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Moda e modi

Milano Beauty Week: si celebra il mondo della cosmesi, tra eventi, arte e consapevolezza ambientale

La Milano Beauty Week si conferma un appuntamento irrinunciabile per scoprire le ultime novità del mondo della bellezza, tra innovazione, cultura e sostenibilità. Un’occasione per vivere la città sotto una luce diversa, esplorando i mille volti di un settore che è molto più di un semplice culto dell’estetica, ma un vero e proprio viaggio nella cura di sé e nel benessere.

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    La Milano Beauty Week torna con un programma fitto di eventi, pronto a raccontare il mondo della bellezza attraverso quattro temi guida: innovazione, inclusione, emozione e sostenibilità. Tra le novità di questa edizione, il progetto “Never Ending Beauty”, che permette di scambiare cosmetici vuoti e non più utilizzabili con nuovi prodotti a marchio Milano Beauty Week. Un’iniziativa pensata per sensibilizzare i consumatori sull’importanza del riciclo e dell’economia circolare nel settore cosmetico.

    Il Beauty Village è il cuore pulsante della manifestazione, ospitato nello storico Palazzo Giureconsulti e nel suggestivo Palazzo Castiglioni, gioiello del Liberty italiano. Qui, i visitatori possono partecipare a laboratori olfattivi e di make-up, esplorare viaggi sensoriali tra le essenze dei profumi e assistere a incontri con esperti che sveleranno il legame tra bellezza e salute.

    Un altro appuntamento imperdibile è la proiezione del film premio Oscar Mediterraneo di Gabriele Salvatores, arricchita dall’esperienza sensoriale dell’odorama: un kit speciale di 25 odori accompagnerà le scene più iconiche della pellicola, offrendo un’esperienza multisensoriale unica. E non mancheranno attività pensate per i più piccoli, come laboratori olfattivi dedicati, per avvicinare anche i bambini al mondo dei profumi in modo divertente e creativo.

    Bellezza e solidarietà: Beauty Gives Back

    Anche quest’anno, la Milano Beauty Week si fa portavoce di importanti iniziative charity. Durante la manifestazione, il progetto Beauty Gives Back raccoglierà fondi a favore de La forza e il sorriso Onlus, associazione che offre supporto alle donne in trattamento oncologico. Un modo per unire bellezza e solidarietà, dimostrando come la cura di sé possa diventare un gesto di forza e rinascita.

    La biblioteca della bellezza: un viaggio culturale tra libri e volumi

    Per chi desidera esplorare la bellezza attraverso la lente della letteratura, la Biblioteca della Bellezza sarà una tappa obbligata. Creata in collaborazione con la casa editrice La nave di Teseo, questa raccolta di 50 volumi offre uno sguardo approfondito e multidisciplinare sul concetto di bellezza, dalla storia dell’arte alla filosofia, dalla moda alla cosmesi.

    Un evento diffuso nel cuore di Milano

    Le iniziative della Milano Beauty Week non si limitano agli spazi chiusi. I Beauty Cube, installazioni temporanee, saranno presenti in varie zone della città, mentre i quattro Beauty Tram viaggeranno per le vie di Milano, offrendo ai passeggeri momenti di bellezza in movimento. Un’esperienza che trasformerà il paesaggio urbano in un vero e proprio percorso alla scoperta dell’estetica e della cura di sé.

    Un inizio con i riflettori puntati sull’eccellenza italiana

    L’evento ha preso ufficialmente il via il 25 settembre con il convegno “Verso nuovi orizzonti: il futuro dell’industria cosmetica in Italia e in Lombardia”, organizzato dalla Sezione Cosmetica di Assolombarda e Cosmetica Italia. La giornataè stata dedicata all’approfondimento dell’industria cosmetica italiana, con focus sul distretto di Lodi, vero fiore all’occhiello del settore.

    Un finale tra profumi e musica

    A chiudere la settimana della bellezza, il 29 settembre, sarà la cerimonia di premiazione del Premio Accademia del Profumo 2024, che si terrà al Ridotto Toscanini del Teatro alla Scala. Un evento esclusivo, che celebrerà le eccellenze della profumeria italiana, seguito da un concerto dell’Orchestra e dei Solisti dell’Accademia Teatro alla Scala, per un gran finale all’insegna dell’arte e dell’eleganza.

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      “Depression Hair”, la tendenza dei capelli spettinati che divide il web

      Nata come gesto di libertà dai canoni estetici, la tendenza dei “capelli da depressione” solleva critiche per l’uso superficiale di un termine legato a un disturbo serio come la depressione

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      Depression Hair

        Capelli spettinati, ciocche ribelli e un’aria “appena alzati dal letto”: ciò che un tempo veniva considerato un segno di trascuratezza è oggi una dichiarazione di stile. La nuova tendenza, ribattezzata sui social “depression hair”, nasce come reazione al culto della perfezione e alla pressione estetica imposta da social e passerelle. Tuttavia, dietro un’apparente leggerezza, il nome scelto per questo trend ha acceso un acceso dibattito.

        Dalla fretta del mattino alle passerelle

        Tutto parte da un look volutamente imperfetto: capelli che sembrano non aver visto una spazzola, riga disordinata, ciocche che cadono dove vogliono. Le modelle lo portano con naturalezza — Gigi Hadid e altre “it-girl” ne sono state tra le prime sostenitrici — durante le sfilate di marchi come Miu Miu e Balenciaga, dove la spontaneità è diventata sinonimo di autenticità.

        L’effetto è quello del classico bad hair day trasformato in scelta estetica: un modo per dire addio alle pieghe perfette e celebrare la libertà di non dover apparire sempre impeccabili. In un mondo dove la cura dell’immagine è spesso sinonimo di controllo e rigidità, questo look volutamente spettinato è stato accolto come una piccola ribellione quotidiana.

        Una moda che normalizza l’imperfezione

        Il successo del “depression hair” è legato anche al suo messaggio: normalizzare il disordine. Per molte persone, abbandonare la spazzola significa scrollarsi di dosso la pressione sociale di essere sempre perfette. In questo senso, l’acconciatura disordinata diventa un simbolo di autenticità e di accettazione di sé, quasi una risposta estetica al perfezionismo digitale che domina Instagram e TikTok.

        Tuttavia, la scelta del nome — “depression hair” — non è passata inosservata. Se da un lato l’intento era quello di ironizzare sul look trascurato, dall’altro ha finito per toccare un tema delicato: la depressione, una malattia che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità colpisce più di 300 milioni di persone nel mondo.

        Quando la moda banalizza la sofferenza

        Molti esperti di salute mentale hanno sottolineato come associare la parola “depressione” a un trend estetico rischi di banalizzare una condizione psicologica complessa. Per chi vive realmente con questo disturbo, trascurarsi non è una scelta di stile ma una conseguenza della malattia: mancanza di energie, apatia, perdita di interesse per la cura personale.

        In questo senso, vedere la propria esperienza trasformata in un “look di tendenza” può risultare doloroso. “Usare il termine depressione per indicare un’acconciatura significa ridurre la sofferenza a un gesto frivolo”, hanno commentato diversi psicologi sui social. “La depressione non è una moda e non può essere rappresentata da una piega spettinata.”

        Dietro la naturalezza, una regia perfetta

        C’è poi un’altra contraddizione: i capelli “spettinati” delle passerelle non sono affatto casuali. Dietro quel disordine studiato c’è il lavoro preciso di hair stylist e make-up artist, che impiegano prodotti e tecniche per ottenere un effetto volutamente naturale. Quello che sembra un segno di trascuratezza è, in realtà, il risultato di una messa in scena accurata.

        È una contraddizione che riflette il paradosso della moda contemporanea: celebrare la spontaneità, ma solo se perfettamente costruita.

        Una riflessione necessaria

        Il dibattito intorno al “depression hair” ci ricorda quanto il linguaggio e le immagini della moda possano influenzare il modo in cui la società percepisce temi sensibili. La libertà di mostrarsi autentici è un valore positivo, ma quando una tendenza prende in prestito termini legati a disturbi mentali, è importante fermarsi a riflettere.

        Normalizzare l’imperfezione è un obiettivo nobile, ma farlo senza consapevolezza rischia di travisare esperienze di dolore reale. Perché, come ricordano gli esperti, la depressione non è uno stile di vita, ma una malattia che merita rispetto e ascolto.

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          Sciarpe protagoniste dell’autunno: tra cashmere, maxi forme e colori naturali tornano i must-have del guardaroba caldo

          Dalle maxi stole alle versioni leggere in lana o cashmere, le sciarpe di stagione uniscono praticità e fascino. Ecco come sceglierle, abbinarle e indossarle con personalità.

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            Con l’arrivo del freddo, la sciarpa diventa l’accessorio più desiderato del guardaroba autunnale. È un capo che cambia subito l’aspetto di un outfit, capace di passare dal look cittadino a quello più sofisticato con un solo gesto. Quest’anno domina la parola “comfort”: morbidezza, calore e texture naturali sono le parole chiave. Le passerelle hanno decretato il ritorno delle maxi sciarpe, veri mantelli urbani da portare sulle spalle come stole o da annodare con leggerezza per un effetto casual.

            Lana, cashmere e colori della terra

            Le tendenze autunnali puntano su materiali pregiati e palette naturali. La lana vergine resta un classico, mentre il cashmere conquista per leggerezza e raffinatezza. Accanto ai toni neutri — beige, cammello, grigio perla — fanno capolino i colori caldi del foliage: ruggine, ocra, bordeaux, verde bosco. Perfette con cappotti oversize o giacche sartoriali, le sciarpe diventano il tocco finale per bilanciare volumi e armonizzare il look. Per chi ama osare, tornano anche le fantasie check e i motivi geometrici d’ispirazione vintage.

            Come indossarle (con stile)

            L’arte di portare la sciarpa sta tutta nel nodo. Annodata al collo in modo morbido per un effetto parigino, avvolta più volte per un look urban, o lasciata cadere libera su un cappotto per un’eleganza rilassata: ogni gesto racconta qualcosa di chi la indossa. Gli stilisti consigliano di abbinarla ai guanti o al cappello, giocando su contrasti di materiali. Ma la regola più importante resta una: deve far sentire bene, avvolgere come un abbraccio. Perché la moda d’autunno non è solo estetica — è un modo di stare al caldo con stile.

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              Manga Mania: il taglio Hime che trasforma il tuo look con un tocco giapponese

              Geometrico e iconico, il taglio Hime è l’ultimo must-have per chi cerca un hairlook unico, con lunghezze perfette per sperimentare colori audaci e scalature nette. Adatto a diverse forme del viso, questo stile è dedicato a chi ama l’estetica dei manga e vuole osare con personalità.

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                Il mondo dei manga e degli anime giapponesi continua a influenzare la moda e le tendenze globali, e il taglio Hime ne è un perfetto esempio. Questo stile di capelli, che significa letteralmente “principessa”, affonda le sue radici nell’antica tradizione giapponese e oggi si impone come trend tra i giovani di tutto il mondo. Se prima l’estetica nipponica era riservata ai fan del cosplay e agli eventi speciali, oggi spopola sui social con oltre 90 milioni di post su TikTok, rendendo l’Hime un taglio irresistibile.

                Un taglio regale: l’origine storica dell’Hime

                L’Hime haircut non è solo un look moderno: la sua storia risale al periodo Heian (794-1185 d.C.), quando le donne dell’aristocrazia giapponese lo adottavano per distinguersi dalle classi inferiori. Con il passare dei secoli, lo stile è rimasto iconico e negli anni ’70 è diventato popolare grazie all’esplosione della cultura pop e dei manga. Le eroine di queste storie, spesso principesse o ragazze fuori dal comune, indossavano questo taglio come segno distintivo, rendendolo un simbolo di indipendenza e forza.

                Come realizzare il taglio Hime: guida e consigli

                L’Hime haircut si distingue per le sue linee nette e geometriche, che richiedono precisione e cura nella realizzazione. Ecco le caratteristiche principali e come ricrearlo, anche a casa:

                • Frangia: La frangia è uno degli elementi distintivi. Può essere cortissima o all’altezza delle sopracciglia, ma sempre piena e geometrica. Può essere abbinata a curtain bangs che arrivano fino a metà guancia o leggermente sotto l’orecchio.
                • Lunghezze laterali: Queste sezioni vengono tagliate orizzontalmente, creando un effetto simmetrico che enfatizza la struttura del viso. Le lunghezze laterali sono solitamente pari o leggermente scalate.
                • Chioma lunga e sleek: La chioma deve essere lunga e liscia, ma può essere adattata anche a lunghezze medie, fino alle spalle o poco sotto. Lo styling ideale è sleek, ovvero super liscio, per mantenere la pulizia delle linee geometriche. Tuttavia, si possono aggiungere leggere ondulazioni per personalizzare il look senza tradire lo stile originario.

                A chi sta bene l’Hime Haircut?

                L’Hime haircut è un taglio versatile e si adatta a diverse forme del viso, bilanciando i lineamenti e creando armonia. Ecco alcune indicazioni su come sfruttarlo al meglio:

                • Visi rotondi o a cuore: Le lunghezze laterali aiutano a snellire i volti rotondi, aggiungendo verticalità e rendendo l’insieme più equilibrato. La frangia corta o media, se tagliata con precisione, riproporziona le dimensioni e armonizza i tratti.
                • Visi ovali o allungati: Per chi ha un viso ovale, l’Hime haircut enfatizza le proporzioni naturali, aggiungendo un tocco di originalità. Sui visi allungati, la frangia spezza la verticalità e ammorbidisce i tratti, mentre le lunghezze scalate laterali riequilibrano eventuali asimmetrie.
                • Lineamenti marcati: Anche chi ha lineamenti forti o un naso pronunciato può beneficiare del taglio Hime, che con le sue geometrie nette e le lunghezze proporzionate aiuta a “diluire” e riequilibrare i tratti del viso.

                Lo styling dell’Hime: il colore fa la differenza

                L’Hime haircut può diventare ancora più espressivo con il giusto colore. I manga, infatti, hanno reso iconiche combinazioni di tonalità estreme e fantasiose. Ecco alcune idee per chi vuole osare:

                • Color block: Scegli un colore pieno e deciso come il nero corvino, il blu notte o il biondo platino. Queste tonalità evidenziano la struttura del taglio, mettendo in risalto le linee nette e la pulizia delle geometrie.
                • Tinte pastello: Se vuoi dare un tocco più audace, opta per colori pastello come rosa, lilla, verde menta o azzurro. I colori chiari su lunghezze scure o viceversa creano un effetto contrastante che richiama l’estetica dei manga.
                • Sfumature e balayage: Per un look più sofisticato, puoi sperimentare sfumature leggere o un balayage che si integra con le lunghezze laterali e la frangia, aggiungendo profondità e movimento al taglio.

                Le varianti moderne dell’Hime: dall’estremo al quotidiano

                Il taglio Hime è adatto a chi ama sperimentare e vuole un look che vada oltre le tendenze tradizionali. Ma ci sono anche versioni più soft per chi desidera mantenere uno stile ispirato ai manga senza esagerare:

                • Hime medio: Per chi non vuole osare con lunghezze estreme, l’Hime medio mantiene le caratteristiche principali, ma su un taglio che arriva poco sotto le spalle. Meno impegnativo, ma comunque d’impatto.
                • Hime soft con frangia lunga: In questo caso, la frangia viene portata lunga e aperta, creando un effetto curtain bangs, più dolce e romantico, ma sempre con un accenno alla struttura classica del taglio.
                • Hime con styling mosso: Per un tocco più moderno e meno rigoroso, lo styling mosso è un’ottima variante. Le lunghezze laterali rimangono definite, ma il movimento dona un aspetto più casual, adatto a chi vuole portare il taglio anche nella vita di tutti i giorni.

                L’Hime haircut è una scelta di stile che non passa inosservata, perfetta per chi ama l’estetica nipponica e vuole un look distintivo e versatile, capace di adattarsi a diverse personalità e occasioni.

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