Sport
Buona la prima di Marcell Jacobs per le Olimpiadi
Con un tempo di 10″11 nei 100 metri, Jacobs dimostra di essere già in ottima forma, suscitando grandi aspettative per il futuro. Virtualmente qualificato per Parigi, il campione azzurro si prepara per affrontare nuove sfide con fiducia e determinazione.”

Il campione azzurro Marcell Jacobs fa il suo ritorno sulla pista con una prova stagionale che promette grandi cose. Dopo un’assenza di 230 giorni, Jacobs dimostra di essere già in forma, conquistando il secondo posto nella gara dei 100 metri a Jacksonville con un tempo di 10″11, secondo solo al compagno di allenamento e campione olimpico sui 200 metri, De Grasse.
“Sono molto contento di essere tornato a gareggiare. Avevo bisogno di ritrovare queste sensazioni,” ha dichiarato Jacobs, evidenziando il suo desiderio di tornare in pista. Nonostante qualche imprevisto con la partenza, il campione si è sentito a suo agio nella seconda parte della gara e si è detto soddisfatto del suo ritorno, con la consapevolezza che c’è ancora del lavoro da fare sulla partenza.
Guardando al futuro con grande fiducia, Jacobs si prepara per i prossimi impegni, con il raduno a Miami e la qualificazione della staffetta alle Bahamas in programma. La sua prestazione a Jacksonville lo avvicina notevolmente alle Olimpiadi di Parigi, e nonostante non abbia ottenuto il tempo necessario per il pass diretto, è virtualmente qualificato. È probabile che verrà ripescato e sarà certo di partecipare alle prossime Olimpiadi, segnando un promettente punto di partenza nella sua corsa verso il successo.
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Calcio
Wanda piazza la stoccata in tribunale: Mauro Icardi perde la villa e finisce tra i “morosi”
Il tribunale civile di Buenos Aires ha disposto il sequestro delle quote societarie e della villa del calciatore. L’ex Inter è stato iscritto nel Registro dei Debitori degli alimenti: se rimetterà piede in Argentina, non potrà espatriare.

La storia infinita tra Wanda Nara e Mauro Icardi non conosce tregua. Questa volta è la giustizia argentina a cambiare le carte in tavola e a infliggere un colpo durissimo all’attaccante, già alle prese con un presente calcistico incerto.
Il 106° Tribunale civile di Buenos Aires, guidato dal giudice Adrián Hagopian, ha accolto l’istanza presentata dai legali della showgirl e ha ordinato il sequestro di una quota di Icardi nella società Asociación Civil La Isla SA. L’importo non è da poco: 110.000 dollari a titolo di alimenti, oltre a un’ulteriore somma di 3.500 dollari per interessi e spese.
Non basta. L’ex capitano dell’Inter è stato iscritto d’ufficio nel Registro dei Debitori Morosi, una “lista nera” che complica qualsiasi operazione finanziaria e mina l’immagine pubblica del giocatore. E come se non fosse già abbastanza, è arrivato anche il via libera al sequestro della villa di Buenos Aires, la stessa che Icardi aveva acquistato come “casa dei sogni” e dove aveva vissuto con l’attrice China Suarez prima del rientro in Turchia.
Il provvedimento, firmato il 19 agosto 2025, porta la firma del giudice Hagopian ed è inserito nel fascicolo 88891/2024. Nella motivazione, il tribunale sottolinea l’assenza di prove sui pagamenti previsti dall’accordo di mantenimento. Il team difensivo di Icardi aveva tentato di opporsi, chiedendo l’annullamento del patto, ma il giudice ha respinto il ricorso e ha deciso per una cifra totale di 122.443,08 dollari.
C’è di più. La sentenza stabilisce che, nel caso in cui Maurito torni in Argentina, non potrà lasciare il Paese senza prima aver sistemato le sue pendenze. Una misura che rischia di pesare anche sulla sua carriera sportiva, visto che milita in Turchia e i viaggi internazionali sono parte integrante del mestiere.
Un finale che fotografa perfettamente il momento: Wanda segna un altro punto a suo favore, mentre Icardi si ritrova ancora una volta a rincorrere, ma non su un campo da calcio.
Calcio
Juric e Di Francesco a rischio già prima del via: per i bookmaker le prime panchine traballano
Ivan Juric e Eusebio Di Francesco guidano la lista degli allenatori in bilico: entrambi a quota 2 per un addio entro Natale. Ma secondo i bookmaker anche il neo tecnico dell’Inter Cristian Chivu potrebbe non durare fino al panettone, mentre in tanti lottano per evitare la retrocessione con il fiato corto delle società sul collo.

