Beauty
Come proteggere i tuoi capelli al mare: consigli pratici per una chioma sana e splendente
Seguendo questi semplici accorgimenti, potrai goderti il mare senza preoccuparti dei danni ai tuoi capelli. Ricorda, una chioma sana e protetta è il miglior accessorio per le tue giornate al sole! Buone vacanze!

L’estate è il momento perfetto per godersi il mare e il sole, ma può diventare una stagione insidiosa per i tuoi capelli. Sale, cloro, raggi UV e vento possono danneggiare la tua chioma, rendendola secca, fragile e opaca. Ecco alcuni consigli pratici per proteggere i tuoi capelli e mantenerli splendenti durante le vacanze al mare.
1. Protezione dai raggi UV
Come la pelle, anche i capelli possono subire danni dai raggi UV. Utilizza un cappello a tesa larga o un foulard per proteggere il cuoio capelluto e le lunghezze. Inoltre, esistono spray protettivi solari specifici per capelli che formano una barriera contro i raggi UV, prevenendo la secchezza e lo sbiadimento del colore.
2. Idratazione profonda
Prima di andare in spiaggia, applica un olio protettivo o un balsamo leave-in sui capelli umidi. Questi prodotti creano uno strato protettivo che aiuta a trattenere l’umidità e a prevenire i danni causati dal sale e dal cloro. Oli naturali come l’olio di cocco, argan o jojoba sono ottime scelte per mantenere i capelli idratati.
3. Sciacqua subito i capelli
Dopo ogni bagno in mare o in piscina, risciacqua i capelli con acqua dolce. Questo semplice gesto aiuta a rimuovere il sale e il cloro, riducendo il rischio di secchezza e fragilità. Se possibile, porta con te una bottiglia d’acqua per risciacqui rapidi in spiaggia.
4. Evitare strumenti di styling
L’estate è il momento perfetto per abbracciare un look più naturale. Limita l’uso di strumenti di styling come phon, piastre e arricciacapelli, che possono aggravare i danni causati dal sole e dal mare. Lascia asciugare i capelli all’aria e opta per acconciature semplici come trecce o chignon che riducono l’esposizione diretta.
5. Maschere nutrienti
Dopo una giornata al mare, coccola i tuoi capelli con una maschera nutriente. Scegli prodotti ricchi di ingredienti idratanti e riparatori come il burro di karité, l’olio di avocado o la cheratina. Le maschere aiutano a riparare i danni e a ripristinare l’idratazione, lasciando i capelli morbidi e lucenti.
6. Tagliare le punte
Prima di partire per le vacanze, considera l’idea di tagliare le punte dei capelli. Questo riduce il rischio di doppie punte e aiuta a mantenere i capelli più sani durante l’esposizione al sole e all’acqua salata. Un taglio regolare, anche solo di pochi centimetri, può fare una grande differenza.
7. Alimentazione sana
Non dimenticare che la salute dei capelli parte anche dall’interno. Mantieni una dieta equilibrata ricca di vitamine e minerali essenziali per la salute dei capelli, come le vitamine A, C ed E, zinco e biotina. Bevi molta acqua per mantenere il corpo e i capelli idratati.
8. Prodotti senza solfati
Scegli shampoo e balsami senza solfati per la tua routine estiva. I solfati possono essere troppo aggressivi e seccare ulteriormente i capelli già stressati dal sole e dall’acqua salata. Opta per prodotti delicati e idratanti che aiutano a mantenere l’equilibrio naturale dei tuoi capelli.
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Benessere
Come dormire bene, le strategie per ottenere un sonno ristoratore
Dormire bene non è un lusso, ma una necessità. Con alcune semplici modifiche alle abitudini quotidiane, si può migliorare il sonno e il benessere generale, risvegliandosi ogni mattina più riposati e pieni di energia.

