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Storie vere

“Non voglio andare in paradiso oggi”: la drammatica supplica di una bambina al padre armato

Il rapimento, le minacce e lo scontro armato: un caso sconvolgente che ha lasciato una bambina salva ma profondamente segnata. La famiglia chiede aiuto per affrontare il trauma.

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    Una storia da brividi che avrebbe potuto concludersi in tragedia, ma che, pur con un epilogo drammatico, ha permesso di salvare la vita di una bambina innocente. Oaklynn Alexander, 7 anni, è sopravvissuta al rapimento e alle minacce di morte del padre non affidatario, Charles Ryan Alexander, 43 anni, grazie all’intervento tempestivo della polizia.

    L’incubo è iniziato l’11 novembre nella contea di Jefferson, in Ohio orientale, quando Charles ha rapito Oaklynn dalla casa della nonna, dove viveva con la madre. L’uomo, armato e in fuga, ha contattato i servizi di emergenza, esprimendo il suo desiderio di parlare con la madre della bambina. «Voglio parlare con sua madre. Se stai ascoltando, Ashley, avresti dovuto chiamarmi», ha dichiarato durante una conversazione registrata.

    Il contenuto dell’audio, diffuso dalla polizia, rivela anche la drammatica supplica di Oaklynn: «Non voglio andare in paradiso oggi», ha implorato la bambina, terrorizzata dalla minaccia del padre. L’uomo ha risposto con una giustificazione che ha gelato gli agenti: «Nemmeno io volevo che succedesse. Volevo solo parlare con tua madre».

    Le forze dell’ordine, intervenute rapidamente, hanno messo in atto una manovra per sgonfiare le ruote della vettura in fuga. Il confronto si è concluso con uno scontro a fuoco durante il quale Charles Ryan Alexander è rimasto ucciso. Oaklynn, miracolosamente illesa, è stata riconsegnata sana e salva alla sua famiglia, ma ha assistito all’uccisione del padre, un evento che segnerà profondamente la sua vita.

    Un portavoce della polizia ha descritto l’intervento come «necessario per salvare una vita». L’audio dell’operatore del 911 evidenzia il tentativo di evitare il peggio: «So che non volevi fare del male a tua figlia e non volevi che andasse così. Non facciamo nulla che non possiamo annullare». Tuttavia, le circostanze hanno portato a un epilogo drammatico.

    Oaklynn è ora affidata alla madre e alla famiglia, che dovranno affrontare un lungo percorso di supporto psicologico per superare questo momento traumatico. Nel frattempo, un amico di famiglia ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe per garantire il sostegno necessario alla bambina e consentire alla madre di prendersi una pausa dal lavoro per occuparsi di lei.

    Questa vicenda sconvolgente è un promemoria del potenziale devastante dei conflitti familiari irrisolti, in cui il dolore e la disperazione possono trasformarsi in tragedie. La piccola Oaklynn è salva, ma l’impatto emotivo di questa esperienza richiederà un lungo processo di guarigione.

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      Storie vere

      Se a truffare i parrocchiani fosse stato il prete? La storia con la perpetua, i soldi spariti e le accuse infamanti. Cosa è successo in sacrestia?

      Si è scoperto che l’ex parroco di Pinerolo avrebbe approfittato della fiducia di anziani e malati per appropriarsi di ingenti somme di denaro.

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        Don Paolo Bianciotto, ottantunenne ex parroco della chiesa di Madonna di Fatima a Pinerolo, è finito sotto processo con l’accusa di aver truffato e derubato i suoi parrocchiani. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe approfittato della fiducia di coppie di anziani e persone con disabilità per svuotare i loro conti correnti. Con la scusa di volerli aiutare nella gestione dei loro conti correnti, poco per volta sottraeva delle belle cifre.

        Ma don Bianciotto cosa mi combina…?

        Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato che don Bianciotto avrebbe sottratto circa 185mila euro a una donna e a una coppia di fedeli, convincendoli a firmare deleghe per la gestione dei loro conti. Ma non basta. Avrebbe, inoltre, utilizzato le loro carte di credito e i bancomat per effettuare prelievi e acquisti personali. E pensava di farla franca…

        Una relazione con la perpetua a cui erano stati destinati 800mila euro

        Una parte consistente del denaro sottratto, circa 800mila euro, sarebbe stata destinata alla perpetua, con cui l’ex parroco aveva una relazione. I due avrebbero acquistato insieme immobili, auto e attività commerciali. L’inchiesta delle Fiamme Gialle si è concentrata anche sugli investimenti di don Bianciotto, fatti insieme ad un altro sacerdote, di un albergo a Bordighera, in Liguria, rivenduto ottenendo 400mila euro a testa. Una cifra con cui l’ex parroco della Madonna di Fatima avrebbe finanziato la cooperativa che gestiva fino al 2010 la Casa Alpina di Pragelato, nell’area metropolitana di Torino. L’accusa contestata a don Bianciotto è grave e comprende reati come circonvenzione di incapace e appropriazione indebita. L’uomo è anche accusato di aver sottratto fondi dalle casse della parrocchia e dall’associazione Nuova Scuola Mauriziana. Il processo iniziato a Torino vuole far luce su fatti avvenuti tra il 2018 e il 2021.

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          Storie vere

          Abbiamo lasciato tutto e ci siamo trasferiti in Thailandia

          La storia di una coppia olandese che ora gestisce un resort sulla spiaggia. Una scelta di vita coraggiosa tra sfide e soddisfazioni che coinvolge anche molti italiani.

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            La Thailandia non era una destinazione sconosciuta per Johan e Sabine Bogaerts. Più volte avevano trascorso lì vacanze indimenticabili, ma la decisione di cambiare radicalmente vita è arrivata durante la pandemia. Stanchi della routine quotidiana in Olanda, fatta di impegni serrati e poco tempo per la famiglia, i coniugi hanno scelto di licenziarsi, vendere casa e trasferirsi con i loro due figli nell’isola di Koh Lanta.

            I motivi del trasferimento? Dallo stress quotidiano ai costi

            La vita scorre molto velocemente e volevamo fare qualcos’altro prima che fosse troppo tardi, sia fisicamente che mentalmente“, ha raccontato Sabine, ex chef di 51 anni. Anche Johan, ex ingegnere di 54 anni, condivideva il desiderio di un’esistenza più gratificante e meno frenetica. La spinta decisiva è arrivata grazie ad alcuni annunci su Facebook che presentavano immobili in affitto in Thailandia. La coppia ha trovato una proprietà a soli 60 metri dalla spiaggia di Klong Khong, una popolare destinazione turistica, e ha deciso di affittarla per 20 anni, restaurandola e trasformandola in un resort.

            L’investimento complessivo è stato di circa 200mila euro, in gran parte finanziato dalla vendita della loro casa in Olanda. Sebbene la vita in Thailandia sia più economica, la coppia ha affrontato diverse sfide, come adattarsi a una nuova cultura, gestire la stagionalità del turismo e affrontare le difficoltà legate alla burocrazia locale. La gestione del resort segue il ritmo delle stagioni turistiche.L’alta stagione va da dicembre a marzo, quando il clima è più favorevole e le tariffe delle camere aumentano sensibilmente. Durante la bassa stagione, una stanza può costare circa 1.100 baht thailandesi (circa 30 euro). Mentre nei mesi di punta il prezzo sale fino a 2.600 baht (poco più di 70 euro). “Ora abbiamo una vita più lenta e decisamente più appagante”, concludono.

            Perchè la Thailandia piace così tanto anche agli italiani?

            L’Italia e la Thailandia sono separate fisicamente da oltre 11mila chilometri e svariate ore di volo; culturalmente da mentalità molto diverse. Tutto questo, però, non è sufficiente a renderle incompatibili. Anzi. Il Paese è una meta ambita per i suoi paesaggi e per il suo popolo, ma in parte perché il costo della vita inferiore a quello della maggior parte dei Paesi occidentali. Dall’affitto al trasporto quotidiano, passando per l’intrattenimento e le spese mediche, in Thailandia la spesa media è minore rispetto a quella di qualsiasi città occidentale, che sia Roma, Milano, Londra o Parigi.

            Ma come si fa a trasferirsi in Thailandia?

            Per prima cosa bisogna avere spirito di adattamento, tanta voglia di cambiare e una predisposizione alla spiritualità, al rispetto e alla gentilezza. Ma al di là del bagaglio emotivo bisogna decidere la meta. Dopotutto si tratta di una terra vastissima, che si estende per oltre 513 chilometri quadrati di superficie. Praticamente il doppio dell’Italia, e conta quasi 70 milioni di abitanti, quindi meglio restringere il campo. Chi sceglie Bangkok troverà moderni grattacieli e centri commerciali a fianco di mercatini tradizionali, palafitte traballanti sul Chao Phraya e templi antichi. Un contrasto affascinante, e proprio per questo è una città che offre tutto quello che si può desiderare, dai ristoranti gourmet con tre stelle Michelin ai locali tipici. Dai negozi di abbigliamento occidentali alle boutique thailandesi. Dal bar di quartiere al lounge bar con discoteca sulla terrazza di un grattacielo dalla vista mozzafiato.

            Phuket e la sua strepitosa natura

            La città è dotata di un aeroporto internazionale molto ben collegato con tutto il mondo, che permette di raggiungerla, anche dall’Italia, senza necessariamente dover fare scalo a Bangkok. La natura è strepitosa e ci sono chilometri e chilometri di spiagge bianche che si tuffano in un mare cristallino. Non esiste inquinamento perché nei paraggi non ci sono né industrie, né fabbriche, ma l’assenza di attività non significa mancanza di servizi o beni di prima necessità. Nell’area di Phuket vivono foreste vergini e luoghi in cui la vita scorre come cento anni fa, perché gli autoctoni hanno ancora quel sorriso e quella gentilezza dimenticate. Ma si può trovare di tutto. Dal corso di golf ai pezzi di ricambio per l’ultimo modello di estrattore a freddo per fare i succhi, oltre che un parrucchiere e una palestra!

            La meta dei nomadi digitali

            Un altro posto dove molti nomadi digitali hanno deciso di trasferirsi negli ultimi anni è Chiang Mai, una città tra le montagne della Thailandia settentrionale. Ha un clima più fresco di Phuket. Se siete amanti dei monti e meno del mare (a Chiang Mai è del tutto assente!) questo è sicuramente il posto più adatto a voi. Un tempo era una tranquilla cittadina religiosa, ma oggi è abbastanza grande e sviluppata per offrire diversi servizi e opportunità. La vita è più rilassata e lenta che a Bangkok. Grazie alla sua posizione permette un facile accesso a numerose avventure all’aria aperta. Per esempio? L’escursionismo su quella che è la montagna più alta della Thailandia (il Doi Inthanon, 2.565 metri), il rafting per i torrenti o l’arrampicata su roccia.

            Il mare più amato dagli stranieri di tuto il mondo

            Dopo Phuket, Hua Hin è il secondo paradiso thailandese sul mare più amato dagli stranieri. Situata a circa tre ore di auto da Bangkok, affacciata sul golfo del Siam, è stata una delle prime mete balneari, se non la prima, dei thai più abbienti degli anni Venti del secolo scorso. Per questo è ricca di resort e ville, e un’atmosfera molto positiva circonda le sue spiagge meravigliose, forse meno incontaminate di quelle di Phuket.

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              Storie vere

              L’eroe del volante: il tassista che ha sventato una truffa da manuale

              L’astuzia di un tassista sventa una truffa ai danni di un’anziana: recuperati gioielli e denaro per decine di migliaia di euro.

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                Mestre, una notte come tante. Giovanni Bortoletto, un tassista di 34 anni, era di turno davanti alla stazione. La sua routine, fatta di corse notturne e di incontri con persone di ogni tipo, stava per prendere una svolta inaspettata. Giovanni, con i suoi anni di esperienza come tassista notturno, ha sviluppato un sesto senso per le situazioni anomale. Quella sera, qualcosa non quadrava. La cliente, una donna giovane e straniera che dice di chiamarsi Rossi, gli aveva fornito un indirizzo preciso, ma il suo comportamento era tutt’altro che rassicurante. Non sembrava conoscere la zona, nonostante avesse un navigatore puntato sulla destinazione. E poi c’era quell’insistenza a tornare subito indietro, come se stesse cercando di guadagnare tempo. Un campanello d’allarme si accese nella mente del tassista.

                Una cliente troppo agitata…

                La donna, che parlava solo tedesco, ha chiesto a Bortoletto di portarla a un indirizzo preciso a Ceggia, mostrandolo sul telefono. Giunti a destinazione, però, la cliente ha mostrato incertezza, non riconoscendo la casa cercata. “Questo è stato il primo dettaglio che mi ha insospettito“, racconta il tassista. Dopo alcuni minuti di ricerca, la donna gli ha chiesto di fermarsi all’inizio di una stradina e di aspettarla lì. Tuttavia, l’attesa si è protratta più del previsto, spingendo Bortoletto a insospettirsi ulteriormente. Mentre cercava di capire cosa stesse accadendo, Bortolotto ha notato un’anziana signora visibilmente agitata, che scrutava la sua auto con apprensione. Avvicinandosi a lei, ha scoperto che stava aspettando la misteriosa “signora Rossi” per consegnarle oggetti di grande valore. “Ho capito subito che qualcosa non andava: la mia cliente non poteva chiamarsi Rossi ed era chiaro che stava cercando di ingannare la signora“, spiega Bortoletto.

                Un tassista degno del titolo di investigatore provetto

                Resosi conto della situazione, il tassista ha avvisato il fratello, chiedendogli di contattare i carabinieri. Intanto, la truffatrice è tornata in fretta e furia e ha chiesto di essere riportata alla stazione di Mestre. Durante il tragitto, Bortoletto ha mantenuto i contatti con le forze dell’ordine, che lo hanno istruito su come agire. Una volta giunti a Mestre, la donna ha tentato di sviare le attenzioni chiedendo di essere lasciata nei pressi del piazzale dei pullman, ma il tassista ha continuato a seguirla a distanza. Accortasi di essere pedinata, la truffatrice si è rifugiata all’interno di un hotel vicino alla stazione, dove è stata bloccata dai carabinieri.

                Un bottino di tutto rispetto per una truffatrice venuta da lontano…

                All’interno del suo zaino sono stati ritrovati decine di migliaia di euro in gioielli e circa 800 euro in contanti, tutto sottratto con l’inganno all’anziana signora. La donna era stata raggirata con la falsa notizia di un grave incidente stradale causato dalla figlia, che l’avrebbe portata in prigione se non avesse pagato una cospicua cauzione. Giovanni Bortoletto, con i suoi 13 anni di esperienza come tassista, racconta che situazioni strane sono all’ordine del giorno, specialmente nei turni notturni. “Ho visto di tutto, ma questa truffa mi ha colpito per la crudeltà con cui hanno approfittato della buona fede di una madre“, conclude.

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