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Italia

Il Demonio ama i posti dove si esercita il potere!

Parla l’esorcista: «La vera possessione diabolica è molto rara. I segnali sono chiari: una persona fa cose che da sola non potrebbe fare, o parla lingue che non conosce. E l’avversione al sacro»

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    L’esistenza del male, incarnato nella figura del diavolo, è un tema che non solo anima le credenze popolari, ma che ha anche trovato spazio all’interno della Chiesa stessa. Don Gabriele Amorth, rinomato esorcista, lamentava la scarsa fede di molti nel clero riguardo al demonio, citando addirittura il generale dei gesuiti che lo considerava una mera “realtà simbolica”. Tuttavia, per molti laici, l’esistenza del male non è una semplice questione di fede, ma una realtà palpabile, vissuta sulla propria pelle.

    L’Associazione Internazionale degli Esorcisti (Aie), riconosciuta dal 2014, conta circa 900 membri nel mondo, di cui 240 in Italia. Quest’organizzazione offre formazione costante e supporto per coloro che si trovano ad affrontare casi di possessione o influenze demoniache. Secondo don Macor, esorcista attivo a Milano, la presenza del male non è confinata solo a certe regioni, ma può manifestarsi anche in contesti urbani, come dimostrato dai casi di satanismo riscontrati nella città meneghina.

    Spesso il diavolo si nasconde verso attività legate al benessere

    Le attività legate al satanismo e all’occulto spesso si celano dietro movimenti olistici, promuovendo il benessere ma nascondendo un’agenda più oscura. Dalla pratica dello yoga alle meditazioni trascendentali, si può giungere alla negazione di Gesù e dei sacramenti, con conseguenze spirituali nefaste. Don Macor, insieme a un team di psicologi e psichiatri, analizza attentamente i casi più gravi, rifiutando di praticare esorcismi a distanza per evitare reazioni violente da parte dei posseduti.

    Milano è poi particolarmente nel mirino perché Satana ama i posti dove si esercita il potere, dove si può corrompere l’animo umano con la promessa di essere al primo posto, dove l’egoismo è di casa.

    In un mondo dove il male può manifestarsi in modi subdoli e insospettabili, la presenza degli esorcisti diventa cruciale per proteggere la fede e combattere le forze oscure che minacciano l’animo umano. Con un approccio attento e professionale, essi si impegnano a liberare gli individui dall’influenza malefica, offrendo una speranza di redenzione e guarigione spirituale. La loro opera non si limita a un mero confronto tra il bene e il male, ma rappresenta una difesa costante della luce contro le tenebre, un’opera di amore e compassione per coloro che si trovano in balia delle forze demoniache.

    Due stanzette in via Broletto

    Nelle due stanzette di via Broletto si susseguono racconti avvincenti di esorcismi, episodi che possono durare da pochi incontri fino a diversi mesi. Si narra di una donna devota che, delusa dall’inesaudita richiesta di una grazia, si abbandona all’odio per il sacro, riversando le proprie urla di rabbia sulla tomba di un santo, profanando le reliquie con sputi, e cercando disperatamente potenti preghiere di liberazione.

    Altri racconti narrano di una donna che, durante l’esorcismo, si contorce come un serpente; di una giovane universitaria che, dopo una notte di Halloween trascorsa in modo sconcertante, sviluppa un irrefrenabile desiderio di suicidio; o ancora di un ragazzo di quattordici anni che cade nelle grinfie di un gruppo di satanisti, avvertendo poi un’insolita minaccia nei confronti del sacerdote che lo assiste.

    E poi c’è il caso di un uomo che, durante l’esorcismo, tenta di aggredire fisicamente don Gianfranco, ma ogni volta si ferma a distanza, incapace di avvicinarsi e toccare il sacerdote. Tuttavia, don Gianfranco non si lascia intimidire, consapevole della sua autorizzazione ecclesiastica e della protezione divina che lo avvolge.

