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Benessere

La “regola dei 6 secondi”: perché un bacio dura solo un attimo (ma è importante)

Scopri il fascino della “regola”: un bacio che dura poco, ma che può segnare un momento indimenticabile di connessione emotiva.

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    La “regola dei sei secondi” è una teoria popolare che circola soprattutto tra i romantici, secondo cui un bacio dovrebbe durare almeno sei secondi per essere considerato davvero significativo. Ma qual è il significato di questa regola? Si tratta di una semplice questione di durata o c’è qualcosa di più profondo dietro?

    Il significato
    I sei secondi potrebbero sembrare pochi, ma in realtà, sono abbastanza per creare una connessione emotiva intensa con un’altra persona. Diverse ricerche psicologiche suggeriscono che il bacio non è solo un gesto romantico, ma anche una forma di comunicazione non verbale che coinvolge il corpo e la mente. Durante un bacio, infatti, si attivano numerosi processi fisici ed emotivi: il battito cardiaco aumenta, i livelli di ossitocina (l’ormone dell’amore) salgono e il cervello rilascia endorfine, che ci fanno sentire più felici e più vicini al nostro partner.

    Un bacio di sei secondi è un momento di connessione
    Anche se la durata di un bacio non è una regola fissa o scientifica, i sei secondi simbolici rappresentano un lasso di tempo che permette di sentirsi veramente in sintonia con l’altra persona. Non si tratta solo di scambiarsi delle labbra, ma di immergersi in un momento di complicità che va al di là delle parole. Studi suggeriscono che il bacio, nella sua forma più autentica, può influenzare la percezione reciproca e stabilire una connessione che va oltre il fisico.
    Molti hanno fatto propria questa “regola dei sei secondi” per sottolineare l’importanza di dedicare un tempo sufficiente a un bacio. Dal cinema alla musica, spesso vengono rappresentati baci iconici che durano giusto quel lasso di tempo.

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      Benessere

      Sane e nutrienti: consigli per una dieta equilibrata con le verdure di stagione

      Utilizzare le verdure di stagione non solo arricchisce la nostra alimentazione, ma è un modo semplice per mantenere il corpo sano e soddisfatto. Ecco come preparare piatti gustosi e ricchi di nutrienti, utilizzando gli ortaggi autunnali.

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        Mangiare seguendo i ritmi delle stagioni è una delle chiavi per una dieta sana ed equilibrata. Le verdure autunnali, con i loro sapori intensi e i colori vivaci, non sono solo deliziose, ma anche ricche di nutrienti essenziali. Adattare la propria alimentazione ai prodotti di stagione è importante per variare l’apporto nutritivo e sostenere l’organismo durante i cambiamenti climatici.

        Tra le verdure protagoniste dell’autunno troviamo le zucche, i cavoli, i broccoli e le carote. La zucca, con il suo basso apporto calorico e l’elevato contenuto di fibre e vitamine, è perfetta per zuppe o purè. È ricca di beta-carotene, un potente antiossidante che supporta la salute della pelle e degli occhi, oltre a rinforzare il sistema immunitario. Ideale se abbinata a spezie come lo zenzero o il curry, per dare un tocco esotico ai tuoi piatti.

        I cavoli e i broccoli, noti per le loro proprietà antiossidanti e detossinanti, sono fondamentali in una dieta bilanciata. I cavoli, in particolare, sono una fonte importante di vitamina C e fibre, che favoriscono la digestione e rafforzano le difese immunitarie. I broccoli, invece, sono ricchi di calcio e vitamina K, ideali per mantenere le ossa forti. Una semplice cottura al vapore preserva le loro proprietà nutritive, mentre un salto in padella con olio extravergine d’oliva e aglio esalta il loro sapore.

        Le carote, con il loro contenuto di vitamina A e potassio, sono perfette per chi cerca un boost di energia naturale. Grattugiate nelle insalate o cotte al forno, mantengono intatte le loro proprietà benefiche, contribuendo a una pelle sana e a un sistema immunitario efficiente.

        Un altro ortaggio autunnale molto versatile è la barbabietola rossa, fonte di ferro e acido folico, importante per la produzione di globuli rossi. Consumata cruda o arrostita, la barbabietola aggiunge un tocco di dolcezza ai piatti salati e aiuta a mantenere equilibrati i livelli di zucchero nel sangue.

        Un suggerimento per mantenere una dieta varia e bilanciata è combinare queste verdure con cereali integrali e proteine magre. Ad esempio, un’insalata tiepida di quinoa con broccoli, zucca arrostita e semi di girasole è un piatto completo, ricco di fibre, proteine e grassi sani.

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          Cambio di stagione ed emicrania: perché aumentano gli attacchi e come ridurli

          Il passaggio dall’estate all’autunno e poi dall’inverno alla primavera non mette alla prova solo l’umore, ma anche la salute neurologica. Gli sbalzi di temperatura e di pressione atmosferica sono tra i fattori che più spesso innescano le crisi di emicrania.

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          emicrania
          Cambio di stagione ed emicrania: perché aumentano gli attacchi e come ridurli

            Stanchezza, mal di testa improvvisi e cali di concentrazione. Sono molti a sperimentare un peggioramento dei sintomi emicranici durante i cambi di stagione. Secondo la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC), le variazioni meteorologiche – soprattutto la pressione barometrica e l’umidità – possono influenzare i meccanismi vascolari e neurologici che scatenano il dolore. Non è un caso se proprio in questi periodi dell’anno aumentano gli accessi ai centri specializzati in cefalee.

            Perché il meteo influisce sul cervello

            La relazione tra clima ed emicrania è stata oggetto di diverse ricerche. Uno studio pubblicato su Neurology ha evidenziato come i rapidi cali di pressione atmosferica possano alterare l’equilibrio dei neurotrasmettitori, facilitando l’insorgenza dell’attacco. Anche la variazione della durata della luce diurna, che regola la produzione di melatonina, può disturbare i ritmi circadiani e rendere più vulnerabili ai mal di testa.

            Chi rischia di più

            A soffrire maggiormente sono le persone già predisposte: chi ha familiarità per emicrania, chi soffre di cefalea cronica o chi è particolarmente sensibile agli stimoli esterni. Le donne, a causa delle oscillazioni ormonali, hanno statisticamente un rischio triplo rispetto agli uomini. Inoltre, chi svolge lavori irregolari, con turni notturni o poco sonno, tende ad avere attacchi più frequenti.

            Prevenire con piccoli gesti quotidiani

            Gli esperti consigliano di non sottovalutare i primi campanelli d’allarme e di adottare alcune strategie preventive:

            • Regolarità del sonno: andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora riduce lo stress biologico.
            • Alimentazione equilibrata: evitare digiuni prolungati, abuso di caffeina e alcol, eccesso di cibi ricchi di conservanti e glutammato.
            • Idratazione costante: la disidratazione è uno dei più comuni fattori scatenanti.
            • Attività fisica moderata: sport come camminata veloce, yoga o nuoto aiutano a stabilizzare i livelli di serotonina.
            • Gestione dello stress: tecniche di rilassamento, meditazione e respirazione possono attenuare l’intensità degli attacchi.

            Quando serve il medico

            Se il mal di testa diventa frequente o invalidante, è fondamentale rivolgersi a un centro cefalee. Le terapie oggi disponibili spaziano dai farmaci specifici per l’attacco acuto (triptani) a trattamenti preventivi più moderni, come gli anticorpi monoclonali anti-CGRP, che hanno ridotto significativamente gli accessi in pronto soccorso per emicrania grave.

            Un approccio personalizzato

            Gli specialisti sottolineano che non esiste una cura valida per tutti: l’approccio deve essere costruito su misura, combinando farmaci, igiene di vita e, in alcuni casi, fisioterapia o supporto psicologico. La prevenzione resta l’arma principale per affrontare con serenità i mesi di transizione climatica.

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              Cibo: cosa mangeremo domani? Le ultime novità dal mondo del food

              I cibi del futuro sono associati a soluzioni per affrontare sfide come la crescente domanda alimentare, il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare. Insetti, alghe e carne vegetale tra i più funzionali.

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                La sostenibilità è un concetto fondamentale che riguarda la capacità di soddisfare i bisogni attuali senza compromettere le risorse necessarie per le generazioni future. Si tratta di trovare un equilibrio tra lo sviluppo economico, la protezione dell’ambiente e il benessere umano, garantendo che le risorse naturali siano utilizzate in modo responsabile e che l’ambiente sia conservato per il lungo termine.
                In buona sostanza, la sostenibilità deve connettersi con ambiente, e società, deve mirare a garantire un futuro migliore per le generazioni presenti e future. È un principio guida fondamentale per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la povertà e l’ineguaglianza sociale.

                Ecco gli alimenti in tendenza
                Prodotti a base vegetale come carne vegetale, latte vegetale e formaggi vegetali stanno diventando sempre più popolari per ridurre l’impatto ambientale dell’allevamento di animali e per rispondere alle crescenti esigenze di una popolazione in aumento.

                Si stanno sviluppando sempre più alimenti a base di alghe, come alghe essiccate, spuntini a base di alghe e integratori alimentari a base di alghe.

                La carne coltivata in laboratorio, prodotta da cellule animali, potrebbe offrire un’alternativa sostenibile alla carne tradizionale, riducendo l’impatto ambientale e il benessere degli animali.

                Gli insetti sono una fonte proteica sostenibile e nutritiva. In molte culture del mondo, gli insetti sono già consumati come cibo tradizionale. Si stanno sviluppando sempre più prodotti alimentari a base di insetti, come farine di insetti, snack e barrette proteiche.

                Queste sono solo alcune delle tendenze emergenti nel settore alimentare che potrebbero influenzare la definizione dei cibi del futuro. L’innovazione continua e l’adattamento alle sfide globali come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare saranno fondamentali per plasmare il futuro dell’industria alimentare.

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