Cronaca
Oro: è febbre alta in tutto il mondo
Investire in oro può essere una mossa strategica per diversificare il portafoglio e proteggersi contro l’incertezza dei mercati, ma è fondamentale essere consapevoli dei rischi e dei costi associati.

L’oro sta vivendo un’annata straordinaria, con le quotazioni che hanno raggiunto livelli record, superando i 2.475 dollari l’oncia. Questo rialzo è alimentato dalle aspettative di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, oltre che dall’accumulo di riserve auree da parte delle banche centrali, nonostante una recente pausa da parte della Banca centrale cinese. L’oro, tradizionalmente visto come un bene rifugio, sta beneficiando anche della domanda in arrivo dall’Asia.
Cosa spinge le sue quotazioni?
Diversi sono i fattori che contribuiscono a questo aumento delle quotazioni dell’oro. Le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed rendono l’oro più attraente, poiché il metallo non paga cedole o dividendi e diventa più conveniente detenere in un contesto di tassi bassi.
Inoltre molte banche centrali stanno accumulando oro per diversificare le loro riserve, con un trend che, esclusa la pausa della Cina, sembra destinato a continuare. E infine la domanda di oro proveniente dall’Asia continua a essere forte, contribuendo a sostenere i prezzi.
Oro fisico o finanziario?
Ci sono due tipi di disponibilità: oro finanziario e oro fisico, reale. La finanza ha un impatto significativo sul breve termine, con movimenti rapidi dei prezzi dovuti a operazioni speculative su futures e altri strumenti derivati. I fondamentali dell’oro fisico si riflettono, invece, più lentamente sui prezzi, ma rimangono cruciali nel lungo termine. Nel breve termine, il trend positivo potrebbe continuare, a meno che le banche centrali non deludano le aspettative sui tagli dei tassi. Nel medio-lungo termine, se le banche centrali continueranno ad acquistare oro, le prospettive rimangono favorevoli.
E con l’argento come andiamo?
L’argento ha registrato un rialzo ancora maggiore rispetto all’oro, con un aumento di oltre il 30% da inizio anno, spinto dalla domanda industriale, in particolare dai settori green come il fotovoltaico e le auto elettriche.
Voglio investire. Come devo fare?
Per quanto riguarda il lingotto reale o le monete, è preferibile acquistarli da rivenditori autorizzati per minimizzare i costi commissionali. È un’opzione da considerare in un’ottica di medio-lungo termine. In questo caso i costi di acquisto sono elevati soprattutto per le piccole taglie. Altra cosa per quello finanziario, ovvero acquisti e vendite di fondi o strumenti finanziari che includono anche la quotazione dell’oro per accrescere o decrescere il loro valore. In questo caso è meglio utilizzare strumenti come futures, CFD o ETF per ridurre i costi di acquisto e sfruttare la leva finanziaria, con la consapevolezza che questa amplifica sia i guadagni che le perdite.
Quali sono i rischi da considerare
Anche se oggi la tendenza è in rialzo bisogna sempre valutare il rischio di prezzo. E’ sempre possibile imbattersi in una inversione di tendenza o correzioni temporanee. L’apprezzamento del dollaro può influenzare negativamente le performance in valuta locale.
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Cose dell'altro mondo
Dalla kiss-cam al tribunale: Kristin Cabot divorzia dopo lo scandalo Coldplay, l’ex moglie di Andrew: «A lui interessano solo i soldi»
Lo scandalo è esploso in mondovisione: la telecamera li ha sorpresi abbracciati e Chris Martin li ha scherzosamente smascherati dal palco. Poi le dimissioni di lui, il divorzio di lei e le parole velenose dell’ex moglie di Cabot: «Se l’è cercata, non è certo il marito ideale».

Una storia da rotocalco internazionale che parte da un concerto e finisce in tribunale. Kristin Cabot, 52 anni, ha depositato istanza di divorzio dal marito Andrew Cabot, facoltoso erede di Boston del gruppo Privateer, colosso del rum, meno di un mese dopo lo scandalo esploso al Gillette Stadium durante lo show dei Coldplay.
Il 16 luglio, la famigerata kiss-cam ha inquadrato lei e Andy Byron, allora Ceo della big tech Astronomer, in atteggiamenti fin troppo complici. Sul palco, Chris Martin ha sorriso e commentato: «O hanno una relazione… o sono molto timidi». Una battuta che, nel giro di poche ore, ha incendiato i social e scoperchiato un caso globale. I due hanno provato a schermarsi, ma era troppo tardi: le immagini hanno fatto il giro del mondo, costringendo Byron a lasciare l’azienda dopo una sospensione e travolgendo la vita privata della Cabot.
Secondo i documenti consultati dal Daily Mail, il 13 agosto la donna ha chiesto ufficialmente la separazione presso il tribunale di Portsmouth, nel New Hampshire. Un passaggio che suggella la crisi di una coppia che solo cinque mesi prima aveva acquistato una villa da oltre due milioni di dollari sulla costa atlantica, segno di un legame che sembrava ancora solido.
Ma a far rumore non è solo la rottura: ci sono anche le parole dell’ex moglie di Andrew Cabot, Julia, che non ha risparmiato veleno. «Non è esattamente il marito ideale, e lei non è la moglie dei sogni. Ma lui se l’è cercata», ha detto. «Dopo il caso della kiss-cam ho ricevuto messaggi con una sola parola: karma. È come dire che quello che semini, raccogli. A lui interessano solo i soldi».
Al momento del “tradimento in diretta”, Andrew si trovava in Giappone per lavoro. È stato al ritorno che ha scoperto tutto. Secondo alcune fonti, la coppia era già in crisi da mesi, ma il crollo è stato inevitabile dopo l’esplosione mediatica. Adesso i due dovranno affrontare non solo il divorzio, ma anche la battaglia legale per la lussuosa casa acquistata di recente.
Da un palco rock a un’aula di tribunale, la parabola di Kristin e Andrew Cabot si consuma sotto gli occhi del mondo. Una storia in cui la musica è stata solo la scintilla: il resto lo hanno fatto orgoglio, denaro e un matrimonio ormai in fiamme.
Cronaca
Amanda Knox, dall’inferno giudiziario al palco comico: «Tra carcere e serie tv, la maternità è stata la fase più dura»
Sul palco del Tacoma Comedy Club, nello Stato di Washington, Amanda Knox ha trasformato il dramma della sua vicenda giudiziaria in materiale da stand-up. Dal ricordo delle sbarre di Perugia alle notti insonni da madre, fino al gioco della figlia che imita la prigionia: «La vita sembra scritta da un commediografo pazzo».