Dormire bene è fondamentale per la salute fisica e mentale. Eppure, molte persone tutte le sante notti lottano con insonnia, sonno agitato o risvegli frequenti. Migliorare la qualità del riposo è possibile con alcuni accorgimenti, che spaziano dalle attività fisiche, alla scelta del materasso giusto, fino alla creazione di un ambiente ideale in camera da letto.
Movimento e luce naturale per un sonno profondo
La luce naturale gioca un ruolo essenziale nella regolazione del ritmo sonno-veglia. Esporsi alla luce del mattino, magari con una passeggiata, aiuta il corpo a sincronizzare il ciclo circadiano, favorendo un riposo notturno più profondo. In particolare, gli anziani traggono grandi benefici dall’attività fisica e dall’esposizione solare. Studi dimostrano che chi passa più tempo all’aperto riesce a dormire meglio, perché stimola la produzione di melatonina, l’ormone regolatore del sonno. Oltre alla luce, quindi, il movimento è cruciale. Ma non c’è bisogno di strafare. Basta una moderata attività fatta durante il giorno, come camminare, fare yoga o nuoto, per migliorare la qualità del riposo, riducendo stress e tensioni muscolari.
Che ruoli hanno il sistema glinfatico e la posizione del corpo durante
Il sistema glinfatico è lo “spazzino” del cervello, responsabile dell’eliminazione delle tossine accumulate durante la giornata. Funziona in modo ottimale durante il sonno profondo, motivo per cui un riposo frammentato o insufficiente può compromettere la memoria e la salute mentale. Anche la posizione in cui si dorme influisce. Dormire su un fianco migliora il lavoro del sistema glinfatico. Dormire supini può ridurre l’efficacia del processo di pulizia cerebrale, peggiorando il declino cognitivo.
Il materasso giusto per un sonno ristoratore
Il materasso è la base di un buon sonno. Uno studio ha rilevato che i materassi in schiuma o ibridi sono generalmente più confortevoli rispetto a quelli a molle. Ma un materasso non vale un’altro. Ci sono regole precise per scegliere il materasso ideale. Per esempio è necessario sostituirlo ogni 5-10 anni, evitando di dormire su un materasso troppo vecchio. Valutare rigidità e materiali, scegliendo un modello che supporti bene la colonna vertebrale. Testarlo prima dell’acquisto per verificare che sia adatto alle proprie esigenze. Regole valide anche per scegliere un buon cuscino.
Le buone abitudini per dormire bene
Infine, alcune regole di igiene del sonno che aiutano a prevenire l’insonnia e a migliorare la qualità del riposo. Di sera è consigliabile evitare caffeina, nicotina e alcol. Non usare smartphone e computer prima di dormire, perché la luce blu inibisce la melatonina. Cenare in modo leggero, evitando cibi pesanti o pasti abbondanti prima di coricarsi. Mantenere orari regolari, andando a letto e svegliandosi alla stessa ora ogni giorno.
Salute
Il cervello in pensione non è più lo stesso. Come cambia e come proteggerlo
Il pensionamento è una sfida per la mente, ma anche un’opportunità per reinventarsi: tutto dipende dalla capacità di adattamento.

Andare in pensione non è solo una svolta nella routine quotidiana, ma anche un cambiamento profondo per il cervello. La fine dell’attività lavorativa può infatti influenzare le funzioni cognitive, l’umore e il senso di identità personale. Studi scientifici hanno dimostrato che, in assenza di stimoli adeguati, alcune capacità mentali — come la memoria verbale e l’attenzione — tendono a declinare più rapidamente dopo il pensionamento. Questo accade perché il lavoro, oltre a fornire struttura e relazioni sociali, rappresenta un potente stimolo cognitivo.
Il vero ‘super’ potere è la capacità di adattarsi
Il pensionamento può anche aumentare il rischio di sintomi depressivi, soprattutto in chi fatica a ridefinire il proprio ruolo sociale. La perdita di gratificazioni, di status e di una rete di relazioni può generare un senso di vuoto. Tuttavia, non è un destino inevitabile. Il cervello ha una straordinaria capacità di adattamento, nota come neuroplasticità, che può essere stimolata anche in questa nuova fase della vita.
Il cervello non va in pensione, ha solo bisogno di nuovi stimoli
La chiave sta nel mantenere attivi corpo e mente. Attività fisica regolare, relazioni sociali significative, sonno di qualità e nuovi progetti personali sono fattori protettivi che aiutano a preservare la salute mentale. Anche il volontariato, se scelto in base ai propri valori, può offrire un nuovo senso di scopo. In alcuni Paesi europei esistono percorsi di transizione graduale verso la pensione, che aiutano a ridurre l’impatto psicologico del cambiamento: un modello che potrebbe ispirare anche il sistema italiano.
Salute
Dieta liquida: tra mito detox e rischi reali
Promette leggerezza e risultati rapidi, ma non è adatta a tutti: ecco cosa sapere prima di provarla.

La dieta liquida è spesso presentata come una scorciatoia per perdere peso velocemente o “disintossicare” l’organismo. Celebrità come Federica Pellegrini e Cesare Cremonini ne hanno parlato pubblicamente, contribuendo a renderla popolare soprattutto in vista della prova costume. Ma dietro l’apparente semplicità di succhi, centrifughe e brodi si nascondono insidie che è bene conoscere. Nata in ambito medico per preparare il corpo a esami diagnostici o per facilitare la digestione dopo interventi chirurgici, la dieta liquida prevede l’assunzione esclusiva o prevalente di alimenti in forma liquida. Può includere brodi, frullati, tisane, zuppe e succhi, ed è pensata per periodi molto brevi. I suoi benefici? Favorisce l’idratazione, può aiutare a ridurre il gonfiore e, in alcuni casi, a perdere qualche chilo iniziale. Tuttavia, si tratta per lo più di perdita di liquidi, non di grasso corporeo.
La dieta deve essere controllata dai medici
Il problema nasce quando questo regime viene adottato senza controllo medico, come soluzione rapida per dimagrire. Secondo gli esperti, tra cui il nutrizionista Giorgio Calabrese, si tratta di una pratica potenzialmente pericolosa. Può causare squilibri nutrizionali, affaticare il cuore e portare a un effetto yo-yo, con il recupero rapido dei chili persi. Inoltre, ogni organismo ha un metabolismo diverso, e ciò che funziona per una persona può essere dannoso per un’altra. La dieta liquida, quindi, può avere un senso solo se seguita per un giorno o due, sotto supervisione medica e con obiettivi specifici. Ma trasformarla in un’abitudine o seguirla per moda è tutt’altro che salutare. La leggerezza, quella vera, si conquista con equilibrio e consapevolezza, non con scorciatoie.
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