Beauty
Maschera al kiwi per il viso: freschezza, idratazione e luminosità a portata di frutta
La maschera al kiwi è un alleato naturale per la cura della pelle, facile da preparare e ricca di benefici. Grazie alle sue proprietà antiossidanti, illuminanti e idratanti, questo frutto rende la pelle del viso fresca e radiosa in poche semplici mosse. Provala e goditi un momento di relax e benessere, sapendo che la tua pelle ne uscirà rinvigorita e luminosa!

La maschera al kiwi è un vero toccasana per la pelle del viso, grazie alle proprietà nutrienti e antiossidanti di questo frutto. Ricco di vitamina C e altri elementi benefici, il kiwi è l’ingrediente perfetto per realizzare una maschera naturale, semplice e dai risultati sorprendenti. In questo articolo, scopriamo come prepararla a casa, quali benefici offre alla pelle e alcuni consigli utili per sfruttarla al meglio.
Benefici della maschera al kiwi
Il kiwi è uno dei frutti più ricchi di vitamina C, essenziale per la produzione di collagene, la proteina che mantiene la pelle elastica e compatta. Ma non è solo questo:
- Antiossidanti: Proteggono la pelle dai danni causati dai radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento precoce e la comparsa di rughe.
- Vitamina E: Contribuisce a mantenere la pelle idratata e luminosa, proteggendola dalle aggressioni esterne come l’inquinamento.
- Esfoliante naturale: I piccoli semi del kiwi agiscono come micro-esfolianti, eliminando le cellule morte e lasciando la pelle più morbida e levigata.
- Astringente: Grazie alla sua azione tonificante e astringente, il kiwi aiuta a ridurre i pori dilatati, migliorando la grana della pelle e donando un aspetto più compatto.
Come preparare la maschera al kiwi: la ricetta
Realizzare una maschera al kiwi è molto semplice e richiede pochi ingredienti, tutti facilmente reperibili e naturali.
Ingredienti:
- 1 kiwi maturo
- 1 cucchiaio di yogurt bianco naturale
- 1 cucchiaino di miele (opzionale per un’azione idratante extra)
- 1 cucchiaino di olio di oliva o di mandorle dolci (opzionale per una maggiore nutrizione)
Preparazione:
- Sbuccia il kiwi e schiaccialo con una forchetta fino a ottenere una polpa morbida e liscia. Puoi anche usare un frullatore per ottenere una consistenza ancora più omogenea.
- Aggiungi lo yogurt: Mescola bene il kiwi con lo yogurt, che aiuta a lenire e idratare la pelle, grazie alle sue proprietà probiotiche.
- Opzionale: Se la tua pelle è particolarmente secca, puoi aggiungere un cucchiaino di miele e uno di olio di oliva o di mandorle dolci per una maggiore idratazione.
- Mescola il tutto fino a ottenere una crema uniforme.
- Applicazione: Applica la maschera al kiwi sul viso pulito, evitando il contorno occhi. Lasciala agire per circa 15-20 minuti.
- Risciacqua con acqua tiepida e tamponati il viso con un asciugamano morbido. La tua pelle sarà subito più fresca, morbida e luminosa!
Consigli per l’uso
- Frequenza: Per ottenere risultati visibili, applica la maschera una o due volte a settimana.
- Tipi di pelle: La maschera al kiwi è perfetta per tutti i tipi di pelle, ma è particolarmente indicata per le pelli spente o grasse grazie alle sue proprietà astringenti. Se hai la pelle secca, aggiungi il miele e l’olio per nutrirla in profondità.
- Esfoliazione delicata: I semi del kiwi, presenti nella polpa, agiscono come un delicato scrub naturale. Massaggia la maschera con movimenti circolari prima di risciacquarla per ottenere una leggera esfoliazione.
Proprietà beauty del kiwi
Il kiwi, oltre a essere delizioso da mangiare, ha proprietà eccezionali per la bellezza della pelle:
- Illuminante naturale: Grazie all’alto contenuto di vitamina C, il kiwi schiarisce le macchie scure e uniforma il tono della pelle, rendendola più luminosa e radiosa.
- Idratazione profonda: La presenza di vitamina E e gli zuccheri naturali del frutto aiutano a mantenere la pelle idratata, prevenendo la secchezza e la desquamazione.
- Effetto anti-age: Gli antiossidanti contenuti nel kiwi contrastano i segni dell’invecchiamento, stimolando la produzione di collagene e mantenendo la pelle elastica e giovane.
- Purificante: L’azione astringente del kiwi è particolarmente utile per le pelli miste e grasse, riducendo l’eccesso di sebo e minimizzando i pori dilatati.
Varianti della maschera al kiwi
Se vuoi sperimentare, ci sono diverse varianti della maschera al kiwi che puoi provare in base alle esigenze della tua pelle:
- Maschera al kiwi e argilla verde: Se hai la pelle molto grassa, puoi aggiungere all’impasto un cucchiaino di argilla verde, che aiuta a purificare in profondità la pelle, assorbendo l’eccesso di sebo.
- Maschera al kiwi e aloe vera: Se hai la pelle sensibile o irritata, sostituisci lo yogurt con il gel di aloe vera, noto per le sue proprietà lenitive e rinfrescanti.
- Maschera al kiwi e banana: Per un’azione super idratante, aggiungi metà banana schiacciata alla maschera. La banana è ricca di potassio e aiuta a nutrire la pelle in profondità.
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Benessere
Come dormire bene, le strategie per ottenere un sonno ristoratore
Dormire bene non è un lusso, ma una necessità. Con alcune semplici modifiche alle abitudini quotidiane, si può migliorare il sonno e il benessere generale, risvegliandosi ogni mattina più riposati e pieni di energia.

Dormire bene è fondamentale per la salute fisica e mentale. Eppure, molte persone tutte le sante notti lottano con insonnia, sonno agitato o risvegli frequenti. Migliorare la qualità del riposo è possibile con alcuni accorgimenti, che spaziano dalle attività fisiche, alla scelta del materasso giusto, fino alla creazione di un ambiente ideale in camera da letto.
Movimento e luce naturale per un sonno profondo
La luce naturale gioca un ruolo essenziale nella regolazione del ritmo sonno-veglia. Esporsi alla luce del mattino, magari con una passeggiata, aiuta il corpo a sincronizzare il ciclo circadiano, favorendo un riposo notturno più profondo. In particolare, gli anziani traggono grandi benefici dall’attività fisica e dall’esposizione solare. Studi dimostrano che chi passa più tempo all’aperto riesce a dormire meglio, perché stimola la produzione di melatonina, l’ormone regolatore del sonno. Oltre alla luce, quindi, il movimento è cruciale. Ma non c’è bisogno di strafare. Basta una moderata attività fatta durante il giorno, come camminare, fare yoga o nuoto, per migliorare la qualità del riposo, riducendo stress e tensioni muscolari.
Che ruoli hanno il sistema glinfatico e la posizione del corpo durante
Il sistema glinfatico è lo “spazzino” del cervello, responsabile dell’eliminazione delle tossine accumulate durante la giornata. Funziona in modo ottimale durante il sonno profondo, motivo per cui un riposo frammentato o insufficiente può compromettere la memoria e la salute mentale. Anche la posizione in cui si dorme influisce. Dormire su un fianco migliora il lavoro del sistema glinfatico. Dormire supini può ridurre l’efficacia del processo di pulizia cerebrale, peggiorando il declino cognitivo.
Il materasso giusto per un sonno ristoratore
Il materasso è la base di un buon sonno. Uno studio ha rilevato che i materassi in schiuma o ibridi sono generalmente più confortevoli rispetto a quelli a molle. Ma un materasso non vale un’altro. Ci sono regole precise per scegliere il materasso ideale. Per esempio è necessario sostituirlo ogni 5-10 anni, evitando di dormire su un materasso troppo vecchio. Valutare rigidità e materiali, scegliendo un modello che supporti bene la colonna vertebrale. Testarlo prima dell’acquisto per verificare che sia adatto alle proprie esigenze. Regole valide anche per scegliere un buon cuscino.
