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Italia

Vacanze al mare sempre più care: affitti e ombrelloni a prezzi record

Dal Lazio alla Toscana, i costi delle case vacanze aumentano fino al 30% e anche le spiagge diventano un lusso.

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    Chi ha deciso di trascorrere le vacanze al mare si prepara a fare i conti con un aumento generalizzato dei prezzi, che riguarda non solo gli affitti delle case vacanza, ma anche le tariffe per lettini e ombrelloni. Secondo un’indagine condotta da SoloAffitti, nelle zone costiere più richieste del Lazio e della Toscana i canoni sono aumentati fino al 30% negli ultimi tre anni. Ad agosto, nelle località più esclusive come San Felice Circeo, Terracina e Capalbio, i prezzi possono arrivare a 5.000 o 6.000 euro al mese, rendendo le vacanze un lusso sempre meno accessibile.

    Negli scorsi anni vacanze più care?

    Il rincaro medio per l’estate 2025 si aggira tra il 10% e il 15% rispetto al 2024, una crescita che si somma ai già notevoli aumenti degli anni precedenti. A pesare sull’impennata dei prezzi sono diversi fattori: la domanda sostenuta, la crescente attrattiva delle località facilmente raggiungibili da Roma, il fenomeno dello smart working in villeggiatura e le nuove normative fiscali sugli affitti brevi. L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) e l’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% per il secondo immobile in locazione hanno spinto molti proprietari a ritoccare i prezzi, scaricando gli oneri aggiuntivi sugli affittuari stagionali.

    Ombrellone e due lettini fronte mare…prezzo medio 300 euro a settimana

    Ma la stangata estiva non riguarda solo gli affitti. Anche i prezzi per una postazione in spiaggia – ombrellone e due lettini – sono aumentati mediamente del 5% rispetto al 2024. In alcune località, la settimana centrale di agosto può costare oltre 300 euro, con Alassio in cima alla classifica delle spiagge più care, dove i prezzi raggiungono i 354 euro settimanali per le prime file vista mare. Gallipoli, Alghero e Viareggio seguono con tariffe che oscillano tra 217 e 316 euro, mentre Rimini e Senigallia restano tra le opzioni più economiche con costi inferiori ai 166 euro a settimana.

    Ai prezzi già elevati si aggiungono supplementi per servizi accessori, come cabine, docce e giochi, che in alcuni stabilimenti possono aumentare sensibilmente il costo complessivo. Il sovrapprezzo per una terza persona in alcune zone della Liguria può far salire il conto giornaliero fino a 55 euro, rendendo le spiagge private sempre più costose e restringendo lo spazio delle spiagge libere, spesso carenti di servizi adeguati. Secondo SoloAffitti la tendenza degli ultimi anni lascia prevedere ulteriori aumenti, e le vacanze al mare rischiano di diventare un lusso per pochi. Per chi cerca una sistemazione conveniente, la parola d’ordine sarà prenotare le vacanze con largo anticipo e valutare con attenzione le alternative disponibili.

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      Italia

      Sigarette più care con la proposta Ue: un euro in più a pacchetto e l’allarme dei tabaccai italiani

      In arrivo una stretta fiscale senza precedenti: accise fino al +1.090% sui sigari. La Uit parla di misura «scellerata», che metterà in ginocchio le rivendite e farà esplodere il mercato illegale. Chiesto l’intervento urgente del governo.

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        Un aumento di un euro a pacchetto. È questo l’effetto immediato che potrebbe avere il nuovo piano della Commissione europea sulla tassazione del tabacco, in agenda per il prossimo 16 luglio. La stretta fiscale – ancora in fase di bozza – punta a incrementare le accise su tutti i prodotti da fumo per finanziare una parte del bilancio comunitario. Ma in Italia il progetto ha già fatto infuriare i tabaccai, che parlano di una misura «scellerata» e «devastante».

        Secondo le anticipazioni trapelate da Bruxelles, l’incremento delle accise sarà tutt’altro che simbolico: si parla di +139% sulle sigarette, +258% sul tabacco trinciato, addirittura +1.090% sui sigari. Tradotto in cifre: un pacchetto medio potrebbe costare ben oltre un euro in più. Un impatto che non solo peserebbe direttamente sulle tasche dei consumatori, ma produrrebbe anche un effetto inflattivo stimato dello 0,5%.

        La Uit – Unione italiana tabaccai – non usa mezzi termini: «È una proposta che rischia di mettere in ginocchio migliaia di rivendite italiane, soprattutto nelle aree più fragili del Paese. Senza contare l’aumento incontrollato del contrabbando, che già oggi rappresenta una fetta consistente dei consumi». Il presidente Pasquale Genovese ricorda come simili rincari, in passato, abbiano avuto l’unico effetto di far esplodere il mercato nero e ridurre il gettito fiscale.

        La rete delle rivendite, composta da oltre 50mila esercizi in Italia, è già in forte sofferenza. In molti piccoli comuni e quartieri periferici, le tabaccherie rappresentano spesso l’unico presidio commerciale attivo. «Una misura del genere – ribadisce Genovese – non tiene conto della realtà economica che viviamo. È un attacco diretto alla nostra sopravvivenza». La Uit chiede ora un intervento urgente del governo italiano per contrastare la proposta a Bruxelles e lancia un appello a tutte le sigle di categoria per un fronte compatto. La sensazione? La miccia è accesa, e l’esplosione potrebbe non farsi attendere.

