Gossip
Braccialetto elettronico per Basciano: slitta a agosto la misura per l’ex gieffino accusato di stalking
Alessandro Basciano, 35 anni, è al centro di un’inchiesta per stalking nei confronti della modella Sophie Codegoni. Dopo mesi di rinvii e lungaggini burocratiche, il Tribunale di Milano ha fissato la data per il braccialetto elettronico. Se non si presenterà all’appuntamento, scatteranno i domiciliari.

Per Alessandro Basciano la libertà di movimento ha le ore contate, ma la giustizia procede a passo lento. L’ex concorrente del Grande Fratello Vip, diventato dj e influencer, dovrà attendere il 6 agosto per vedersi installare il braccialetto elettronico disposto dal Tribunale di Milano. Solo quel giorno la misura diventerà effettiva, dopo mesi di rinvii causati da intoppi burocratici e incastri tecnici che hanno rallentato l’applicazione del provvedimento.
Basciano, 35 anni, è indagato per stalking nei confronti di Sophie Codegoni, 23 anni, modella e madre di sua figlia, con cui la relazione è naufragata tra tensioni e accuse pesanti. La storia d’amore nata sotto le luci della tv si è trasformata in una guerra di messaggi, appostamenti e minacce, secondo quanto denunciato dalla giovane. «Ho ricevuto insulti e avvertimenti anche via chat» avrebbe raccontato agli inquirenti, confermando di non aver mai ritirato la querela.
Il caso ha attraversato tutte le fasi della giustizia milanese: prima la scarcerazione decisa dal gip a novembre, poi il ricorso della Procura, infine la conferma delle misure cautelari da parte del Tribunale del Riesame e, ad aprile, il sigillo definitivo della Cassazione. Per il dj resta in vigore il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dall’ex compagna e di contattarla in qualsiasi modo.
Ora l’attenzione è tutta sul prossimo passo: l’installazione del braccialetto elettronico, che segnalerà ogni suo spostamento e impedirà violazioni. Se Basciano non si presenterà all’appuntamento, scatterà automaticamente l’arresto domiciliare. Un passaggio che segna la svolta in una vicenda che, da reality sentimentale, è diventata un caso di cronaca giudiziaria.
Tra storie Instagram e piste da dj, il 6 agosto sarà per lui una data spartiacque: da quel giorno la sua vita sarà scandita non da like e follower, ma dai segnali di un dispositivo che gli ricorderà, minuto dopo minuto, i confini della sua libertà.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
In primo piano
Lady Diana voleva pubblicare le lettere d’amore di Carlo: “Il nostro era amore vero”
La principessa del popolo continua a essere una figura di straordinaria popolarità e affetto, la cui vita continua a suscitare un immenso interesse anche a distanza di anni dalla sua tragica scomparsa. Recentemente, una nuova rivelazione da parte di Ingrid Seward, biografa della famiglia reale, ha riacceso l’attenzione su Diana, svelando la sua intenzione di pubblicare le lettere d’amore di Carlo.

Nonostante il turbolento matrimonio e il divorzio, Diana all’inizio della relazione con Carlo nutriva un vero sentimento d’amore. Le lettere, come testimoni di quel periodo, avrebbero potuto rappresentare una prova tangibile di questo affetto.
In quegli anni, Diana era spesso al centro del gossip e delle critiche. E pubblicare le lettere avrebbe potuto essere un modo per riconquistare la simpatia del pubblico, mostrando un lato più intimo e vulnerabile della sua personalità.
Diana desiderava che i suoi figli, William e Harry, conoscessero la verità sulla loro storia d’amore. Le lettere avrebbero potuto fornire loro una testimonianza diretta dell’amore che i loro genitori avevano provato l’uno per l’altro.



Pubblicando le lettere, dunque Diana intendeva mostrare l’autenticità e l’intensità dell’amore che provavano l’uno per l’altro, smentendo forse alcune narrazioni negative che si erano diffuse sui loro rapporti, svela la biografa Seward la quale sottolinea che, nonostante i successivi sviluppi negativi, all’inizio della relazione tra Carlo e Diana c’era un amore profondo e sincero.
Dopo l’incidente sotto il ponte dell’Alma a Parigi Diana non potette più realizzare il suo desiderio di pubblicare le lettere d’amore di Carlo. La sorte di queste missive rimane avvolta nel mistero: non si sa dove si trovino attualmente né se esistano ancora. Tuttavia, queste lettere avrebbero certamente offerto uno sguardo più intimo e rivelatore sul matrimonio tra Diana e Carlo, spesso ritratto come infelice.
Un inizio segnato dal dolore con i primi segnali di un matrimonio destinato a fallire
Il matrimonio tra il Principe Carlo e Lady Diana Spencer, celebrato nel 1981, è stato uno degli eventi più seguiti del secolo scorso. Tuttavia, dietro le apparenze di una favola moderna, si celavano già all’epoca i primi segnali di un’unione destinata a naufragare.
Poco prima delle nozze, Diana scoprì un regalo inaspettato: una coppia di gemelli con le iniziali “G” e “F”, un chiaro riferimento ai soprannomi utilizzati da Carlo e dalla sua storica amante Camilla Parker Bowles, attuale Regina consorte. La scoperta di questo dono provocò in Diana una profonda ferita, tanto da farle seriamente considerare l’idea di annullare il matrimonio.
Anche la proposta di matrimonio fu tutt’altro che romantica. Carlo chiese la mano di Diana in modo freddo e formale, senza i tradizionali gesti di affetto e senza rispettare il protocollo che prevede l’inginocchiamento. Il biografo reale Christopher Wilson ha definito l’evento come “nulla di quello che ci si aspetta da una proposta di matrimonio”.
Questi episodi, che si sono verificati poco prima delle nozze, gettarono un’ombra sulla felicità della coppia e segnarono l’inizio di un matrimonio destinato a essere segnato da infelicità e incomprensioni. Nonostante le difficoltà, esistono testimonianze che suggeriscono che tra Carlo e la principessa ci fosse un autentico sentimento di amore, soprattutto nei primi anni del matrimonio, come Dickie Arbiter, ex addetto stampa della regina Elisabetta II, che afferma di Carlo e Diana inseparabili nei primi cinque anni di matrimonio.
Credit foto: il Fatto Quotidiano / Il Riformista / Donna Moderna
Gossip
Mille euro e il numero di un pusher. Raoul Bova, il giallo delle chat vendute a Corona: Monzino prima accusa e poi nega tutto
La vera partita si gioca su due domande: chi ha materialmente tentato di ricattare l’attore con messaggi minacciosi? E quel numero di pusher era solo un contatto “di cortesia” o la chiave di un accordo più sporco?

Mille euro in contanti e il numero di un pusher. È questo che, secondo gli investigatori, Federico Monzino avrebbe incassato da Fabrizio Corona in cambio delle chat e degli audio privati tra Raoul Bova e la modella Martina Ceretti. Messaggi che, pochi giorni dopo, finiscono su Falsissimo, la rubrica online del “re dei paparazzi”.
Il copione è da thriller, ma i protagonisti sono veri. Monzino, imprenditore e amico della modella, agli inquirenti racconta una storia: “Ho preso i soldi e un contatto per la coca”. Poi, davanti ai giornali, cambia registro: «Mai un euro, mai un favore». Due facce, due verità. E in mezzo c’è il nome di Bova, che si ritrova le sue conversazioni intime in pasto al web.
Il contatto che scotta
Per la polizia, il dettaglio chiave è quel numero di telefono. Un semplice contatto o la prova di uno scambio sporco tra chat rubate e cocaina? Perché se il racconto di Monzino fosse vero, l’operazione non sarebbe stata solo un gioco di gossip: dietro potrebbe esserci un giro di droga, con Corona a fare da intermediario.
Le date parlano chiaro. Tra l’11 e il 12 luglio, Bova riceve minacce su WhatsApp da una sim spagnola: «Questo è materiale pesante, è nelle mani di Fabrizio. Se non collabori va online». L’attore non abbocca e corre dalla polizia. Ma dieci giorni dopo, il 21 luglio, le stesse chat e gli stessi audio appaiono online. Tentata estorsione: è il reato su cui lavora la Procura di Roma.
La volpe perde il pelo?
Il dettaglio che insospettisce gli investigatori è quasi grottesco: nei messaggi minatori la modella viene chiamata “Cerretti”, con due “r”. Difficile credere che sia stato Monzino, che conosce bene Martina. Molto più credibile l’ombra di Corona stesso, già finito nei guai in passato per ricatti mediatici. La volpe perde il pelo, ma non il vizio? Per ora è un’ipotesi investigativa, nulla di più.
L’indagine resta aperta
Oggi nessuno è formalmente indagato, ma le perquisizioni hanno già toccato Corona, Ceretti e Monzino. Sul tavolo degli inquirenti resta una domanda semplice e velenosa: quel numero di pusher era un semplice contatto o la porta d’ingresso di un affare a base di soldi e droga?
Per ora, resta il sospetto. E un attore che ha visto la sua vita privata trasformarsi nell’ennesimo reality di Corona.
Gossip
Elisa Isoardi ed Ernesto Iaccarino, l’amore è servito: prima foto ufficiale della nuova coppia
La relazione tra Elisa Isoardi ed Ernesto Iaccarino trova conferma con una foto diffusa da un ristorante piemontese. Tra sorrisi e intesa, i due sembrano aver trovato l’armonia lontano dai riflettori.

Dopo settimane di indiscrezioni, Elisa Isoardi ed Ernesto Iaccarino confermano la loro relazione con la prima foto ufficiale insieme. A renderla pubblica è stato un ristorante La Meiro Terre di Castelmagno, nel cuore delle Alpi cuneesi. Dove la conduttrice e lo chef stellato hanno condiviso un momento di relax e gusto, immersi in un panorama montano suggestivo. Lo scatto, diffuso sui social, li ritrae sorridenti e complici. Consolidando ciò che le pagine dei rotocalchi avevano anticipato: tra i due c’è qualcosa di più di una semplice amicizia.
Fino ad ora, entrambi avevano preferito il silenzio, nonostante già qualche settimana fa il settimanale Diva e Donna avesse paparazzato la coppia in atteggiamenti affettuosi. Ora però l’ufficialità è arrivata, e i fan non hanno potuto fare a meno di notare l’intesa tra i due.
Un legame nato con discrezione, quello tra Isoardi, 41 anni, volto noto della televisione italiana e attualmente impegnata con progetti legati all’enogastronomia. Iaccarino, 54 anni, uno degli chef più rinomati del panorama italiano. La loro apparizione pubblica a Castelmagno – località apprezzata per la sua tradizione casearia e per il turismo gastronomico – non è affatto casuale: entrambi condividono infatti una profonda passione per il cibo di qualità e la valorizzazione del territorio.
Chi è Ernesto Iaccarino? Nato a Piano di Sorrento nel 1970, ha alle spalle una carriera d’eccellenza. Guida da anni la cucina del ristorante “Don Alfonso 1890”, situato a Sant’Agata sui Due Golfi, in Campania, una delle mete gourmet più premiate del Sud Italia. Tra il 1997 e il 2001 il ristorante ha raggiunto le ambite tre stelle Michelin, e nel 2024 ha ricevuto anche una Stella Verde, riconoscimento dedicato ai locali che promuovono pratiche sostenibili. Laureato in Economia e Commercio alla Bocconi, Iaccarino ha scelto la cucina per vocazione, portando avanti l’eredità di famiglia.
Sulla relazione con Isoardi, almeno per ora, lo chef mantiene il massimo riserbo, in linea con la discrezione che ha sempre caratterizzato la sua vita privata. Ma la loro prima foto insieme parla chiaro: è nata una nuova coppia sotto il segno della cucina, dell’intesa e – chissà – forse anche dell’amore.
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