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San Siro sold out: il popolo di Vasco è.. “Senza Parole”

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    Primo di una serie di concerti che vedranno in azione l’inossidabile rocker di Zocca a Milano, ieri sera abbiamo assistito ad un vero e proprio trionfo. Sia personale, per un cantautore che alle soglie dei 70 si dimostra ancora un ragazzino dal punto di vista dello spirito e della tenuta di palco… ed anche del cosiddetto “Vasco pensiero”. I suoi fan hanno cominciato a presidiare San Siro dal pomeriggio di giovedì sul tardo pomeriggio, attrezzandosi – come si può vedere dalle foto – con tende per trascorrere la notte.

    Photo credit: Lorenzo Merletti

    Photo credit: Lorenzo Merletti

    Un riconoscimento dalle mani del Primo Cittadino

    Qualche giorno fa il Sindaco di Milano Beppe Sala gli aveva consegnato la “Pergamena della Città” per “il suo stretto legame con la città, a partire dal primo dei suoi oltre trenta concerti a Milano. E anche per i meriti artistici che lo hanno visto protagonista per più di 50 anni di musica e di emozioni”. Dichiarando in quella occasione: “È uno degli uomini più importanti della storia contemporanea di Milano, più dei sindaci. Ti devo ringraziare a nome di tutti i milanesi perché hai dato tanto a Milano, alla musica e al mio amato San Siro”.

    Sono milanese anch’io

    Il Komandante, travolto da una dichiarazione d’amore così precisa, aveva in quella occasione replicato: “Sono io che ringrazio tutti per questo riconoscimento che mi onora moltissimo, Milano è stata la prima città che mia ha capito e apprezzato artisticamente. La prima volta che ci sono arrivato da Modena mi sembrava New York. Questa città l’ho vissuta pienamente, in tutti i sensi, e ci ho trovato l’anima gemella, mi sono sposato con una milanese, anche se poi l’ho portata a Bologna, quindi come quelli che sposano un’americana e diventano americani io sono diventato milanese”.

    Milano ha risposto in maniera strabordante, anche se Bibione non era stata da meno…

    Balletto delle reciproche carinerie a parte… quello che rimane di straordinariamente vero è il legame con la metropoli lombarda, come il concerto di ieri sera ha ampiamente dimostrato. Già durante la data zero del 2 giugno presso lo Stadio Comunale di Bibione (VE), avevamo avuto la conferma dell’ottimo stato di forma del rocker di Zocca. Qui di seguito l’intero show del 2 giugno!

    Anche la prima data dei concerti milanesi, che andranno avanti fino al prossimo 20 giugno, ha confermato al 100% le premesse! Il tempio del calcio meneghino, alla fine di questa serie di show, avrà contabilizzato 420 mila fan, tutti per il Blasco. Con l’altro record, per il cantautore, di aver suonato per 36 volte in questo luogo. Che nel tempo è stato teatro di eventi storici, come il primo concerto italiano di Bruce Springsteen (1985), quello di Bob Marley (1980) e di Bob Dylan (1984).

    Il primo dei magnifici sette

    L’anticipato “concerto rock senza sconti per nessuno” si è svolto secondo le premesse, con un inizio al fulmicotone: “Blasco Rossi”, “Asilo republic” e “Gli spari sopra”, canzoni più che mai attuali. La dedica alla premier Meloni è precisa: “E allora vedrete con la polizia che la situazione ritornerà, come prima, più di prima – canta Vasco – Giorgia! T’amerò (yeah), Giorgia t’amerò”, prima di rivolgersi al pubblico: “Siamo sempre qui, lucidi e vivi finalmente a Milano! Noi siamo qui questa sera per fare rock – arringa – è lo spettacolo più potente dell’universo, è il primo dei magnifici sette: sette volte sette San Siro”. Una scaletta “un pò più incazzata, più dura perché questo è un periodo molto complicato e molto difficile. Siamo tutti preoccupati. Speriamo vada bene”. Se i tempi sono duri, anche lo show è “duro e puro, senza sconti per nessuno. Senza sfumature di grigio. Solo bianco e nero”.

    L’inizio del concerto di ieri sera a MILANO

    Musica come benedizione

    “La musica – aveva spiegato lui appena prima dello show – è una benedizione, qualcosa che unisce, una sostanza spirituale che può solo unire, portare gioia e amore in questo momento storico particolarmente duro”.

      Italia

      Quelle strane occasioni: le telefonatine tra Fedez e il capo ultrà rossonero

      Spunta una lunga conversazione tra il leader della curva Sud milanista e il rapper, contenuta negli atti depositati dell’inchiesta milanese denominata “Doppia curva” che, il 30 settembre scorso, ha portato a 19 arresti.

