Storie vere
Quando la realtà supera la fantasia: la moglie scopre una relazione tra il marito e la madre attraverso una chiavetta USB
Una donna ha scoperto che sua madre aveva una relazione con il marito, mettendo in ordine un armadio e scoprendo una chiavetta USB contenente immagini assai esplicite.
Non tutti i segreti restano tali per sempre, e a volte vengono a galla nei modi più imprevedibili. Una donna ha recentemente condiviso su Reddit un’esperienza che ha scosso la sua vita. Pulendo un vecchio armadio si è imbattuta in una chiavetta USB contenente oltre 50 foto esplicite del marito in compagnia di… sua madre! Un tradimento inaspettato e sconvolgente che sembra uscito direttamente dalla trama di una soap opera.
La scoperta: una chiavetta USB che nascondeva un segreto
Mentre riordinava casa, la donna ha trovato il dispositivo e, per pura curiosità, ha deciso di esplorarne il contenuto. Quello che ha visto l’ha lasciata senza parole. Decine di immagini del marito e di sua madre in atteggiamenti intimi. “Mi sono sentita tradita mille volte quando le ho viste“, ha scritto la donna. Le fotografie, secondo quanto riportato, erano state scattate nella vecchia casa della madre, suggerendo che la relazione tra i due fosse iniziata ben prima del matrimonio. “Non ho mai pensato che ci fosse attrazione tra loro“, ha raccontato, “anche perché mia madre ha 30 anni più di lui!“. Eppure… a volte l’età non conta.
Quando il lavoro diventa… troppo intimo
La relazione tra il marito e sua suocera sarebbe nata perché il primo lavorava per la madre di sua moglie. Quella che sembrava essere una normale relazione professionale giorno dopo giorno si è trasformata in qualcosa di ben diverso. Forse la vicinanza, i momenti trascorsi insieme o l’influenza dell’età e dell’esperienza hanno fatto scattare una scintilla proibita. Insomma sesso. Naturalmente la storia piccante ha fatto il giro dei social che si è sbizzarrito in commenti anche divertenti. Alcuni utenti infatti hanno cercato di sdrammatizzare, suggerendo commenti ironici “Forse stavano solo facendo yoga insieme!” oppure “Ora hai almeno la prova che il tuo ex-marito è un tipo che non giudica l’età!“. Ma per la protagonista della storia, la situazione è stata tutt’altro che divertente. Ma non è l’unica. I social, infatti ricordano anche altri casi di tradimenti scoperti in maniera bizzarra e casuale. Altro che USB…
Il cane “spione”
Un uomo ha scoperto che la moglie lo tradiva grazie al loro cane. Il sospetto è nato quando l’animale, ogni volta che rientrava a casa, correva nella stanza degli ospiti. Insospettito, l’uomo ha installato una videocamera e ha scoperto che sua moglie lo tradiva con il vicino proprio in quella stanza.
Il bambino troppo curioso
Una donna ha scoperto che suo marito aveva una doppia vita quando il figlio piccolo, giocando con il suo tablet, ha aperto per sbaglio una cartella di foto in cui il padre era immortalato con un’altra famiglia… con tanto di altri figli!
Il GPS del tradimento
Una giovane sposa si è accorta che il marito la tradiva grazie al GPS della macchina. L’uomo dimenticava regolarmente di disattivare la funzione di tracciamento, e lei ha notato che spesso si fermava in luoghi sconosciuti durante gli orari di lavoro.
Al di là del tradimento la scoperta di questa donna aggiunge un livello di complessità emotiva difficile da immaginare. In questo caso non si tratta solo di un semplice e, a volte, perdonabile tradimento da parte del marito. No. In questo caso c’è di mezzo anche – e soprattutto – una profonda violazione della fiducia da parte della madre, una delle persone a lei più vicine.
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Storie vere
Da anonimo impiegato a scalatore estremo: un padovano ha dimostrato che… si può fare!
Stefano Ragazzo, 33 anni originario di Padova oggi residente a Chamonix, in nove giorni – ha compiuto un ‘impresa incredibile. Scalare una montagna in solitaria (mai nessuno prima di lui)… e che montagna! L’Eternal Flame presenta un unico appiglio, una fessura nel muro di granito levigato da vento, sole, acqua e neve nel corso dei millenni.
Il sogno proibito di ogni scalatore
Si chiama così perchè l’impervia montagna ricorda davvero una fiamma scolpita nella roccia che s’innalzaverso il cielo. Arrampicarsi lungo questa via sulla parete sud della Nameless Tower in Pakistan che porta fino a 6251 metri rappresenta un po’ il sogno proibito di tutti gli alpinisti, anche se si contano sul palmo di una mano quelli che ci sono riusciti.
