Gossip
Che effetto ti fa, Michelle, cenare con lo zio acquisito della Ferragni? “Uscita a 4” all’orizzonte?!?
Insieme al ristorante Bacaro di Via Montenapoleone, una cenetta adue durata oltre tre ore: difficile pensare che si sia trattato di un meeting di lavoro…
La showgirl è stata paparazzata da un fotografo del settimanale Oggi a cena con lo zio di Giovanni Tronchetti Provera, attuale compagno della Ferragni. Se solo ieri si parlava di un flirt col modello Alvise Rigo, oggi potebnziale cambio di registro, con un Tronchetti Provera anche nella vita di Michelle.
Una cena lunga più di tre ore: che si saranno mai detti?!?
Nino Tronchetti Provera è lo zio dell’attuale compagno di Chiara Ferragni. Il settimanale Oggi riporta di una cena intima a due (durata oltre 3 ore…) in un esclusivo ristorante di via Montenapoleone. E pensare che solo ieri si parlava di un (possibile) flirt tra la Hunziker e Alvise Rigo, modello ed ex rugbista conosciuto a St.Moritz.
Tutti gli uomini di Michelle
Certo è che, da quando si è lasciata con Tomaso Trussardi, Michelle continua a inanellare ‘storie brevi’. Prima con l’ex Grande Fratello Giovanni Angiolini, poi l’osteopata Alessandro Carollo e infine infine un misterioso uomo che avrebbe conosciuto grazie all’amica Anna Tantangelo. Per non parlare poi della recente frequentazione con il modello Alvise Rigo. Lui e Michelle sono stati paparazzati da Chi in atteggiamenti sospetti: erano insieme ad un evento di Giorgio Armani a St.Moritz, per tre giorni sarebbero stati letteralmente inseparabili.
Nessun atteggiamento sospetto: solo amici?
A sparigliare le carte ora si aggiunge un’ulteriore elemento, documentato dalle foto di Oggi. Pare che il suo accompagnatore sia andato a prenderla a casa in auto, per poi finire a cenare al Bacaro. Tre ore al tavolo, anche se fra i due non sono stati registrati atteggiamenti “sospetti”. Lo stesso settimanale poi scrive di non sapere “se lui l’abbia solo accompagnata a casa, se sia salito a bere qualcosa o se la serata sia proseguita altrove”. Certamente, come ammesso dalla stessa Michelle, qualche tempo fa: «Ci credo ancora nell’amore, eccome». E per crederci ancora «voglio un uomo galante,che mi corteggi e mi faccia sentire protetta».
Chi è lui
Il nuovo flirt (presunto, pero ora) di Michelle Hunziker, Nino Tronchetti Provera, è cugino di Marco Tronchetti Provera, a sua volta padre di Giovanni (l’attuale compagno della Ferragni). Manager di 55 anni, separato con tre figlie avute con l’ex moglie Francesca Malgara, noto per essere stato uno dei primi a occuparsi di temi legati alla sostenibilità in Italia. Dopo una laurea in economia alla LUISS di Roma e un MBA presso INSEAD, Provera ha lavorato come consulente presso McKinsey & Co. Nel 1997 ha fondato Cam Tecnologie, per sviluppare tecnologie e prodotti sostenibili nel nostro Paese. Dopo una breve parentesi all’interno di Telecom Italia, ha deciso di fondare nel 2007 il marchio Ambienta, attualmente il più grande fondo europeo di private equity incentrato sulla sostenibilità ambientale.
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Gossip
Cristina D’Avena shock: «Hanno preso le mie foto più belle e le hanno sporcate». Le immagini deep-fake porno create con l’AI
Da simbolo della tv per ragazzi a vittima del deep-fake porn. Cristina D’Avena scopre in rete fotomontaggi in cui il suo volto viene montato su corpi nudi: «Non sono io, ma hanno rubato ricordi belli e li hanno sporcati». Un caso che riapre il tema della tutela digitale e della dignità delle donne contro gli abusi tecnologici.
Cristina D’Avena non ha mai costruito la propria carriera sull’immagine provocante. Anzi, racconta, ha sempre scelto la strada opposta: riservatezza, misura, nessun materiale che potesse essere strumentalizzato. «I paparazzi si arrampicavano sugli alberi sperando mi slacciassi il costume al mare», ricorda, «ma io ci sono sempre stata attenta: non prendevo il sole in topless nemmeno a casa mia».
Eppure, nemmeno una vita intera spesa a proteggere il proprio nome è bastata. La cantante è finita vittima di uno dei fenomeni più inquietanti dell’era digitale: i deep-fake pornografici. Alcuni suoi scatti sono stati sottratti dal web, manipolati con l’intelligenza artificiale e caricati su un sito frequentato da milioni di utenti, trasformandola in protagonista inconsapevole di immagini a sfondo sessuale.
«Ero talmente scossa dalla scoperta di quel sito che credevo non ci fosse niente da commentare», confessa al Corriere della Sera. Non è la prima celebrità ad affrontare questo incubo digitale, ma le sue parole colpiscono perché toccano qualcosa di più profondo della semplice violazione d’immagine: la pulizia di un percorso, la custodia del proprio passato, il legame con i ricordi. «Non sono foto vere, quella non sono io, quindi non provo vergogna», spiega. «Ma sono andati a rubare scatti fatti in momenti belli, importanti, e li hanno sporcati».
Il punto non è solo la falsificazione, è la profanazione. Un furto emotivo prima che visivo. «Mi ha fatto veramente schifo scoprire queste cose», aggiunge, «la considero una violazione verso di me e pure verso le donne in generale».
Il deep-fake porn è una frontiera oscura dell’AI: tecnologia usata non per creare, ma per umiliare, manipolare, cancellare i confini del consenso. Vittime che non hanno mai posato nude, donne che non hanno mai scelto di esporsi vengono trascinate in un incubo digitale da cui è difficilissimo uscire.
Cristina valuta un’azione congiunta con altre persone coinvolte. Non per vendetta, ma per difesa. Perché dietro l’immagine glitterata della nostalgia anni ’80, delle sigle e dei ricordi d’infanzia condivisi da milioni di italiani, c’è una donna che rivendica il diritto più elementare: quello a non essere trasformata, senza consenso, in ciò che non è mai stata.
Un diritto che appartiene a tutte. E che, oggi più che mai, pretende protezione.
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Claudia Gerini tra amori, bugie e telefoni spiati: «Controllavo i cellulari dei fidanzati, ma non ho mai trovato nulla»
A pochi giorni dall’uscita del film Fuori la verità, Claudia Gerini svela retroscena sentimentali e familiari: «Sì, spiavo i telefoni. E niente: o erano fedeli o cancellavano tutto». Da due anni vive una storia con il banker Riccardo Sangiuliano, cugino dell’ex ministro: «Mi ha baciata dopo 25 anni che ci conoscevamo». E sulle figlie Rosa e Linda: «Sempre prima dei film, non abbiamo mai litigato con i loro padri. A Natale siamo tutti insieme».
Quando Claudia Gerini racconta se stessa, lo fa con quella ironia lucida che l’ha sempre resa una delle attrici più amate. Alla vigilia dell’uscita di Fuori la verità, il film di Davide Minnella che la vede protagonista dal 6 novembre, l’attrice confessa di aver un tempo scelto metodi… investigativi per difendersi dalle bugie amorose. «Ho spiato i cellulari dei miei fidanzati», ammette al Corriere. «E non ho trovato niente. Eh, sono tutti bravi a cancellare».
Niente scene da film drammatico, nessuna scoperta clamorosa. Solo la consapevolezza che, alla fine, la verità trova sempre la sua strada — e a volte passa da una schermata sbloccata per caso. O per volontà.
Oggi però, il capitolo gelosie è chiuso. «Sono fidanzatissima e innamoratissima», dice. Da due anni vive una relazione con Riccardo Sangiuliano, banker romano, cugino dell’ex ministro della Cultura. Una storia nata dopo 25 anni di conoscenza: «Un giorno mi ha baciata. Una rarità: gli uomini non si fanno più avanti». Sangiuliano, racconta, l’ha conquistata senza effetti speciali. «È intelligente, preparato. E io l’ho conosciuto prima del suo problemone», scherza alludendo al terremoto politico che ha travolto il cugino.
