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Miniere d’oro: quando un brano sistema per la vita il suo autore

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    C’è chi le chiama “canzonette”… ma in taluni casi si possono rivelare grandi investimenti di enorme valore economico. I brani ascoltabili nella nostra nuova top ten dimostrano come la musica possa continuare a generare fatturato nel tempo, trasformandosi in patrimoni immortali.

    Happy Birthday to You – Il brano più redditizio di sempre

    Può sorprendere, ma Happy Birthday to You è proprio una delle canzoni più redditizie della storia. Composta nel XIX secolo dalle sorelle Patty e Mildred Hill, è diventata di dominio pubblico solo nel 2016, dopo aver generato milioni di dollari grazie ai diritti d’autore riscossi ogni volta che veniva usata in film o trasmissioni televisive. E poi, pensate a quante volte viene cantata ogni giorno nel mondo…

    Yesterday – The Beatles

    Considerata una delle canzoni più reinterpretate di sempre, Yesterday di Paul McCartney e John Lennon ha fruttato centinaia di milioni di dollari sin dalla sua uscita nel 1965. La sua melodia senza tempo e il testo malinconico hanno garantito un successo duraturo.

    White Christmas – Bing Crosby

    Scritta da Irving Berlin nel 1942, si tratta di una delle canzoni più vendute di tutti i tempi. La versione interpretata da Bing Crosby ha generato oltre 50 milioni di copie vendute e continua a essere un classico natalizio che frutta milioni ogni anno.

    I Will Always Love You – Whitney Houston

    Originariamente scritta e interpretata da Dolly Parton nel 1973, I Will Always Love You è diventata un fenomeno globale grazie alla versione di Whitney Houston nel 1992 per il film The Bodyguard. Ha venduto oltre 20 milioni di copie e continua a generare enormi profitti grazie alle sue innumerevoli riproduzioni.

    Smells Like Teen Spirit – Nirvana

    Questo vero e proprio inno grunge del 1991, scritto da Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl, ha rivoluzionato la musica rock e ha generato introiti straordinari grazie a vendite, streaming e utilizzi pubblicitari. Il brano rimane un’icona della cultura pop.

    Bohemian Rhapsody – Queen

    Con la sua struttura innovativa e il mix di generi, il brano di Freddie Mercury ha guadagnato centinaia di milioni di dollari grazie a vendite record, riproduzioni in streaming e il successo del biopic Bohemian Rhapsody del 2018. Considerando che inizialmente venne scartato da una casa discografica perchè considerato poco commerciale…

    Stairway to Heaven – Led Zeppelin

    Pubblicata nel 1971, questa epica composizione di Jimmy Page e Robert Plant non è mai stata rilasciata come singolo, ma ha generato enormi profitti grazie agli album venduti, ai diritti d’autore e all’uso nei media.

    Every Breath You Take – The Police

    Scritta da Sting, questa canzone del 1983 ha accumulato guadagni impressionanti, generando milioni di dollari grazie ai diritti d’autore, soprattutto per il suo utilizzo in campioni e interpolazioni da parte di altri artisti, come nel brano I’ll Be Missing You di Puff Daddy.

    Imagine – John Lennon

    Un inno alla pace universale, in grado di generare incassi straordinari sin dalla sua uscita nel 1971. Ancora oggi è una delle canzoni più suonate e reinterpretate al mondo.

    Sweet Child O’ Mine – Guns N’ Roses

    Uno dei brani rock più riconoscibili di sempre, Sweet Child O’ Mine di Slash e Axl Rose ha guadagnato milioni grazie alle vendite, all’utilizzo in film e spot pubblicitari e alle riproduzioni digitali.

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      Una playlist da ascoltare… appesi alla cornetta

      La nostra nuova playlist riguarda canzoni che hanno a che fare col telefono

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        Ti telefono o no, ti telefono o no…
        ho il morale in cantina
        mi telefoni o no, mi telefoni o no…
        chissà chi vincerà…

        Così cantava Gianna Nannini in Fotoromanza nel 1984, una delle tante citazioni dell’invenzione di Antonio Meucci che ci ha cambiato la vita. La nostra nuova playlist comprende, appunto, tutte canzoni che hanno a che fare col telefono. Per esempio… da Se telefonando, testo scritto da Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo e musica del Maestro Ennio Morricone, portata al successo da Mina… a Buonasera Dottore, qui nella versione originale di Claudia Mori ma anche nella rilettura – a ruoli ribaltati – di Claudio Baglioni con Sabina Ciuffini.

