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Gossip

Alessandro Basciano contro Sophie Codegoni: “Ha strumentalizzato la violenza sulle donne. Con il braccialetto mi hanno già condannato”

Il dj, accusato di stalking e minacce dall’ex compagna, parla a La Zanzara: “Non sono un pericolo per nessuno, mi hanno messo alla gogna. Questo dispositivo è un marchio, non funziona e mi distrugge psicologicamente”.

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    «Sono io che ho subito una violenza». Così Alessandro Basciano, ex volto televisivo e dj, oggi indagato per stalking e minacce nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni, si difende ai microfoni de La Zanzara su Radio24. Con una cavigliera elettronica alla gamba e un’indagine ancora aperta, Basciano racconta la sua versione: “Questa cavigliera è un marchio. È come se fossi già stato condannato”.

    La misura cautelare prevede che debba restare a una distanza minima di cinque metri da Codegoni. Ma, a suo dire, il dispositivo “suona a caso”: «Quando sono a Mykonos con la mia nuova fidanzata, a diecimila chilometri di distanza, si accende la luce rossa e comincia a suonare. Poi invece, quando incontro Sophie per parlare del bambino, non emette alcun segnale. La questura lo sa, ma non interviene: mi hanno detto che non sono un pericolo. Allora perché costringermi a portarlo?».

    L’ex gieffino sostiene di essere “diventato un capro espiatorio”: «Dieci mesi fa il giudice aveva stabilito che il reato non sussisteva. Poi il pm ha chiesto un riesame, e il 14 agosto mi hanno richiamato in Italia per mettermi il braccialetto. Ero a Mykonos per lavorare, ho dovuto rinunciare a tutto».

    Durante la diretta radiofonica, il dispositivo si è attivato in diretta, scatenando l’ira del dj: «Ecco, vedete? Suona a caso. Mi distrugge psicologicamente. Uno psichiatra mi segue da mesi per i traumi che ho subito. Il braccialetto è una tortura, non una misura di sicurezza».

    Sull’ex compagna, madre di sua figlia Celine, Basciano usa parole pesanti: «Sophie ha strumentalizzato la violenza sulle donne. È una cosa gravissima, perché così si toglie credibilità a chi subisce davvero abusi. Io non ho mai minacciato nessuno, non ho mai alzato le mani. Lei stessa, in passato, mi ha scritto parole d’amore che non sono certo quelle di una persona impaurita».

    Cruciani gli chiede se si sente responsabile di quanto accaduto. La risposta è netta: «Assolutamente no. Era una relazione tossica, in cui ci cercavamo a fasi alterne. Ma oggi tutto scatta in automatico: basta una denuncia e scatta il codice rosso. È giusto tutelare chi ha paura, ma non è giusto distruggere chi non ha fatto nulla».

    Poi rivendica di essere “una vittima del sistema mediatico”: «Mi hanno messo alla gogna. Ho perso l’80% del lavoro, molti contratti sono stati cancellati. La mia immagine è stata rovinata e per cinque mesi non ho potuto vedere mia figlia per un errore dei magistrati».

    Basciano insiste: «Non voglio passare per un mostro. Voglio essere il portavoce dei padri che vivono situazioni simili alla mia, quelli che vengono puniti prima ancora che si accerti la verità».

    Sul piano legale, la sua difesa continua a contestare la misura cautelare, considerandola sproporzionata rispetto alle accuse. Nel frattempo, lui cerca di mostrarsi collaborativo: «Io rispetto tutte le regole, non voglio creare problemi. Ma con questo dispositivo mi sento prigioniero di un reato che non ho commesso».

    Infine, l’attacco diretto a Codegoni: «Un giorno dovrà chiedere scusa a tutte le donne che hanno davvero subito violenza, non a me. Perché chi usa la parola “violenza” come arma, ferisce due volte: la verità e chi la vive davvero».

    E mentre la giustizia continua il suo corso, il caso Basciano-Codegoni resta un cortocircuito mediatico tra giustizia, sentimenti e spettacolo. In una storia dove, al di là delle versioni contrapposte, l’unica certezza è che nessuno — né lui né lei — ne uscirà indenne.

