrota di oggi ha deciso invece di ridurre la sua presenza sul piccolo schermo per concentrarsi su nuovi obiettivi, che contemplano naturalmente anche la famiglia. «Mi piace la televisione, ma ho dato. A 60 anni voglio stare con i miei figli, mia moglie, fare sport all’aria aperta e respirare aria buona», ha dichiarato in uan recente intervista. Attualmente vive a Bormio, in Valtellina, dove ha trovato il giusto equilibrio tra la vita professionale e quella familiare. Tornando a Milano solo per alcuni impegni: «Con gli spot posso dettare i tempi, con i programmi non potrei».
La sua è una figura rassicurante
Le televendite sono diventate la parte principale della sua carriera. Come quel titolo di “re delle televendite” che gli è rimasto cucito addosso per anni. E che, all’epoca fece arrabbiare il re dei telequiz: «Quanto si era arrabbiato Mike Bongiorno quando aveva letto questa definizione su un giornale», ha ricordato Mastrota. L’inizio delle sue telepromozioni avvenne durante Il gioco delle coppie, oggi dalle aziende è considerato un volto perfetto per questo tipo di format, con collaborazioni che spaziano dai materassi agli isolanti termici. Una persona rassicurante, della quale fidarsi in un acquisto fatto attraverso il piccolo schermo.
La tanto agoniata stabilità economica
34 anni di lavoro che gli hanno comunque garantito una precisa stabilità economica… e garantendola alle aziende che si affidano a lui. Anche se dichiara: «Avrei fatto volentieri altro, ma quello era ciò che mi proponevano e ho accettato». Senza fare mistero che pentole, materassi e poltrone per anziani gli hanno permesso di mantenere un reddito costante, anche in periodi in cui le diverse opportunità televisive erano meno frequenti. Un’attività, quella delle vendite in tv, che rende sicuramente di più dei reality.
Gli amori internazionali di “re” Giorgio
Giorgio Mastrota, come abbiamo detto, nasce come attore dei fotoromanzi anni ’90 («Mi davano 100 mila lire al giorno quando da maestro di tennis ne prendevo 4 mila»), attore di soap, poi diventa conduttore. Si innamora di Natalia Estrada, la sua prima moglie, che però – ironia della sorte – diventa più famosa di lui. «Intorno al 1995-96 lei ha iniziato a essere chiamata sempre di più e io sempre meno». Floribeth Gutierrez, con la quale vive oggi, è la sua seconda moglie. Oltre al figlio avuto con la Estrada, Mastrota è pure papà di Federico, nato dalla storia con la modella brasiliana Carolina Barbosa. Poi due figli con l’attuale consorte.
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Personaggi e interviste
Virginia Raffaele replica a Belen Rodriguez: “La mia imitazione non era volgare. Le offese sono altre”
Botta e risposta nel mondo dello spettacolo tra Belen Rodriguez e Virginia Raffaele. Dopo le critiche della showgirl argentina, che aveva definito “volgarotta” la sua imitazione, la comica ha replicato con calma: “Credo di non aver offeso nessuno, le offese sono altre”. Poi la citazione di Chaplin: “Quando un personaggio viene imitato vuol dire che è veramente grande”.
Virginia Raffaele ha scelto la via dell’ironia per rispondere alle accuse di Belen Rodriguez, che in un’intervista aveva definito “volgarotta” la sua imitazione. Una polemica scoppiata dopo l’ultima apparizione della comica, che aveva portato sul palco una versione esagerata e autoironica della showgirl argentina, suscitando risate e qualche malumore.
“Credo di non aver offeso nessuno, le offese sono altre”, ha dichiarato la Raffaele, mettendo fine alle polemiche con il tono elegante e misurato che da sempre la contraddistingue. Nessuna frecciata, solo una riflessione sul senso stesso dell’imitazione, che secondo lei deve essere sempre “un gioco di specchi, mai una caricatura cattiva”.
La comica ha poi voluto citare Charlie Chaplin, ricordando le sue parole: “Quando un personaggio viene imitato vuol dire che è veramente grande”. Un omaggio all’arte dell’imitazione, ma anche un messaggio indiretto a Belen, che nel corso degli anni è diventata a tutti gli effetti un’icona della tv italiana.
Nel frattempo, sui social, i fan si sono schierati in massa con Virginia, sottolineando la leggerezza e l’intelligenza delle sue parole. “Non c’è volgarità nel talento, solo in chi non sa riconoscerlo”, ha scritto qualcuno.
La Raffaele, dal canto suo, sembra intenzionata a chiudere qui la vicenda: nessun rancore, solo la consapevolezza che ogni imitazione, quando è fatta con rispetto, è un tributo più che una presa in giro. E con la sua solita classe, riesce ancora una volta a trasformare una polemica in una lezione di stile.
Personaggi e interviste
Enrica Bonaccorti: «Il mio tumore al pancreas è inoperabile, ma continuo a guardare avanti»
Dopo la diagnosi, Bonaccorti ha perso quattro chili ma ha trovato nella scrittura la sua forza: “Sto raccogliendo i miei racconti, a gennaio uscirà il mio nuovo libro Nove novelle senza lieto fine. Scrivere mi aiuta a non pensare al dolore”.
Enrica Bonaccorti affronta con lucidità e coraggio una delle prove più difficili della sua vita. In un’intervista a Gente, la conduttrice ha raccontato di avere un tumore al pancreas, scoperto per caso dopo alcuni esami di controllo. «Il tumore si è insinuato in un punto molto delicato – ha spiegato – e purtroppo è inoperabile. Mi hanno sospeso la chemioterapia: non ho più dolori né nausea, ma la debolezza resta».
Nonostante tutto, la voce di Enrica è ferma, lo sguardo rivolto in avanti. «Ora inizierò le sedute di radioterapia – racconta –. Grazie ai racconti di chi c’è passato e ce l’ha fatta, ho ritrovato fiducia. L’atteggiamento positivo aiuta molto e io voglio credere che guarirò».
La diagnosi è arrivata come un fulmine. «Ero andata a ritirare i risultati di alcuni esami dopo un piccolo intervento – ricorda –. Pensavo di poter partire per qualche giorno di vacanza, invece dopo tre giorni facevo la mia prima seduta di chemioterapia. Mi avevano trovato un tumore al pancreas».
Da allora la sua quotidianità è cambiata, ma non la sua forza. «Ho perso quattro chili, ma ho trovato un modo per stare meglio: scrivere. La scrittura è la mia terapia, il mio modo di restare viva». Bonaccorti, infatti, sta lavorando a un nuovo libro di racconti, in uscita a gennaio, dal titolo Nove novelle senza lieto fine. «Raccontare mi aiuta a liberare la mente. A volte scrivo anche di notte, quando non riesco a dormire. È il mio modo per non cedere alla paura».
Una paura che Enrica combatte con la lucidità e la grazia che da sempre la contraddistinguono. «La malattia ti costringe a fermarti, a guardarti dentro, a capire cosa conta davvero. Io oggi scelgo di sorridere e di vivere ogni giornata come un dono. Non posso operarmi, ma posso ancora sperare».
Tra coraggio e fragilità, Enrica Bonaccorti trasforma la sua storia in un messaggio di forza per chi, come lei, sta attraversando la malattia: «La speranza non è una parola, è una scelta quotidiana. Io ho scelto di non arrendermi».
Personaggi e interviste
Valerio Scanu e la chirurgia che non si fa: «Volevo correggere un difetto, ma il mio medico ha detto no»
Dal successo a Sanremo alla trasformazione fisica: Valerio Scanu confessa di aver ritrovato fiducia nel proprio corpo grazie alla chirurgia, ma anche di aver imparato che non tutto si può correggere. Il professor Lorenzetti, suo chirurgo di fiducia, ha scelto di non operarlo di nuovo: «Era già perfetto così».
Valerio Scanu è tornato in televisione e lo ha fatto con la consueta ironia, ma anche con un pizzico di sincerità in più. Ospite di La Volta Buona, nel talk dedicato alla chirurgia estetica, il cantante ha raccontato il suo rapporto con il corpo e con la trasformazione che ha accompagnato gli ultimi anni della sua vita. Una storia fatta di dieta, allenamento, e – come lui stesso ha ammesso – anche di bisturi.
«Il professor Lorenzetti mi ha fatto un’addominoplastica perfetta», ha dichiarato Scanu davanti a un pubblico attento. «Ora sono diventato uno sportivo, sono molto dimagrito e devo dire che ho un addome molto bello — se lo dice lui! — ma sopra i glutei, nella parte bassa della schiena, mi è rimasta un po’ di pelle in eccesso. Non va via con la palestra, per questo motivo sono tornato da lui e gli ho chiesto: “Cosa si può fare per sistemare questa parte?”».
Una richiesta apparentemente banale, che però ha ricevuto una risposta inaspettata. «Il chirurgo si è rifiutato di operarmi», ha spiegato Valerio. «Mi ha detto che era inutile, che il mio corpo stava già bene così, che non c’era bisogno di rincorrere la perfezione». Parole che, racconta, lo hanno colpito più di qualunque intervento. «All’inizio ci sono rimasto male, poi ho capito che aveva ragione. A volte siamo noi i primi a non vederci per come siamo davvero».
Scanu, che negli ultimi anni ha alternato la carriera musicale a quella di avvocato, non ha mai nascosto la fatica di convivere con il giudizio del pubblico. «Nel nostro mestiere l’immagine pesa tanto. Quando mi vedevo diverso da come volevo essere, non mi piacevo. Ma ora ho imparato che la sicurezza non te la dà uno specchio, te la costruisci da dentro».
Nel salotto di Caterina Balivo, l’artista ha scherzato sulla propria vanità ma anche riflettuto su quanto la chirurgia estetica possa essere un aiuto solo se affrontata con equilibrio. «Non ho nulla contro chi si ritocca — ha detto — ma bisogna sapersi fermare. Io oggi sto bene così, anche con quella piccola imperfezione che mi ricorda da dove sono partito».
Un messaggio che, tra una risata e l’altra, suona come una lezione di maturità: non serve inseguire un ideale irraggiungibile di bellezza. A volte il miglior ritocco è accettarsi, proprio come ha fatto Valerio Scanu.
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