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Benessere

Il paradosso del pensiero: perché riflettere troppo ci fa sentire a disagio

Pensare, l’attività che ci definisce come esseri umani, potrebbe non essere la fonte di piacere che immaginiamo. Un sorprendente studio della Radboud University, pubblicato su “Psychological Bulletin”, rivela che la riflessione profonda è spesso associata a sensazioni di stress, irritazione e insicurezza.

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    Il concetto che pensare sia un’attività faticosa e potenzialmente sgradevole può sembrare controintuitivo e paradossale, ma ha trovato conferma in uno studio condotto da un team di esperti della Radboud University nei Paesi Bassi, come riportato sulla rivista “Psychological Bulletin”. Secondo la ricerca, il pensiero intenso, soprattutto quando richiede riflessione profonda o risoluzione di problemi complessi, è spesso associato a sensazioni di irritazione, insicurezza e stress.

    La metanalisi condotta dagli scienziati ha incluso 170 studi precedenti, permettendo loro di esplorare in dettaglio la relazione tra l’attività cognitiva e le emozioni negative. Uno degli aspetti più rilevanti della ricerca è l’idea che il pensiero attivo non produca necessariamente piacere; al contrario, può essere visto come un compito impegnativo, simile a una fatica mentale.

    Questo potrebbe spiegare perché le persone, quando possibile, tendono a evitare situazioni che richiedono un’intensa attività mentale, preferendo attività più rilassanti o automatiche.

    La scoperta ha importanti implicazioni per la comprensione del comportamento umano, suggerendo che il nostro cervello potrebbe essere programmato per conservare energia evitando compiti cognitivi eccessivamente onerosi, favorendo così una sorta di “economia mentale”.

    Questo paradosso mette in luce una verità scomoda: il nostro cervello potrebbe preferire evitare l’intenso sforzo cognitivo, favorendo attività più semplici e meno impegnative.

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      Benessere

      Infuso di alloro contro i disturbi da raffreddore: benefici, limiti e precauzioni

      Una tisana calda di foglie di alloro può aiutare a lenire congestione e malessere nei casi lievi di raffreddamento. Ma attenzione: non è una cura medica e presenta controindicazioni da non sottovalutare.

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      Infuso di alloro contro i disturbi da raffreddore: benefici, limiti e precauzioni

        Quando si affronta un raffreddore senza febbre, magari con naso chiuso, gola irritata e quella sensazione di malessere diffuso che non giustifica l’uso di antibiotici, molte persone ricorrono a rimedi naturali. Tra questi, l’infuso di alloro — preparato con le foglie essiccate della pianta Laurus nobilis — è una tradizione popolare che negli ultimi anni ha guadagnato spazio anche nelle rubriche di salute naturale.

        Perché l’alloro può aiutare

        Le foglie contengono oli essenziali (tra cui eucaliptolo, cineolo e linalolo) e composti fenolici ai quali la ricerca attribuisce proprietà balsamiche, antiossidanti e lievemente antinfiammatorie. Un infuso caldo può favorire la fluidificazione del muco, aiutare a respirare meglio e dare sollievo al mal di gola. Non a caso, alcune tisane per il benessere delle vie respiratorie includono l’alloro insieme a erbe come timo ed eucalipto.

        Va precisato però che gli studi scientifici sono ancora limitati: si parla di effetti potenzialmente benefici, ma non di cure certificate. L’alloro non “guarisce” il raffreddore — che resta di origine virale e deve seguire il suo corso naturale — ma può rendere più tollerabili i sintomi.

        Come preparare un infuso

        La ricetta è semplice: si portano a ebollizione 200 ml d’acqua, si aggiungono 2-3 foglie di alloro essiccate, si lascia in infusione per 10 minuti e poi si filtra. Si può dolcificare con miele, che aggiunge un ulteriore effetto emolliente. La tisana va bevuta calda, massimo due volte al giorno.