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        “Se vuoi prendiamo gli artisti”, proponeva il capo ultrà milanista Luca Lucci, attualmente in carcere, parlando con Fedez. E il rapper rispondeva: “Eh dai va bene, io ci sono frate (…) è una guerra, un libero mercato (…) io so già più o meno quelli scontenti, da portar via”. Questi alcuni dei passaggi di una lunga conversazione – frutto di un’intercettazione – tra il leader della curva Sud e l’artista ex della Ferragni. inserita negli atti depositati dell’inchiesta milanese “Doppia curva”.

        Ora Lucci è in carcere

        Il Lucci è stato arrestato con l’accusa di associazione per delinquere insieme ad altri personaggi della curva rossonera. Tra i quali spicca – guarda caso – il bodyguard di Fedez, Christian Rosiello. Per quanto riguarda il musicista, del quale nel frattempo sono emerse altre conversazioni, va detto che non risulta indagato in quest’indagine. Ma solo in quella sull’episodio della rissa e del presunto pestaggio ai danni del personal trainer Cristiano Iovino.

        La condivisione di un’attività di gestione per gli artisti

        In una telefonata datata 21 gennaio 2024 – come spiegano gli investigatori della Squadra mobile milanese in un’informativa di oltre mille pagine che ripercorre tutti i capitoli dell’inchiesta, Lucci parla con Fedez di tutti i “dettagli della sua nuova attività volta alla gestione degli artisti, anche questa con un probabile futuro in complicità con lo stesso interlocutore”. Che poi sarebbe Fedez…

        Minacce pesanti

        “Sto iniziando a fare le serate di Dj set (…) sto facendo un’azienda (…) vendo l’artista, basta”. E Fedez che replica: “Basta che non figuri tu nella società”. Lucci: “Figuro io (…) a me che caz**o me ne frega”. In altri momenti della conversazione Fedez si lamenta che in molti “mi danno dell’infame”, citando personaggi dell’ambito artistico-musicale e di cui dice: “li ho minacciati più volte di pestarli (…) ma quando ero molto giovane testa calda”.

        Le ambizioni milionarie del rapper

        Continuando sul medesimo argomento: “Ho beccato Sfera (il trapper, ndr) e gli ho detto ‘Sfera, mi dici qual è il problema?'”. Nella conversazione, vengono pronunciati i nomi di una serie di altri cantanti e Fedez indica pure ulteriori, ambiziosi sviluppi della sua “società (…) me la valutano tra i 70 e i 90 milioni di euro”. Puntando in alto, per ottenere “150 milioni di euro per fare acquisizioni (…) io mi prendo il mercato”. Si parla quindi del settore degli eventi e dei concerti, per il quale Fedez sembra puntare alla ricerca di “un fondo”, per raggiungere “degli aumenti di capitale altissimi”, sostenendo di essere in contatto “con fondi di Billion“.

        Attività potenziali su Puglia, Calabria e Sicilia

        Mostrando di essere allineati sulle future strategie Lucci spiega che “Noi siamo in grado di organizzare delle serate di booking sulla Puglia, Calabria e sulla Sicilia”, assicurando il suo appoggio riguardo al progetto di creare un’azienda per la gestione degli artisti. Sviscerando il progetto di gestione artisti, Lucci dice: “Non ho problemi con nessuno (…) anche se ho precedenti però mi fa piacere”. E Fedez lo rassicura, chiosando la questione con una frase bonaria, che rappresenta il tenore della loro relazione: “Perché sei un patatone, pensano che sei un criminale, in realtà sei più intelligente”. Quasi amici? No, parrebbe davvero di più.

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          Cronaca

          Allarme esame della patente: meno di un guidatore su quattro passerebbe la teoria!

          La simulazione condotta da AutoScout24 ed Egaf Edizioni su un campione di automobilisti italiani ha evidenziato alcuni dati interessanti riguardanti il superamento dell’esame teorico della patente di guida

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            La simulazione condotta da AutoScout24 ed Egaf Edizioni su un campione di automobilisti italiani ha evidenziato alcuni dati interessanti riguardanti il superamento dell’esame teorico della patente di guida.

            Tutti bocciati o quasi

            I risultati della simulazione sono drammatici. Solo il 22,3% dei partecipanti ha commesso al massimo 2 errori su 20 domande, mentre la media complessiva di risposte sbagliate si è attestata a 5 su 20, corrispondente a un quarto del totale. Le percentuali di successo variano tra regione e regione. Il Molise registra solo il 6,9% di ammessi. Al primo posto il Lazio con il 31,7%. L’Emilia-Romagna si posiziona al secondo posto con il 28%.
            Più in generale il tasso di promozione dell’esame teorico vero e proprio, come riporta il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel 2023, è stato del 60,1%, in calo rispetto al 70,2% del 2020.

