Cronaca
Che fai questa estate, viaggi? Allora non devi perdere queste mostre
L’estate 2024 offre una straordinaria opportunità per immergersi nella cultura e nell’arte, con una vasta selezione di mostre che si tengono in tutto il mondo.

Questa imminente estate del 2024 dal punto di vista artistico offre una lunga serie di occasioni per lustrarsi gli occhi e respirare n po’ di cultura artistica e non solo. Si prevede davvero una estate eccitante per gli appassionati d’arte in tutto il mondo, con una varietà di mostre uniche che si terranno in diverse città. Ecco una selezione delle principali mostre da non perdere, complete di date di inizio e fine.
Mostre a Parigi, Francia
“Monet: L’Ultimo Viaggio” – Musée d’Orsay
Date: 15 giugno – 15 settembre 2024.
Questa mostra davvero imperdibile presenta opere tardive di Claude Monet, realizzate durante i suoi viaggi in Normandia e in altre regioni della Francia. Un’occasione unica per scoprire il lavoro dell’artista durante gli ultimi anni della sua vita.
“Brancusi – L’art ne fait que commencer” – Centre Pompidou
Date: 27 marzo – 1° luglio 2024.
La mostra riunisce quasi 200 sculture, fotografie, disegni, film e documenti d’archivio, molti dei quali esposti per la prima volta e del tutto inediti.
New York City, USA
“Andy Warhol: Pop Icon” – The Museum of Modern Art (MoMA)
Date: 1 giugno – 30 agosto 2024.
Il MoMA celebra il lavoro di Andy Warhol, uno dei più influenti artisti del XX secolo, con una mostra che esplora il suo impatto sulla cultura pop e la sua continua rilevanza nel mondo contemporaneo.
“Van Gogh e Giappone” – The Metropolitan Museum of Art
Date: 15 luglio – 15 ottobre 2024.
Questa mostra analizza l’influenza della cultura giapponese sull’opera di Vincent van Gogh, esaminando come l’artista olandese abbia integrato elementi giapponesi nella sua pittura, dalle stampe ukiyo-e alle pratiche artistiche tradizionali.
Londra, Regno Unito
“Yoko Ono-Music of the mind“, Tate Modern
Date: 15 febbraio – 1 settembre 2024.
La mostra esplora alcune delle opere d’arte e performance più discusse di Ono, da Cut Piece (1964), in cui le persone erano invitate a tagliarle i vestiti, al film vietato Film No.4 (Bottoms) (1966-67), che diede avvio a una ‘petizione per la pace.
“The Last Caravaggio” – National Gallery
Date: 18 aprile – 21 luglio 2024.
La mostra presenterà l’ultimo dipinto di Caravaggio, che non si vedeva nel Regno Unito da quasi 20 anni. ‘Il Martirio di Sant’Orsola’, 1610, generosamente prestato dalla Collezione Intesa Sanpaolo (Gallerie d’Italia – Napoli) sarà esposto insieme a un’altra opera tarda dell’artista italiano proveniente dalla Collezione della Galleria Nazionale, Salomè riceve la Testa di Giovanni Battista , intorno al 1609–10.
Southampton
“Banksy: Beyond the Streets” – Southampton Arts Center
Date: 11 maggio – 20 luglio 2024.
La Southampton Arts Cente presenta una mostra dedicata a Banksy, l’enigmatico artista urbano noto per le sue opere provocatorie e politicamente cariche. Questa esposizione esplora il suo impatto sulla cultura contemporanea e la sua rilevanza artistica.
Madrid, Spagna
“Dalí: Sogni e Deliri” – Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía
Date: 15 giugno – 15 settembre 2024
Questa mostra offre uno sguardo approfondito sull’opera di Salvador Dalí, esplorando il suo mondo surreale e le sue influenze artistiche e culturali.
“Art and Social Change in Spain (1885-1910)” – Museo del Prado
Date: 21 maggio – 22 settembre 2024.
La mostra offre un’opportunità unica, mai vista prima in Spagna, per conoscere meglio il movimento della pittura verso temi sociali finora in gran parte assente o rappresentato raramente in una mostra al Prado.
Tokyo, Giappone
“Louise Bourgeois: I have been to hell and back. And let me tell you, it was wonderful” – Mori Art Museum
Date: 25 settembre – 19 gennaio 2025.
Il sottotitolo della mostra, “Sono stato all’inferno e ritorno. E lascia che te lo dica, è stato meraviglioso“, è tratto da un’opera in tessuto tarda in cui Bourgeois ricamava queste parole su un fazzoletto. Allude alle fluttuazioni e al carattere ambivalente delle sue emozioni, oltre ad alludere al suo senso dell’umorismo nero. Bourgeois si considerava una sopravvissuta.