        Una telefonata emozionante

        Su un brano in particolare voglio spendere qualche parola in più. Si tratta di Martha di Tom Waits, estratta dall’album d’esordio di questo straordinario artista. Nel testo, Tom telefona a Martha, una donna di cui era innamorato in giovane età. Ma lei non è un semplice amore, è l’amore ancora vivo nonostante sia finito da tanti anni. Quella persona indimenticabile, che non potremmo dimenticare neanche a volerlo. Sono passati decenni (“Cause it’s been forty years or more, now Martha please recall”) e Tom allora si domanda se lei si ricorderà di lui, e se riconoscerà la sua voce.

        Dal punto di vista di un uomo anziano

        É curioso come Tom Waits, ventiquattrenne al momento di Closing Time, uno dei suoi album più intimi, canti questa canzone dal punto di vista di un uomo anziano. Un aspetto che contribuisce a fare di Martha una canzone triste: la consapevolezza dell’età avanzata e la grande distanza tra loro (“And I am calling long distance”) non giocano in favore di Tom. Perché Martha è felice e vive con la sua famiglia. Marito, bambini, forse la vita tranquilla e serena di chi ha tutto quello che serve. Dal tono e dal senso delle parole si intuisce che invece Tom è stato sposato (“You know that I got married too”) ma non lo sia più. É facile immaginarlo da solo, in una stanza di casa sua, con un whisky in mano, affogato nei suoi ricordi.

        Tom chiede come stanno il marito e i figli, anche per cercare conferma che il suo cuore sia sempre di un altro uomo; con le parole “Lucky that you found someone to make you feel secure” insinua che lei non ami veramente suo marito, ma resti con lui solo per la sicurezza che riesce a garantirle. Quella sicurezza che Tom, impulsivo e orgoglioso, non riusciva a darle, visto che amava Martha ma, cosa più importante, amava sentirsi un uomo

        “And I was always so impulsive, I guess that I still am
        And all that really mattered then was that I was a man
        I guess that our being together was never meant to be”

        Martha è una delle più belle dichiarazioni d’amore che un musicista abbia mai scritto. Vuol dire continuare ad avere nel cuore una persona, sempre e comunque. E avere bisogno di parlarne, di farglielo sapere, semplicemente dirglielo. Per questo credo che, scavando bene, ognuno di noi possa trovare una “Martha” dentro di sé.

        Dediche al telefono

        Rimanendo in tema, esiste anche una piattaforma digitale innovativa, Canzoni al telefono, ideata il cantautore e artista torinese Didie Caria, che consente agli utenti di inviare canzoni personalizzate eseguite dal vivo ai propri cari, direttamente al telefono e ovunque nel mondo. Un servizio unico che combina la comodità del digitale con il fascino della musica dal vivo, creando esperienze memorabili e cariche di emozione. Unendo tecnologia e arte, viene offerta una modalità di comunicazione nel modo più personale e toccante: attraverso una performance musicale dal vivo al telefono. Che risulta essere, per gli artisti coinvolti, una nuova opportunità di guadagno, permettendo loro di esibirsi dal vivo utilizzando solo il telefono.

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          Quando una canzone cerca di cambiare il mondo

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            Una compilation espressamente dedicata alla rivolta, al “no, non ci sto”, al non girarsi dall’altra parte. Nel 106 l’artista Beyoncé ha detto: «Sta a noi prendere posizione e pretendere che smettano di ucciderci». Quando una delle più grandi pop star al mondo inizia a parlare come un’attivista, ci troviamo senza dubbio di fronte a un cambiamento epocale.

            Non solo pop

            E in effetti il pop – e in special modo l’R&B e l’hip hop – in questi ultimi anni è stato terreno fertile per le canzoni di protesta. Molti artisti hanno alzato la voce contro – per esempio – la presidenza di Donald Trump e gli omicidi a sfondo razziale della polizia, denunce che sono poi confluite nell’ascesa del movimento Black Lives Matter. Senza dimenticare il soul, il reggae e il punk degli anni ’70, il rap militante degli anni ’80 e il punk femminista delle riot grrrl degli anni ’90.

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              Le canzoni che Vasco Rossi ha scritto per altri: la playlist segreta che forse non conosci

              Scopri la playlist esclusiva di LaCity Mag con le canzoni scritte da Vasco Rossi per altri artisti. Dai successi dimenticati alle collaborazioni inaspettate, un viaggio nel lato più generoso e nascosto del Blasco. Un modo per festeggiare la partenza del nuovo tour, che toccherà alcuni stadi da nord a sud.

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                Vasco è molto più di un’icona del rock italiano. La sua voce, il suo stile e i suoi testi hanno segnato intere generazioni. Ma non tutti sanno che, tra un album e l’altro, Vasco ha scritto anche per altri artisti, lasciando la sua impronta su brani che oggi sono piccole gemme da riscoprire. Alcuni di questi pezzi sono stati in seguito “ripresi” dallo stesso Blasco, segno che anche lui si è reso conto di quanto fossero forti. Un viaggio tra titoli dimenticati, grandi successi e aneddoti incredibili. Noi di LaCity Mag abbiamo raccolto alcune di queste canzoni in una playlist unica, ascoltabile in questa sezione Audio.

                Parte il tour 2025

                Un’occasione anche per festeggiare la fine di una lunga attesa per i suoi fan. Ieri sera presso lo stadio di Bibione si è svolta la “data zero” di uno show che animerà lo stadio Olimpico di Torino, l’Arena Visarno di Firenze, lo stadio Dall’Ara di Bologna, il Diego Armando Maradona di Napoli, il San Filippo di Messina e l’Olimpico di Roma.

                Neve nera: il primo passo della Steve Rogers Band

                Nel 1981, Vasco scrive per la Steve Rogers Band – formazione composta dai suoi storici musicisti Solieri e Riva – i testi di Neve nera e Prendi e scappa. Due brani duri, con echi punk e messaggi nascosti tra ecologia, dipendenze e microcriminalità. Un primo vagito di una band che presto tornerà sotto l’ala del Blasco.

                Sarà migliore per Fiordaliso

                Scritto inizialmente per Valentino, Sarà migliore diventa nel 1985 uno dei brani più amati di Fiordaliso. La sua interpretazione intensa e graffiante dà nuova vita a una ballata struggente, tra le più belle love songs scritte da Vasco Rossi.

                Più in alto che c’è?!: il Blasco spirituale per Dodi Battaglia

                Un brano “angelico”, come lo definisce lo stesso Vasco. Scritto per Dodi Battaglia dei Pooh, Più in alto che c’è?! è un inno all’amore come unica risposta esistenziale. Vasco ne realizza una sua versione nel 2016, confermandone la potenza lirica e melodica.

                Pippo: Zucchero e Vasco tra scherzi e hit

                Nato per gioco, Pippo è il frutto di una notte di bagordi tra Vasco e Zucchero. Una canzone diretta, divertente, con un retrogusto amaro. Vasco rinuncia alla paternità, ma l’episodio resta una prova di quanto la sua penna sappia creare hit anche per gioco.

                Tentazioni: gli Sharks e l’occasione sprecata

                Con Tentazioni, Vasco scrive un brano per gli Sharks, band hair metal prodotta da Enrico Ruggeri. Il testo, denso e potente, non trova però una degna interpretazione. Un’occasione mancata che dimostra come, per rendere giustizia a Vasco, serva anche l’intenzione giusta.

                Mr. DJ: gli inizi elettronici del Blasco

                Mr. DJ è unsingolo del 1977 firmato sotto pseudonimo per Mandrillo. Un esperimento proto-techno-pop dove Vasco compare nascosto dietro una voce distorta. Lontano dal rock, vicino all’avanguardia. Un Vasco che sorprende, per l’ennesima volta.

                Ascolta la playlist completa

                Tutti questi brani – e altri ancora – sono ascoltabili nella playlist esclusiva curata da LaCity Mag. Un’occasione imperdibile per scoprire (o riscoprire) un Vasco Rossi meno conosciuto, ma non meno autentico. L’autore che ha saputo mettere il suo talento al servizio degli altri, con una generosità rara nell’ambito della musica italiana.

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