    Anche in ambito legale, a Milano nel 2017, una causa di divorzio ha attirato l’attenzione per un caso insolito: testimoni hanno raccontato di una donna esile capace di sollevare pesanti panche, portando il giudice a concludere che vi fosse una “forza particolare” al di là della realtà naturale, ammettendo così l’esistenza di una realtà superiore all’uomo.

    Don Gianfranco, con attenzione, evita di semplificare il fenomeno, sottolineando che non tutto è attribuibile al demonio. Spesso, superstizioni come fatture, maledizioni e riti possono confondersi con manifestazioni diaboliche, mentre in realtà derivano da credenze superficiali.

    Tuttavia, il maligno ha molteplici modi di agire: dalle tentazioni quotidiane che sfruttano le nostre fragilità, alle vessazioni notturne che causano oppressione e dolori fisici inspiegabili, fino alle ossessioni che inducono al disprezzo di sé e alla tentazione del suicidio. Infine, le possessioni, sebbene rare, rappresentano l’estrema manifestazione del male.

      Cronaca

      RC auto aumenti a gogò

      L’andamento dei premi RC auto in Italia mostra una tendenza generale all’aumento, con variazioni significative tra le diverse regioni. Tuttavia, segnali recenti indicano una possibile inversione di tendenza con un lieve calo nei premi su base semestrale. Gli automobilisti dovranno monitorare attentamente questi trend per gestire al meglio i costi assicurativi.

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      aumenti per l'RC auto in tutta Italia

        Aumenti in tutte le regioni si stanno registrando per i rinnovi delle assicurazioni RC auto.
        Secondo molti osservatori e Assicurazione.it, i premi medi per assicurare un’auto in Italia sono aumentati dell’8,1% su base annua, arrivando a una media di 602,37 euro a giugno 2024. Questo rappresenta un incremento di circa 45 euro rispetto a giugno 2023. Tuttavia, negli ultimi sei mesi si osserva un’inversione di tendenza con una riduzione dei premi dell’1,7% a livello nazionale.

        Aumenti costanti in tutte le regioni

        L’aumento dei premi non è stato uniforme in tutta Italia. Le regioni che hanno registrato i maggiori rincari sono: Lazio: +12,6%, seguito dalla Liguria: +11,9%, quindi il Trentino-Alto Adige: +11,2%, la Puglia: +10,6%, Lombardia e Toscana: +10% Dall’altro lato, alcune regioni hanno contenuto i rincari che comunque ci sono stati. Per esempio si va dalla Basilicata: +0,2% (praticamente stabile rispetto allo scorso anno), alle Marche: +1,4%, Calabria: +3,3%, Friuli-Venezia Giulia: +3,7%

        I valori assoluti di alcuni premi

        Analizzando i premi medi in valore assoluto, la situazione varia notevolmente tra regione e regione. La Campania è la regione con il costo più elevato per assicurare un’auto, con una media di 1.055,80 euro, il 75% in più rispetto alla media nazionale. Segue la Puglia dove si sborsano mediamente 683,31 euro. Quindi il Lazio con 645,27 euro. Tra le regioni dove assicurare un’auto costa meno si annoverano il Friuli-Venezia Giulia: 396,84 euro, la Lombardia con 477,55 euro. Segue il Trentino-Alto Adige con 478,43 euro.

        Ci aspetta un futuro più stabile

        Andrea Ghizzoni, del sito di comparazioni economiche Facile.it, sottolinea che, nonostante l’incertezza economica, si prevedono segnali positivi legati al rallentamento dell’inflazione e alla stabilizzazione dei tassi di sinistrosità. Questo potrebbe portare a una progressiva stabilizzazione dei premi RC auto.

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          Cronaca

          Vitalizi e pensioni costano più degli stipendi dei parlamentari

          Nonostante gli sforzi per ridurre i costi della politica, il peso delle pensioni e dei vitalizi continua a crescere, evidenziando la necessità di ulteriori riforme strutturali per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale del Parlamento italiano. Questo trend pone l’accento sull’importanza di un approccio più rigoroso e trasparente nella gestione delle risorse pubbliche, per evitare che i risparmi iniziali vengano vanificati da spese non previste.

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            Negli ultimi anni, il Parlamento italiano ha visto una sorprendente inversione di tendenza. La spesa per pensioni e vitalizi degli ex parlamentari ha superato quella per gli stipendi dei membri in carica. Questo fenomeno è emerso nonostante la riduzione del numero di deputati e senatori e le riforme attuate per ridurre i costi della politica.

            L’aumento delle spese pensionistiche

            L’abolizione dei vitalizi per i parlamentari eletti dopo il 2012 e l’introduzione del sistema contributivo non sono bastati a frenare l’aumento delle spese pensionistiche. Infatti, mentre la spesa per gli stipendi dei parlamentari in carica è diminuita a seguito della riduzione dei seggi, le richieste di pensione da parte degli ex parlamentari sono aumentate, facendo lievitare i costi.

            Le cifre del 2024

            La previsione di spesa per gli stipendi dei senatori è di circa 50 milioni di euro, mentre quella per le pensioni degli ex senatori e i loro familiari è di 64 milioni di euro.
            La spesa prevista per gli stipendi dei deputati in carica è di 89 milioni di euro, mentre quella per le pensioni e i vitalizi degli ex deputati è di 148 milioni di euro.

            I tagli e le riforme

            Le riforme del 2012 e i tagli del 2018 ai super assegni dei vitalizi ante 2012, promossi dai 5 Stelle, sono stati parzialmente efficaci. Tuttavia, il Senato ha recentemente annullato questi tagli, restituendo i soldi agli ex senatori, mentre la Camera ha confermato le riduzioni in una versione attenuata, che consente ancora una discreta flessibilità nell’aumentare gli assegni in casi particolari.

            La situazione attuale

            L’aumento delle spese pensionistiche è dovuto anche alla diminuzione del numero di parlamentari, che ha comportato un aumento delle richieste di pensione da parte degli ex membri. Ad esempio, alla Camera, la spesa per le pensioni nel 2019 era di 134 milioni di euro, mentre nel 2024 è salita a 148 milioni di euro. Al Senato, la spesa è passata da 45 milioni di euro nel 2019 a 64 milioni di euro nel 2024.

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              Italia

              Toti si dimette dalla carica di Presidente della Regione Liguria

              Giovanni Toti ha ufficializzato le sue dimissioni definitive. Un capitolo importante nella politica ligure e nazionale si chiude, lasciando un’ombra sulla carriera di un uomo che ha cercato di rinnovare il panorama politico del centro-destra italiano.

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                Giovanni Toti ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente della Regione Liguria. L’annuncio definitivo è arrivato oggi dopo che il politico è stato coinvolto in una maxi inchiesta della procura di Genova che lo ha visto accusato di corruzione e agli arresti domiciliari dal 7 maggio.

                La carriera politica e il movimento “Cambiamo!”

                Toti ha ricoperto il ruolo di Presidente della Regione Liguria dal 2015, puntando sul rilancio economico e infrastrutturale della regione, con particolare attenzione alla gestione delle emergenze e alla sanità. Nel 2019 ha fondato il movimento politico “Cambiamo!” con l’obiettivo di rinnovare il centro-destra italiano.

                Le dimissioni e l’inchiesta per corruzione

                Le dimissioni sono state comunicate tramite una lettera inviata al suo legale, Stefano Savi. Nella lettera, Toti ha espresso la difficoltà di continuare a servire efficacemente la Regione sotto il peso delle accuse e ha criticato i toni ironici utilizzati dai magistrati del Tribunale del Riesame che hanno confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari.

                Un percorso iniziato nel giornalismo

                Giovanni Toti, laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Milano, ha iniziato la sua carriera come giornalista, lavorando per diverse testate. Il suo percorso nel mondo dei media è stato segnato da una rapida ascesa che lo ha portato a dirigere “Studio Aperto” nel 2010. La sua vicinanza a Silvio Berlusconi ha segnato il passaggio alla politica, aderendo a Forza Italia, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, fino a diventare consigliere politico dello stesso Berlusconi.

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