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Televisione

I Simpson: nostradamus di Springfield o semplici indovini fortunati?

Le nuove inquietanti previsioni per il 2025 stanno facendo il giro del web. Ma sono solo coincidenze o i creatori hanno davvero un dono speciale?

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    Da sempre i Simpson sono considerati dei veri e propri veggenti, anticipando eventi e tendenze culturali con una precisione sorprendente. Le ultime previsioni della serie animata più longeva di sempre riguardanti il 2025 hanno scatenato un nuovo dibattito tra i fan.

    Il 2025 secondo i Simpson: un futuro inquietante?

    Le nuove puntate sembrano dipingere un quadro del 2025 piuttosto fosco del futuro. Tra le previsioni più allarmanti. Ecco le principali:

    Scoppio della Terza Guerra Mondiale. Seppur accennata in più occasioni, questa volta l’ipotesi di un nuovo conflitto mondiale sembra più concreta che mai.
    La fine del mondo. In un episodio, Homer, dopo aver visto un film apocalittico, diventa convinto che la fine dei tempi sia imminente. Sebbene si renda conto del suo errore, la data prevista per l’apocalisse sembra essere proprio il 2025.
    Un’epidemia globale. Anche se non specificatamente legata al COVID-19, la trama di un’epidemia che mette a dura prova la società è già stata esplorata in passato, e potrebbe essere un’allusione a future pandemie. Ma ormai a queste previsioni siamo…vaccinati, o no?

    Eppure come te le spieghi certe coincidenze?

    Ma come mai i Simpson sembrano così bravi a prevedere il futuro? Nel corso degli anni, la serie animata ha anticipato numerosi eventi reali. E’ probabile che alcuni degli autori abbiano le antenne bene sintonizzate su fatti, avvenimenti e scelte che interessano la società e da cui ricavano trame e soggetti plausibili. Ma cosa hanno previsto che poi si è avverato?

    L’elezione controversa di un presidente degli Stati Uniti. La serie aveva già previsto l’arrivo di un presidente con un passato imprenditoriale e un’acconciatura particolare, molto prima che ciò accadesse.
    La popolarità dei reality show. Non possiamo dargli torto ma era facilmente prevedibile che avrebbero spopolato. In molti episodi i Simpson hanno spesso parodizzato i reality show, anticipandone l’ascesa e l’impatto sulla cultura popolare.
    L’avvento degli smartphone e dei tablet. I personaggi dei Simpson sono stati visti utilizzare dispositivi simili a smartphone e tablet molto prima che questi diventassero di uso comune.
    La pandemia di COVID-19. Sebbene non in modo esplicito, alcuni episodi hanno anticipato temi legati alle pandemie, come l’isolamento sociale e la diffusione di malattie infettive. E sembra che questo sia un loro cavallo di battaglia anche per il futuro.

    E quindi come te le spieghi queste coincidenze?

    La capacità dei Simpson di prevedere il futuro ha dato vita a numerose teorie che spaziano dalla semplice fortuna e fortunate coincidenze, dovute al fatto che la serie tocca una vasta gamma di temi e situazioni; alla satira sociale. Sono in molti a ritenere che i creatori dei Simpson siano dei grandi osservatori della società, in grado di cogliere i trend emergenti e di tradurli in storie divertenti. Ma ce lo vogliamo mettere anche un pizzico di veggenza. Ma sì dai. C’è chi crede che i creatori dei Simpson abbiano una sorta di dono profetico, che gli permette di anticipare gli eventi futuri. Qual quale potrebbe essere la verità? Probabilmente una combinazione di tutti questi fattori. I Simpson è una serie animata che ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua capacità di riflettere la società in cui viviamo. E a volte, le loro profezie si sono rivelate molto accurate e precise.