            Patente a rischio

            Gli argomenti che tendono a creare più difficoltà tra i candidati includono le spie dell’auto, la segnaletica stradale, le fermate dei mezzi pubblici, gli incroci e le rotonde. Per questo la ricerca sottolinea l’importanza di mantenere aggiornate le conoscenze sul codice della strada anche dopo aver conseguito la patente, dato il costante cambiamento delle normative negli anni.
            Questi dati mettono in luce l’importanza della preparazione costante e dell’aggiornamento sulle norme della circolazione stradale per garantire una guida sicura e responsabile.
            È vero altresì che i quiz ministeriali per la patente B coprono una vasta gamma di argomenti, ben 25, che spaziano dalle regole della segnaletica stradale ai comportamenti da tenere in varie situazioni durante la guida.

            Cosa tenere a mente quando ci si prepara per l’esame

            È fondamentale essere preparati su tutti gli argomenti trattati nei quiz ministeriali, che includono segnaletica stradale, norme di precedenza, modalità di sorpasso, distanza di sicurezza e molto altro. Alcune domande possono contenere divieti assoluti o avverbi di tempo come “sempre” o “mai”, che possono confondere se non letti attentamente. Anche le negazioni possono essere ingannevoli se non si presta sufficiente attenzione.

            Tranelli e interpretazioni errate

            Le precedenze negli incroci complessi, le norme sulla sosta e fermata, il comportamento dopo un incidente e in caso di veicolo in avaria sono tra gli argomenti che richiedono particolare attenzione, poiché sono frequentemente oggetto di domande.
            È importante infine dedicare del tempo alla revisione di tutte le normative riguardanti le patenti, le assicurazioni e le sanzioni, anche se possono sembrare complicati. Una conoscenza solida di queste materie può fare la differenza durante l’esame. Prepararsi diligentemente su tutti questi aspetti può aumentare notevolmente le probabilità di superare con successo l’esame teorico della patente di guida.

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              Italia

              Fedez nel mirino, salta l’interrogatorio. Cosa bolle in pentola per il rapper nell’inchiesta sugli ultras?

              Gli inquirenti avrebbero dovuto ascoltare il rapper Fedez nell’ambito dell’inchiesta “Doppia curva” che coinvolgono gli ultrà di Milan e Inter, ma l’interrogatorio è stato rimandato.

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                Fedez era stato convocato dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta “Doppia curva“, che riguarda gli ultras di Milan e Inter, ma l’interrogatorio non ha avuto luogo. Dopo un confronto tra magistrati e i legali del rapper, l’incontro è stato rinviato a data da destinarsi. Non è chiaro se l’interrogatorio verrà riprogrammato.

                Il rapper è coinvolto come indagato in un procedimento legato a una rissa avvenuta ad aprile al The Club, una discoteca di Milano, che ha portato al pestaggio di Cristiano Iovino. Si ipotizza che membri della curva sud milanista, vicini a Fedez, possano essere coinvolti.

                L’inchiesta procede spedita. Fedez sta a guardare

                L’indagine esplora i legami tra il mondo ultras e alcune figure pubbliche, analizzando possibili reti di protezione e favori reciproci. Il coinvolgimento di Fedez aggiunge complessità a una vicenda già intricata, incentrata anche sul controllo del territorio da parte degli ultras. Il caso Iovino ha attirato l’attenzione per la sua violenza e per le implicazioni relative alle dinamiche criminali. Fedez avrebbe dovuto essere ascoltato perché indagato nel procedimento connesso sulla rissa e sul successivo pestaggio, a cui avrebbe preso parte, tra gli altri, Christian Rosiello, bodyguard del cantante e ultrà del Milan finito in carcere, assieme ad Islam Hagag, anche lui amico di Fedez. Anche Luca Lucci, capo ultrà della Sud milanista, oggi in carcere e più volte intercettato, come emerge dagli atti, dovrebbe essere sentito dagli inquirenti.

                Cosa sappiamo finora dell’indagine in corso

                L’interrogatorio era previsto per sabato scorso, ma è stato annullato a causa di ulteriori esigenze investigative, concordate verbalmente tra i PM e i legali di Fedez. Il rapper non ha ricevuto un invito formale a comparire. Gli avvocati di Fedez, Andrea Pietrolucci e Gabriele Minniti, hanno precisato che non c’è stata alcuna convocazione ufficiale in merito all’indagine sugli ultras di Milan e Inter. In questa fase, non è chiaro se ci sarà un nuovo interrogatorio.

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