Manca ancora il fischio d’inizio della Serie A e già i bookmaker scaldano i listini delle panchine traballanti. In cima alla classifica dei più a rischio c’è Ivan Juric, appena insediato a Bergamo dopo stagioni complicate alla Roma e al Southampton. L’allenatore croato, per i quotisti, potrebbe non arrivare a Natale: l’ipotesi esonero o dimissioni vale 2 volte la posta su William Hill. Stessa sorte, stesso coefficiente, per Eusebio Di Francesco, chiamato a guidare il Lecce in un’annata che si preannuncia in salita.
Ma non è finita. Anche Cristian Chivu, scelto dall’Inter per raccogliere l’eredità più scomoda del campionato, rischia di bruciare le tappe. Su Planetwin365 la sua uscita di scena entro il 25 dicembre è scesa in pochi giorni da quota 5 a 4, segno che i bookmaker fiutano già l’aria pesante ad Appiano Gentile.
A insidiare Juric e Di Francesco nella corsa al primo esonero c’è anche Davide Nicola, incaricato di salvare la neopromossa Cremonese: il suo addio anticipato si gioca a 2,25. Poco più su, a 2,50, il quartetto formato da Carlos Cuesta (Parma), Alberto Gilardino (Pisa), Fabio Pisacane (Cagliari) e Paolo Zanetti (Hellas Verona). Tutti tecnici che partono con l’obiettivo minimo della salvezza e un margine d’errore praticamente inesistente.
Tra le quote più ghiotte spunta quella di Fabio Grosso: il suo divorzio dal Sassuolo, fresco di promozione, è offerto a 2,75. Una dimostrazione che nessuno, nemmeno chi arriva da una cavalcata vincente in Serie B, può sentirsi davvero al sicuro.
La lavagna dei bookmaker, insomma, fotografa un calcio italiano sempre più impaziente: prima ancora dei gol, a fare notizia sono le panchine già bollenti.
Tennis
Sinner ko a Cincinnati, il mistero del malore: torta di compleanno, aria condizionata o virus intestinale?
Un compleanno festeggiato con torta panna e fragole, un brindisi fuori programma, i soliti colpi micidiali dell’aria condizionata americana e l’ombra di un virus intestinale. Sono queste le ipotesi sull’improvviso malore che ha costretto Jannik Sinner a dire basta nella finale di Cincinnati.

Non è la sconfitta in sé a fare rumore, ma il motivo. Jannik Sinner a Cincinnati non ha perso contro Carlos Alcaraz: è stato battuto da un nemico invisibile. Il suo ritiro dopo appena cinque game resta un giallo. Che cos’ha messo ko il numero uno d’Italia, bianco in volto e incapace di muoversi?
Gli indizi riportano al giorno prima, quando ha compiuto 24 anni. Gli organizzatori del torneo lo hanno festeggiato con una torta di panna e fragole, un brindisi e qualche foto. Un gesto di routine che però per un atleta di livello può trasformarsi in trappola. Basta una fragola non lavata o un cucchiaio di crema rimasto troppo fuori dal frigo per scatenare un’intossicazione alimentare.
C’è poi l’altra pista, quella americana per eccellenza: l’aria condizionata. Onnipresente negli hotel, nei ristoranti e persino negli spogliatoi, con getti gelidi che colpiscono a tradimento. Non sarebbe la prima volta che un atleta paga il conto di un colpo d’aria, trasformato in dolori muscolari e malessere generale.
Infine, l’ipotesi del virus intestinale. Un’infezione che non guarda classifiche né ranking, capace di annientare chiunque con nausea e debolezza. E chi ha visto Sinner domenica lo racconta pallido, con lo sguardo perso, come chi lotta con uno stomaco in rivolta.
Niente ginocchia, niente caviglie, niente schiena. Stavolta non c’entra la meccanica del corpo, ma la chimica. «Da domenica non mi sentivo bene, speravo di migliorare nella notte e invece sono peggiorato» ha ammesso lui, quasi a confermare che il problema fosse interno, non muscolare.
La finale è durata ventitré minuti, ma il giallo del malore resta. A New York Sinner dovrà difendere il titolo e scrollarsi di dosso l’incubo di Cincinnati. Intanto resta l’immagine di un campione che, per una torta, un condizionatore o un virus, ha visto incepparsi la sua macchina perfetta.
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