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      Gossip

      Giulia De Lellis, il Natale tra ironia e sincerità: “La gravidanza è un miracolo, ma non è affatto piacevole”

      Nel giorno di Natale Giulia De Lellis ha parlato ai follower della piccola Priscilla, nata dall’amore con Tony Effe, e ha scelto di rompere il racconto perfetto della maternità: gioia immensa, certo, ma anche difficoltà e momenti tutt’altro che idilliaci. Un messaggio schietto che ha aperto il dibattito sui social.

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        Giulia De Lellis continua a raccontare la maternità con il suo stile: diretto, ironico, senza quella patina zuccherosa che spesso accompagna le storie social delle neomamme. Nel suo messaggio natalizio ai follower, l’influencer ha scherzato prima sulla figlia Priscilla, nata dalla relazione con Tony Effe: «Udite, udite, ora vi sciocco: abbiamo fatto una figlia bionda con gli occhi verdi». Una battuta leggera, tenera, che mostra l’orgoglio e la felicità per la piccola.

        La franchezza che spiazza

        Poi però Giulia ha scelto di andare oltre il sorriso. Ha parlato della gravidanza e di come l’abbia vissuta davvero, senza edulcorare: «È un miracolo straordinario, ma non è affatto piacevole». Parole che suonano quasi “eretiche” nel racconto patinato dei social, dove tutto tende a essere perfetto. Lei invece rivendica la libertà di dire che sì, diventare madre è meraviglioso, ma il percorso non è sempre facile, né fisicamente né emotivamente.

        “Un’opinione impopolare”

        Lo dice apertamente: «Un’opinione impopolare o forse è qualcosa che nessuna dice, anche se non so il perché». È proprio qui che si accende il dibattito. Da un lato chi la ringrazia per aver dato voce a una verità che molte donne vivono ma faticano a raccontare. Dall’altro chi ritiene che certe considerazioni andrebbero tenute per sé. La realtà è che, ancora una volta, Giulia ha centrato il punto: mostrare che dietro alla favola della maternità esiste anche la fatica del corpo, il cambiamento, la vulnerabilità.

        Tra sincerità e identità pubblica

        La De Lellis sceglie così di posizionarsi lontano dai racconti uniformi: sorride, ama, protegge sua figlia, ma continua a usare la sua voce per raccontare ciò che molte non hanno il coraggio o la possibilità di dire. E il pubblico, inevitabilmente, reagisce. Perché quando una figura così esposta rompe lo schema, la conversazione si accende.

        Nel frattempo, tra tenerezza e verità, tra ironia e confessione, la narrazione continua. Senza retorica, senza filtri. Con il suo stile.

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          Gossip

          Zendaya e il mistero della “dolce attesa”: tra foto oversize e voci social che impazzano

          Un paio di foto, qualche look insolito e la rete che si infiamma. Dopo gli scatti in cui Zendaya appare con outfit più morbidi del solito, in molti parlano di una possibile maternità imminente. Per ora, però, non c’è alcuna dichiarazione da parte della coppia: solo ipotesi, suggestioni e una montagna di commenti.

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            Il gossip internazionale ha trovato un nuovo terreno fertile e il nome è sempre lo stesso: Zendaya. La star di Hollywood e musa di una generazione si ritrova di nuovo al centro di un vortice social che parla, con insistenza crescente, di una presunta gravidanza. Nulla di confermato, nulla di annunciato, ma basta poco per scatenare il web: qualche foto diversa dal solito, qualche scelta di look più morbida e la fantasia collettiva ha fatto il resto.

            Il dettaglio che ha acceso i sospetti

            Solitamente impeccabile, attentissima alle linee sartoriali, elegante ma mai banale, Zendaya nelle ultime settimane è apparsa con maglioni ampi, cappotti oversize, giacche abbondanti. Nulla di clamoroso in sé, se non fosse che in rete questo basta per accendere il sospetto: perché nascondere il corpo se non c’è qualcosa da nascondere? Il popolo dei social, inutile dirlo, si è già convinto.

            Tom e Zendaya, la coppia perfetta sotto osservazione

            Lei superstar mondiale, lui l’uomo che ha ridato volto e ironia a Spider-Man. Tom Holland e Zendaya formano quella che Hollywood definisce “coppia d’oro”: discreti, complici, lontani dal chiasso gratuito. Ed è proprio questa riservatezza a rendere ogni minimo segnale un enigma. Una carezza di troppo, uno sguardo, un outfit insolito: tutto diventa prova, indizio, conferma presunta.