A mente fredda la consapevolezza di aver compiuto un’impresa
«Quando sono partito in giugno – racconta Ragazzo – non pensavo a quello che sarebbe accaduto il giorno dopo aver portato a termine la mia missione. Solo adesso, dopo aver ricevuto messaggi di congratulazioni da tutto il mondo, capisco di aver fatto qualcosa di eccezionale».
Cambiare radicalmente vita: in pochi ci riescono
Quante volte vi sarà capitato di pensare “mollo tutto e faccio qualcosa di completamente diverso”. Dare l’addio ad un lavoro routinante d’ufficio per poter finalmente vivere delle proprie passioni: che sia pescare il pesce su una sperduta isoletta dei Caraibi, vivere di musica salendo ogni sera su un palco diverso, capitanare la brigata di un ristorante o… scalare una delle montagne più impegnative della terra!
Non era fatto per ritmi cittadini classici
Stefano è riuscito nel sogno di mutare radicalmente le prospettive del suo futuro ma, soprattutto è stato ripagato da tanti sacrifici e da scelte coraggiose che si sono rivelate col sesso di poi vincenti. «Dopo essermi diplomato – racconta – ho trovato il lavoro e la mia vita era scandita da ritmi molto normali: ufficio, partite di calcio e aperitivi con gli amici. Presto mi ha preso l’angoscia, pian piano ho iniziato a fare altro, viaggiare e anche ad arrampicarmi sui Colli Euganei sulla parete di Rocca Pendice».
La decisione di diventare guida alpina
La passione cresceva, lui trascorreva i weekend sulle Dolomiti bellunesi, scalando la parete sud della Marmolada, la nord ovest del Civetta, le pale di San Lucano e l’Agner nell’Agordino. Fino all’eta di 25 anni, quando ha deciso – con coraggio e per alcuni con una buona dose di follia – di dare le dimissioni dall’ufficio per diventare guida alpina.
Walter Bonatti come modello
Una delle difficoltà che Stefano ha dovuto affrontare è stata quella di spiegare ai genitori il motivo della rinuncia al classico “posto fisso” in favore della montagna, soprattutto in una famiglia che le vacanze le aveva sempre passate al mare. Ma lui sentiva profondamente che quella era la sua strada ed ha avuto il coraggio di percorrerla per intero. Seguendo anche l’esempio di Walter Bonatti, alpinista, giornalista e scrittore che continua a essere un modello per coloro che alla routine di una vita tranquilla preferiscono i rischi e le complicazioni di una eistenza fatta di avventura costante.
L’importanza di una preparazione adeguata
Avventura non deve però significare incoscienza. Per Stefano è stata fondamentale una preparazione atletica e tecnica durissima. oltre a una forza mentale non comune: «Mi alleno sempre come un atleta che si prepara per le Olimpiadi. Nei sei mesi prima di partire per il Pakistan due volte al giorno, cinque ogni settimana». Utilizzando il supporto dello sci alpinistico e della corsa, oltre ai pesi in palestra. Quello che occorre per preparare fisico e testa a salire a mani nude a seimila metri di quota, contando solo su sessanta metri di corda, appoggi che si dispongono mentre si scala, ai quali appendere una tenda dove mangiare e dormire qualche ora nella notte. Trenta chili di materiale da aggiungere ai propri settanta di peso…
Pronto ad una nuova sfida
«Sicuramente in autunno in California nel parco dello Yosemite dove c’è la parete El Capitan, e dove ogni volta che torno amplio il mio bagaglio tecnico. Mi piacerebbe poi puntare sull’Himalaya in Karakorum perché ci sono montagne bellissime e gigantesche».
Storie vere
Miracolo a 12 metri di profondità: sub salva il nipote intrappolato nella nave Sea Story affondata nel Mar Rosso
Soccorritore sub di esperienza si immerge nella nave affondata Sea Story e trova il nipote vivo intrappolato in cabina insieme ad altri quattro superstiti.
Nella tragedia della Sea Story che si è consumata nelle prime ore di lunedì al largo della costa egiziana di Marsa Alam, nel Mar Rosso, c’è una buona notizia che ha del miracoloso. La nave turistica a noleggio, lunga 44 metri, era partita domenica per un tour di immersioni di cinque giorni. Durante la notte è stata travolta da venti forti e onde violente. Intorno alle 5:30 del mattino, un segnale di soccorso ha annunciato l’inizio del dramma.
Cos’era successo? L’imbarcazione, colpita da una barriera corallina, si è rapidamente inabissata, lasciando visibile solo mezzo metro del ponte sopra il livello dell’acqua. A bordo dell’imbacazione in quel momento si trovavano 44 persone tra passeggeri ed equipaggio. Trentaquattro sono stati salvati nelle prime ore dopo l’incidente, ma il bilancio è tragico. Quattro corpi recuperati, sette persone ancora disperse e un dramma che si è trasformato in miracolo per cinque sopravvissuti. Tra questi un giovane sub rimasto intrappolato nelle profondità della nave.
Il miracoloso salvataggio di Youssef
Martedì, durante le operazioni di recupero, il sub professionista Khattab al-Faramawy si è immerso fino a 12 metri di profondità con il suo team per cercare superstiti. L’oscurità sott’acqua era totale, e solo grazie all’uso di torce è stato possibile orientarsi all’interno della Sea Story sommersa. Khattab si è imbattuto in un gruppo di cinque persone intrappolate in una cabina chiusa. Tra loro, con sua immensa sorpresa, c’era suo nipote Youssef, un giovane istruttore subacqueo di 23 anni che lavorava a bordo. Nel tentativo di aiutare altri passeggeri rimasti bloccati, Youssef era rimasto intrappolato a sua volta. La sopravvivenza del gruppo è stata possibile grazie a una bolla d’aria formatasi nella cabina, che ha permesso loro di respirare per oltre 24 ore.
Sea Story: una missione di salvataggio straordinaria
“È stata una missione complicata e rischiosa,” ha raccontato Khattab alla BBC. “Abbiamo usato torce per cercare di orientarci nell’oscurità totale. L’apertura delle porte della cabina è stata particolarmente difficile, ma alla fine siamo riusciti a liberare i superstiti.” Dopo il salvataggio, i cinque sopravvissuti della Sea Story , incluso Youssef, sono stati trasferiti in ospedale per ricevere cure mediche. Il giovane è stato descritto in buone condizioni, nonostante il trauma e le difficoltà affrontate.
Storie vere
Annullato l’incontro di Stefania Secci sulla violenza di genere: l’ex modella esclusa per vecchie foto di nudo diffuse senza consenso
Avrebbe dovuto parlare in due scuole a Torino e Pino Torinese, sulla violenza di genere. Ma gli incontri sono stati annullati. Come mai?
L’incontro era previsto per il 25 novembre 2024 presso l’Istituto Vittone di Chieri e in una scuola media di Pino Torinese. In queste due situazioni Stefania Secci avrebbe dovuto parlare di violenza di genere, ma è stato tutto annullato. La decisione è arrivata dopo la diffusione non consensuale di alcune sue fotografie di nudo risalenti alla sua carriera di quando faceva la modella. Le immagini, pubblicate su un sito spagnolo a pagamento senza il suo permesso, hanno portato le dirigenze scolastiche a ritenere che la partecipazione della Secci non avesse un valore educativo.
Stefania Secci: “Una violenza contro di me, mi impediscono di essere ‘Libera di essere’”
Stefania Secci, influencer ed ex modella impegnata nella lotta contro la violenza di genere, si è detta profondamente amareggiata. La sua carriera, sottolinea, è caratterizzata da un forte impegno sociale. Non solo aiuta le donne in codice rosso tramite la sua associazione, ma ha anche contribuito all’arresto di un fotografo accusato di molestie. Tuttavia, si trova ora vittima di quella che lei stessa considera una discriminazione di genere. “Perché il mio passato di modella deve compromettere la mia credibilità? Sono vittima di una campagna diffamatoria. Quelle immagini, che risalgono a quando lavoravo come modella, sono nudi artistici e non hanno nulla a che vedere con la pornografia. È assurdo che tutto ciò mi renda ‘non idonea’ a parlare di diritti delle donne e di consenso“.
Reazioni anche del Partito Democratico di Chieri
L’evento, organizzato in collaborazione con l’associazione Papà in Gioco e i Comuni di Chieri e Pino Torinese, mirava a sensibilizzare gli studenti sull’importanza di denunciare la violenza di genere. Tuttavia, la circolazione delle foto sui telefoni di studenti e genitori ha scatenato un dibattito che ha portato all’annullamento degli incontri. Anche il Partito Democratico di Chieri ha preso una posizione chiara sulla vicenda. “Riteniamo fondamentale non rinunciare a discutere di temi come la violenza di genere e il consenso, anche alla luce della vicenda di Stefania Secci, che è vittima di una grave violazione della propria privacy. Escluderla da questo evento è un’occasione persa“. Stefania Secci, intanto, ha annunciato che intraprenderà un’azione legale contro chi ha diffuso le sue fotografie senza il suo permesso, sottolineando che la lotta per i diritti delle donne deve includere il superamento di pregiudizi basati sul controllo del corpo femminile.
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