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Cronaca

Giubileo, Conclave e tennis: Roma è piena di pellegrini… e di truffe. Ecco la guida per evitarle

False petizioni, taxi abusivi, biglietti inesistenti, trappole nei ristoranti e truffe online: con l’afflusso straordinario in città, Roma diventa terra di conquista per borseggiatori e imbroglioni. Ecco come difendersi, a cominciare dalla conoscenza dei raggiri più comuni.

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    Roma è un teatro. E nei giorni in cui si incrociano l’elezione del nuovo papa, il Giubileo 2025 e il glamour degli Internazionali di Tennis al Foro Italico, la Capitale si riempie come non mai. Milioni di pellegrini, turisti, sportivi e curiosi affollano piazze, basiliche e vie del centro. Ma dove c’è folla, ci sono anche i furbi. E Roma, sotto il colonnato del Bernini o nei vagoni della metropolitana, si trasforma in un campo minato per i visitatori ignari. Truffe vecchie e nuove tornano alla carica. Per questo conoscere i raggiri più diffusi è già un primo passo per evitarli.

    Truffe da Conclave
    I grandi eventi religiosi attirano anche un esercito di millantatori: spuntano i falsi volontari che chiedono donazioni per improbabili “iniziative giubilari”, i sedicenti operatori che vendono pass per pellegrini o ingressi “salta fila” per Angelus e messe papali. Attenzione: l’unica Carta del Pellegrino è quella rilasciata dal sito ufficiale iubilaeum2025.va e per l’Angelus non esistono biglietti prioritari. Diffidate di chiunque vi chieda soldi in cambio di scorciatoie: l’unica scorciatoia è la buona fede.

    Taxi trappola
    Aeroporti e stazioni sono i luoghi ideali per i taxi abusivi: auto non autorizzate, senza licenza, che attirano i turisti con tariffe “convenienti” e poi chiedono cifre stellari. I taxi ufficiali a Roma sono bianchi, hanno il numero di licenza sul fianco e sul tetto. In alternativa, meglio prenotare un NCC tramite app certificate, sempre richiedendo preventivo e ricevuta.

    Guide turistiche fasulle
    Nel centro storico non è raro incontrare chi si improvvisa guida senza alcuna abilitazione. Magari a prezzo stracciato, ma con contenuti fantasiosi o del tutto inventati. Le guide vere mostrano sempre un tesserino regionale ben visibile: chiedetelo, è un vostro diritto.

    Braccialetti e falsi regali
    Chi vi offre un braccialetto “in segno di pace” ha già in mente di chiedervi soldi, spesso con insistenza. Il consiglio è semplice: rifiutate sempre oggetti non richiesti e continuate a camminare. Anche un sorriso può essere frainteso.

    I finti poliziotti
    Un classico: qualcuno si qualifica come agente, vi chiede documenti e vi distrae mentre un complice alleggerisce il portafoglio. I veri agenti mostrano sempre il tesserino e non chiedono mai di controllare denaro o effetti personali senza una ragione precisa. In caso di dubbio, chiamate il 112.

    Ristoranti senza scrupoli
    Nel caos del centro storico, anche mangiare può diventare un rischio. Occhio ai menu senza prezzi, ai supplementi nascosti o a chi si rifiuta di servire acqua di rubinetto. Ricordate: i listini devono essere ben visibili prima dell’ordinazione, il coperto va indicato chiaramente e l’acqua del rubinetto non può essere negata né fatta pagare.

    Alloggi fantasma e affitti-truffa
    La domanda di camere è altissima e gli speculatori non mancano. Per evitare fregature: prenotate solo su piattaforme sicure, verificate su Google Maps l’indirizzo prima di pagare, usate metodi di pagamento tracciabili (meglio le carte di credito). Diffidate di chi vi propone offerte “troppo belle per essere vere”.

    Tre coppette e mille guai
    Non si vedeva più da un po’, ma ora ricompare il “gioco delle tre coppette”, con finti scommettitori complici e passanti che, nel tempo di un applauso, si trovano alleggeriti di qualche centinaio di euro. Non osservate, non giocate, allontanatevi.

    Borseggiatori nella metro
    La metropolitana di Roma, specie nelle linee A e B, è affollatissima in questo periodo. Borse e zaini vanno tenuti davanti a sé, ben chiusi. Preferite gli zaini antitaccheggio e i portadocumenti interni. E attenzione alle “spinte accidentali”: spesso sono il preludio al furto.

    Consigli utili per muoversi senza rischi
    – Preferite i biglietti digitali per i trasporti: più sicuri, niente file, zero rincari.
    – Chiedete sempre il prezzo prima di salire su un taxi o un NCC.
    – Valutate i pass turistici: includono trasporti e musei con un risparmio fino al 30%.
    – Se usate monopattini o bici elettriche, controllate le tariffe dinamiche: nelle ore di punta i costi aumentano.

