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Kim Kardashian finisce nel mirino per il piercing alla mano della figlia 12enne

Una vacanza romana diventa terreno di controversie quando North West sfoggia un dermal piercing al dito. Il web esplode tra allarmi medici, critiche genitoriali e difese inaspettate.

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Kim Kardashian finisce nel mirino per il piercing alla mano della figlia 12enne

    Roma, agosto 2025. Immortalate fuori dal ristorante Pierluigi, Kim Kardashian e sua figlia North West, 12 anni, hanno catalizzato l’attenzione social. L’elemento più discusso? Un apparente piercing dermico al dito medio della giovane. La notizia ha sollevato ondate di critiche e preoccupazione tra esperti e utenti.

    I dermal piercing—o piercing single-point—non hanno fori d’ingresso e d’uscita separati per il gioiello, perché sono ancorati direttamente nella pelle. Healthline sottolinea i rischi tipici: infezioni, rigetto, cicatrici. Inoltre, la Lulu Ave, azienda specializzata nel settore, avverte che i piercing sulle mani sono particolarmente delicati per via dell’uso costante e della facilità di gonfiare o urtare il gioiello.

    Dai social emerge subito un coro di dissenso. Su Reddit, un utente ha commentato: “Sembra infetto!”, mentre un altro ha tuonato: “Chi diamine fa un piercing a una 12enne? Mio figlio a quell’età nemmeno l’orecchio l’aveva bucato.” Altri hanno criticato la scelta di un pierci ng così vistoso e rischioso in tenera età.

    Ma non tutti hanno condannato. Qualcuno lo ha definito un “buon compromesso” se la figlia desiderava quel tipo di espressione estetica. Un altro ha difeso Kim: “Fate un passo indietro… è una scelta personale.”

    La questione del piercing non è stata l’unica a suscitare scalpore. North è stata fotografata con un corsetto e minigonna, un look che molti hanno giudicato inadeguato per la giovane età, evocando richieste di tutela dell’innocenza infantile.

    Per Kim, questo è uno dei tanti momenti di scrutinio sul suo ruolo di madre: da scelta dei look a messaggi educativi, ogni sua decisione è sotto la lente mediatica. Ma lei rivendica la propria libertà educativa, fin qui tollerata dalla sua fanbase. Tuttavia stavolta il livello di opposizione è netto: “Ha solo 12 anni. Non è troppo presto per certe cose?”, scrive un follower.

    Niuna dichiarazione ufficiale è arrivata dal team Kardashian. Il dibattito però resta aperto: da una parte chi grida allo scandalo, dall’altra chi difende la libertà di espressione. Chi decide dove finiscono la guida genitoriale e inizia il desiderio di indipendenza personale? La domanda resta.

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      Personaggi

      Giorgia Palmas e Filippo Magnini: nuovo nido a Milano nel quartiere San Siro

      Dopo anni trascorsi in zona Sempione, la coppia sceglie un ambiente più sereno per la famiglia. La casa è vuota, luminosa e con terrazza panoramica: parquet chiaro, camino e l’intervento dell’architetta Raffaella Razzini per trasformarla nel loro rifugio ideale

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        È arrivato il momento di una vera svolta per Giorgia Palmas e Filippo Magnini. Dopo anni trascorsi nel vivace quartiere Sempione di Milano, hanno deciso di trasferirsi nella tranquilla zona San Siro. Più adatta alle esigenze delle loro due figlie: Mia, di 4 anni, e Sofia, 16, nata dalla precedente relazione della showgirl con Davide Bombardini.

        «Casa nuova, che emozione», ha scritto Giorgia sui social, accompagnando gli scatti della nuova abitazione ancora vuota, con le chiavi appena ricevute. Nelle foto, la coppia appare sorridente e complici mentre ammirano dal terrazzo un panorama luminoso sulla città. La casa, con pareti bianche, parquet chiaro e un caminetto, è in attesa di essere arredata. L’interior designer Raffaella Razzini è stata incaricata di trasformarla in un ambiente “magico”, come anticipato da Palmas nei suoi post.

