Connect with us

Televisione

Christian De Sica, tra emozione e ricordi: “Papà mi avrebbe potuto insegnare ancora tanto”

Ospite di Silvia Toffanin a This Is Me, l’attore romano si racconta con sincerità e nostalgia. Dal ricordo del padre Vittorio all’amore per il palcoscenico, un ritratto intimo di un artista che ha fatto della leggerezza una forma d’arte.

Avatar photo

Pubblicato

il

Christian De Sica

    Luci accese, musica di apertura e un’ospite d’eccezione: Christian De Sica torna davanti alle telecamere di This Is Me, il talk show condotto da Silvia Toffanin su Canale 5.
    Tra aneddoti, risate e momenti di commozione, l’attore — volto simbolo della commedia italiana e figlio del grande Vittorio De Sica — si racconta con la consueta ironia ma anche con una sincerità che sorprende.

    “Papà mi avrebbe potuto lasciare di più”

    De Sica non nasconde l’emozione quando sullo schermo scorrono vecchie fotografie del padre, maestro del neorealismo italiano e regista di capolavori come Ladri di biciclette e Miracolo a Milano.
    «Papà mi avrebbe potuto lasciare di più, purtroppo l’ho perso a 23 anni. Quanti consigli mi avrebbe potuto dare, quante paure mi avrebbe potuto togliere», confessa.

    Un dolore ancora vivo, ma anche la consapevolezza di un’eredità immensa, raccolta con rispetto. «Mi ha insegnato che questo è un mestiere fatto in famiglia, dove nessuno è più importante dell’altro. Non bisogna mai montarsi la testa, mai sentirsi arrivati.»

    L’ultimo spettacolo prima dell’addio

    Il racconto si fa più intenso quando De Sica ripercorre il giorno in cui suo padre morì. «Ero in scena a Milano con uno spettacolo scritto da Maurizio Costanzo, Le sette di sera. Mio padre era a Parigi, stava male. Mia madre mi disse: “A papà restano poche ore, finisci di recitare e poi vieni”.»

    Con la voce rotta dall’emozione, l’attore continua: «Sono salito sul palco, ho cantato, ho fatto ridere. Non sentivo nulla. Il palcoscenico è una specie di anestetico: quando reciti, il dolore si ferma. Quando si è chiuso il sipario, sono crollato. Ho preso il primo volo e sono andato da lui. Sono rimasto al suo fianco fino alla fine.»

    Un mestiere che è una famiglia

    Christian De Sica, oggi 74 anni, ha alle spalle una carriera di oltre cinque decenni, tra cinema, televisione e teatro. Con oltre 80 film e successi che hanno fatto ridere generazioni — dai cinepanettoni con Massimo Boldi a pellicole come Il principe abusivo e Amici come prima — l’attore romano ha saputo rinnovarsi nel tempo, senza mai rinnegare le sue origini artistiche.

    «Ho sempre cercato di lavorare come mi ha insegnato papà: con rispetto per chi hai accanto, dal tecnico al protagonista. Il cinema è una squadra. Se credi di essere il capo, hai già perso.»

    Tra leggerezza e malinconia

    Nell’intervista con Silvia Toffanin, De Sica alterna aneddoti esilaranti a riflessioni più intime.
    «La gente pensa che io sia sempre allegro, ma la verità è che il comico spesso nasconde un lato malinconico. La risata nasce da una piccola ferita che impari a trasformare in musica, in battuta, in ritmo. È la mia maniera di sopravvivere al dolore.»

    E parlando del pubblico, aggiunge: «È lui che mi salva ogni volta. Quando salgo su un palco o entro in scena, sento un’energia che cancella tutto. È come un abbraccio collettivo, un antidoto alla paura e alla tristezza.»

    L’uomo dietro l’attore

    Non mancano riferimenti alla famiglia: alla moglie Silvia Verdone, sorella del collega Carlo, e ai figli Brando e Mariarosa, che oggi lavorano dietro le quinte del cinema.
    «Sono orgoglioso dei miei figli, hanno scelto di stare dietro la macchina da presa, e questa è la cosa più bella. L’arte, in casa nostra, è una tradizione che si rinnova senza bisogno di protagonismo.»

    Sul futuro, Christian De Sica sorride: «Finché avrò fiato, continuerò a fare spettacolo. Il pubblico mi dà vita. E poi, come diceva papà, il cinema è la mia religione: ti salva anche quando non ci credi più.»

    Un racconto pieno di luce e nostalgia, che restituisce tutta la complessità di un uomo capace di far ridere anche mentre parla di perdita e amore. Con l’eleganza di chi ha imparato che la vera forza di un artista è continuare a emozionarsi.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Televisione

      Sanremo 2026, valzer di nomi e voci: tra ritorni, coppie inedite e debuttanti, la lista dei “papabili” cresce ogni giorno

      Dai ritorni attesi di Blanco, Alfa e Angelina Mango alle ipotesi di duetti inediti come Madame con Tiziano Ferro o Masini con Fedez. In corsa anche Arisa, Malika Ayane, Aiello e California, ora senza Fausto Lama. Ma a cinque mesi dal Festival, la “ratatouille” sanremese è appena cominciata.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        La macchina del Festival di Sanremo 2026 è ancora ferma ai box, ma la fantasia degli addetti ai lavori corre già a mille. E come ogni anno, a pochi mesi dall’annuncio ufficiale, la lista dei possibili partecipanti si allunga di ora in ora, fino a diventare una vera e propria ratatouille di nomi tra conferme, ritorni e scommesse.