Amanda Knox, 38 anni, è tornata sotto i riflettori, ma non più come protagonista di un processo che ha tenuto il mondo col fiato sospeso. Questa volta è stata lei a scegliere la scena: il palco di un comedy club nello Stato di Washington, a due passi da casa sua, dove ha portato in scena uno spettacolo che mescola ironia e traumi, ricordi dolorosi e battute che strappano risate liberatorie.
La ragazza di Seattle diventata il volto di uno dei casi giudiziari più seguiti di sempre ha deciso di raccontare la sua vita in tre atti. Il primo, i quattro anni trascorsi nel carcere di Perugia, tra accuse, processi e titoli di giornale. Il secondo, quelli passati a collaborare con Hulu per la serie The Twisted Tale of Amanda Knox, che ha provato a ricostruire la sua vicenda mediatica e giudiziaria. E il terzo, forse il più complicato: la maternità. «Di tutte queste fasi – ha detto sul palco – quella da madre è la più difficile».
Con tono autoironico, Knox non ha esitato a scherzare anche sul processo per l’omicidio di Meredith Kercher, la coinquilina britannica uccisa a Perugia nel 2007. All’epoca lei era una studentessa in scambio, appena arrivata in Italia, e dopo una settimana di relazione con Raffaele Sollecito si ritrovò in carcere. Quattro anni dietro le sbarre, poi la definitiva assoluzione nel 2015. Oggi quelle ombre diventano materiale per gag, pur restando un peso che non si cancella.
La parte più applaudita dello show è arrivata con il racconto della figlia. La bambina ha inventato un gioco chiamato “La mamma va in Italia”: si aggrappa alle sbarre del parco giochi e grida «Fatemi uscire!». Knox sorride amaro e commenta: «La mia vita continua a trasformarsi in una commedia scritta dalle circostanze».
Dal buio delle celle umbre alla leggerezza di un palco da cabaret, Amanda Knox cerca così una nuova identità: non più simbolo di un processo infinito, ma narratrice del proprio destino. Stavolta con il microfono in mano e il pubblico dalla sua parte.
Italia
Carlo Acutis: i due miracoli che hanno spalancato le porte degli altari al santio dei “millennial”
Il primo “santo della generazione Z” è stato proclamato ufficialmente ieri da Papa Leo XIV; i miracoli riconosciuti – la guarigione completa di un bambino con una rara malformazione pancreatica e il recupero improvviso di una studentessa in condizioni critiche – hanno scosso il mondo cattolico e reso Carlo Acutis un simbolo universale di fede e modernità.

La canonizzazione di Carlo Acutis è avvenuta ieri a Roma, in una piazza San Pietro gremita di fedeli. Per la Chiesa cattolica, il giovane morto nel 2006 a soli 15 anni è ora ufficialmente santo. Per molti, però, lo era già da tempo: un ragazzo “normale”, amante della tecnologia, che ha saputo trasformare internet in strumento di evangelizzazione.
Il percorso verso gli altari è stato segnato da due miracoli. Il primo, avvenuto in Brasile, riguarda un bambino di sei anni affetto da una malformazione congenita del pancreas. Era destinato a un intervento chirurgico complesso, viveva tra vomiti e deperimento, ma tutto cambiò il giorno in cui toccò una reliquia del giovane Carlo. Da quel momento smise di stare male: gli esami clinici confermarono che la malformazione era scomparsa e il pancreas tornato normale. Una guarigione definita “istantanea, completa e duratura”.
Il secondo miracolo è legato a una studentessa costaricana in Italia, vittima di un gravissimo trauma cranico. Le speranze di salvezza erano minime, ma la madre, invocando Carlo e recandosi sulla sua tomba ad Assisi, raccontò di aver ottenuto una svolta. La ragazza, inspiegabilmente, migliorò fino a una ripresa considerata inspiegabile dalla medicina.
La cerimonia di canonizzazione ha sancito il riconoscimento ufficiale di queste vicende da parte della Chiesa. Papa Leo XIV, parlando dal sagrato di San Pietro, ha ricordato come la fede di Carlo fosse radicata nell’Eucaristia e alimentata da una visione limpida: “La mia autostrada per il cielo”, amava ripetere.
Oggi Carlo Acutis viene indicato come un simbolo di speranza per le nuove generazioni: un ragazzo della porta accanto, capace di unire rosario e videogiochi, spiritualità e web. È anche per questo che i media lo chiamano già “il santo dei millennials”.
La canonizzazione segna un passaggio storico: non solo per la rapidità con cui è arrivata, ma perché incarna l’idea di una santità vicina alla vita quotidiana, meno distante e più accessibile. Carlo diventa così un riferimento per un’intera generazione che, pur immersa nella tecnologia, cerca ancora risposte nel mistero della fede.
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