Connect with us

Beauty

Le confessioni stravaganti della modella Bella Hadid: «Bevo solo acqua sexy»!

I social sensualizzano anche una pratica comune come bere acqua, trasformandola in qualcosa di più grande della vita. La tendenza “sexy water” ha reso l’idratazione un rito erotico. Il concetto in sé è così seducente come il termine? Poco importa se la ricetta è Bella Hadid.

Avatar photo

Pubblicato

il

    È interessante notare come i creatori di contenuti possano influenzare e promuovere tendenze legate alla salute, alla consuetudine di necessità umane prendendo spunto da figure di riferimento come Kelly Stranick, con il suo account TikTok ha introdotto il termine sexy water per identificare l’ultima tendenza legata all’idratazione, prendendo spunto dal gesto di bere e trasfomandolo nel senso più sensuale dell’esperienza.

    Il mercato delle “sexy waters”

    Una imprevedibile esplosione di interesse, alimentata anche dalla partecipazione di celebrità come la modella Bella Hadid, ha mostrato anche il suo coinvolgimento nella tendenza del bere sexy acqua. Queste bevande sono degli infusi contenenti erbe, spezie e additivi progettati per supportare il sistema immunitario e ridurre le infiammazioni, detossinando l’organismo. Questa partecipazione delle celebrità ha, dunque, contribuito a promuovere ulteriormente la tendenza delle “sexy waters” e ha dato maggiore visibilità al mercato delle bevande analcoliche funzionali, soprattutto negli Stati Uniti.

    Che differenza c’è tra acqua e acqua sexy

    Le “sexy waters” sono essenzialmente varianti esteticamente accattivanti dell’acqua, progettate per rendere l’atto del bere più invitante e attraente. Sono acque aromatizzate e arricchite con frutta, verdura, tinture madri e altri ingredienti che aggiungono sapore e potenziali benefici per la salute.

    Fare in casa la “sexy water” come Bella Hadid

    Utilizziamo acqua demineralizzata, ingredienti freschi e possibilmente biologici. Puliamo bene la frutta, la verdura e le erbe utilizzate. Aggiungete polveri e ulterio ingredienti personalizzati facendo attenzione agli allergeni contenuti in alcuni frutti.

    Ingredienti per 1 sexy bottle

    Un litro di acqua demineralizzata fredda
    Un limone biologico, tagliato a fette sottili
    1 cetriolo biologico, tagliato a fette sottili
    8-10 foglie di menta fresca
    2 cm di zenzero tagliato a fette
    Cubetti di ghiaccio

    Preparazione

    Prepara tutti gli ingredienti, assicurandoti che siano ben lavati e tagliati, poi versa l’acqua nelle bottiglie che hai scelto di utilizzare, aggiungi le fette di limone, le fette di cetriolo lo zenzero a fettine, strappa le foglie di menta fresca e aggiungile alla miscela. Unisci i cubetti di ghiaccio.

    Mescola delicatamente gli ingredienti e lascia riposare la “Sexy Water” in frigorifero per almeno 1-2 ore, in modo che gli aromi si amalgamino bene con l’acqua. Quando sei pronta, goditi la tua bevanda fresca e aromatica!

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Benessere

      Infuso di alloro contro i disturbi da raffreddore: benefici, limiti e precauzioni

      Una tisana calda di foglie di alloro può aiutare a lenire congestione e malessere nei casi lievi di raffreddamento. Ma attenzione: non è una cura medica e presenta controindicazioni da non sottovalutare.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

      alloro
      Infuso di alloro contro i disturbi da raffreddore: benefici, limiti e precauzioni

        Quando si affronta un raffreddore senza febbre, magari con naso chiuso, gola irritata e quella sensazione di malessere diffuso che non giustifica l’uso di antibiotici, molte persone ricorrono a rimedi naturali. Tra questi, l’infuso di alloro — preparato con le foglie essiccate della pianta Laurus nobilis — è una tradizione popolare che negli ultimi anni ha guadagnato spazio anche nelle rubriche di salute naturale.

        Perché l’alloro può aiutare

        Le foglie contengono oli essenziali (tra cui eucaliptolo, cineolo e linalolo) e composti fenolici ai quali la ricerca attribuisce proprietà balsamiche, antiossidanti e lievemente antinfiammatorie. Un infuso caldo può favorire la fluidificazione del muco, aiutare a respirare meglio e dare sollievo al mal di gola. Non a caso, alcune tisane per il benessere delle vie respiratorie includono l’alloro insieme a erbe come timo ed eucalipto.