        L’ultima ondata di indiscrezioni arriva da Adnkronos, che mette sul tavolo una nuova valanga di artisti: Diodato, Ermal Meta, Fulminacci, Frah Quintale e Tommaso Paradiso, pronti a riportare sul palco dell’Ariston una generazione di cantautori. Tra i possibili debuttanti, spiccano i nomi di Emma Nolde e della sempre più quotata La Niña, mentre sul fronte dei ritorni si fanno insistenti le voci su Blanco, Alfa, Angelina Mango, Enrico Nigiotti e il redivivo duo Benji & Fede, che potrebbe scegliere Sanremo per il grande rientro.

        Ma non è tutto. In quello che sembra ormai un elenco infinito, spuntano anche Settembre, vincitore di Sanremo Giovani, Emma, Arisa, Serena Brancale, Malika Ayane e Chiara Galiazzo. E ancora, tra i nomi più curiosi, Trigno, Luk3 e Sal Da Vinci, pronti a rappresentare anime diverse del pop e della tradizione italiana.

        A completare il mosaico, alcuni accoppiamenti che fanno già discutere: Madame in coppia con Tiziano Ferro, un duetto che, se confermato, avrebbe il peso di un evento, e Marco Masini con Fedez, binomio apparentemente improbabile ma capace di catalizzare l’attenzione mediatica. Sul fronte dei veterani, si parlerebbe di Michele Zarrillo, Fausto Leali, Enrico Ruggeri, Donatella Rettore e Patty Pravo, veri pilastri della storia del Festival.

        E come se non bastasse, chiude la lista il nome più eccentrico di tutti: Tommy Cash, artista estone noto per le sue performance surreali e provocatorie.

        In tutto, più che una lista, sembra un’enciclopedia della musica italiana (e non solo). Ma finché non sarà Carlo Conti – direttore artistico confermato – a svelare il cast ufficiale, tutto resterà sospeso tra realtà e suggestione.

        Del resto, è proprio questo il bello di Sanremo: il Festival inizia molto prima del sipario dell’Ariston, tra sussurri, ipotesi e sogni di gloria.

          Continua a leggere

          Televisione

          Totti contro Ilary: scontro in famiglia per il debutto televisivo di Chanel

          La figlia di Francesco Totti e Ilary Blasi parteciperà alla prossima edizione di Pechino Express. L’ex capitano della Roma avrebbe cercato di impedirlo, temendo per la sua esposizione mediatica. Ma stavolta la decisione di Chanel sembra definitiva.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

          Totti

            Un nuovo capitolo si apre nella famiglia Totti-Blasi. Dopo mesi di silenzi e tensioni mediatiche, l’ex calciatore della Roma e la conduttrice tornano al centro dell’attenzione — stavolta per una questione che riguarda la loro secondogenita, Chanel Totti, 18 anni.
            La giovane, già molto seguita sui social, avrebbe deciso di partecipare alla prossima edizione di Pechino Express insieme all’amico d’infanzia Filippo Laurino, secondo quanto riportato dal settimanale Oggi. Una scelta che avrebbe però incontrato la netta opposizione del padre, preoccupato che la figlia segua troppo presto le orme della madre nel mondo dello spettacolo.

            Totti dice “no” alla tv

            Francesco Totti, oggi 49 anni, non ha mai nascosto di essere protettivo nei confronti dei suoi tre figli, nati dal matrimonio con Ilary Blasi. In particolare con Chanel, da tempo al centro dell’attenzione per la sua somiglianza con la madre e la popolarità crescente su Instagram, l’ex calciatore avrebbe più volte espresso il desiderio di tenerla lontana dai riflettori.

            Già in passato, raccontano fonti vicine alla famiglia, Totti aveva bloccato una sua partecipazione a Ballando con le Stelle, nonostante l’appoggio della madre. L’intenzione, spiegano, era quella di preservarla da un’esposizione prematura e dalle dinamiche del mondo televisivo, ritenuto troppo invadente per una ragazza della sua età.

            Ma stavolta, scrive Oggi, Er Pupone non sarebbe riuscito a fermare la determinazione della figlia, spalleggiata da Ilary.

            Il sostegno di Ilary e il ruolo di Filippo Laurino

            Dietro la decisione di Chanel ci sarebbe infatti il sostegno di Ilary Blasi, che avrebbe incoraggiato la figlia a vivere questa esperienza come un’avventura di crescita personale, più che un trampolino di lancio televisivo.

            Il viaggio a Pechino Express non sarà però in solitaria. Chanel partirà in coppia con Filippo Laurino, figlio di Graziella Lopedota, storica manager di Ilary e fondatrice dell’agenzia Notoria, che cura anche i profili di volti noti come Michelle Hunziker e Silvia Toffanin.

            Una combinazione che — sottolinea il settimanale diretto da Andrea Biavardi — rappresenterebbe un “uno-due perfetto” in chiave televisiva, capace di riportare il cognome Totti al centro del mondo dello show business.

            La posizione di Francesco Totti

            Fonti vicine all’ex calciatore raccontano che Totti avrebbe espresso la sua contrarietà in modo netto, ribadendo di non volere che la figlia segua una carriera televisiva. “Non è il mondo che sogno per lei”, avrebbe confidato a persone del suo entourage.

            L’ex capitano, oggi impegnato anche come imprenditore sportivo, teme che la giovane diventi bersaglio dell’attenzione mediatica e che l’immagine della famiglia venga ancora una volta esposta al gossip, dopo la separazione con Ilary e le inevitabili ripercussioni pubbliche.

            Una famiglia ancora divisa

            Nonostante le divergenze, Chanel Totti appare serena e determinata. I suoi profili social raccontano una ragazza solare, molto legata sia alla madre sia ai fratelli Cristian e Isabel. Con più di mezzo milione di follower su Instagram, Chanel ha già una forte presenza online e collabora con alcuni brand di moda e beauty, segno che la televisione potrebbe rappresentare solo un tassello in un percorso di comunicazione più ampio.

            Il padre, dal canto suo, sembra intenzionato a seguire da vicino le scelte della figlia, pur mantenendo il riserbo. “Francesco non è contrario alla felicità di Chanel — spiegano fonti vicine all’ex calciatore — ma vuole che capisca il valore della privacy e dei sacrifici, prima di esporsi al grande pubblico.”

            La partita in famiglia

            In attesa che le telecamere di Pechino Express inizino a girare, la “partita” in casa Totti resta aperta. Da un lato una madre che incoraggia la libertà e la curiosità della figlia, dall’altro un padre che cerca di proteggerla dalle insidie del successo.

            Come in campo, Francesco Totti dovrà ora “marcare stretto” Chanel, se vorrà evitare che la sua erede segni il gol più inatteso: quello del debutto definitivo nel mondo dello spettacolo.

              Continua a leggere

              Televisione

              Tv generalista in caduta libera: persi 1,3 milioni di spettatori, telegiornali allo sbando e pubblico in fuga

              Nessun Tg si salva: dal Tg1 al Tg5 fino a La7, tutti in rosso. Gli italiani abbandonano il rito serale e scelgono altre fonti di informazione.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Il nuovo anno televisivo si apre con una doccia gelata per Rai, Mediaset e La7: gli ascolti delle tv generaliste sono crollati del 7,7% in un solo anno. Significa un milione e trecentomila spettatori in meno tra il 14 e il 20 settembre, rispetto al 2024. Non parliamo di reality o fiction, ma dei telegiornali: i pilastri della televisione italiana, per decenni liturgia quotidiana dell’ora di cena.

                E invece oggi quella liturgia non funziona più. Secondo lo Studio Frasi, tutti e otto i Tg serali hanno perso pubblico. Nessun superstite. Il Tg1, ancora il più visto, scende a 3,8 milioni con un calo del 7,6%. Il Tg5 precipita a 3,3 milioni e perde il 10,5%. Il Tg3 crolla del 14,6%, la Tgr regionale del 13,7%. Peggio di tutti il Tg2, che lascia sul campo quasi un quinto del suo pubblico, e Studio Aperto, che si riduce a 408 mila spettatori con un -20%.

                Nemmeno Mentana regge l’urto: il Tg La7 perde il 5,5%, fermandosi a 1,2 milioni. E il Tg4, ormai ridotto a mezzo milione, si accontenta di un -8%. Un’ecatombe che non si può liquidare solo come effetto della concorrenza digitale.

                «Sono 1,6 milioni le persone che nel 2024 seguivano almeno un Tg e che quest’anno non lo hanno più fatto», spiega l’analista Francesco Siliato. «Non perché manchino guerre o crisi, ma perché i Tg vengono percepiti come latitanti, troppo uguali, troppo superficiali».

                Il problema è che i telegiornali continuano a replicare lo stesso schema di trent’anni fa: titoli, servizi, collegamenti, in un mondo che corre a una velocità completamente diversa. La conseguenza è che perfino il pubblico più fedele, gli over 60, inizia a disertare.

                Il 2025 rischia così di diventare l’anno del funerale dei Tg generalisti. Senza credibilità, senza freschezza, senza più la forza di orientare l’opinione pubblica, restano un rito svuotato, seguito da pochi nostalgici. Un sottofondo per l’ora di cena, niente di più.

                E il dato più amaro è che i dirigenti lo sanno: servirebbe una rivoluzione, ma nessuno sembra pronto a rischiare. Intanto la televisione generalista perde terreno, e gli italiani non sembrano avere alcuna intenzione di tornare indietro.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù