Salute
Botulino, i cibi più a rischio e come riconoscere un alimento pericoloso
Gli esperti avvertono: il botulismo è raro ma potenzialmente letale, e i sintomi iniziali possono essere ingannevoli.

Cresce l’allarme botulino in Italia: salgono a 12 le persone ricoverate in Calabria per sospetta intossicazione dopo aver consumato alimenti contaminati. Il botulismo, una malattia rara ma potenzialmente letale, in Italia è causato nel 90% dei casi da conserve domestiche preparate senza adeguate precauzioni.
Una tossina subdola e pericolosa
Il botulismo alimentare, spiegano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, è provocato dall’ingestione di alimenti contenenti tossina botulinica prodotta dal batterio Clostridium botulinum in ambienti privi di ossigeno. Non altera aspetto, odore o sapore del cibo, rendendo difficile accorgersi del rischio. È termolabile: si inattiva cuocendo il cibo ad almeno 80 °C per 10 minuti.
Gli alimenti più a rischio sono le conserve casalinghe sott’olio, in acqua o a bassa acidità. Sicure, invece, le preparazioni acide come la passata di pomodoro, i sottaceti o quelle ricche di zucchero come marmellate e confetture. Nei prodotti industriali, il pericolo può presentarsi solo se la catena del freddo viene interrotta.
Campanelli d’allarme
Il botulismo non è visibile a occhio nudo, ma alcuni segnali possono far sospettare un problema. Un barattolo gonfio, fuoriuscite di prodotto o la presenza di bollicine che salgono dal basso verso l’alto sono indizi di possibile alterazione. In questi casi il cibo va eliminato immediatamente, senza assaggiarlo: una minima quantità di tossina può bastare per scatenare un’intossicazione grave.
Sintomi da non sottovalutare
I primi segnali possono comparire tra 12 e 72 ore (fino a 96 nei casi italiani) dal consumo e assomigliano a una comune gastroenterite: nausea, vomito, diarrea e dolori addominali, spesso senza febbre. Poi possono comparire disturbi neurologici come vista doppia, difficoltà a parlare o deglutire, palpebre cadenti e, nei casi più gravi, paralisi respiratoria.
«Il botulismo può essere letale se non trattato rapidamente – avverte l’ISS –. In caso di sospetto, è fondamentale recarsi subito in pronto soccorso per la somministrazione dell’antitossina specifica».
Come prevenire
Le regole di prevenzione partono dalla scelta del prodotto da preparare: meglio evitare conserve di carne o pesce, o preparazioni in cui non sia possibile acidificare con aceto di vino o succo di limone, o conservare con quantità adeguate di sale o zucchero. Sicure, invece, marmellate e confetture (grazie all’alto contenuto di zuccheri), le olive e le verdure in salamoia o sbollentate in aceto, così come le conserve di pomodoro, naturalmente acide.
Per le conserve fatte in casa, le linee guida raccomandano materie prime di qualità, contenitori sterilizzati e uso di aceto, zucchero o sale in quantità adeguata. La pastorizzazione è un passaggio chiave per garantire la sicurezza.
Anche la conservazione gioca un ruolo chiave: per i prodotti pronti da consumare la catena del freddo non deve mai essere interrotta.
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Salute
Vacanze in hotel, il medico avverte: «Non mettete i vestiti nelle cassettiere!»
Non disfare le valigie: ecco perché è meglio evitare di mettere i vestiti nei cassetti degli alberghi

Quando si va in vacanza, ci sono abitudini che possono influenzare il modo in cui gestiamo i nostri bagagli in hotel. Mentre alcuni preferiscono sistemare tutto negli armadi e nelle cassettiere, il dottor Renato Sorge lancia un allarme: questa pratica potrebbe comportare dei rischi.
Pericolo cimici dei letti
Secondo il dottor Sorge, gli armadi e le cassettiere degli hotel, specialmente quelli in legno con giunture e fessure, possono essere infestati dalle cimici dei letti. Questi parassiti possono rovinare le vacanze, nonostante il servizio di pulizie degli alberghi si occupi di pulire i pavimenti, disinfettare i bagni e cambiare le lenzuola. Le cassettiere, però, potrebbero non ricevere la stessa attenzione.
Consigli per evitare problemi
Per evitare problemi, il dottor Sorge consiglia di usare gli armadi per appendere i vestiti oppure di lasciarli direttamente nelle valigie. Questo accorgimento semplice può prevenire il rischio di infestazioni.
Le abitudini dei viaggiatori
Diversi utenti hanno condiviso che preferiscono lasciare tutto nei bagagli nel caso la stanza non fosse pulita a dovere, mentre altri portano con sé prodotti per pulire e disinfettare la stanza.
Riflessioni finali
Seguire questi consigli può aiutare a prevenire spiacevoli sorprese durante le vacanze. Lasciando i vestiti nelle valigie o appendendoli in spazi appropriati, si riduce significativamente il rischio di portare a casa ospiti indesiderati come le cimici dei letti.
Insomma, meglio prevenire che curare: un piccolo accorgimento può fare la differenza per la serenità delle vostre vacanze.
Salute
L’anguria è buona ma attenzione a non abusarne
L’anguria è un frutto delizioso e salutare se consumato con moderazione. I suoi numerosi benefici, tra cui miglioramento della digestione, protezione delle articolazioni e riduzione del rischio di malattie cardiache e cancro, lo rendono un’ottima scelta per una dieta equilibrata. Tuttavia, è essenziale essere consapevoli dei potenziali effetti collaterali di un consumo eccessivo e regolarsi di conseguenza.

Sei in vacanza e non mangi l’anguria? Non scherziamo dai. Non è estate se non c’è l’anguria. Che tu sia al mare o in montagna l’anguria è il simbolo dell’estate. Anche sulle Dolomiti. E’ una parte essenziale di una dieta sana, poiché è ricca di vitamine, minerali e antiossidanti. È un’ottima fonte di vitamine A e C e di licopene, noto per le sue proprietà antitumorali e i benefici per la salute cardiovascolare. Tuttavia, un consumo eccessivo può comportare alcuni effetti collaterali indesiderati. Ecco cosa può accadere e qual è il limite giornaliero consigliato per evitare rischi.
Tutti i benefici per la salute
L’anguria offre numerosi benefici per la salute.
Protezione delle articolazioni. Aiuta a ridurre le infiammazioni.
Miglioramento della digestione. Grazie al suo alto contenuto di acqua e fibre.
Ricchezza di licopene. Un potente antiossidante che può ridurre il rischio di cancro e malattie cardiache.
Fonte di beta-carotene. Protegge il corpo dai radicali liberi.
E se ne mangio troppa? Qualche rischio c’è
Nonostante i benefici, consumare troppa anguria può causare diversi problemi sia ai grandi che ai bambini.
Problemi digestivi
L’anguria contiene Fodmap un gruppo di carboidrati fermentabili a catena corta che possono causare diarrea, gonfiore e flatulenza.
Aumento dei livelli di zucchero nel sangue
Con un alto indice glicemico, l’anguria può essere problematica per le persone con diabete.
Eccesso di potassio
Troppo potassio può portare a problemi cardiovascolari come battito cardiaco irregolare e frequenza cardiaca ridotta.
Iperidratazione
Sebbene non supportato da ricerche concrete, c’è un timore che il consumo eccessivo di anguria possa portare a un eccesso di liquidi nel corpo, diluendo gli elettroliti nel sangue.
Limiti di consumo consigliati
Per sfruttare i suoi benefici senza incorrere in rischi, è consigliato limitare il consumo a due tazze al giorno, equivalenti a circa 300 grammi. Questo permette di godere dei suoi nutrienti senza esagerare.
Salute
La congestione e il bagno dopo i pasti tra miti e realtà
Nonostante le preoccupazioni diffuse, non esistono prove scientifiche concrete che il bagno subito dopo aver mangiato porti sicuramente a congestione e annegamento.

Prima di tuffarsi, è bene aspettare che la digestione sia terminata: da una a tre ore a seconda della digeribilità di ciò che abbiamo mangiato e, soprattutto, in base a quanto è fredda l’acqua. Anche se non ci sono rilevazioni scientifiche definitive che colleghino il bagno a stomaco pieno all’annegamento, molti esperti suggeriscono prudenza e uso del buon senso, poiché il rischio di congestione esiste e le conseguenze potrebbero essere serie.
Che cos’è la congestione
La congestione è un blocco dei processi digestivi che si verifica quando il corpo viene esposto a un improvviso abbassamento della temperatura. Dopo aver mangiato, l’apparato gastrointestinale opera per assorbire le sostanze nutritive provenienti dai cibi ingeriti, richiamando sangue da altre parti del corpo, il che significa che in altre regioni potrebbe arrivarne meno. Un brusco salto di temperatura, come si verifica tuffandosi in acqua fredda o bevendo una bevanda ghiacciata, può interferire con questo processo e alterare la circolazione del sangue.
Ma come avviene la congestione?
Quando si verifica un abbassamento improvviso della temperatura, il corpo cerca di mantenere la temperatura corporea costante richiamando sangue al cervello. Questo può interrompere il processo digestivo e provocare disturbi circolatori, crampi addominali, nausea, vomito e, nei casi più gravi, perdita di coscienza, con il rischio di annegamento conseguente.
La mancanza di evidenze scientifiche non neutralizzano gli azzardi
Nonostante le preoccupazioni diffuse, non esistono prove scientifiche concrete che il bagno subito dopo aver mangiato porti sicuramente a congestione e annegamento. L’ International Life Saving Federation ha dichiarato infondata la raccomandazione di evitare il bagno dopo i pasti. Tuttavia, è sempre bene essere prudenti.
Il consiglio dei consigli è il buon senso
L’indicazione di base è l’attesa della fine della digestione, da una a tre ore. Tuttavia, usare il buon senso è essenziale. Se soffriamo tanto il caldo e abbiamo spesso voglia di bagnarci quando siamo al mare o in piscina, meglio evitare piatti troppo ricchi e conditi, preferendo invece piccole porzioni di piatti leggeri che danno energia senza impegnare troppo l’apparato digerente. In questo modo, si può ridurre il rischio di congestione e godersi il bagno in sicurezza.
Alcune regole basilari da seguire
Controllare la temperatura dell’acqua.
Prima di tuffarsi, verificare quanto è fredda l’acqua. Un graduale acclimatamento aiuta a evitare sbalzi termici bruschi.
Alimentazione leggera.
Preferire cibi facilmente digeribili e in porzioni moderate, soprattutto se si prevede di fare il bagno a breve.
Attesa consigliata.
Se possibile, attendere almeno un’ora dopo un pasto leggero e fino a tre ore dopo un pasto abbondante prima di fare il bagno.
Ascoltare sempre il proprio corpo
Prestare attenzione ai segnali del corpo. Se si avvertono segni di disagio, come crampi addominali o nausea, evitare di entrare in acqua.
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