        Va precisato però che gli studi scientifici sono ancora limitati: si parla di effetti potenzialmente benefici, ma non di cure certificate. L’alloro non “guarisce” il raffreddore — che resta di origine virale e deve seguire il suo corso naturale — ma può rendere più tollerabili i sintomi.

        Come preparare un infuso

        La ricetta è semplice: si portano a ebollizione 200 ml d’acqua, si aggiungono 2-3 foglie di alloro essiccate, si lascia in infusione per 10 minuti e poi si filtra. Si può dolcificare con miele, che aggiunge un ulteriore effetto emolliente. La tisana va bevuta calda, massimo due volte al giorno.

        Le possibili controindicazioni

        Nonostante la fama di rimedio naturale, l’alloro non è privo di rischi. Un consumo eccessivo può causare irritazioni gastriche. È controindicato in gravidanza e allattamento perché alcune sostanze possono stimolare le contrazioni uterine. Attenzione anche per chi assume anticoagulanti o farmaci per il diabete: l’alloro può interferire con il metabolismo dei medicinali.

        Fondamentale distinguere l’alloro comune dal “lauroceraso” (Prunus laurocerasus), pianta ornamentale simile ma tossica: solo il Laurus nobilis è commestibile.

        Quando consultare il medico

        Se i sintomi del raffreddore peggiorano, compaiono febbre alta, dolore persistente o difficoltà respiratorie, è necessario rivolgersi al medico. L’automedicazione naturale va bene solo nei casi lievi, e non sostituisce cure farmacologiche quando necessarie.

        L’infuso di alloro è un alleato naturale che può dare conforto durante un raffreddamento senza febbre. Offre calore, idratazione e una lieve azione balsamica. Ma non va idealizzato come panacea: resta un supporto, non una cura. Usarlo con consapevolezza significa sfruttarne i vantaggi senza cadere nei rischi delle false certezze.

          Continua a leggere

          Benessere

          Giovani e salute mentale: ansia e depressione in crescita, la diagnosi precoce può fare la differenza

          Tra pandemia, crisi economiche e pressione sociale, le nuove generazioni affrontano livelli record di disagio psicologico. Gli esperti chiedono più prevenzione, interventi rapidi e un cambio di mentalità nel sistema sanitario.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

          Giovani e salute mentale

            Un’emergenza silenziosa

            La salute mentale è diventata una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre un miliardo di persone nel mondo vive con un disturbo mentale, e una su tre non riceve alcun tipo di cura. L’ansia e la depressione, in particolare, rappresentano ormai la seconda causa di disabilità di lungo termine, con costi altissimi per individui, famiglie e società.

            A destare maggiore preoccupazione sono i giovani: uno studio pubblicato su European Psychiatry rivela che il 74% dei disturbi mentali insorge entro i 24 anni, rendendo cruciale la diagnosi precoce. L’adolescenza, infatti, è il periodo in cui si manifestano i primi segnali di disagio psicologico: ansia generalizzata, disturbi dell’umore, comportamenti autolesivi o difficoltà relazionali.

            Italia, un Paese in affanno

            Il rapporto OCSE Promoting Good Mental Health in Children and Young Adults stima che oltre 700.000 giovani italiani convivano con problemi di salute mentale, con ansia e depressione ai primi posti. In Europa, circa 11,2 milioni di bambini e adolescenti tra 10 e 19 anni (pari al 13% della popolazione giovanile) soffrono di un disturbo psichico.

            La pandemia da COVID-19 ha peggiorato il quadro: secondo l’OMS, i casi di ansia e depressione sono aumentati del 25% tra il 2020 e il 2022, con un impatto maggiore sulle ragazze e sui giovani adulti. L’isolamento, la didattica a distanza e la precarietà del futuro hanno lasciato cicatrici profonde.

            Fattori di rischio e nuove vulnerabilità

            “Stiamo vivendo una tempesta perfetta di fattori stressanti — acuti e cronici — che colpiscono soprattutto i più giovani”, spiega Andrea Fiorillo, presidente della Società Italiana di Psichiatria Sociale. “Pandemia, crisi economiche, guerre e cambiamenti climatici si sommano alla perdita di reti di protezione come famiglia e scuola”.

            A tutto ciò si aggiunge l’impatto dei social network e del confronto costante con modelli irrealistici di successo e felicità, che alimentano ansia da prestazione e bassa autostima. Secondo recenti indagini, un adolescente su tre mostra segni di “dipendenza da connessione”, e uno su cinque dichiara di sentirsi “sopraffatto” dalla pressione digitale.

            Diagnosi precoce e prevenzione

            “La diagnosi precoce è fondamentale — sottolinea Bernardo Dell’Osso, docente di Psichiatria all’Università Statale di Milano — perché molti disturbi iniziano già in età scolare. A 5-6 anni possono comparire i primi segnali di ADHD o autismo, mentre tra i 13 e i 17 anni si manifestano sintomi legati ad ansia, depressione o abuso di sostanze”.

            Il problema, tuttavia, è intercettare questi segnali in tempo. Spesso sono genitori, insegnanti o psicologi scolastici i primi a notare un disagio, ma la mancanza di servizi territoriali e liste d’attesa troppo lunghe rendono difficile un intervento tempestivo.

            Una questione di equità

            Il divario nell’accesso alle cure resta profondo. Secondo Francesco Longo, docente di Public Management alla Bocconi, “le disuguaglianze territoriali e socioeconomiche determinano chi riesce ad accedere ai servizi e chi no. Serve un sistema che accompagni le persone nel tempo, non solo un intervento d’urgenza”.

            Il tema è stato al centro dell’incontro “Brain Health Inequalities” a Milano: gli esperti chiedono una rete di servizi più capillare, programmi di prevenzione nelle scuole e un maggiore coinvolgimento delle famiglie.

            Ripensare la salute mentale

            La nuova sfida, secondo gli psichiatri, è portare la cura fuori dagli ospedali: nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei centri sportivi e perfino online, attraverso strumenti digitali e intelligenza artificiale. L’obiettivo è normalizzare il linguaggio sulla salute mentale e ridurre lo stigma, ancora troppo diffuso.

            “Bisogna insegnare ai giovani che chiedere aiuto non è un segno di debolezza — conclude Fiorillo — ma un atto di coraggio e di consapevolezza. Solo così possiamo sperare di trasformare un disagio diffuso in un’opportunità di crescita collettiva.”

              Continua a leggere

              Salute

              Formicolio alle dita della mano: cause, segnali da monitorare e possibili rimedi

              Dalla semplice compressione dei nervi alle neuropatie: quando il “pizzicore” è passeggero e quando, invece, è il caso di rivolgersi a un medico.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

              Formicolio alle dita della mano

                Il formicolio alle dita della mano è un sintomo molto diffuso, spesso innocuo ma talvolta spia di condizioni che meritano attenzione. La sensazione, descritta come un “addormentamento” o come piccoli aghi che pungono la pelle, può comparire all’improvviso o svilupparsi gradualmente. Capire perché accade è fondamentale per scegliere il trattamento più adatto.

                Tra le cause più frequenti c’è la compressione temporanea dei nervi. Ad esempio quando si dorme con il braccio in una posizione scomoda o si mantiene a lungo una postura rigida davanti al computer. In questi casi il fastidio tende a scomparire in pochi minuti o dopo qualche semplice movimento.

                Più complesso, invece, il caso del sindrome del tunnel carpale, una condizione dovuta alla compressione del nervo mediano all’altezza del polso. Questo disturbo è spesso associato a movimenti ripetitivi della mano e può causare formicolio, perdita di sensibilità e talvolta dolore, soprattutto durante la notte. Anche problemi cervicali, come un’ernia del disco o un’infiammazione dei muscoli del collo, possono provocare sensazioni di intorpidimento che si irradiano fino alle dita.

                Non va trascurata la possibilità che il formicolio sia legato a disturbi sistemici, tra cui diabete, carenze vitaminiche — in particolare della vitamina B12. O patologie che coinvolgono il sistema nervoso periferico. In questi casi il sintomo tende a essere più persistente e può riguardare entrambe le mani.

                I rimedi dipendono dalla causa. Per i casi più semplici, come la pressione prolungata, può essere sufficiente cambiare posizione, fare brevi pause durante le attività manuali o eseguire esercizi di stretching per mano, polso e avambraccio. Nel tunnel carpale possono essere utili tutori notturni o terapie fisioterapiche mirate. Mentre nei disturbi cervicali lavorare sulla postura e rafforzare la muscolatura del collo è spesso efficace.

                Quando il formicolio diventa ricorrente, si accompagna a perdita di forza, dolore crescente o difficoltà nei movimenti fini, è consigliabile consultare un medico. Una valutazione specialistica può includere esami neurologici o test diagnostici, utili a stabilire un percorso di cura più preciso.

                Il formicolio alle dita, insomma, non va allarmisticamente interpretato come segnale di una malattia grave, ma non dovrebbe neppure essere ignorato se persiste. Ascoltare il proprio corpo e intervenire sui fattori di rischio, come postura e sovraccarico, resta la strategia più efficace per mantenere in salute mani e polsi.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù