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Televisione

La Fagnani una “belva”? Lei vorrebbe solo rivedere per due minuti mamma che non c’è più

Per una volta dall’altra parte della barricata, risponde ad una domanda che solitamente pone ai suoi ospiti: chi desidererebbe riportare in vita e cosa gli direbbe?

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    Lo sgabello di Belve e quell’agenda rossa fanno paura, è innegabile. Anche se poi tutti fanno la fila per partecipare alla trasmissione condotta da Francesca Fagnani. Sottoponendosi con disponibilità al fuoco di fila delle domande, spesso e volentieri cattivelle e imbarazzanti. A Novella 2000, la conduttrice apre il suo cuore, svelando che davanti allo specchio, alla domanda che Belva si senta, lei non ha dubbi: «Un jack russell. Uno di quei cagnolini che fa le feste. Ti morde e non ti molla più».

    Mammuccari si lamenta… altri intervistati la lodano

    A sentire le sue parole, quindi, molto diversa da quella descritta da Teo Mammucari: «Ho saputo che le ragioni del disappunto di Teo fossero altre, ma preferisco non commentarle. Non faccio il dopo partita». E mentre Mammucari polemizza, altri personaggi come Francesca De Pascale e da Taylor Mega hanno avuto parole molto positive nei suoi confronti. Stabilendo anche delle nuove amicizie: «È più probabile che, anziché svanire, un rapporto di amicizia nasca, a Belve. Come con Asia Argento, con la quale, a dispetto di un confronto lì per lì ardimentoso, si è poi creata una bella sintonia. Potrei citare anche Antonella Clerici, Noemi…».

    Con Corona una delle puntate più riuscite

    Durante la sua partecipazione, l’ex re dei paparazzi giocò, col suo solito atteggiamento da guascone sciupafemmine, a flirtare con lei: «Mi divertì molto quel gioco. Penso che l’intervista a Corona sia tra le più riuscite». Tra gli incontri, la giornalista ricorda anche quelli con Sonia Bruganelli e Flavia Vento, nei quali qualche bugie è volata: «Sonia Bruganelli che leggeva i giornali con lo zio, a tre anni, sulla spiaggia. O ancora, Flavia Vento che a un anno già nuotava a Sabaudia»…

    Una volta tanto risponde lei

    Una delle domande che lei pone solitamente ai suoi ospiti è quella su chi riporterebbero in vita, per due minuti e cosa gli direbbero. Svelando oggi «quella domanda cela malinconia, poiché nasce dal mio desiderio inconfessato riavere mia madre, accanto, anche solo per due minuti. Oltre a lei, la mia tata d’infanzia. Direi a entrambe che le amo». Definendosi una “credente per bisogno”: «Non posso pensare di non rivedere mia madre un giorno». La sua perdita, avvenuta nove anni fa, ha lasciato un vuoto enorme: «Mi manca non averle detto abbastanza che la amavo. La ritrovo nelle tradizioni, nelle ricette e soprattutto nel carattere che spero mi abbia trasmesso». Aggiungendo con malinconia: «Mi manca ciò che non sopportavo di lei, come la sua preoccupazione per quello che facevo o mangiavo. Nessuno si preoccupa di noi come una madre».

    Una bella donna con un piglio preciso

    Da bambina, la madre la chiamava “il bel René”, in riferimento a Vallanzasca, per il carattere deciso dietro ad un aspetto piacevole. Un mixe tra forza e rispetto che guida anche il suo lavoro oggi: «Mi pongo verso gli altri con rispetto. Però è vero che alcune volte gli uomini faticano ad accettare un confronto paritario con una donna».

    L’annuncio

    Alla domanda di Novella sulla possibilità di vedere Chiara Ferragni a Belve, lei risponde: «Secondo me, sì…». Il pubblico del gossip attende ansioso…

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      Televisione

      DAZN, un pozzo senza fondo: nel 2023 ha perso 1,5 miliardi di dollari. E in Italia i conti non tornano

      Il colosso dello streaming sportivo aumenta i ricavi ma continua a perdere cifre astronomiche. Solo nel 2023 il bilancio si è chiuso con un passivo di quasi 1,5 miliardi di dollari, mentre il suo azionista ha dovuto iniettare altre centinaia di milioni per tenere in piedi la baracca. In Italia la situazione resta preoccupante: i costi della Serie A pesano e gli abbonati non bastano a coprire le spese.

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        DAZN continua la sua corsa a perdifiato, ma il traguardo del pareggio di bilancio sembra sempre più un miraggio. I conti della piattaforma di streaming sportivo sono ancora in profondo rosso e il 2023 si è chiuso con perdite per 1,488 miliardi di dollari, un dato in peggioramento rispetto ai 1,262 miliardi del 2022. E non si tratta di un episodio isolato: dal 2018 a oggi il gruppo ha accumulato una perdita complessiva di 7,7 miliardi di dollari, con una media di 1,54 miliardi l’anno.

        I numeri emergono dal bilancio consolidato 2023 di DAZN Group Limited, pubblicato sul sito ufficiale del governo britannico. Nel documento si legge che i ricavi globali della piattaforma sono saliti a 2,86 miliardi di dollari, in crescita del 30,3% rispetto ai 2,19 miliardi del 2022. Ma l’incremento delle entrate non è riuscito a tamponare il fiume di spese, soprattutto per i diritti televisivi, che rappresentano di gran lunga il costo maggiore per l’azienda. Solo nel 2023 DAZN ha speso 3,12 miliardi di dollari per i diritti tv, mentre nel complesso i costi operativi hanno superato i 4,2 miliardi di dollari.

        Il problema principale resta quello di un modello di business che fatica a reggersi in piedi. DAZN sostiene di avere circa 300 milioni di utenti mensili, ma gli abbonati paganti – ovvero quelli che realmente generano ricavi – sarebbero appena 20 milioni secondo le stime di mercato. Un numero troppo basso per garantire la sostenibilità dell’intero sistema.

        A tenere in piedi il colosso dello streaming sportivo è Len Blavatnik, il magnate ucraino naturalizzato britannico che controlla DAZN attraverso il suo gruppo Access Industries. Dal 2016 ad oggi, l’imprenditore ha dovuto versare quasi 7 miliardi di dollari nelle casse della società per evitarne il collasso, con un’ulteriore iniezione di 827 milioni di dollari solo negli ultimi mesi, tra cui 100 milioni a dicembre 2023.

        Guardando al futuro, il management di DAZN prevede di raggiungere ricavi per 3,4 miliardi di dollari nel 2024, grazie anche all’acquisizione della società australiana Foxtel per 2,2 miliardi di dollari e ai diritti per i Mondiali per Club FIFA 2025, che da soli costeranno un miliardo di dollari. Obiettivi ambiziosi, ma che non cancellano il problema strutturale di fondo: DAZN continua a spendere più di quanto guadagni.

        E in Italia? I numeri ufficiali non esistono, ma le stime parlano chiaro: la piattaforma perderebbe circa 200 milioni di euro ogni anno. Il costo principale è ovviamente rappresentato dai diritti della Serie A, per cui DAZN paga 700 milioni di euro l’anno, senza contare gli altri campionati e competizioni, dalla Liga alla Serie B. Applicando lo stesso schema del bilancio globale, si può ipotizzare che i costi operativi complessivi della piattaforma in Italia si aggirino attorno ai 930 milioni di euro annui.

        Il problema è che gli abbonati italiani non bastano a coprire questa montagna di spese. DAZN può contare su circa 1,7 milioni di clienti, ma non tutti pagano la tariffa piena di 34,99 euro al mese. Anche ipotizzando che lo facessero, il fatturato si aggirerebbe sui 700 milioni di euro l’anno, a cui si aggiungono 50-60 milioni dalla pubblicità gestita da Mediaset. Più realisticamente, il giro d’affari di DAZN in Italia potrebbe essere inferiore ai 600 milioni, lasciando così un buco di almeno 200 milioni ogni 12 mesi.

        Il paradosso è che DAZN, nata con l’ambizione di rivoluzionare il mercato della trasmissione sportiva, si ritrova oggi in una situazione finanziaria traballante, in cui ogni anno ha bisogno di capitali freschi per sopravvivere. Il modello basato sugli abbonamenti non si è dimostrato sufficiente e, nonostante i rincari applicati nel tempo, il problema della redditività resta enorme.

        Il nodo cruciale è rappresentato dalla strategia sui diritti tv. DAZN continua a investire cifre enormi per garantirsi le esclusive, ma senza avere un ritorno economico immediato. E la sostenibilità di questo sistema è sempre più in discussione. Se da un lato gli investitori sperano in una crescita esponenziale dei ricavi nei prossimi anni, dall’altro la realtà dei numeri racconta una storia molto diversa.

        Il rischio è che DAZN diventi l’ennesimo esempio di startup brucia-miliardi, sostenuta solo dall’intervento costante del suo finanziatore. Ma fino a quando Blavatnik sarà disposto a coprire le perdite? E soprattutto, quanto ancora potrà permettersi di farlo?

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          Televisione

          Grande Fratello Gold: chi entrerà nella Casa dei veterani e chi è già fuori dai giochi

          Cristina Plevani, Sophie Codegoni e Tommaso Zorzi tra i possibili concorrenti della versione celebrativa. Ma per Oriana Marzoli, Daniele Dal Moro e Luca Argentero la porta di Cinecittà sembra chiusa. E in studio spunta la strana coppia Orlando-Pettinelli.

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            Altro che “una sola edizione l’anno”: il Grande Fratello si fa in due. Per festeggiare i 25 anni dall’arrivo del reality più longevo della TV italiana, Mediaset lancia una doppia programmazione autunnale: da un lato il classico GF Nip, con volti non famosi; dall’altro il debutto di Grande Fratello Gold, una versione deluxe che riunirà i personaggi che hanno segnato la storia del programma.

            A guidare questa doppia maratona saranno due volti ben noti al pubblico: Alfonso Signorini tornerà al timone della versione “celeb”, mentre Simona Ventura si occuperà della caccia ai nuovi gieffini. L’obiettivo? Celebrare la storia del programma, ma con dinamiche fresche e imprevedibili.

            Intanto, il casting della Casa Gold alimenta indiscrezioni e speranze. La più accreditata? Cristina Plevani, prima vincitrice del GF e fresca di trionfo all’Isola dei Famosi. Con lei potrebbe tornare anche Sophie Codegoni, il cui passato sentimentale tra quelle mura promette sviluppi succosi. Spuntano poi i nomi di Dayane Mello, Floriana Secondi, Margherita Zanatta e persino Tommaso Zorzi, tutti veterani capaci di animare le dinamiche.

            E in studio? Secondo i rumor, fuori Cesara Buonamici e Beatrice Luzzi, dentro la coppia Stefania Orlando e Anna Pettinelli: la prima da ex gieffina esperta, la seconda con la lingua affilata già vista ad Amici. Il mix promette scintille nei prime time del lunedì sera.

            Non tutti, però, varcheranno la porta rossa. Le indiscrezioni parlano di esclusioni eccellenti: Oriana Marzoli e Daniele Dal Moro, spesso al centro del gossip, sembrerebbero tagliati fuori. Stessa sorte per Brando e Raffaella, mai realmente considerati. E se qualcuno sperava in un ritorno di Luca Argentero, dovrà rassegnarsi: l’attore avrebbe gentilmente declinato per “impegni artistici”.

            Prepariamoci, dunque: quest’autunno il Grande Fratello non si limiterà a entrare nelle case degli italiani. Ne prenderà possesso. Due volte. E per 25 settimane.

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              Can Yaman dice addio a “Viola come il mare”: e ora chi farà battere il cuore di Francesca Chillemi?

              Impegni internazionali, duelli con la sciabola e passioni tropicali: l’attore turco più amato di sempre lascia “Viola come il mare” per dedicarsi a “El Turco” e alla nuova “Sandokan”. Le fan già in lutto (e in cerca di consolazione)

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                Strappate i poster, mettete in freezer le emozioni e preparate i fazzoletti: Can Yaman abbandona Viola come il mare. Dopo due stagioni da sogno, l’attore turco più cliccato d’Italia non tornerà a vestire i panni dell’affascinante Francesco Demir. Motivo? Troppo amore… per il lavoro.

                Con El Turco e Sandokan che impazzano a livello internazionale, Can è ormai un divo globale. Nella prima serie lo vediamo alle prese con sciabole e turbanti nel ruolo del giannizzero Hasan Balaban; nella seconda diventa addirittura la Tigre della Malesia, a torso nudo tra giungle e sguardi ammiccanti. Con due set impegnativi e una preparazione da Marines, restava davvero poco spazio per le spiagge di Palermo e gli sguardi profondi tra lui e Francesca Chillemi.

                Così, mentre la terza stagione di Viola era ancora in cantiere (con tanto di ritardo dovuto anche alla dolce attesa dell’attrice protagonista), è arrivata la notizia-bomba: Can saluta la fiction di Canale 5.

                Le fan sono in rivolta. Il rapporto tra Viola Vitale e Francesco Demir era il cuore pulsante della serie, e immaginare una nuova stagione senza il detective dallo sguardo magnetico è un colpo basso. Chi prenderà il suo posto? Mistero assoluto. Le riprese, si dice, inizieranno a fine 2025: quindi di tempo per sperare ne resta.

                Ma una cosa è certa: Viola come il mare 3 dovrà reinventarsi. E noi, nel frattempo, ci accontenteremo di Can versione pirata romantico o guerriero ottomano. Sempre meglio che niente. Anche se, diciamolo, un po’ ci manca già.

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