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    Il 6 aprile del 1974 gli ABBA vinsero al The Dome di Brighton l’Eurovision Song Contest con la canzone “Waterloo”. Inaugurando un successo mondiale che ammonta ad oltre 15 milioni di copie vendute. A 50 anni da quel trionfo, il quartetto svedese ha pubblicato un messaggio sui suoi canali social per ricordare quel giorno indimenticabile.

    Il testo del loro messaggio ai fan

    “È un poco impressionante e rende profondamente più umile pensare che i milioni di voi che ci hanno visto per la prima volta alla finale dell’Eurovision del 1974 abbiano trasmesso la nostra musica non solo a una generazione, ma a quelle successive. Ne abbiamo la prova ogni volta che uno di noi visita l’ABBA Voyage a Londra ed è per questo che possiamo celebrare il cinquantesimo anniversario di quell’evento con la consapevolezza che le nostre canzoni risuonano ancora in tutto il mondo. È difficile comprendere che sono passati 50 anni da quando noi quattro aspettavamo dietro le quinte i verdetti di tutte le giurie d’Europa al Dome di Brighton. Allora quali erano i nostri sogni in quei momenti di suspense o nel caos successivo alla vittoria che ci eravamo assicurati con il margine più piccolo nella storia dell’Eurovision? Quattro sogni diversi, senza dubbio, ma qualunque fossero, per quanto grandiosi, la realtà li ha superati, questo è certo.”

    Una carriera leggendaria

    Agnetha, Björn, Benny, Anni-Frid proseguono: “Molti di voi ci sono fin dall’inizio e ci seguono da oltre mezzo secolo! La musica che scopri e impari ad amare quando cresci o anche più avanti nella vita è un modo per restare insieme per sempre. Condividiamo questa esperienza con voi e sapere che la nostra musica è diventata una costante nelle vostre vite è una cosa meravigliosa. Negli anni siamo stati benedetti dal vostro amore, i nostri fan. Lo sentiamo e vogliamo sappiate che non passa giorno in cui non ce lo ricordiamo. Dire grazie per quello che ci date senza sembrare banali non è facile e questo non è il momento per le banalità. È un momento felice e allo stesso tempo solenne, possiamo solo sperare che voi capiate quanto siamo profondamente grati per una carriera lunga e di successo e per la vostra costante lealtà e supporto nel corso degli anni. Grazie!”.

    Spazio alla musica


    Ripercorriamo la leggenda ABBA attraverso la nostra playlist, fra successi milionari e qualche sorpresa… buon ascolto.

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      Le canzoni che Vasco Rossi ha scritto per altri: la playlist segreta che forse non conosci

      Scopri la playlist esclusiva di LaCity Mag con le canzoni scritte da Vasco Rossi per altri artisti. Dai successi dimenticati alle collaborazioni inaspettate, un viaggio nel lato più generoso e nascosto del Blasco. Un modo per festeggiare la partenza del nuovo tour, che toccherà alcuni stadi da nord a sud.

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        Vasco è molto più di un’icona del rock italiano. La sua voce, il suo stile e i suoi testi hanno segnato intere generazioni. Ma non tutti sanno che, tra un album e l’altro, Vasco ha scritto anche per altri artisti, lasciando la sua impronta su brani che oggi sono piccole gemme da riscoprire. Alcuni di questi pezzi sono stati in seguito “ripresi” dallo stesso Blasco, segno che anche lui si è reso conto di quanto fossero forti. Un viaggio tra titoli dimenticati, grandi successi e aneddoti incredibili. Noi di LaCity Mag abbiamo raccolto alcune di queste canzoni in una playlist unica, ascoltabile in questa sezione Audio.

        Parte il tour 2025

        Un’occasione anche per festeggiare la fine di una lunga attesa per i suoi fan. Ieri sera presso lo stadio di Bibione si è svolta la “data zero” di uno show che animerà lo stadio Olimpico di Torino, l’Arena Visarno di Firenze, lo stadio Dall’Ara di Bologna, il Diego Armando Maradona di Napoli, il San Filippo di Messina e l’Olimpico di Roma.