Il passato sentimentale di Gerini resta scolpito in due nomi importanti: Alessandro Enginoli e Federico Zampaglione, padri delle sue figlie Rosa, 21 anni, e Linda, 16. Due rapporti finiti, ma non spezzati. «Non abbiamo mai avuto conflitti. Le mie figlie sono sempre venute prima dei film. I Natali li passiamo con i loro due padri».
Una famiglia allargata che funziona, anche per scelta di stile di vita. «Mi sono sempre ricordata cosa ci aveva unito. Per me è innaturale cancellare una persona con cui hai condiviso un pezzo di vita».
A 53 anni, Gerini non sente il peso del tempo: «Matura per quello che ho fatto, giovane per quello che voglio ancora». Oggi vede le sue figlie crescere e si scopre «un po’ malinconica, ma felice». Nessuna gelosia per i loro primi amori: «Se trovano l’amore nel modo giusto, sono felice».
E mentre la vita privata corre serena, sul lavoro non si ferma mai: dopo Fuori la verità, sono in arrivo un film con Marco Giallini e un altro girato in Romania. Dalle bugie smascherate ai sentimenti veri, Gerini resta fedele alla sua natura: intensa, libera, capace di ridere anche quando la verità pizzica.
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Kim Kardashian: «Lo sbarco sulla Luna? Per me non è mai successo». E cita bandiere che sventolano e stelle mancanti
Durante una conversazione con Sarah Paulson, Kim Kardashian ha messo in dubbio l’allunaggio dell’Apollo 11, sostenendo che «non ci sono prove reali» e snocciolando argomentazioni da forum complottista: la bandiera che sventola, le impronte diverse dalle scarpe esposte nei musei, l’assenza di stelle. Il web si divide tra ironia e stupore.
Kim Kardashian ha deciso di mettere un piede, non sulla Luna, ma nel terreno scivoloso dei complotti. Nell’ultima puntata di The Kardashians, l’imprenditrice e star televisiva ha confessato di non credere alla versione ufficiale dell’allunaggio del 1969. Nessuna navicella, nessun «grande balzo per l’umanità». Per Kim, Neil Armstrong e Buzz Aldrin non avrebbero mai toccato il suolo lunare.
Tutto nasce da una conversazione sul set della serie All’s Fair, dove Kim parla con Sarah Paulson. «Ti ho mandato un milione di articoli su Buzz Aldrin e… l’altro», scherza, ma il tono cambia subito. La Kardashian sembra convinta: «Per me lo sbarco sulla Luna non è mai successo».
Le “prove”? La bandiera americana che nel celebre filmato sembra sventolare «nonostante la mancanza di gravità», e poi le suole degli stivali della NASA esposte nei musei, «che non coinciderebbero con le impronte lasciate sul terreno lunare». Infine le stelle: «Perché nelle foto non si vedono?».
Per rafforzare il tutto, Kim cita un video di un incontro pubblico con Aldrin, dove l’astronauta – secondo la sua interpretazione – avrebbe ammesso che l’allunaggio «non è successo». In realtà, quella frase, pronunciata in risposta a una domanda ingenua di una bambina, è da anni estrapolata e usata dai sostenitori delle teorie anti-NASA.
La scena non è passata inosservata. I social hanno reagito con un misto di ironia e sconcerto. C’è chi definisce la scelta narrativa «content da reality portato troppo oltre» e chi invita la star a «dare un’occhiata ai libri di fisica».
La comunità scientifica, intanto, osserva con un sopracciglio alzato. L’episodio arriva in un momento in cui la disinformazione corre veloce e ogni frase di un personaggio pubblico può alimentare discussioni virali.
Kim, al solito, ha scelto la strada più rumorosa. E mentre il mondo continua a discutere se nel 1969 l’uomo camminò davvero sulla Luna, una certezza resta: le Kardashian sanno sempre come far parlare di sé.
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