    Cosa fare in caso di truffa
    Se siete vittime o testimoni di una truffa, segnalatelo. La Polizia Turistica è presente nelle principali piazze, oppure potete usare l’app YouPol per inviare segnalazioni in tempo reale. Anche una foto o una breve descrizione può essere utile. Collaborare significa proteggere non solo sé stessi, ma anche gli altri.

    Roma, in questi giorni, è la capitale della fede, dello sport, della cultura. Ma anche la città dove serve tenere gli occhi aperti. Con un pizzico di attenzione e qualche dritta, il soggiorno può restare memorabile… per le ragioni giuste.

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      Cronaca

      Papa Leone XIV a Leolandia: la foto “profetica” davanti alla San Pietro in miniatura fa il giro del web

      L’immagine è riemersa dai social dopo l’elezione al soglio pontificio: il futuro Leone XIV, allora giovane religioso in visita a Minitalia, posa proprio davanti alla miniatura della basilica di San Pietro. Un dettaglio che ha fatto sorridere molti fedeli e che oggi assume un sapore quasi profetico. “Una giornata d’estate nella Bergamasca che oggi diventa memoria simbolica”, raccontano da Leolandia.

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        A sinistra, il giovane Robert Francis Prevost. A destra, l’amico e compagno di vocazione Padre Lenzi. Alle loro spalle, una fedele riproduzione in scala della basilica di San Pietro. E sopra tutto, il sole di un’estate italiana degli anni Settanta. È questa la fotografia che sta facendo il giro del web in queste ore, dopo l’elezione al soglio pontificio del cardinale statunitense, oggi Papa Leone XIV. Lo scatto, custodito per anni nei ricordi privati di un’amicizia religiosa, è stato pubblicato sul gruppo Facebook del Santuario di Santa Rita da Cascia a Milano e rilanciato poi da Leolandia, il parco divertimenti di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, dove si trova l’area Minitalia con la celebre miniatura della basilica vaticana.

        “Per noi è un grande onore poter condividere questa fotografia – spiega Giuseppe Ira, presidente di Leolandia – che da semplice ricordo si è trasformata in una testimonianza preziosa e inaspettata. È un segno che ci lega idealmente al messaggio di pace e di speranza espresso da Papa Leone XIV nel suo primo discorso”. Un messaggio che nel piccolo universo fantastico del parco a tema per bambini trova eco: “Come parco che accoglie ogni giorno famiglie e bambini – continua Ira – ci sentiamo particolarmente vicini a quei valori di ascolto, accoglienza e cura per le nuove generazioni. E oggi più che mai, con questa fotografia, avvertiamo una responsabilità in più nel coltivarli”.

        La foto, datata 1971, ritrae il futuro Papa durante una giornata trascorsa nella Bergamasca, a Leolandia, quando ancora il parco era noto solo come “Minitalia” e si proponeva di raccontare l’Italia attraverso le sue architetture iconiche. La riproduzione di San Pietro, in particolare, ha colpito l’immaginazione dei fedeli e dei commentatori: che il giovane Prevost, allora religioso agostiniano in visita nel Paese dei suoi antenati, si trovasse proprio lì, davanti alla copia in scala esatta della basilica da cui oggi guida la Chiesa universale, è sembrato a molti un segno del destino. Un dettaglio da cartolina, certo, ma anche uno spunto di riflessione sul misterioso intreccio di casualità e vocazione.

        A rendere più significativo lo scatto è la presenza di Padre Lenzi, figura ben nota nella comunità religiosa milanese, che ha condiviso con Prevost momenti di formazione, di preghiera e di amicizia. È stato proprio lui a recuperare e pubblicare la foto, accompagnandola con parole affettuose che rievocano il valore di quel legame umano, prima ancora che ecclesiale. “Eravamo in gita, spensierati, e quel giorno – ha raccontato – non avremmo mai immaginato che uno di noi sarebbe diventato Papa. Ma la vita, quando è guidata dalla fede, sa sorprendere”.

        Una sorpresa che oggi, a distanza di oltre cinquant’anni, assume i contorni di una favola vera: quella di un ragazzo americano con il cuore diviso tra Chicago e l’Italia, che un giorno si ritrova davanti a San Pietro… per gioco. E che oggi, nella realtà, quella porta l’ha varcata davvero.

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          Mondo

          Melania Trump, la first lady fantasma: più brand che moglie, più mistero che presenza

          Greta Garbo in versione slovena, Melania Trump continua a scomparire. Non segue il marito nei tour internazionali, non vive stabilmente alla Casa Bianca e comunica solo attraverso silenzi, outfit firmati e operazioni di marketing. Dopo il funerale di papa Francesco, i due si sono separati con un bacio gelido. Lui al golf, lei altrove.

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            La Casa Bianca ha un’ala buia. Le persiane sono chiuse, il silenzio è assoluto. È la residenza riservata alla first lady, ma di Melania Trump non c’è traccia. O meglio: c’è solo quando serve. Quando bisogna distribuire ovetti accanto a un coniglio gigante, lanciare francobolli commemorativi, posare in un cappotto leopardato per premiare “donne coraggiose”. Per il resto, volatilizzata.