        Neve nera: il primo passo della Steve Rogers Band

        Nel 1981, Vasco scrive per la Steve Rogers Band – formazione composta dai suoi storici musicisti Solieri e Riva – i testi di Neve nera e Prendi e scappa. Due brani duri, con echi punk e messaggi nascosti tra ecologia, dipendenze e microcriminalità. Un primo vagito di una band che presto tornerà sotto l’ala del Blasco.

        Sarà migliore per Fiordaliso

        Scritto inizialmente per Valentino, Sarà migliore diventa nel 1985 uno dei brani più amati di Fiordaliso. La sua interpretazione intensa e graffiante dà nuova vita a una ballata struggente, tra le più belle love songs scritte da Vasco Rossi.

        Più in alto che c’è?!: il Blasco spirituale per Dodi Battaglia

        Un brano “angelico”, come lo definisce lo stesso Vasco. Scritto per Dodi Battaglia dei Pooh, Più in alto che c’è?! è un inno all’amore come unica risposta esistenziale. Vasco ne realizza una sua versione nel 2016, confermandone la potenza lirica e melodica.

        Pippo: Zucchero e Vasco tra scherzi e hit

        Nato per gioco, Pippo è il frutto di una notte di bagordi tra Vasco e Zucchero. Una canzone diretta, divertente, con un retrogusto amaro. Vasco rinuncia alla paternità, ma l’episodio resta una prova di quanto la sua penna sappia creare hit anche per gioco.

        Tentazioni: gli Sharks e l’occasione sprecata

        Con Tentazioni, Vasco scrive un brano per gli Sharks, band hair metal prodotta da Enrico Ruggeri. Il testo, denso e potente, non trova però una degna interpretazione. Un’occasione mancata che dimostra come, per rendere giustizia a Vasco, serva anche l’intenzione giusta.

        Mr. DJ: gli inizi elettronici del Blasco

        Mr. DJ è unsingolo del 1977 firmato sotto pseudonimo per Mandrillo. Un esperimento proto-techno-pop dove Vasco compare nascosto dietro una voce distorta. Lontano dal rock, vicino all’avanguardia. Un Vasco che sorprende, per l’ennesima volta.

        Ascolta la playlist completa

        Tutti questi brani – e altri ancora – sono ascoltabili nella playlist esclusiva curata da LaCity Mag. Un’occasione imperdibile per scoprire (o riscoprire) un Vasco Rossi meno conosciuto, ma non meno autentico. L’autore che ha saputo mettere il suo talento al servizio degli altri, con una generosità rara nell’ambito della musica italiana.

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          Note di pace

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            La musica ha sempre avuto il potere di avvicinare le persone, oltrepassando barriere linguistiche, culturali e politiche. È una lingua che tutti parlano, che emoziona, unisce e ispira. In tempi segnati da conflitti e divisioni, le canzoni si possono trasformare in strumenti di resistenza pacifica, messaggeri di speranza e di unità.

            Le nostre scelte

            Eccovi una nostra personale selezione di brani che – a giudizio della nostra redazione musicale – hanno saputo interpretare e trasmettere il desiderio di pace dell’umanità, diventando colonna sonora di movimenti, sogni e battaglie nonviolente.

            Il valore dell’unione

            Una playlist fatta di artisti che hanno spesso scelto di schierarsi, facendo della propria arte un manifesto per la convivenza pacifica. Alcuni brani sono diventati veri e propri simboli per chi lotta contro l’ingiustizia e promuove la riconciliazione. Altri sono semplici ma profondi inviti alla riflessione. Tutti, però, condividono un elemento essenziale: la volontà di superare le differenze e valorizzare ciò che ci unisce. Canzoni che non solo raccontano la pace: la invocano, la costruiscono nota dopo nota. Inni che parlano a ogni generazione, ricordandoci che un mondo più giusto è possibile se impariamo ad ascoltarci.

            La musica non salva il mondo da sola, ma ci ricorda che insieme possiamo provare a farlo.

            Blowin’ in the Wind – Bob Dylan

            Dylan non offre risposte ma domande che restano scolpite nella coscienza. Un invito a non chiudere gli occhi di fronte all’ingiustizia e a cercare la verità.

            Pink Floyd – Hey Hey Rise Up (feat. Andriy Khlyvnyuk)

            Un nome leggendario, riesumato per questo brano dopo 28 anni di silenzio della band, in favore dei popoli aggrediti dalla Russia. Con il featuring di un artista ucraino.

            Peace Train – Cat Stevens

            Con un tono gioioso e fiducioso, Cat Stevens ci invita a salire sul “treno della pace”, immaginando un’umanità che avanza unita verso un domani finalmente senza conflitti.

            Heal the World – Michael Jackson

            Michael Jackson ci esorta a prenderci cura del nostro pianeta e di chi lo abita. Un appello sentito alla compassione, per costruire un mondo più giusto per tutti.

            One Love – Bob Marley

            Bob Marley fonde spiritualità e attivismo con un messaggio senza tempo: solo attraverso l’amore e la fratellanza si può superare l’odio.

            Where Is the Love? – The Black Eyed Peas

            In chiave pop contemporanea, il gruppo riflette sullo stato del mondo, tra violenza, discriminazione e perdita di valori. Un richiamo urgente al risveglio collettivo.

            Zombie – The Cranberries

            Il più grande successo della band irlandese. Una chiara denuncia delle violenze causate dal conflitto in Irlanda del Nord, scritta dalla cantante Dolores O’Riordan all’indomani dell’attentato terroristico organizzato dall’Ira a Warrington.

            Volunteers – Jefferson Airplane

            Canzone parla della rivoluzione pacifista che nel 1969 era in corso in tutti gli Stati Uniti. Uno dei versi più belli funziona solo in inglese: “One generation got old, one generation got soul”. Una generazione sta invecchiando (quella dei padri, conformista e conservatrice) mentre un’altra generazione sta creando un’anima e una coscienza (quella dei giovani americani dell’estate dell’amore).

            Sunday Bloody Sunday – U2

            Scritta da Bono e inserita nell’album “War” (1983), la canzone parla della “domenica di sangue” che si verificò il 30 gennaio 1972 nella città nordirlandese di Derry (Londonderry). Quel giorno l’esercito del Regno Unito sparò sui partecipanti ad una manifestazione uccidendo 14 persone disarmate e ferendone altre 14.

              Give Peace a Chance – John Lennon

              Dopo aver aperto questa playlist come l’inno per eccellenza del pacifismo di Dylan, questo semplice ma incisivo brano, uno slogan per intere generazioni, la chiude. Un coro collettivo che chiede una sola cosa: dare una possibilità alla pace. E, per citare un’altra immortale canzone dell’ex Beatles… Imagine there’s no countries / It isn’t hard to do / Nothing to kill or die for…

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                In viaggio con la musica fra le città del mondo… e non serve il passaporto

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                  La musica ha un potere unico: riesce a evocare emozioni, raccontare storie e imprimere ricordi indelebili nella mente di chi ascolta. Le canzoni dedicate alle città sono un perfetto esempio di questo legame profondo tra suono e memoria. Ogni nota, ogni verso diventa una finestra aperta su luoghi lontani, atmosfere, esperienze vissute o sognate.

                  Inni urbani

                  Oggi vi proponiamo l’ascolto di 10 brani dedicati alle città, veri e propri inni urbani che ne raccontano l’anima. Da New York a Milano, da Philadelphia a Barcellona, ogni canzone rappresenta una “traccia culturale” che identifica e promuove l’immagine della città stessa.

                  La nostra scelta

                  Canzoni che non sono solo musica, ma veri e propri biglietti da visita sonori che restano impressi nel tempo e nella cultura popolare. Naturalmente senza pretendere di esaurire l’argomento… scopri con noi quali sono i capolavori musicali che meglio raccontano l’identità di dieci città iconiche in Italia e nel mondo.

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