Connect with us

Cinema

Krypto conquista Hollywood (e i cuori): boom di adozioni canine dopo l’uscita di Superman

La presenza scenica di Krypto, il fedele amico a quattro zampe di Superman, ha ispirato migliaia di persone a cercare un cane da adottare. Ma gli esperti mettono in guardia: servono consapevolezza e responsabilità.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Il nuovo capitolo cinematografico dedicato a Superman, firmato da James Gunn, è un successo su più fronti. Non solo ha convinto il pubblico e rassicurato la Warner Bros. Ma ha anche innescato un fenomeno curioso e positivo nel mondo reale: un’impennata nelle ricerche online per adottare cani. E il merito, almeno in parte, è tutto di Krypto, il supercane.

    Fin dai primi trailer era chiaro che il cane venuto da Krypton avrebbe avuto un ruolo centrale, rubando spesso la scena al nuovo Clark Kent interpretato da David Corenswet. Nato nei fumetti nel 1955 come semplice spalla di Superboy. Krypto si è presto guadagnato un posto stabile nell’universo DC, diventando protagonista di svariate versioni animate e cinematografiche.

    Nel film di Gunn, il legame tra Superman e Krypto si ispira direttamente all’esperienza personale del regista con il proprio cane adottato, Ozu, uno Schnauzer mix che ha cambiato la sua vita. La relazione tra Kal-El e il suo compagno peloso è definita come una “foster situation”. Ovvero un’adozione temporanea, ma come spesso accade, si trasforma in qualcosa di molto più profondo. Chi ha mai accolto un cane in casa sa bene che, a un certo punto, diventa difficile stabilire chi ha salvato chi.

    Ma l’effetto-Krypto non si è fermato allo schermo. Secondo quanto riportato da The Wrap, citando i dati dell’app di addestramento Woofz, subito dopo l’uscita del film le ricerche su Google per “adottare un cane vicino a me” sono aumentate del 513%. Mentre “adozione di un cane da salvataggio” ha registrato un balzo del 163%. Anche le ricerche specifiche per la razza Schnauzer sono salite alle stelle (+299%), proprio perché Krypto – e Ozu – appartengono in parte a questa categoria.

    James Gunn ha commentato con emozione la notizia: “Questo film mi ha portato tante benedizioni. Forse la più grande è questa ondata di attenzione verso l’adozione. Ozu non capisce cosa sta succedendo, ma se lo sapesse, ne sarebbe fiero”.

    Tuttavia, come sottolinea Natalia Shahmetova, CEO di Woofz, è fondamentale non lasciarsi guidare solo dall’entusiasmo: “Adottare un cane è un impegno reale. L’euforia passerà, ma il vostro amico a quattro zampe resterà. Bisogna essere certi di potergli dedicare tempo, amore e l’educazione necessaria”.

    Non sarebbe la prima volta che un trend cinematografico porta con sé adozioni impulsive, seguite da abbandoni. È già accaduto con i dalmata dopo La Carica dei 101 o con i labrador dopo Io & Marley. In questi casi, sono proprio i cani – e le strutture che li accolgono – a pagare il prezzo più alto.

    Krypto ha sicuramente fatto la sua parte nel promuovere l’adozione. Ma sarebbe il primo a ricordarci che ogni cane ha bisogno di una casa stabile, amorevole e duratura. Adottate, ma solo se siete pronti davvero a essere una famiglia.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Cinema

      Una frustata da 450mila euro: l’iconica arma di Indiana Jones venduta all’asta dopo un lungo viaggio… reale

      Utilizzata da Harrison Ford in Indiana Jones e l’ultima crociata, la frusta è stata battuta all’asta per 525mila dollari. Il cimelio passò di mano da Ford a Carlo, da Carlo a Diana, fino all’anonimo collezionista che oggi se la porta a casa con discrezione… e portafogli più leggero.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Una bella frustata, sì. Ma al portafogli. È costata infatti 525mila dollari (circa 450mila euro) la leggendaria frusta usata da Harrison Ford in Indiana Jones e l’ultima crociata, uno degli oggetti più iconici della saga firmata Steven Spielberg.

        Il cimelio è stato messo all’asta e venduto a un collezionista che ha preferito rimanere anonimo. E ci sta: dopo aver versato una somma da capogiro per una frusta, è comprensibile che voglia evitare occhiatacce da amici e parenti. Ma la vera notizia è che quella frusta, prima di finire in una teca super blindata, ha avuto una vita… reale.

        Il protagonista di questa storia è ovviamente Harrison Ford, che nel 1989 interpretava per la terza volta il professore-archeologo con cappello e giacca di pelle. Proprio in occasione della premiere britannica del film, Ford decise di donare la frusta usata sul set a Carlo d’Inghilterra — che all’epoca principe, ora re — come omaggio speciale. Ma la catena di custodia non finisce lì.

        Carlo, secondo quanto riportato, regalò la frusta a Lady Diana, grande appassionata di cinema. Diana, a sua volta, la cedette a un proprietario privato, di cui non si conosce il nome. Ed è proprio questo oggetto, con dentro un pezzo di storia del cinema e della famiglia reale, che oggi è finito all’asta.

        La vendita arriva a poche ore da un altro record hollywoodiano: la slitta di Quarto Potere, capolavoro di Orson Welles, è stata battuta per 14,75 milioni di dollari, diventando l’oggetto di scena più costoso nella storia del cinema — secondo solo alle scarpette rosse di Judy Garland, vendute a dicembre scorso per 32,5 milioni.

        Per i fan di Indiana Jones, sapere che la frusta originale è finita in buone mani (e non in un museo… ancora!) è un sollievo. Per tutti gli altri, resta il fascino di un oggetto che ha attraversato set, palazzi e decenni. E che, oggi, vale più dell’oro.

          Continua a leggere

          Cinema

          Supereroi a picco, Puffi in crisi e birra finlandese in risalita: i flop dell’estate americana che nessuno vuole ammettere

          Il “nuovo Superman” doveva salvare l’estate del box office. Invece sta arrancando ovunque tranne che negli Stati Uniti, dove regge (appena). In Cina non sfonda, in Francia perde pure dai Puffi, e in Germania esordisce peggio di Morbius. E se anche la Marvel trema per il prossimo film sui Fantastici 4, c’è da chiedersi: ma davvero abbiamo ancora bisogno di questi polpettoni in costume?

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            James Gunn ci ha creduto con tutte le sue forze, ma Superman – con 225 milioni di budget e 100 di marketing – a oggi ha incassato 310 milioni nel mondo. Peccato che per andare in pari ne servano almeno 900. È primo in Inghilterra, sì, ma con 7 milioni e 685 sale: lontanissimo dagli 11 di Man of Steel. In Francia i Puffi lo battono con 115 mila spettatori. In Italia regge, ma senza entusiasmare: 2 milioni 870 mila euro in totale. Mentre Jurassic World – La Rinascita lo tallona e lo supera nel cumulato con quasi 8 milioni. E Scarlett Johansson si gode il titolo (non ufficiale) di attrice più redditizia dell’anno.

            Ma se Kal-El zoppica, i Fantastici 4 non sembrano messi meglio. Il nuovo film firmato Matt Shakman con Pedro Pascal e Vanessa Kirby (The Fantastic Four: First Steps) non brilla affatto nei trailer. Le anteprime hanno incassato il 20% in meno di quelle di Superman. La preoccupazione in casa Disney è reale: l’hype si sta sgonfiando ancor prima dell’uscita.

            Nel frattempo anche i Puffi, in casa loro, faticano. Nonostante i numeri francesi, i pre-acquisti all’estero sono deboli, le critiche impietose, e il verdetto è nell’aria: altro film estivo a rischio flop.

            La sorpresa? Viene da tutt’altro. 100 litri di birra, commedia finlandese sulle disavventure alcoliche di un gruppo di donne sbandate, entra rumorosamente nella top ten italiana. Nono posto, 5 mila euro e 804 spettatori: poco, ma rumoroso.

            Nel frattempo F1 – Il Film con Brad Pitt supera i 300 milioni globali ma ne è costato 200. Dragon Trainer tiene con oltre 8 milioni da noi, mentre Elio della Pixar è il flop annunciato: 150 milioni di budget, 120 incassati nel mondo. Va meglio a Lilo & Stitch, che vola oltre il miliardo.

            Forse è ora di dirlo forte: il cinema supereroistico è in burnout. E l’estate 2025 lo sta dimostrando.

              Continua a leggere

              Cinema

              Arriva un biopic sulla storia d’amore segreta tra James Dean e William Bast

              Brandon Flynn vestirà i panni dell’icona hollywoodiana in “Willie and Jimmy Dean”, un film che racconta il lato più intimo e nascosto dell’attore.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                Dietro lo sguardo ribelle e l’aria tormentata che hanno reso James Dean un’icona immortale del cinema, si nascondeva un giovane uomo fragile, complesso e profondamente umano. A quasi settant’anni dalla sua morte, il mito di Dean si arricchisce di una nuova sfumatura. E’ stato annunciato il biopic Willie and Jimmy Dean, scritto e diretto da Guy Guido. Il lavoro è tratto dal memoir Surviving James Dean di William Bast, amico intimo e presunto amante dell’attore. A interpretare Dean sarà Brandon Flynn, volto noto delle serie Tredici e True Detective, scelto per la sua capacità di incarnare sia il fuoco che la vulnerabilità del personaggio.

                Una relazione iniziata da studenti

                Il film racconterà la relazione tra Dean e Bast, iniziata quando entrambi erano studenti alla UCLA. I due diventarono coinquilini, poi amici inseparabili e infine amanti, in un’epoca – quella degli anni ’50 – in cui vivere apertamente la propria omosessualità significava rischiare la carriera e l’emarginazione sociale. Bast, che nel 2006 ha raccontato la loro storia nel suo libro, sperava che un giorno avrebbero potuto vivere insieme alla luce del sole. Ma la morte improvvisa di Dean, a soli 24 anni in un incidente d’auto nel 1955, spense ogni possibilità.

                Il regista Guy Guido ha voluto allontanarsi dal classico biopic agiografico per raccontare una storia “tenera e a tratti tragica”. Una storia centrata sulla lotta di Bast con la propria identità e sul prezzo dell’essere “veramente visti” in un’America ancora profondamente conservatrice. Flynn ha definito la sceneggiatura “un tentativo autentico di comprendere chi fosse davvero James Dean — non solo l’icona, ma l’uomo”. Ha elogiato il film per aver evitato il sensazionalismo e per aver dato voce alla pressione che Hollywood esercitava sulle persone LGBTQ+, costrette a recitare anche nella vita privata.

                Il casting per il ruolo di William Bast e della madre, figura centrale nella sua vita, è ancora in corso, guidato da Kerry Barden e Paul Schnee. Il progetto è in fase di sviluppo e il regista è attualmente in trattativa con diversi produttori per portare sullo schermo questa storia delicata e potente. Willie and Jimmy Dean promette di restituire al pubblico un James Dean più vero, più umano, lontano dalla leggenda patinata. Vicino a chi, come lui, ha vissuto nell’ombra per paura di essere se stesso. Un film che non solo racconta un amore nascosto, ma illumina una parte di storia che per troppo tempo è rimasta invisibile.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù