Benessere
Paura di invecchiare? Prova il Biohacking
Con Biohacking si intendono alcune tecniche di remise en forme per invertire la rotta dell’invecchiamento.

Con Biohacking si intendono alcune tecniche di remise en forme per invertire la rotta dell’invecchiamento. Si spazia tra le tradizionali camminate nel verde, alla pratica del barefooting a piedi nudi sulla spiaggia. Ma ce ne sono tante altre. Dalle respirazioni profonde alle tecniche della mindfulness, crioterapia, idroterapia e saune finlandesi. Insomma tecniche pensate per combattere il processo di ageing.
La rincorsa all’eterna giovinezza
Secondo le stime entro Divisione Popolazione delle Nazioni Unite, nei prossimo 26anni la popolazione mondiale aumenterà fino a raggiungere i 10 miliardi nel 2050. Invecchiamento e soluzioni per contrastarlo sono tra i temi più studiati dalla scienza le cui ricerche stanno puntando addirittura sul revers aging. Non solo quindi rallentamento ma una vera e propria inversione dello stesso processo. Una tendenza alla base del biohacking un fenomeno social che promuove una serie di pratiche wellness destinate a invertire la funzione del patrimonio biologico-genetico dell’essere umano.
Biohacking questo (s)conosciuto
Per biohacking si intende una serie di pratiche facilmente fruibili e ben conosciute dalla tradizione. Si spazia dalle tecniche di respirazione e meditazione alla crioterapia e le saune finlandesi, che aiuterebbero a rallentare alcuni meccanismi dell’invecchiamento. Qualche esempio? L’infiammazione cronica, lo stress, l’alterazione dei ritmi biologici dell’organismo (vedi alla voce sonno-veglia), la sedentarietà e l’eccessiva esposizione all’azione nociva dei raggi UV. Una delle pratiche più facili consiste proprio nella camminata. Bastano anche 20 minuti, ma fatta tutti i giorni. Si può scegliere un bosco, un prato vicino casa oppure sulla battigia per chi abita la mare (visto che noi italiani possiamo permetterci quasi 8mila km di coste, isole comprese).
Bastano 20 minuti al giorno. Ma tutti i giorni…
Bastano 20 minuti trascorsi all’aria aperta tutti i giorni per ottenere molto benefici. Una camminata, regolare portando attenzione alla respirazione è dimostrato da diversi studi apporta benefici sia fisici che mentali. Sulla battigia, poi, la camminata è ulteriormente benefica, in termini di propriocezione. Sull’argomento è intervenuto il dottore Giulio Sergio Roi, medico sportivo a Bologna e Lodi e autore di numerosi testi specializzati sulla riabilitazione sportiva tra cui “Novantanove esercizi addominali. Fisiologia e biomeccanica di tutti gli esercizi per gli addominali. Ipertrofia, estetica, riabilitazione“.
Ricordarsi di applicare una crema solare
Secondo Roi per potenziare l’effetto propriocettivo della camminata sulla sabbia e in riva al mare, basta alternare il normale passo a marcia sul posto e variare di tanto in tanto l’andatura. Per esempio concentrandosi sulle fasi di appoggio dei piedi in avanti e poi indietro, lateralmente, sulle punte e sui talloni. Che sia in città, montagna o mare durante la camminata è indispensabile proteggere le parti esposte della pelle per frenare l’azione nociva indotta dai raggi solari. Un processo che favorisce il fotoinvecchiamento. Ovvero l’accelerazione delle rughe e comparsa di macchie scure fino a danni progressivamente più gravi. E’ preferibile a questo proposito utilizzare creme protettrici ad ampio spettro (da un SPF 30 in su) e soprattutto con ingredienti antiossidanti da applicare spesso nel corso della giornata.
Ma perché fa bene camminare?
Perché come dicono i dati scientifici il microclima in cui si è immersi abbinato al maggior movimento e rilassamento, stimola il sistema nervoso centrale parasimpatico. Favorisce così la capacità respiratoria e il rilassamento con implicazioni positive sul sonno. Inoltre all’aria aperta la pressione del sangue diminuisce e il cuore rallenta, si abbassa il livello di cortisolo e scende quello dell’adrenalina. Due ormoni indicatori fisiologici dello stress. Ma non solo. Il miglioramento della capacità respiratoria, condiziona anche la postura e, di conseguenza, la flessibilità e la coordinazione del corpo. Stimola la circolazione sanguigna e linfatica. Ne va che le parti adipose e la cellulite ne soffrono. Se poi l’attività fisica si svolge a ridosso di uno specchio d’acqua la radiazione solare, agisce da detossinante. Gli UV regolano l’alcalinità del sangue e, di riflesso, aumentano la capacità di trasportare ossigeno ai tessuti con un diretto beneficio dei processi rigenerativi e il nutrimento di tutte delle cellule del corpo.
A piedi nudi nel parco
Camminare fa bene, se a piedi nudi fa meglio. Ovvero? La camminata a piedi nudi se avviene in un bosco potenzia la rieducazione dell’appoggio corretto del piede. Sempre secondo Giulio Sergio Roi, per camminare a piedi nudi in terreni impervi o nell’acqua è importante prima appoggiare l’avampiede e poi completare l’appoggio con il tallone. L’arco plantare si deve contrarre e poi rilassare per “recuperare la sua fisiologica funzione di molla“. Un movimento che produce un massaggio plantare, con ricadute benefiche sul sistema circolatorio e linfatico. Oltre che sulla corretta postura.
I benefici effetti della meditazione
Tra le tecniche di meditazione ormai da una decina di anni si è rivalutata la cosiddetta mindfulness capace di calmare ansia e stress, ridurre l’infiammazione cellulare e i livelli di cortisolo nel sangue. In grado anche di agire positivamente sulla memoria, l’attenzione e l’empatia. L’efficacia della meditazione come pratica anti età è testimoniata da una ricerca scientifica realizzata dall‘Università della California di Davis. Secondo la ricerca meditare contribuisce a frenare l’accorciamento dei telomeri – ovvero i cappelli protettivi situati in cima ai cromosomi che trasportano il DNA: una delle principali cause della velocità con la quale invecchiamo. Più lento è il rimpicciolimento dei telomeri, più a lungo rimaniamo giovani. La mindfulness può essere praticata anche mentre si cammina. Ma come? Focalizzandosi sull’idea che la camminata non deve condurci per forza da qualche parte. Basta portare l’attenzione sulle piante dei piedi mentre si cammina e mettersi in ascolto delle sensazioni che arrivano dal contatto con il terreno. Non è necessario porsi obiettivi particolari, raggiungere un luogo specifico.
Alternative domestiche alla crioterapia
Difficile praticare saune ghiacciate se non si frequenta un centro specializzato o una Spa. Ma a casa possiamo sottoporci a docce fredde. Aiutano a controllare le infiammazioni che accelerano l’invecchiamento che possono innescare disturbi e malattie. Le docce fredde vanno eseguite, velocissime, a corpo ben caldo. Al mattino appena svegli o dopo una breve corsa con una temperatura dell’acqua compresa tra i 23 a 26° per non più di un minuto, indirizzando il getto dalla base (i piedi) alla testa e non viceversa.
E per finire la dieta
Il biohacking include anche come pratica quella tra le più quotate che riguarda la dieta. I social, ma non solo, stanno comunicando e promuovendo da mesi la dieta intermittente 16:8, 16 ore di digiuno notturno 8 ore da dedicare ai pasti. Si tratta comunque di diete che non andrebbero mai intrapresi senza l’approvazione e il controllo medico.
Immagine tratta da New Medical Net
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Benessere
Stress da notifiche: quando il cellulare ci rovina anche i giorni liberi
Secondo una ricerca dell’Università di Zurigo, l’iperconnessione genera stress continuo e disturbi del sonno. La soluzione? Disattivare le notifiche e imparare a distinguere l’urgenza dalla dipendenza.

Dovevamo rilassarci, e invece ci siamo fregati da soli. È l’effetto paradossale dello smartphone, che anche nei momenti di pausa riesce a trasformarsi in fonte di ansia. A confermarlo è una ricerca dell’Università di Zurigo, secondo cui le notifiche continue e l’abitudine compulsiva a controllare mail, chat e social avrebbero effetti negativi sulla qualità del riposo e sull’umore, anche nei giorni liberi.
Il problema non è solo la quantità di tempo passata al telefono, ma l’incapacità di staccare davvero. Ogni suono, vibrazione o pallino rosso attiva nel cervello un meccanismo di allerta che interrompe il ciclo di rilassamento. E quando le notifiche non arrivano, è ancora peggio: scatta l’ansia da “FOMO”, la paura di essersi persi qualcosa.
Il 67% degli intervistati ha dichiarato di controllare le app anche durante le vacanze, “per abitudine”. E oltre il 40% ammette di farlo di notte, “perché non riesce a dormire”. Il risultato? Stanchezza cronica, concentrazione ridotta e – paradossalmente – una maggiore dipendenza dal dispositivo.
La soluzione? Semplice in teoria, difficile in pratica: disattivare le notifiche, stabilire orari offline, riscoprire il lusso del silenzio. E capire che non tutto ciò che squilla merita la nostra attenzione. A volte, la vera urgenza è tornare a respirare.
Benessere
Adolescenti a rischio, troppo internet spegne il cervello e compromette le relazioni
L’analisi effettuata dallo studio PLOS evidenzia un fenomeno relativamente nuovo, quello della dipendenza da internet, che si diffonderà sempre di più nei prossimi decenni. In Italia, esistono già 102 centri specializzati in questo tipo di dipendenza, che seguono oltre 3.660 utenti, principalmente tra i 15 e i 18 anni.

L’abuso di internet durante l’adolescenza può avere conseguenze negative durature. L’eccessivo utilizzo della rete riduce infatti l’interazione tra le diverse aree del cervello, compromettendo la capacità di relazionarsi, mangiare e dormire.
Adolescente con smartphone di notte
Quando si parla di dipendenze, il pensiero va subito a droghe, tabacco o alcol. Tuttavia, lo sappiamo da anni ormai, esistono nuove forme di dipendenza, come quella da internet. Nei casi più gravi, questa dipendenza può portare a forme complesse di isolamento sociale, come gli hikikomori. Uno studio pubblicato su PLOS Mental Health ha analizzato l’effetto dell’abuso di internet sul cervello degli adolescenti, evidenziando impatti sulle regioni coinvolte nel pensiero attivo, nelle abilità fisiche e nella salute mentale.
Devastante come droghe e giochi d’azzardo
I ricercatori hanno esaminato dodici studi su 237 ragazzi tra i 10 e i 19 anni con diagnosi di dipendenza da internet. Questa condizione si manifesta come un’incapacità di resistere all’impulso di usare internet, influenzando negativamente il benessere personale e la vita sociale, accademica e professionale. Le risonanze magnetiche hanno rivelato sia un aumento che una diminuzione dell’attività nelle regioni cerebrali attive durante il riposo. E inoltre una generale diminuzione della connettività funzionale nelle aree coinvolte nel pensiero attivo. Gli effetti come già sottolineato sono simili a quelli osservati nei casi di abuso di droghe o gioco d’azzardo. In Italia esistono già 102 centri che si occupano di questo tipo di dipendenza e hanno in cura oltre 3.660 utenti, la maggior parte dei quali ha un età che va dai tra i 15 ai 18 anni.
Impatto a lungo termine
La perdita della connettività funzionale colpisce diverse funzioni cerebrali, tra cui la coordinazione fisica, la memoria a breve termine, il controllo degli impulsi. la capacità di concentrazione e decisionale. Questo accade perché durante l’adolescenza, il cervello è particolarmente vulnerabile. Secondo Max Chang, coordinatore dello studio effettuato da PLOS, i cambiamenti comportamentali negativi possono influenzare la vita futura degli adolescenti, causando difficoltà nelle relazioni, nell’alimentazione che diventa disordinata e con gravi disturbi del sonno. Gli autori dello studio sottolineano che il numero di studi analizzati si è limitato a un campione relativamente piccolo e quasi tutto asiatico in attesa di includere anche adolescenti occidentali.
Benessere
I funghi Shitake, un superfood dall’oriente che è un elisir di lunga vita
Esplora i benefici nascosti dei funghi shitake, semi di canapa e clorofilla, e scopri come integrarli nella tua dieta per una salute ottimale. Attenzione però ai rischi nascosti nei germogli

Il mondo dei superfood è in costante evoluzione e tra le novità più interessanti spiccano i funghi shitake. Originari dell’Asia, questi funghi sono conosciuti da secoli per le loro proprietà benefiche e sono considerati un vero e proprio “elisir di lunga vita”.
Benefici dei funghi Shitake
I funghi shitake sono apprezzati per le loro straordinarie proprietà anti-infiammatorie, anti-tumorali e anti-batteriche. Ecco alcuni dei principali benefici:
- Colesterolo: aiutano a mantenere livelli sani di colesterolo nel sangue.
- Disintossicazione del fegato: supportano la funzione epatica.
- Prevenzione dei tumori: studi suggeriscono che possono ridurre il rischio di alcuni tipi di tumori.
- Arteriosclerosi: contribuiscono alla prevenzione di questa patologia.
- Alzheimer: possono essere benefici per chi soffre di Alzheimer.
Come Includerli nella dieta
I funghi shitake possono essere un’aggiunta deliziosa e salutare alla tua dieta. Ecco alcuni modi per gustarli:
- Saltati in padella: una cottura veloce per esaltare il loro sapore.
- Arrostiti: perfetti come contorno croccante.
- In zuppa: aggiungono un tocco di umami.
- Abbinati al riso: un classico della cucina asiatica.
Chi dovrebbe evitarli?
Nonostante i numerosi benefici, i funghi shitake non sono adatti a tutti. Il loro consumo è sconsigliato per:
- Persone con patologie autoimmuni: possono interferire con il sistema immunitario.
- Chi ha subìto trapianti d’organo: potrebbero influenzare l’efficacia dei farmaci immunosoppressori.
Altri superfood: semi di canapa e clorofilla
Semi di Canapa
I semi di canapa sono un altro superfood degno di nota. Ecco perché dovresti considerarli:
- Alto contenuto di nutrienti: ricchi di proteine, fibre e grassi insaturi.
- Omega-3 e Omega-6: benefici per il cuore e la salute generale.
- Minerali essenziali: includono magnesio, potassio, fosforo, ferro, zinco e calcio.
Clorofilla
La clorofilla, il pigmento verde presente in tutti i vegetali, offre numerosi benefici:
- Proprietà antinfiammatorie: combatte le infiammazioni.
- Antiossidanti: protegge le cellule dai danni ossidativi.
- Sindrome metabolica: può aiutare a ridurre l’accumulo di peso e migliorare i sintomi.
Attenzione ai germogli: benefici e rischi
I germogli sono tra i cibi più in voga nel 2023, grazie alla crescente attenzione verso un’alimentazione sana e a base vegetale. Sono ricchi di nutrienti benefici e facili da assimilare. Tuttavia, possono comportare rischi per la salute:
- Contaminazione da microrganismi: possono essere un terreno fertile per batteri patogeni.
- Epidemie passate: diverse epidemie sono state causate dal consumo di germogli contaminati.
Prevenzione e controllo
L’OMS e la FAO sottolineano l’importanza di adottare misure preventive e di controllo lungo tutte le fasi della produzione e commercializzazione dei germogli. Un controllo igienico adeguato è essenziale per garantire la sicurezza alimentare.
Includere superfood come i funghi shitake, i semi di canapa e la clorofilla nella tua dieta può offrire numerosi benefici per la salute, ma è fondamentale essere consapevoli dei potenziali rischi e seguire pratiche di consumo sicure
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