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      Televisione

      Amanda Knox su Disney+: corvi, orge e un procuratore indemoniato, la fiction che ridicolizza l’Italia

      Prodotta da Knox con Monica Lewinsky, la serie su Disney+ non racconta il caso Kercher: lo traveste da melodramma grottesco, dipingendo l’Italia come un Paese di bigotti superstiziosi e Mignini come un prete invasato.

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        Non un legal drama, non una riflessione sul circo mediatico, ma una giostra kitsch. The Twisted Tale of Amanda Knox, otto episodi in arrivo il 20 agosto su Disney+, trasforma il delitto di Perugia in un fumettone pieno di simboli grossolani. La promessa era un’analisi spietata sugli errori giudiziari: il risultato è un carnevale macabro in cui corvi sbattono alle finestre della Procura e libri prendono fuoco da soli.

        Amanda Knox e il marito Christopher Robinson hanno prodotto la serie insieme a Monica Lewinsky, ma il taglio è tutto meno che serio. La protagonista diventa un’eroina perseguitata, il processo un melodramma con moventi sessuali da rotocalco e un procuratore trasformato in stregone visionario. Giuliano Mignini appare come un inquisitore che parla con Gesù e invoca i santi, un ritratto che scivola nel ridicolo e che offende la memoria di chi quella tragedia l’ha vissuta davvero.

        La verità giudiziaria – l’assoluzione definitiva della Cassazione – passa in secondo piano. Meglio la favola nera: Amanda vittima sacrificale, Sollecito fantoccio e Meredith ridotta a comparsa. Il racconto cancella la complessità, rilanciando le stesse accuse che i tribunali hanno demolito.

        I media, vero bersaglio dichiarato, sono dipinti come avvoltoi che trasformarono “Foxy Knoxy” in un mostro erotico. Ma la serie non è diversa: si nutre degli stessi cliché che finge di criticare. Invece di spiegare, spettacolarizza; invece di analizzare, gonfia. Così l’Italia diventa la caricatura di se stessa: processi da Medioevo, religione come superstizione, giornalisti in caccia di sangue.

        Il problema non è solo l’approssimazione, ma la spocchia. Knox non cerca un dibattito: pretende un risarcimento simbolico, una rivincita personale. Disney+ le offre il palcoscenico globale, ma a pagare è la verità. E soprattutto l’immagine di un Paese ridotto a teatrino gotico, tra orge inventate e corvi digitali.

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          Ellen DeGeneres, dalla tv al silenzio: nuova vita in campagna nel Regno Unito

          La coppia ha scelto di trasferirsi in Inghilterra dopo la rielezione di Donald Trump. Oggi Ellen racconta la sua quotidianità lontana dai riflettori, tra cavalli, galline e riflessioni sul futuro.

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            Ellen DeGeneres è passata in pochi anni dall’essere uno dei volti più amati della televisione americana a un periodo di quasi totale ritiro mediatico. La conduttrice, che con The Ellen DeGeneres Show ha intrattenuto il pubblico per 19 stagioni fino alla chiusura nel 2022. Ha deciso di cambiare radicalmente vita insieme alla moglie Portia de Rossi, attrice ed ex star di Ally McBeal.

            Dopo le presidenziali del 2024, concluse con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La coppia ha annunciato di aver scelto il Regno Unito come nuova casa. «Siamo arrivate qui il giorno prima delle elezioni e quando ci siamo svegliate abbiamo capito che volevamo restare», ha raccontato Ellen in un’intervista a Richard Bacon. Oggi vivono in una fattoria immersa nella campagna inglese, documentando sui social momenti di vita rurale tra animali e natura.

            La conduttrice non nasconde l’entusiasmo per questa scelta: «È meraviglioso, tutto è più semplice e autentico. I villaggi, l’architettura, il modo in cui le persone si rapportano agli animali… è tutto più umano». Portia ha portato con sé i cavalli, mentre Ellen si occupa di galline e — scherza — di alcune pecore che sono state presto rivendute perché «tentavano continuamente la fuga».

            Nonostante la nuova serenità, la DeGeneres non ha dimenticato le polemiche che hanno segnato la fine del suo programma. Nel 2020, alcuni ex dipendenti denunciarono un ambiente di lavoro “tossico” dietro le quinte del talk show. Ellen ha affrontato il tema in uno speciale comico su Netflix, dichiarando: «Sono una persona diretta, ma questo è stato tradotto dai media come “cattiva”. È doloroso che la gente pensi questo di me, perché so di essere empatica e compassionevole».

            Alla domanda su un possibile ritorno televisivo, la conduttrice ha ammesso di avere dei dubbi. «Oggi la gente guarda tutto sul telefono, l’attenzione per la tv non è più quella di una volta». Per ora, dunque, nessun progetto concreto all’orizzonte, se non la voglia di vivere con leggerezza: «Mi piacciono le mie galline, ma so che prima o poi dovrò scegliere cosa fare. Voglio divertirmi e trovare qualcosa che mi dia entusiasmo».

            Per chi l’ha seguita per quasi vent’anni sul piccolo schermo, il contrasto è evidente: da regina dei daytime americani a donna che coltiva un orto tra colline inglesi. Una trasformazione che DeGeneres sembra vivere con ironia, pur lasciando intendere che il futuro professionale resta ancora tutto da scrivere.

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              Paolo Belli lascia l’orchestra di “Ballando” per diventare concorrente: la sorpresa di Milly e il ritorno della Pellegrini

              Il musicista è stato per due decenni spalla inseparabile di Milly Carlucci. Ora il cambio di ruolo lascia aperti molti interrogativi, anche sul ritorno della campionessa olimpica.

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                A “Ballando con le stelle” non mancano mai le sorprese. Milly Carlucci, che ha fatto della capacità di reinventare lo show la sua arma vincente, stavolta sembra pronta a cambiare uno degli equilibri storici del programma. Paolo Belli, direttore d’orchestra e co-conduttore sin dalla prima edizione, potrebbe infatti abbandonare il suo ruolo per trasformarsi in concorrente. Una notizia che circola con insistenza e che, se confermata, rappresenterebbe un ribaltone clamoroso nella storia dello show del sabato sera di Rai1.

                Per vent’anni Belli è stato presenza fissa al fianco della conduttrice, pronto a dirigere l’orchestra, a commentare con leggerezza le performance dei vip in gara e a garantire quella continuità musicale che è diventata marchio di fabbrica del programma. Vederlo dall’altra parte, a sfidare la giuria in giacca scintillante e passi di cha-cha-cha, sarebbe un colpo di scena in piena regola.

                Non è chiaro se la sua partecipazione come concorrente significhi un addio definitivo alla sala delle stelle o solo una parentesi speciale, ma le indiscrezioni parlano di un cambio di passo deciso da Carlucci per rinfrescare il format e sorprendere il pubblico. In fondo, il successo di “Ballando” è stato costruito anche sulla capacità di spiazzare, di mischiare le carte, di non adagiarsi mai su una formula statica.

                E come se non bastasse, sul palco tornerà anche Federica Pellegrini. La “Divina”, già protagonista di una partecipazione in passato, riappare in un ruolo che resta avvolto nel mistero. Bocche cucite in Rai e nella produzione, ma in molti si chiedono se non possa essere proprio lei a prendere il posto di Belli, magari come nuova padrona di casa musicale accanto a Milly. L’idea intriga e spiazza allo stesso tempo: una campionessa olimpica nella doppia veste di icona sportiva e volto televisivo.

                Per ora restano solo domande. Ma una cosa è certa: la Carlucci ha deciso di muovere le pedine più importanti del suo show. E se davvero Paolo Belli scendesse in pista da concorrente, “Ballando con le stelle” si preparerebbe a una stagione che promette scintille, colpi di scena e un mix di novità capace di riaccendere la curiosità del pubblico.

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