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Italia
Targa polacca per risparmiare sull’RC. Conviene? Un escamotage a rischio
Boom di targhe polacche su motorini e auto: servono ad aggirare le assicurazioni. Una scelta molto rischiosa.

Sono sempre di più i veicoli che circolano con targa polacca: un trucco per abbattere i costi dell’assicurazione, ma che può avere conseguenze inaspettate.
Il fenomeno dell’utilizzo delle targhe polacche per motorini e auto in Italia è diventato sempre più diffuso. In particolare in città come Napoli e in genere al Sud Italia. Delle 53 mila targhe straniere in Italia ben 35 mila, infatti, sono solo a Napoli. Una tendenza che è alimentata dai costi elevati delle assicurazioni. Del resto Napoli, dopo Prato è la città dove l’assicurazione Rc auto è la più costosa. Un esempio? L’Rc di un motorino nel capoluogo campano annualmente può superare i 1.500 euro annui di spesa. Con l’utilizzo di una targa straniera il costo si può ridurre fino a un quinto.
Come si fa in pratica
Il trucco consiste nel registrare il proprio veicolo come esportato in Polonia attraverso una procedura che coinvolge la radiazione del veicolo in Italia e la successiva immatricolazione in Polonia. Una volta ottenuta la nuova immatricolazione, il proprietario stipula un contratto di noleggio con una società intestataria polacca, consentendo di pagare tariffe assicurative significativamente inferiori rispetto a quelle italiane. Un giochino semplice semplice. Si pagano circa 600-800 euro il primo anno che diventano 300-350 euro per gli anni successivi. La pratica è consentita dalle normative italiane, come Giuseppe Guarino, Segretario Nazionale Studi di Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica). “Le agenzie di pratiche auto applicano le norme che consentono queste procedure“.
Risparmio ma con quali rischi?
Questa pratica comporta serie conseguenze. In caso di incidente, la nuova compagnia assicurativa polacca potrebbe non pagare o farlo con ritardi significativi. Inoltre, il proprietario perde il controllo diretto del veicolo, non potendo più venderlo o disporne liberamente. Se la società intestataria del veicolo fallisse, tutti i veicoli registrati con essa verrebbero confiscati, causando ulteriori complicazioni per gli ex proprietari. Insomma è necessario valutare molto bene se conviene risparmiare ma rischiare complicazioni anche penali oltre che amministrative.
Italia tra i paesi più cari
Questa pratica evidenzia un problema più ampio: i costi elevati delle assicurazioni in Italia. L’IVASS ha rilevato che gli italiani pagano il 27% in più rispetto alla media europea per assicurare i propri veicoli, con un aumento dei prezzi superiore all’inflazione negli ultimi anni. Questo fenomeno potrebbe essere un catalizzatore per l’aumento degli evasori assicurativi, con milioni di veicoli che circolano senza l’assicurazione obbligatoria. Nel nostro Paese, infatti, per assicurare un veicolo si paga il 27% in più rispetto alla media degli altri Paesi europei e nell’ultimo anno i prezzi sono saliti del 7,5%, un valore maggiore dell’inflazione.
Italia
Villa Certosa, la reggia da mezzo miliardo che fa gola agli sceicchi: tra leggende, trattative e voci mai sopite
Stimata tra i 300 e i 500 milioni, Villa Certosa non è solo una villa: è un simbolo del potere berlusconiano. Secondo La Nuova Sardegna c’è un interessamento concreto da parte di un facoltoso arabo, ma il closing resta lontano.

Ogni estate, insieme alle cronache mondane della Costa Smeralda, riaffiora anche il tormentone di Villa Certosa. È il destino delle residenze diventate leggenda: non sono solo case, ma scenografie di un’epoca. La maxi-dimora sarda di Silvio Berlusconi, affacciata sul golfo di Porto Rotondo, torna oggi al centro dei riflettori con un nuovo, presunto corteggiatore: un magnate arabo pronto a farsi avanti con un’offerta da capogiro.
Le cifre ballano tra i 300 e i 500 milioni di euro, a seconda delle stime. Una valutazione che fa tremare i polsi anche agli sceicchi abituati a palazzi dorati. Secondo La Nuova Sardegna, l’interessamento c’è, ma da qui a parlare di vendita conclusa il passo è lungo: il famigerato “closing” resta ancora appeso, mentre per ora a circolare sono solo rumors e mezze conferme.
