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Angelina Mango, la sua mise per andare in università: una vera “brat”

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    ​Angelina Mango, il nome più “succoso” del panorama musicale, ha deciso di tornare all’università. E come ogni diva che si rispetti, l’ha annunciato – guarda caso – su TikTok, sfoggiando un look che grida “brat” da ogni cucitura.

    Il ritorno all’università

    Dopo aver conquistato le scene musicali pop di casa nostra, Angelina ha deciso di tornare sui banchi universitari. Tornare agli studi non significa però necessariamente rinunciare al proprio stile. Anzi, è l’occasione perfetta per mostrare al mondo accademico che la moda e l’ironia possono andare a braccetto, anche durante un esame. La notizia è stata condivisa con i fan attraverso un video social, dove la cantante ha mostrato per l’occasione il suo outfit. L’avreste mai detto che sostenere un esame potesse diventare un evento di moda? ​

    Cos’è lo stile “brat”?

    Il termine “brat” ha recentemente subito una trasformazione significativa. Originariamente usato per descrivere un bambino impertinente, oggi, grazie all’influenza dell’album Brat di Charli XCX, rappresenta un atteggiamento sicuro, indipendente ed edonistico. Nella moda, lo stile “brat” si traduce in un mix audace di elementi ribelli e anticonformisti, spesso caratterizzati da colori sgargianti e accessori provocatori. ​

    Decifriamo il look di Angelina

    Per il suo ritorno all’università, Angelina ha scelto un outfit che incarna perfettamente lo stile “brat”:​Fanpage

    Shorts in denim nero: perché i pantaloni lunghi sono troppo mainstream.​

    Collant velati: per lasciare intravedere i tatuaggi e aggiungere un tocco di mistero.​

    Bomber oversize scuro: per quel look “appena uscito da un concerto rock”.​

    Top lilla e giallo: perché un po’ di colore non guasta mai, soprattutto se fa constrasto col resto.

    Bandana leopardata: per domare la chioma con un pizzico di selvaggio.​

    Angelina stessa ha scherzato sul fatto che l’unico dettaglio mancante per completare il look “brat” fossero… i mocassini!

    Come adottare lo stile “brat”

    Se anche tu vuoi abbracciare lo stile “brat” e trasformare ogni corridoio universitario in una passerella, ecco alcuni consigli:

    Sii audace: non aver paura di mixare colori e pattern improbabili.​

    Accessorizza senza limiti: occhiali da sole a mascherina, cappelli da baseball e gioielli vistosi sono i tuoi migliori amici.​

    Comfort ribelle: scegli capi oversize abbinati a elementi più aderenti per un contrasto interessante.​

    Attitudine prima di tutto: ricorda, lo stile “brat” è più un’attitudine che un semplice modo di vestire. Mostra sicurezza e indipendenza in ogni passo.​

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      Cake art estrema: le torte che non ti aspetti…

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        I dolci, prima di tutto, devono essere buoni. Ma non dimentichiamo che l’aspetto è altrettanto importante. Su un tavolo imbandito di dessert, la vostra scelta cadrà, molto probabilmente, su quello più bello, è normale.

        Oggi l’arte dolciaria non si limita al sapore: entra in gioco l’estetica, la sorpresa, l’illusione visiva. E la cosiddetta cake art è diventata una vera e propria forma d’arte contemporanea, capace di stupire tanto quanto un’installazione museale.

        È in questo scenario che si muovono alcuni cake artist in rete, diventando famosi sui social per le loro incredibili creazioni. Dolci che sono delle vere e proprie illusioni ottiche: sembrano qualsiasi cosa, tranne che dolci. Dalle scarpe da calcio agli zainetti per la scuola, dai pacchetti di patatine a oggetti di uso quotidiano, ogni realizzazione inganna lo sguardo e sorprende al taglio: sotto quella che sembra plastica, stoffa o cartone, si nasconde un interno soffice, farcito e profumatissimo.

        Non si tratta solo di talento tecnico, ma di sfide tra realtà e finzione, tra cucina e scultura. Esempi estremi e affascinanti di come la pasticceria moderna stia abbracciando sempre più linguaggi visivi contemporanei, trasformando la torta da semplice fine pasto a spettacolo memorabile. In fondo, mangiamo anche con gli occhi. E quando una torta ti fa dubitare di ciò che vedi… è chiaro che siamo di fronte a un’opera d’arte, anche se realizzata con pan di spagna, frutta candita e panna montata!

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          Annalisa autoironica a Le Iene: “Sorchissima io”? C’è dell’eccitazione in rete…

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            La popstar italiana ormai diventata vera icona di stile e sensualità, ha fatto scintille durante la sua recente apparizione a Le Iene. In un servizio tutto da ridere, la cantante ha letto ad alta voce alcuni dei commenti più “coloriti” ricevuti sui social. Il tono? Ironico, scanzonato e con una buona dose di autoironia, come solo lei sa fare.

            Tra un “sorchissima” e un “dea”, Annalisa se la ride di gusto

            Durante il segmento, che potete vedere nel nostro video, Annalisa ha sciorinato ad alta voce messaggi che la definiscono, senza troppi giri di parole, “sorchissima”, “gnocca spaziale”, “dea in terra”. Commenti diretti, senza filtro, che la cantante ha accolto con una risata sincera e una prontezza disarmante. Senza imbarazzo, anzi: Annalisa ha cavalcato l’onda dell’entusiasmo social, dimostrando quanto sia a suo agio con la propria immagine.

            “In rete c’è fame di donne”: la risposta che conquista tutti

            Con il suo solito sorriso ironico, Annalisa ha chiuso il siparietto con una battuta che ha fatto il giro del web. Una frase semplice, ma perfetta per fotografare la realtà dei social di oggi, dove la sensualità viene celebrata (a volte in modo un po’ sopra le righe) con entusiasmo travolgente. Dimostrandosi per l’ennesima volta capace di giocare con la propria immagine pubblica senza mai prendersi troppo sul serio. Saper ridere di sé, trasformare anche i commenti più “spinti” in un momento di divertimento condiviso: è qui che si vede la stoffa delle vere star.

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              Al Bano canta in terra russa, un gesto audace che a molti non è piaciuto

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                Al Bano in Russia, nel 2025. Un gesto audace, quasi da romanzo di spionaggio, se il romanzo fosse scritto da un fan dei talent show. In un momento storico in cui la diplomazia si gioca tra sanzioni, embargo e conferenze infuocate, lui prende l’aereo — e va a cantare Felicità a Mosca. Felicità, davvero.

                C’è chi ha gridato allo scandalo, chi ha invocato l’ergastolo culturale, chi ha cercato di boicottare le sue bottiglie di vino (che, poverine, non c’entrano nulla). Ma Al Bano non si scompone: dice che la musica unisce i popoli. Dimenticando che, a volte, i popoli non hanno la minima voglia di cantare… ma di capire da che parte stai. E così, mentre l’Europa discute di armi, gas e diritti umani, lui intona Nostalgia Canaglia davanti a una platea di oligarchi con le lacrime agli occhi. Sarà per la canzone, o per la vodka?!?

                Del resto, Al Bano è un veterano del paradosso geopolitico: è stato Cavaliere in Italia, Artista del Popolo in Russia e probabilmente verrà beatificato in Bielorussia. Ha la magica capacità di essere ovunque e con chiunque, purché ci sia un palco e una tastiera MIDI. Chissà… forse ha ragione lui. Forse la pace mondiale comincerà con un duetto con Putin. Magari sulle note di Ci sarà. O magari no. Ma intanto, un italiano canta in Russia, come se nulla fosse. Ed è proprio questo il problema.

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