Le buone abitudini per dormire bene
Infine, alcune regole di igiene del sonno che aiutano a prevenire l’insonnia e a migliorare la qualità del riposo. Di sera è consigliabile evitare caffeina, nicotina e alcol. Non usare smartphone e computer prima di dormire, perché la luce blu inibisce la melatonina. Cenare in modo leggero, evitando cibi pesanti o pasti abbondanti prima di coricarsi. Mantenere orari regolari, andando a letto e svegliandosi alla stessa ora ogni giorno.
Salute
Il cervello in pensione non è più lo stesso. Come cambia e come proteggerlo
Il pensionamento è una sfida per la mente, ma anche un’opportunità per reinventarsi: tutto dipende dalla capacità di adattamento.

Andare in pensione non è solo una svolta nella routine quotidiana, ma anche un cambiamento profondo per il cervello. La fine dell’attività lavorativa può infatti influenzare le funzioni cognitive, l’umore e il senso di identità personale. Studi scientifici hanno dimostrato che, in assenza di stimoli adeguati, alcune capacità mentali — come la memoria verbale e l’attenzione — tendono a declinare più rapidamente dopo il pensionamento. Questo accade perché il lavoro, oltre a fornire struttura e relazioni sociali, rappresenta un potente stimolo cognitivo.
Il vero ‘super’ potere è la capacità di adattarsi
Il pensionamento può anche aumentare il rischio di sintomi depressivi, soprattutto in chi fatica a ridefinire il proprio ruolo sociale. La perdita di gratificazioni, di status e di una rete di relazioni può generare un senso di vuoto. Tuttavia, non è un destino inevitabile. Il cervello ha una straordinaria capacità di adattamento, nota come neuroplasticità, che può essere stimolata anche in questa nuova fase della vita.
Il cervello non va in pensione, ha solo bisogno di nuovi stimoli
La chiave sta nel mantenere attivi corpo e mente. Attività fisica regolare, relazioni sociali significative, sonno di qualità e nuovi progetti personali sono fattori protettivi che aiutano a preservare la salute mentale. Anche il volontariato, se scelto in base ai propri valori, può offrire un nuovo senso di scopo. In alcuni Paesi europei esistono percorsi di transizione graduale verso la pensione, che aiutano a ridurre l’impatto psicologico del cambiamento: un modello che potrebbe ispirare anche il sistema italiano.
Salute
Dieta liquida: tra mito detox e rischi reali
Promette leggerezza e risultati rapidi, ma non è adatta a tutti: ecco cosa sapere prima di provarla.

La dieta liquida è spesso presentata come una scorciatoia per perdere peso velocemente o “disintossicare” l’organismo. Celebrità come Federica Pellegrini e Cesare Cremonini ne hanno parlato pubblicamente, contribuendo a renderla popolare soprattutto in vista della prova costume. Ma dietro l’apparente semplicità di succhi, centrifughe e brodi si nascondono insidie che è bene conoscere. Nata in ambito medico per preparare il corpo a esami diagnostici o per facilitare la digestione dopo interventi chirurgici, la dieta liquida prevede l’assunzione esclusiva o prevalente di alimenti in forma liquida. Può includere brodi, frullati, tisane, zuppe e succhi, ed è pensata per periodi molto brevi. I suoi benefici? Favorisce l’idratazione, può aiutare a ridurre il gonfiore e, in alcuni casi, a perdere qualche chilo iniziale. Tuttavia, si tratta per lo più di perdita di liquidi, non di grasso corporeo.
La dieta deve essere controllata dai medici
Il problema nasce quando questo regime viene adottato senza controllo medico, come soluzione rapida per dimagrire. Secondo gli esperti, tra cui il nutrizionista Giorgio Calabrese, si tratta di una pratica potenzialmente pericolosa. Può causare squilibri nutrizionali, affaticare il cuore e portare a un effetto yo-yo, con il recupero rapido dei chili persi. Inoltre, ogni organismo ha un metabolismo diverso, e ciò che funziona per una persona può essere dannoso per un’altra. La dieta liquida, quindi, può avere un senso solo se seguita per un giorno o due, sotto supervisione medica e con obiettivi specifici. Ma trasformarla in un’abitudine o seguirla per moda è tutt’altro che salutare. La leggerezza, quella vera, si conquista con equilibrio e consapevolezza, non con scorciatoie.
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