        La scelta del quartiere emerge da una logica familiare riflessa anche nelle parole di Magnini rilasciate a La Vita in Diretta a febbraio 2025: «Abbiamo comprato casa, ma decide tutto Giorgia» — ha scherzato — spiegando che San Siro è “una zona più adatta alle nostre figlie” per la sua tranquillità rispetto alla vivace Sempione.

        Dal punto di vista architettonico, l’appartamento offre ampi spazi ancora spogli ma luminosi, con un grande soggiorno su cui si affaccia una terrazzino panoramico. Il parquet chiaro e le pareti neutre rappresentano una tela bianca a disposizione del nuovo design. Il camino, già installato, promette calore e convivialità per le future occasioni familiari.

        Prima del trasferimento, la coppia aveva abitato in Sempione in un appartamento dallo stile moderno e curato, tra carta da parati a righe, divani scuri e cornici bianche: un riflesso del gusto personale di Giorgia Palmas, amante dell’equilibrio tra ordine formale e comfort domestico.

        Con il trasloco ufficialmente alle spalle, la coppia vive questo passaggio come una rinascita: una nuova casa da riempire di ricordi quotidiani, risate familiari e momenti autentici. Il trasferimento a San Siro non è solo una scelta logistico-residenziale, ma uno stile di vita che privilegia spazi più ampi, calma e sicurezza per i bambini — elementi che entrambi considerano prioritari.

        La struttura è pronta, ora aspetta di diventare vera casa. Il terrazzo panoramico e l’ambiente interno sono pronti ad accogliere una vita piena di emozioni. Con le chiavi in mano, Giorgia e Filippo hanno iniziato un nuovo capitolo: più sereno, più familiare, pronto a crescere insieme alla loro famiglia.

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          La carriera di Ben Affleck fra successi cinematografici e il più grande rimpianto della sua vita

          Da “Good Will Hunting” alla regia premiata con l’Oscar per Argo, fino al doloroso addio alla famiglia: Affleck ha confessato che il suo più grande rimpianto è proprio quel divorzio, avvenuto in un momento di profonda sofferenza personale.

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          Ben Affleck
          La carriera di Ben Affleck fra successi cinematografici e il più grande rimpianto della sua vita

            Negli anni ’90 Ben Affleck ha conquistato Hollywood: il suo esordio da coautore di Will Hunting – Genio ribelle (1997) con Matt Damon gli valse un Oscar e aprì le porte a ruoli da protagonista in commedie brillanti come In cerca di Amy, blockbuster come Armageddon e Pearl Harbor. Sul fronte della regia, si impose con Gone Baby Gone (2007) e The Town (2010), culminando in Argo (2012), vincitore dell’Oscar come Miglior Film e prova definitiva del suo talento dietro la macchina da presa.

            Parallelamente alla carriera, la sua vita privata è stata sotto la lente mediatica. Nel 2003 fece scalpore il fidanzamento lampo con Jennifer Lopez, finito poco prima del matrimonio. Nel 2005 iniziò una storia diversa con Jennifer Garner, incontrata sul set di Pearl Harbor: dal loro matrimonio nacquero tre figli. La coppia annunciò la separazione nel 2015 e il divorzio fu finalizzato nel 2018.

            Affleck ha parlato di quel tradimento, ovvero la fine del matrimonio, come del “più grande rimpianto” della sua vita. In un’intervista al New York Times, ha spiegato:

            «Ho bevuto relativamente normalmente per molto tempo… poi, quando il mio matrimonio stava crollando, ho iniziato a bere sempre di più. Questo è successo fra il 2015 e il 2016. Il mio bere, naturalmente, ha aggravato i problemi coniugali».
            E ha aggiunto:
            «La vergogna è davvero tossica. Non ha risvolti positivi. È solo covare una sensazione velenosa di bassa autostima e disprezzo per me stesso».

            Riflettendo sul passato, ha ammesso:

            «Non è sano per me ossessionarmi sui fallimenti — le ricadute — e punirmi. Ho certamente commesso errori. Ma bisogna rialzarsi, imparare ancora di più e andare avanti».

            L’attrice Garner, da parte sua, ha mantenuto un rapporto orientato alla co-genitorialità. In un intervento pubblicato da People, ha sottolineato l’importanza del rispetto reciproco per i figli:

            “Quando hai figli con qualcuno, sei connesso per sempre… Sono molto grata e piena di rispetto nei suoi confronti. Il nostro matrimonio non ha funzionato, ed è difficile. Ma entrambi crediamo sia importante per i bambini vedere che i genitori si rispettano, anche se non stanno più insieme”.

            In parallelo Affleck ha attraversato una lunga battaglia contro l’alcolismo, con diversi ricoveri in rehab tra il 2017 e il 2018, anche sostenuto da Garner. Di recente, dopo il divorzio da JLo, ha dichiarato di essere “focalizzato sul lavoro e sui suoi figli”, chiudendo un capitolo doloroso della sua vita

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              Alba Parietti, la libertà che divide: “La voglia di vivere di una donna della mia età manda fuori di testa gli irrisolti”

              In un’intervista a D di Repubblica, Alba Parietti racconta la sua estate tra libertà, provocazioni e polemiche online. Dagli insulti per le foto in barca alle querele già avviate, passando per la fine della storia con Fabio Adami: “Sono stata sempre provocatoria, continuo a esserlo. E i miei ex sono diventati tutti amici”.

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                Mare, sole, Ibiza. Per Alba Parietti l’estate è stata intensa, tra scatti social, critiche e rivendicazioni di libertà. «Libera da ogni costrizione, relazione forzata, obbligo o lavoro. Ho lasciato tutto all’estate», ha scritto a inizio stagione sulla sua pagina Facebook, “Alba Antonella Parietti – pagina artistica”. Le sue foto hanno raccolto migliaia di like ma anche una valanga di commenti velenosi.

                La showgirl li affronta con decisione: «Cattiveria? Invidia? Ignoranza? Io ho le spalle larghe, ma alcune persone finiranno in tribunale. Il mio avvocato ci sta già lavorando. Volendo, potrei farci dei bei soldi». Una causa è già in corso: l’udienza era fissata lo scorso 4 luglio, rinviata, contro un utente accusato di stalking e minacce. «Gli hanno perfino perquisito la casa, ma continua imperterrito».

                Cosa non le perdonano? «Che voglio vivere la vita come mi pare. Se mi va di mostrarmi, lo faccio con filtri o senza. Non faccio male a nessuno, mi mostro come mi sento: una donna appagata». Eppure, ogni scatto diventa terreno di scontro. In cucina le scrivono: “Attenta, la plastica prende fuoco”. In barca con Marcella Bella, qualcuno commenta: “Gomma, anche lei rifatta, anni 74”. Lei ribatte: «Marcella non è rifatta neanche un po’».

                Il punto, per Parietti, è culturale. «Mi impressiona vedere come la voglia di vivere di una donna della mia età mandi fuori di testa gli irrisolti. Se vedo una donna di 90 anni che fa le mie stesse cose, sono felice. Adoro Licia Fertz, che ne ha 93. Ma bastano più di trent’anni e ti danno della vecchia».

                La questione diventa politica e di genere. «È sessismo. Lo stesso che alimenta fenomeni come i siti con foto rubate o manipolate a sfondo sessuale. È mancanza di rispetto per la dignità femminile. Ma la cosa che mi dispiace di più è che, nel mio caso, gli insulti arrivano spesso da donne. Se non ci sarà solidarietà al femminile, resteremo l’anello debole. Io però debole non lo sono».

                E allora continua a provocare, come sempre. «Lo facevo già da ragazza. A Torino, quartiere democristiano, mi vestivo in modo appariscente apposta. Forse anche per questo trans e gay sono dalla mia parte: mi scrivono che do loro forza e voglia di mostrarsi».

                Sul fronte sentimentale, la fine della relazione con Fabio Adami non la abbatte. «È una degnissima persona. Ma le storie iniziano e finiscono». Prima ancora c’era stato il filosofo Stefano Bonaga. «Se stai con un personaggio pubblico, sai che i paparazzi fanno parte del pacchetto Parietti. Dopo tanti anni non ci si lascia certo per questo. Oggi i miei ex sono amici fra loro. Si chiude una porta, si apre un portone».

                Con quasi 600mila follower, qualcuno sospetta che dietro ai suoi post ci sia una strategia. Lei sorride: «Non c’è nessun piano. Solo il mio carattere. Alba Parietti è una donna che vuole continuare a gioire della vita, finché vita c’è».

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