            Il dato lo certifica anche il New York Times: solo quattordici giorni trascorsi alla Casa Bianca da quando Donald Trump ha giurato, per la seconda volta, come presidente. Quattordici su 108. Il resto lo ha passato tra la torre d’oro di Manhattan e il bunker tropicale di Mar-a-Lago. A Washington, Melania arriva col contagocce. Non accompagna il marito nei tour mediorientali, non partecipa agli incontri istituzionali, non commenta, non rilascia interviste. Resta sospesa, elegante e sfuggente. Una presenza eterea, “più brand che persona”, scrive sempre il Times. Una testimonial del silenzio, del marketing, del mistero.

            I collaboratori giurano che “è più presente di quanto sembri”. Ma non sanno dire quando, né come. Melania è una sorta di Greta Garbo postmoderna: “Voglio stare sola”, purché il guardaroba sia impeccabile, il trucco perfetto e le trattative con Amazon procedano. Sì, perché nel frattempo pare abbia firmato un contratto da 40 milioni di dollari per una docu-serie esclusiva, di cui nessuno conosce titolo, regista o contenuti. L’effetto voluto è chiaro: sparire per diventare icona. Un’icona da proiettare più che da incontrare.

            Nella sua assenza, Melania riesce comunque a lasciare il segno. Ha approvato l’idea – pare sua – di una nuova sala da ballo alla Casa Bianca. E ha dato il via libera alla cementificazione del Roseto, con una sola condizione: le rose devono restare. È la sua cifra: lasciare impronta senza impronte. Apparire senza mai esporsi. Dire tutto senza dire nulla.

            E intanto, anche il racconto privato scricchiola. Dopo il funerale di papa Francesco, Donald e Melania sono atterrati insieme a Newark, ma lì si sono detti addio con un bacio gelido sulla guancia. Nessun abbraccio, nessun gesto di complicità. Lui è salito su un elicottero diretto al suo campo da golf di Bedminster. Lei, nel giorno del suo compleanno, è salita su un’auto nera e ha preso un’altra strada. Letteralmente.

            Non è chiaro dove porterà. Di certo, non verso i riflettori. A meno che non sia lei a volerli accendere. Perché Melania, come sempre, non parla. Ma quando si affaccia, tutto il mondo guarda. Anche solo per sapere da dove arriverà il prossimo silenzio.

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              Mistero

              L’ombra ai confini del sistema solare: il pianeta Nove esiste davvero?

              Avvolto dalle tenebre cosmiche, invisibile agli occhi umani, un gigante di ghiaccio potrebbe nascondersi oltre Nettuno, governando orbite con la sua forza misteriosa. Ora, nuovi indizi accendono la speranza di risolvere un enigma che sfida l’astronomia da decenni.

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                Nel buio glaciale ai confini del sistema solare, dove il sole è poco più di una fioca scintilla, potrebbe esistere un colosso dimenticato. Il pianeta Nove, un titano invisibile, intrappolato in un’orbita remota e silenziosa, così lontano da impiegare millenni per compiere un singolo giro attorno alla sua stella. Gli astronomi lo cercano da anni, seguendo le impronte che la sua gravità ha lasciato nelle orbite distorte dei corpi ghiacciati della Fascia di Kuiper. Un’ombra nascosta nel gelo cosmico, inafferrabile ai telescopi tradizionali. Troppo lontano, troppo freddo, così debole da non riflettere abbastanza luce solare per essere visto. Ma la sua influenza è palpabile. Qualcosa là fuori sta esercitando un’attrazione invisibile, deformando le traiettorie degli oggetti remoti, suggerendo la presenza di un guardiano oscuro ai margini del sistema solare.7

                Un puntino chiamato Nove

                Ora, una nuova scoperta potrebbe avvicinare la verità. Un debole segnale infrarosso, rilevato in due epoche diverse, 1983 e 2006, mostra un puntino che si è spostato lentamente tra le stelle fisse. Un movimento compatibile con un corpo immensamente distante, a 700 unità astronomiche dal Sole, oltre 100 miliardi di chilometri di abisso interstellare.

                Ma è davvero lui?

                Il pianeta Nove è ancora un’ipotesi fragile, un’ombra di dati che potrebbe rivelarsi un’illusione. Lo studio non è definitivo e alcuni scienziati, tra cui Mike Brown, il primo a ipotizzarne l’esistenza, restano scettici. È possibile che l’oggetto individuato sia un falso positivo, un errore nei dati. Per svelare la sua natura serviranno nuove osservazioni, e forse il telescopio Vera Rubin, che inizierà la sua missione il prossimo anno (2026), sarà la chiave per risolvere il mistero. Per ora, il pianeta Nove resta un fantasma celeste, una presenza suggerita ma mai provata. Se esiste davvero, orbita ai confini del sistema solare, lontano dagli occhi dell’uomo, custode di un enigma antico come il cosmo stesso. L’universo ha ancora segreti da svelare. Forse, tra le stelle lontane, un mondo dimenticato attende di essere scoperto. E questo ci affascina davvero parecchio.

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