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Televisione

Il complottismo contagia anche la serie Happy Days: Fonzie sarebbe un viaggiatore nel tempo!

Altro che Happy Days… qui siamo in territorio Doctor Who! Un giubbotto di pelle, un “Heyyy” leggendario e… un flusso canalizzatore nascosto? Una bizzarra (ma irresistibile) teoria dei fan suggerisce che il mitico Arthur Fonzarelli non sia solo il re del cool, ma addirittura un viaggiatore del tempo. Analizzando indizi, episodi dimenticati e stranezze cronologiche che potrebbero cambiare per sempre il modo in cui guardiamo la serie.

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    Fonzie è troppo perfetto. Dai, diciamocelo. In un’epoca in cui i jukebox servivano solo per scegliere dischi e non per essere riparati a colpi di gomito, lui riusciva in imprese che neanche MacGyver. Riparazioni miracolose, autorità assoluta su bulli e adulti, e un’incredibile capacità di anticipare mode e risolvere dilemmi esistenziali. Secondo alcuni fan accaniti (e forse con troppo tempo libero), tutto ciò ha una spiegazione logica: Fonzie sarebbe un viaggiatore del tempo incastrato nei ruggenti anni ’50.

    Indizio n.1: quel cartone animato che non dovevamo prendere sul serio

    Pochi ricordano The Fonz and the Happy Days Gang, spin-off animato degli anni ’80 in cui il nostro eroe viaggia nel tempo con Richie, Ralph Malph, un cane parlante e una ragazza del futuro chiamata Cupcake (sì, davvero). Il loro scopo? Tornare al 1957. Sembra un sogno psichedelico post-cena, eppure per molti è la prova che gli autori stavano giocando con il concetto di temporalità già da allora.

    Indizio n.2: la troppa competenza del Fonz

    Riparazioni istantanee, empatia universale, capacità di trattare i temi sociali più delicati con la naturalezza di chi ha già vissuto gli anni ’70 e ’80. Insomma, Fonzie ha l’aria di chi “sa già come va a finire”. Forse perché… c’era già stato in passato?

    Un’icona fuori dal tempo, letteralmente

    In fondo, Fonzie è il prototipo dell’eroe eterno. Non invecchia (seriamente, in 10 stagioni sembra sempre uguale), non cambia mai giacca e vive in un garage che pare una navicella spaziale travestita da officina. Tutto torna, no?

    Teoria folle o geniale mossa narrativa?

    Gli autori non l’hanno mai confermato, ovviamente. Ma l’idea che il Fonz sia un viaggiatore del tempo aggiunge un tocco di follia (e fascino) a una delle sitcom più amate della storia. Forse è proprio questa ambiguità a renderlo immortale: Fonzie non appartiene a un’epoca… perché le ha vissute tutte.

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      Televisione

      Ascolti tv, Gerry Scotti porta a casa il primo round: La Ruota della fortuna supera Affari tuoi di De Martino

      La sfida più attesa dell’autunno televisivo si apre con il sorpasso di Scotti, che piazza oltre 4,5 milioni di spettatori. Stefano De Martino parte in calo rispetto ai numeri record dello scorso anno, ma la stagione è lunga e la partita resta aperta.

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        La prima sfida d’autunno tra colossi dell’access prime time ha un vincitore: Gerry Scotti. La sua Ruota della fortuna, tornata su Canale 5 in versione aggiornata, ha battuto la nuova edizione di Affari tuoi, affidata a Stefano De Martino su Rai 1. Il verdetto parla chiaro: 4.514.000 spettatori e il 24,17% di share per Scotti, contro i 4.222.000 spettatori e il 22,6% conquistati dal gioco dei pacchi.

        Un testa a testa che segna il primo round di una sfida destinata a infiammare la stagione. Nei 35 minuti di sovrapposizione diretta, dalle 20.49 alle 21.25, il programma di De Martino ha registrato 4.210.000 spettatori con il 22,35%, mentre quello di Scotti si è fermato a 4.120.000 spettatori e al 21,87%. Ma nel conteggio finale, la spunta Canale 5.

        Per De Martino, che l’anno scorso aveva riportato Affari tuoi a vette vicine al 30% di share, il ritorno segna un calo di oltre dieci punti rispetto alla media della stagione passata. Anche Scotti, però, deve registrare un piccolo passo indietro: reduce dall’estate con ascolti vicini al 30%, ha perso circa cinque punti percentuali rispetto alla settimana scorsa.

        La sensazione è che la partita sia solo all’inizio. Il pubblico di Rai 1 deve riabituarsi alla nuova conduzione di De Martino, reduce dalla tournée teatrale appena conclusa, mentre Scotti gioca sulla forza di un format storico e di un traino estivo consolidato.

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          Televisione

          Sanremo resta a Sanremo: accordo tra Rai e Comune, il Festival rimane nella città dei fiori dopo mesi di battaglia legale

          La fumata bianca è arrivata a Palazzo Bellevue dopo due giorni di trattative: il Festival della Canzone Italiana resterà nella città ligure, con nuove regole e vincoli di ascolti. Resta aperto il ricorso di Just Entertainment, che aveva contestato l’affidamento diretto a Viale Mazzini.

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            Il Festival di Sanremo resta nella città dei fiori. Dopo nove mesi di incertezze e contenziosi giudiziari, è arrivata la fumata bianca: Rai e Comune di Sanremo hanno raggiunto un accordo per garantire la prosecuzione del sodalizio più celebre della televisione italiana. L’annuncio ufficiale è stato dato al Tg1, sancendo un passaggio decisivo che mette al riparo la kermesse, almeno fino al 2028.

            La delegazione Rai è stata accolta a Palazzo Bellevue dal sindaco Alessandro Mager e dagli assessori Alessandro Sindoni ed Enza Dedali. L’intesa dovrà ora passare al vaglio del Cda Rai, ma rappresenta già la conclusione di una fase delicatissima, seguita alla storica sentenza del Tar Liguria del 5 dicembre 2024 che aveva dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival all’emittente pubblica.

            Il ricorso era stato presentato dalla società privata Just Entertainment, che contestava la mancanza di una gara pubblica. La decisione del Tar è stata poi confermata dal Consiglio di Stato lo scorso 29 maggio: per le edizioni future, l’organizzazione della kermesse dovrà seguire una procedura aperta a tutti gli operatori. Da qui la pubblicazione di un bando da parte del Comune per il triennio 2026-2028, prorogabile fino al 2030.

            Le condizioni fissate dal bando erano severe: un corrispettivo minimo di 6,5 milioni di euro per edizione, una clausola anti-flop che prevede la rescissione in caso di ascolti inferiori del 15% rispetto alla media record degli ultimi cinque anni e l’obbligo di destinare almeno l’1% dei ricavi pubblicitari al Comune. Alla scadenza del 19 maggio 2025, l’unica offerta presentata è stata quella della Rai, che ha avviato così la trattativa decisiva.

            La firma dell’accordo non spegne del tutto le polemiche. Just Entertainment ha presentato un ulteriore ricorso, respinto nella parte cautelare, ma il Tar Liguria deciderà nel merito il prossimo 17 ottobre. Nel frattempo, però, la macchina organizzativa può ripartire: Sanremo 2026 sarà ancora trasmesso dalla Rai e resterà il fiore all’occhiello del servizio pubblico.

            Per il Comune e per Viale Mazzini si tratta di una vittoria simbolica e strategica. Sanremo continua a essere Sanremo, nonostante le tempeste legali. E per il pubblico, l’appuntamento con la musica italiana rimane saldo nella sua cornice storica.

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              “Doc 4”, Luca Argentero torna sul set: al via le riprese della nuova stagione della serie dei record

              Il dottor Fanti è tornato in corsia: le riprese della quarta stagione di “Doc – Nelle tue mani” sono appena iniziate. Il debutto su Rai 1 è atteso nel 2026.

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                Ciak, si gira: Luca Argentero indossa di nuovo il camice del dottor Andrea Fanti. È lo stesso attore ad annunciare il ritorno sul set di Doc – Nelle tue mani, serie campione di ascolti di Rai 1, mostrando sui social il primo ciak della quarta stagione. «È ufficiale, lavori in corso», ha scritto pubblicando l’immagine che segna l’inizio delle riprese. Non è l’unico: anche Elisa Di Eusanio, che interpreta la caposala Teresa, ha mostrato con entusiasmo il ritorno in corsia del Policlinico Ambrosiano, il fittizio ospedale milanese ricostruito dentro il Campus Biomedico di Roma.

                La serie, esplosa durante la pandemia e diventata in pochi anni un fenomeno internazionale, si prepara a una nuova annata con conferme e sorprese. Il pubblico ritroverà i volti storici: Matilde Gioli (Giulia Giordano), Pierpaolo Spollon (Riccardo Bonvegna), Sara Lazzaro (Agnese Tiberi), Giovanni Scifoni (Enrico Sandri), Marco Rossetti (Damiano Cesconi), Alberto Malanchino (Gabriel Kidane), Beatrice Grannò (Carolina Fanti). Il cast, insomma, resta solido, dopo gli addii eccellenti delle passate stagioni, come quello del dottor Lazzarini (Gianmarco Saurino), e le new entry come Federico Lentini (Giacomo Giorgio).

                Ma cosa accadrà nei nuovi episodi, attesi nel 2026, forse in primavera? Per ora vige il massimo riserbo. La terza stagione si era chiusa con un Fanti in aspettativa per stare accanto alla moglie Agnese, tornata a lottare contro una recidiva del mesotelioma che l’aveva colpita dodici anni prima. Un finale che aveva commosso milioni di spettatori e che sarà il punto di partenza del nuovo capitolo. «Non so niente della prossima stagione. Gli sceneggiatori vivono in un bunker, non comunicano con l’esterno. L’unica cosa che ci dicono è: “Non fateci morire”», aveva scherzato Giovanni Scifoni, alias lo psichiatra Sandri.

                Quel che è certo è che Doc si prepara a un nuovo giro di boa con la stessa formula che l’ha reso un cult: casi clinici intrecciati a storie umane, emozioni e colpi di scena. E la certezza che il camice di Argentero continuerà a catalizzare milioni di sguardi.

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