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          Italia

          Plasmon torna italiana dopo 50 anni: il biscotto dell’infanzia rientra a casa

          Il gruppo emiliano NewPrinces rileva lo storico marchio dai colossi americani di Kraft Heinz. Un ritorno al made in Italy che sa di rivincita industriale (e sentimentale)

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            Dopo cinquant’anni trascorsi all’estero, Plasmon torna italiana. Lo storico marchio di biscotti per l’infanzia – icona dolce di generazioni di bambini e segreto inconfessabile per molti adulti – è stato acquistato dal gruppo emiliano NewPrinces (ex Newlat Food), che ha rilevato le attività italiane di Heinz per una cifra vicina ai 120 milioni di euro.

            A vendere è stato il colosso statunitense Kraft Heinz, che dal 1967 controllava Plasmon e che ora cede non solo il marchio madre, ma anche altri brand come Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba, tutti specializzati nell’alimentazione infantile e dietetica. Il cuore produttivo dell’operazione è lo stabilimento di Latina, dove ogni anno vengono sfornati 1,8 miliardi di biscotti, omogeneizzati e pappe.

            Fondata nel 1902 a Milano dal medico Cesare Scotti, Plasmon è stata per decenni un punto fermo della tavola italiana, soprattutto durante il boom demografico del dopoguerra. Complice la pubblicità in Carosello e le scatole di latta diventate oggi oggetto vintage, il marchio ha conquistato una fiducia senza tempo.

            La vendita alla Heinz americana, avvenuta negli anni Sessanta, aveva segnato l’inizio di una lunga fase di internazionalizzazione, ma anche di distacco emotivo dal territorio. Ora, grazie a NewPrinces, il brand fa ritorno in mani italiane. Una mossa non solo industriale ma anche simbolica, che parla di filiere locali, know-how nazionale e voglia di riportare valore a casa.

            Lo stabilimento di Latina, considerato tra i più avanzati d’Europa nel settore, continuerà a produrre anche per il mercato britannico, almeno per un periodo transitorio. Ma il controllo, questa volta, torna sotto bandiera tricolore.

            NewPrinces – già attiva con brand storici come Polenghi e Delverde – punta così a rafforzare la propria posizione nel comparto baby food. In un mercato da 200 milioni di euro di fatturato e un margine operativo lordo di circa 17 milioni.

            Una buona notizia, per una volta. Che sa di latte caldo, biscotti e orgoglio nazionale.

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              Italia

              Dallo stupro di gruppo al profilo su OnlyFans: la nuova vita (e le nuove domande) di Asia Vitale

              La ragazza simbolo del caso Palermo si mostra oggi senza filtri su OnlyFans. Rivendica il controllo sul proprio corpo. Ma tra emancipazione e contraddizione, resta l’amaro dubbio: stiamo assistendo a una rinascita o a una nuova forma di esposizione?

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                Due anni fa il suo nome è diventato simbolo. Asia Vitale, la ragazza di Palermo violentata da sette ragazzi in un cantiere abbandonato, oggi riappare sotto una luce diversa: quella di una webcam. Dopo la chiusura del suo profilo Instagram e il calo dei follower, ha aperto un nuovo canale su OnlyFans. Si chiama AsiaVitale3.0 e propone contenuti sessuali a pagamento. Tutto legale, tutto consenziente, tutto rivendicato.

                “Il corpo è mio”, dice. “Chi ha problemi con questo mestiere dovrebbe cambiare mentalità”. Eppure, la sua storia personale rende difficile ignorare la frattura tra passato e presente. Dopo aver subito un’aggressione brutale e aver vissuto anni in comunità per allontanarsi da una famiglia che lei stessa definisce “tossica”, oggi Asia monetizza la propria immagine, il proprio corpo, la propria sessualità.

                Non c’è giudizio, ma c’è stupore. Non si tratta di negare la libertà di scelta, ma di registrare una contraddizione che interroga chi osserva. Come si arriva, da una violenza così feroce, a scegliere di mettersi di nuovo sotto gli occhi di tutti, stavolta per guadagnare?

                “Ho rimosso le loro facce”, dice parlando dei suoi aggressori. “Cerco solo di andare avanti”. Racconta di un rapporto con il sesso profondamente cambiato, più consapevole, più adulto. Ma confessa anche un trauma più recente: un sequestro subito a Ballarò, da parte della madre di uno degli accusati, che voleva costringerla a ritirare la denuncia.

                Oggi lavora in un hotel a Courmayeur e prova a costruirsi una nuova vita. OnlyFans la aiuta a far quadrare i conti, ma non garantisce stabilità. I video vengono pagati, ma possono anche essere rivenduti illegalmente. Un’altra forma di sfruttamento, di cui Asia è perfettamente consapevole.

                Il suo è un racconto di sopravvivenza. Ma anche una domanda aperta: dopo tutto questo dolore, davvero la libertà passa ancora per l’esposizione del corpo?

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