            Nessuna dichiarazione, solo chiacchiere

            E qui sta il punto. Non ci sono annunci ufficiali, non ci sono comunicati, non ci sono conferme. Solo supposizioni. La questione, per ora, vive esclusivamente nel territorio del gossip. Un terreno in cui Zendaya e Holland hanno sempre camminato con grande prudenza, preferendo proteggere il loro privato piuttosto che alimentare il chiacchiericcio.

            Tra realtà e desiderio del pubblico

            In fondo il gioco è sempre lo stesso: il pubblico ama Zendaya, tifa per lei, sogna con lei e inevitabilmente immagina anche il suo futuro familiare. Ma finché tutto resta nel campo delle ipotesi, l’unica certezza è che ogni foto, ogni apparizione e ogni scelta stilistica continuerà a essere passata al setaccio.

            Per ora resta solo una domanda sospesa nell’aria: semplice suggestione o inizio di una nuova avventura personale? Il tempo, come sempre, farà chiarezza.

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              Reali

              Charlotte e Kate, il Natale a quattro mani: la principessina al piano con la mamma nel concerto di Windsor

              Nessun annuncio, nessuna anticipazione: la Principessa del Galles ha deciso di stupire il pubblico del suo concerto di Natale coinvolgendo la figlia Charlotte in un duetto al pianoforte. Un momento familiare ma altamente simbolico, registrato nelle sale del Castello di Windsor e trasmesso in tv durante lo special natalizio dedicato alle canzoni e alla solidarietà.

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                Un Natale reale ma sorprendentemente intimo. Questa volta la sorpresa non è arrivata dai discorsi ufficiali né dai protocolli perfettamente orchestrati, ma da una scena delicata e piena di complicità: la Principessa Charlotte al pianoforte, accanto alla mamma Kate Middleton, per un duetto musicale registrato nel cuore del Castello di Windsor e trasmesso nel programma televisivo dedicato al Royal Carols, il concerto natalizio della Principessa del Galles.

                Un’apparizione inattesa

                La partecipazione di Charlotte non era stata annunciata. La bambina, sempre più sicura davanti alle telecamere ma ancora protetta da un profilo discreto, ha stupito tutti apparendo seduta al pianoforte, pronta a suonare accanto alla madre. Nessuna esibizione plateale, nessuna spettacolarizzazione: solo musica, sguardi di intesa e quell’aria di famiglia che, in mezzo ai rituali reali, continua a essere la cifra più forte della comunicazione di Kensington Palace.

                Il significato di un gesto

                Da tempo Kate Middleton utilizza il concerto di Natale come strumento narrativo: non solo beneficenza e atmosfera festiva, ma anche il racconto di una monarchia che prova a mostrarsi umana, domestica, vicina alla dimensione quotidiana delle famiglie britanniche. Coinvolgere Charlotte nel progetto rafforza l’idea di continuità: una madre che guida, una figlia che cresce sotto i riflettori, una Royal Family che prova a mantenere un equilibrio tra istituzione e normalità.

                Windsor come palcoscenico simbolico

                La scelta del Castello di Windsor non è casuale. È il luogo della memoria, della tradizione, ma anche della nuova stagione della famiglia reale. Il duetto diventa così un’immagine ad alto valore simbolico: il passato che resta, il presente che si rinnova e una nuova generazione che lentamente entra in scena, senza fretta ma senza timori.

                Una Royal Family che racconta se stessa con la musica

                Musica, immagini calde, atmosfera natalizia: il formato funziona perché emoziona senza eccessi e costruisce, pezzo dopo pezzo, un racconto preciso. Kate conferma il suo ruolo di regista silenziosa di questa narrazione e Charlotte dimostra di avere già un posto definito, tra disciplina, talento e naturalezza.

                Il risultato è un piccolo frammento televisivo destinato a restare nelle cronache reali: un Natale suonato a quattro mani, dentro una famiglia che resta sotto i riflettori ma sceglie la dolcezza della musica per raccontarsi.

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