Ma cosa rende Villa Certosa così contesa? I numeri aiutano a capirlo: 4.500 metri quadrati di superficie abitabile, 126 stanze, un parco di 120 ettari, porticcioli privati, piscine, grotte artificiali e persino un anfiteatro. Una “città nella città”, costruita per incarnare non solo il lusso, ma anche il gusto teatrale e scenografico del Cavaliere.
In quelle sale hanno passeggiato e stretto mani George W. Bush, Tony Blair e Vladimir Putin. È qui che il Cavaliere riceveva capi di Stato e attori, amici e avversari politici, in un mix di mondanità e diplomazia che nessun’altra villa italiana ha mai saputo replicare. Non a caso qualcuno l’ha definita “la reggia del berlusconismo”, l’ottava meraviglia di un’epoca in cui politica e spettacolo erano due facce della stessa medaglia.
Non è la prima volta che si rincorrono voci di vendita. Dopo la scomparsa del fondatore di Forza Italia, sono circolati nomi illustri: dal sultano del Brunei al colosso alberghiero Four Seasons, che però si è affrettato a smentire. Stavolta l’attenzione sarebbe di un facoltoso arabo di cui non trapela l’identità, ma che basta a far ripartire le chiacchiere da Porto Rotondo a Milano.
Vendere Villa Certosa non significherebbe solo monetizzare un patrimonio immobiliare, ma consegnare a un nuovo proprietario un pezzo della storia recente d’Italia. Per la famiglia Berlusconi sarebbe un passaggio simbolico enorme, quasi la chiusura definitiva di un capitolo che ha segnato decenni di cronaca politica e mondana.
Per ora, però, restano solo le indiscrezioni. E la domanda che aleggia tra i frequentatori della Costa Smeralda: Villa Certosa diventerà l’ennesimo trofeo nelle mani di un magnate straniero, o continuerà a resistere come monumento intoccabile al mito del Cavaliere?
Politica
Dalla Grecia dei Pink Floyd alla Puglia dei trulli: le lunghe vacanze extralusso di Giorgia Meloni (con Giambruno a sorpresa)
La premier ha scelto un’estate a tappe: dieci giorni a Lindos, ospite in una villa di charme con vista sull’Egeo, poi la Valle d’Itria con figlia, sorella e l’ex Giambruno. Tra piscine segrete, trulli di lusso e notti al “Sanctuary”, le ferie blindate della leader finiscono inevitabilmente nel mirino del gossip.

Una fuga tra mare e gossip, con il Mediterraneo come sfondo. Giorgia Meloni ha scelto di spezzare l’estate tra Grecia e Puglia, alternando la riservatezza delle ville con vista sull’Egeo alla mondanità della Valle d’Itria. Prima tappa: Lindos, sull’isola di Rodi, luogo che negli anni Settanta conquistò David Gilmour dei Pink Floyd. Proprio lì, dove il chitarrista compose alcune delle sue pagine più note, la premier si è concessa dieci giorni di relax lontano dai riflettori italiani.
A rivelarlo, a vacanza conclusa, è stato Manos Nikolidakis, manager delle Lindos & Pefkos Hill Villas: «Abbiamo avuto l’onore e il piacere di accogliere il Primo Ministro italiano, in assoluta riservatezza», ha dichiarato con orgoglio. In effetti, la visita è filata liscia, con passeggiate discrete e un soggiorno blindato tra natura, mare e tramonti greci.
Ma le vacanze non si sono fermate lì. Dopo il passaggio a Washington per l’incontro con Trump e i leader europei, Meloni ha cambiato scenario: destinazione Locorotondo, cuore verde della Valle d’Itria. Qui, insieme alla figlia Ginevra e alla sorella Arianna, ha ritrovato anche Andrea Giambruno, l’ex compagno. Una presenza che ha subito acceso i riflettori del gossip: archiviata la separazione burrascosa, i due sembrano ora vivere un armistizio familiare in nome della figlia.
Il gruppo si è sistemato al Leonardo Trulli Resort, struttura esclusiva immersa tra ulivi e muretti a secco. Non un semplice hotel: 14 alloggi di charme, ville private, arredi raffinati e persino una piscina scavata in una vecchia cantina, già diventata virale sui social. Qui la premier si è concessa giorni di privacy, alternati a serate pubbliche. Come la cena al “Sanctuary” di Fasano, locale a metà tra ristorante e discoteca, dove la premier si è lasciata andare a chiacchiere e brindisi con musica techno di sottofondo.
E così, mentre la politica resta sospesa e il Paese si divide tra chi critica e chi applaude, l’estate di Giorgia Meloni si trasforma in un romanzo balneare: tra ville da sogno, trulli di lusso, ex fidanzati riciclati come compagni di vacanza e una Puglia che l’accoglie tra curiosità e malizia.
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