        Le possibili controindicazioni

        Nonostante la fama di rimedio naturale, l’alloro non è privo di rischi. Un consumo eccessivo può causare irritazioni gastriche. È controindicato in gravidanza e allattamento perché alcune sostanze possono stimolare le contrazioni uterine. Attenzione anche per chi assume anticoagulanti o farmaci per il diabete: l’alloro può interferire con il metabolismo dei medicinali.

        Fondamentale distinguere l’alloro comune dal “lauroceraso” (Prunus laurocerasus), pianta ornamentale simile ma tossica: solo il Laurus nobilis è commestibile.

        Quando consultare il medico

        Se i sintomi del raffreddore peggiorano, compaiono febbre alta, dolore persistente o difficoltà respiratorie, è necessario rivolgersi al medico. L’automedicazione naturale va bene solo nei casi lievi, e non sostituisce cure farmacologiche quando necessarie.

        L’infuso di alloro è un alleato naturale che può dare conforto durante un raffreddamento senza febbre. Offre calore, idratazione e una lieve azione balsamica. Ma non va idealizzato come panacea: resta un supporto, non una cura. Usarlo con consapevolezza significa sfruttarne i vantaggi senza cadere nei rischi delle false certezze.

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          Scopri la dieta antinfiammatoria: i cibi giusti amici della salute!

          Una singola dieta miracolosa non esiste, ma una ricca giusta è un’arma potente nella lotta contro l’infiammazione cronica. Incorporiamo tutti i giorni ai nostri pasti verdura, frutta, semi, frutta secca, legumi. spezie ed erbe aromatiche e ridurremo il rischio di malattie croniche.

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            La dieta antinfiammatoria è un approccio alimentare che mira a ridurre l’infiammazione nel corpo attraverso l’assunzione di alimenti ricchi di nutrienti e antiossidanti. Questo tipo di alimentazione può essere utile per combattere malattie croniche, come l’artrite, le malattie cardiovascolari e persino alcune forme di cancro. Ecco una panoramica degli alimenti antinfiammatori e alcune ricette salutari da integrare nella tua dieta quotidiana.

            Il processo infiammatorio è importante per mantenere in salute l’organismo ed è una risposta naturale e necessaria del nostro corpo per difendersi da potenziali minacce esterne, come virus, batteri e allergeni. E le citochine, che sono proteine coinvolte nella regolazione delle risposte immunitarie e infiammatorie, vengono prodotte durante questo processo per combattere le minacce. Tuttavia, quando l’infiammazione diventa cronica le citochine vengono prodotte in modo persistente, danneggiando i tessuti sani.

            Come si gestisce una infiammazione cronica
            Per prevenire l’infiammazione cronica, è importante adottare uno stile di vita sano che includa una dieta equilibrata ricca di alimenti antinfiammatori, regolare attività fisica, sonno di qualità e tecniche di gestione dello stress. Queste azioni possono contribuire a mantenere sotto controllo l’infiammazione nel corpo e a promuovere una migliore salute generale nel lungo termine.

            Benefici della dieta antinfiammatoria
            Riducendo l’infiammazione, si può ridurre il dolore associato a condizioni come l’artrite.
            Una dieta antinfiammatoria può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiache riducendo l’infiammazione nei vasi sanguigni. Riducendo l’infiammazione, si può migliorare la sensibilità all’insulina e favorire la perdita di peso. L’infiammazione cronica è stata associata a disturbi neurologici come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson.

            Alimenti antinfiammatori

            1. Frutta e verdura colorata: Fragole, mirtilli, ciliegie, spinaci, cavoli, broccoli, carote, e peperoni. Questi alimenti sono ricchi di antiossidanti e fitochimici.
            2. Grassi sani: Olio extravergine di oliva, avocado, semi di lino, semi di chia, e noci. Sono fonti di acidi grassi omega-3, noti per le loro proprietà antinfiammatorie.
              Pesce grasso: Salmone, sardine, sgombro e tonno sono ricchi di omega-3.
              Cereali integrali: Quinoa, farro, riso integrale, e avena sono ricchi di fibre, che aiutano a ridurre l’infiammazione.
              Spezie e erbe: Curcuma, zenzero, rosmarino e cannella sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie.
              Tè verde: Ricco di polifenoli, potenti antiossidanti che combattono l’infiammazione.
              Frutta secca e semi: Mandorle, noci e semi di zucca sono ricchi di vitamine e minerali.
              Legumi: Lenticchie, ceci e fagioli sono ottime fonti di fibre e proteine vegetali.

            Alimenti da evitare

            • Zuccheri raffinati: Bibite, dolci, caramelle e pasticceria industriale.
              Grassi trans e saturi: Margarina, cibi fritti e prodotti da forno industriali.
              Carni processate: Insaccati, wurstel e salumi industriali.Alcool e cibi ultra-processati.
            • Seguire una dieta antinfiammatoria non solo aiuterà a ridurre l’infiammazione, ma contribuirà anche a migliorare la tua energia e il benessere generale!
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              La dieta del sesso: cioccolato, fragole e peperoncino per accendere il desiderio (e i fritti meglio lasciarli al giorno dopo)

              Dal cioccolato fondente che stimola i neurotrasmettitori al miele che potenzia il testosterone, passando per fragole e peperoncino: ecco i cibi afrodisiaci che preparano a una notte infuocata. Ma attenzione alle trappole: carni rosse, fritti e formaggi rischiano di trasformare l’incontro in una maratona digestiva.

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                Non basta l’intimo giusto o la piega fresca di parrucchiere: per presentarsi pronti a un incontro passionale serve anche la tavola giusta. Perché l’amore, lo sappiamo, passa pure dallo stomaco. E se cenare insieme è il preludio più classico all’intimità, scegliere i cibi sbagliati può essere un autogol clamoroso.

                Al primo posto della lista degli alleati dell’eros c’è il cioccolato fondente, re indiscusso tra gli afrodisiaci. Non è solo questione di gusto: i flavanoli contenuti nel cacao migliorano la circolazione sanguigna, mentre caffeina, serotonina ed endorfine danno quella spinta in più all’umore e al desiderio. Una tavoletta può valere più di una dichiarazione d’amore, specie se condivisa a lume di candela.

                Poi c’è il miele, nettare dolce che da secoli accompagna riti e leggende legati all’amore. Non a caso si parla di luna di miele: ricco di vitamine e minerali, stimola la produzione di ormoni sessuali e innalza il livello di testosterone. Non sarà magico, ma poco ci manca.

                Impossibile non citare la banana: la forma allusiva è solo la punta dell’iceberg. Dentro ci sono potassio, magnesio e vitamina B, tutti ingredienti che danno energia. E un enzima che, a detta degli esperti, aiuterebbe persino a contrastare l’impotenza.

                Le fragole sono il lato più romantico della lista. Rosse, a forma di cuore, dolci e leggere: se immerse nel cioccolato fuso diventano un rito quasi sensuale. Perfette per chi ama unire dolcezza e malizia.

                E infine il peperoncino, che con la sua capsaicina aumenta la vasodilatazione e stimola le terminazioni nervose. In altre parole, scalda davvero. Un pizzico al momento giusto può essere più efficace di mille frasi sussurrate.

                Ma se questi sono i “cibi amici” dell’eros, ci sono anche i nemici giurati del piacere. I fritti sono da dimenticare: pesanti, di difficile digestione e nemici dell’alito fresco. Le carni rosse eccessivamente elaborate rischiano di trasformarsi in zavorra sullo stomaco, mentre i formaggi stagionati aggiungono calorie e un alito poco invitante. E per i più temerari: meglio rimandare fagioli e legumi a un altro giorno, lontano da cene romantiche.

                La regola d’oro, insomma, è la leggerezza. Un incontro di passione richiede energia, non sonnolenza. Cioccolato, fragole e peperoncino sì, fritto misto e grigliata mista decisamente no. Perché nulla uccide il desiderio come una digestione difficile.

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