Gossip
Belen lancia bordate ai suoi ex in Amore alla prova: a De Martino sono fischiate le orecchie…
Alla conduzione del suo nuovo programma su Real Time, la Rodriguez con un’ospite si lascia andare ad alcune considerazioni personali riguardanti i suoi amori finiti e la dolorosa esperienza del tradimento.
Qualche giorno fa la showgirl Belen Rodriguez, pochi minuti dopo che l’ex marito Stefano De Martino aveva concluso una puntata da record di Affari Tuoi su Rai Uno (il quiz show che ha trionfalmente sfondato il muro dei 7 milioni di telespettatori), è apparsa su Real Time, spendendosi in consigli amorosi. Nel programma che attualmente presenta, Amore alla prova – La crisi del settimo anno si è lasciata andare a delle confidenze private riguardanti le sue storie pregresse, quando ha consolato l’ospite Claudia, abbattuta e piangente per aver visto un filmato del compagno Maurizio vicino a un’altra donna.
La verità a volte fa male… ma è meglio conoscerla
Sono dinamiche che lei dice di consocere molto bene e, per infondere forza alla donna, l’argentina ha condiviso la sua storia personale, sostenendo che in alcuni frangenti è meglio scoprire la verità sulla persona al proprio fianco, così da evitare illusioni. Le sue parole sono state molto chiare e precise: “Non è meglio stare male, ma vedere la verità? Io preferisco così. Tu ti fai prendere in giro e non ti dai il valore che dovresti”.
Mi hanno preso in giro
La Rodriguez ha smontato alcune sue precedenti relazioni: “Io mi sono fatta prendere in giro un sacco di volte in passato e tante volte ci ho creduto”. E ancora: “Non è un male, uno ci crede. Lo fai per amore, per i figli”. Quando ha citato i figli, tutti hannp compreso che la stoccata sottintesa era riferita a Stefano De Martino (padre di Santiago) e ad Antonino Spinalbese (padre di Luna Marì).
La depressione dopo la fine del matrimonio con De Martino
D’altronde è risaputo che Belen sia rimasta scottata dalla sue vicende personali, soprattutto per quanto rigaurda il matrimonio con De Martino, attraversando anche un delicato periodo di depressione che l’ha tenuta lontana dalla tv per un anno, dopo che la loro storia si era conclusa. Tutto il contrario di De Martino che, da quel momento, ha visto decollare vertiginosamente la sua carriera in tev. Una consacrazione arrivata con Affari Tuoi, battendo un record dopo l’altro e diventando il beniamino assoluto di quella fascia oraria sul piccolo schermo. Se qualcuno riteneva che fosse impossibile fare meglio del suo predecessore Amadeus… si sbagliava di grosso!
Il successo di Affari tuoi
A proposito di Stefano e del suo exploit nel prime time Rai… a Tv Sorrisi e Canzoni ha recentemente dichiarato: “Il programma è poco pretenzioso, non promette il grande spettacolo ma semplicemente cerca di divertire e di spegnere un po’ il cervello con la caciara organizzata. La scommessa è provare a far sì che gli ospiti si dimentichino delle telecamere. E spesso succede…”. Raccontando in seguito che anche lui si sta stupendo dei risultati lavorativi ottenuti: “Quando torno a casa dopo la mia settimana lavorativa e mi capita di accendere su Rai1. Mi ritrovo lì con la cravatta a fare un programma quotidiano e mi dico: “Cavolo, veramente tutto è possibile!”. A 35 anni non mi sarei mai immaginato di poter condurre un programma che, nella nostra idea di televisione, andrebbe fatto a un’età più “matura””.
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Gossip
Dopo Bella Thorne, un nuovo record su OnlyFans: Lil Tay incassa un milione di dollari in tre ore e manda in tilt la piattaforma
Cinque anni fa Bella Thorne fece storia incassando un milione di dollari in un giorno con un semplice annuncio. Oggi Lil Tay, controversa creator nordamericana, lo supera in appena tre ore, alimentando il dibattito su fama, sessualizzazione precoce e industria digitale dell’intimità.
Quando Bella Thorne annunciò il suo arrivo su OnlyFans, era il 2020 e il mondo digitale cambiò in un lampo. L’ex star Disney, allora 22enne, dichiarò pubblicamente la sua scelta e in 24 ore conquistò il suo milione di dollari, spingendo la piattaforma al centro del mainstream e aprendo un vaso di Pandora su morbosità, curiosità collettiva e consumo di contenuti a pagamento. Poi arrivò il contraccolpo: niente nudi integrali, niente materiale “esplosivo”, polemiche a raffica e scuse pubbliche. La promessa, almeno nella percezione del pubblico, non era stata mantenuta.
Cinque anni dopo, quello che sembrava un record destinato a durare è stato polverizzato. E a farlo non è un’attrice hollywoodiana, ma Lil Tay, personaggio del web già noto per gli eccessi in età preadolescenziale. La giovanissima creator e aspirante musicista ha scelto il giorno del suo diciottesimo compleanno per lanciare il profilo su OnlyFans. Poche parole, scritte come un messaggio improvviso: «Sono al verde». Il risultato è stato immediato e clamoroso: un milione di dollari in tre ore. Solo tre.
Un numero che racconta molto più di una semplice operazione commerciale. Racconta un ecosistema digitale dove l’ingresso into adulthood viene monetizzato istantaneamente, dove la curiosità del pubblico si fonde con il voyeurismo culturale e dove la linea tra empowerment e sfruttamento sembra ogni volta più sottile. Lil Tay, che in passato aveva alimentato un personaggio fatto di lusso finto, linguaggio aggressivo e un’aura di provocazione infantile, torna così al centro della conversazione globale con un gesto tanto semplice quanto spiazzante.
L’eco sui social è immediata: c’è chi applaude la mossa come un colpo di marketing perfetto. E chi vede l’ennesima conferma di una cultura digitale che trasforma la soglia della maggiore età in spettacolo, in merce, in countdown monetizzabile. E nel paragone inevitabile con Bella Thorne non c’è nostalgia, ma un dato culturale: la velocità con cui l’immaginario erotico digitale continua a spostare l’asticella.
Nessuna morale, nessuna sintesi obbligata. Solo una domanda che resta sospesa: in un mondo dove la fama è liquida e il corpo diventa annuncio, che valore diamo oggi a una cifra e a un clic?
Personaggi
Vivian Jenna Wilson si libera del cognome Musk: «Non voglio più avere a che fare con lui». La figlia di Elon rompe con il padre
Cambio di nome, nessuna eredità, vita condivisa in un appartamento di Los Angeles e orgoglio militante. Vivian Jenna Wilson, figlia di Elon Musk, rivendica la propria indipendenza e attacca il magnate: «Ha voluto figli brillanti, non felici». E sul passato: «Non volevo più portare quel cognome, faccio quello che voglio».
Vivian Jenna Wilson ha un obiettivo chiaro: vivere una vita che non abbia nulla a che fare con suo padre. Un nome pesante, quello di Elon Musk, che a ventun anni ha deciso di abbandonare, legandosi invece a quello della madre, Justine Wilson. A Paris Match racconta il perché senza giri di parole: «Non volevo più avere a che fare con tutte quelle stronzate legate al nome. E poi faccio quello che voglio».
La rottura con il patron di Tesla e SpaceX non è solo affettiva: è culturale, politica, identitaria. Vivian fa coming out come persona trans nel 2020 e cambia legalmente sesso due anni dopo. Da allora, la distanza con Musk si trasforma in frattura pubblica. Lei sfila, studia, lavora, condivide un appartamento a Los Angeles. «Non vivo in una villa. Non ho una Tesla», dice con ironia feroce. A chi su TikTok l’ha dipinta erede da 40 miliardi risponde così: «Se fosse vero, non ci sarebbero più senzatetto né fame nel mondo».
La giovane rivendica con orgoglio la strada costruita da sola: modella emergente, attivista LGBTQIA+, voce presente nelle marce e online. Non cerca pietà, non cerca eredità: cerca spazio. E lontananza. «La sola menzione del suo nome mi fa spegnere il cervello», confessa. Una frase che sintetizza anni di incomprensioni, culminate nella rottura definitiva.
Il contrasto non è solo familiare, ma filosofico. «Quando avevo dieci anni mi disse che Marte sarebbe stato il futuro dell’umanità. Pensai: chi si occuperà della Terra allora? Non parlavamo la stessa lingua». È la fotografia di due mondi che non si incontrano: da un lato il miliardario convinto che il progresso passi dalla colonizzazione dello spazio; dall’altro una figlia che difende i diritti delle minoranze e marcia sul suolo terrestre, tra le persone.
Sui social Musk l’ha cancellata – letteralmente: «Mio figlio Xavier è morto. Ucciso dal virus woke», scrisse. Oggi lei restituisce il colpo con una frase glaciale: «La morale non si misura in dollari». Non cerca un confronto, non chiede riconciliazione. Alza il mento, senza paura: «Sono stata usata come esempio per dimostrare che i bambini trans non dovrebbero esistere. Non potevo lasciar correre. Non è un capriccio politico. È una questione di sopravvivenza».
In mezzo, nessun accordo, nessun passo indietro. Solo una ragazza che ha deciso chi vuole essere. E un padre che, almeno per lei, non è più una stella nella stessa galassia.
Gossip
Brigitta Boccoli: «A 14 anni stavo con Pino Insegno, lui ne aveva 27». E i social esplodono: «È gravissimo, ma vi rendete conto?»
Un amore vissuto negli anni Novanta e raccontato con naturalezza oggi diventa un caso social. Brigitta Boccoli parla della storia iniziata a 14 anni con Pino Insegno, che all’epoca ne aveva 27. Online è bufera: «Se questa cosa accadesse oggi non la raccontereste così». Nessuna replica da parte dell’attore, mentre le reazioni continuano a crescere.
Un ricordo privato, riportato con la leggerezza di chi parla di un primo amore. Ma bastano poche parole perché il web divampi. Brigitta Boccoli racconta di aver avuto una relazione con Pino Insegno quando aveva appena 14 anni: «Siamo stati insieme tre anni», spiega. «L’ho conosciuto in tv, andavo a trovare mia sorella. A 14 anni ero già innamorata, volevo sposarlo».
Un racconto che appartiene agli anni Novanta, narrato con tono affettuoso e nostalgia. All’epoca, lei era una ragazzina di spettacolo alle prime esperienze televisive. Lui un comico emergente, già adulto, 27 anni e una carriera in corsa. «A 17 anni l’ho lasciato per un colpo di fulmine durante una vacanza», aggiunge. Una storia archiviata, per lei, come una parentesi importante e romantica della giovinezza.
Poi l’intervento della sorella Benedicta, che nei commenti a un video social aggiunge: «Pino fu sostituito in un attimo ma era disperato. Si sfogava con me». Un dettaglio personale, privato, che però amplifica l’effetto domino online.
Perché oggi il tempo è cambiato — e la percezione pure. Lo dimostrano le reazioni degli utenti, immediate e durissime. «Ma davvero stiamo ascoltando questa cosa come se fosse normale?», scrive qualcuno. «14 anni e 27? Ma tutto a posto?», aggiunge un altro. E ancora: «Perché nessuno sottolinea quanto sia grave?».
La narrazione “romantica” del passato si scontra con una sensibilità differente, più attenta ai confini, alla tutela dei minori, al linguaggio. Molti utenti ricordano che oggi un racconto simile solleverebbe interrogativi formali, oltre che morali. Altri sottolineano che giudicare retroattivamente non è semplice, ma resta l’impatto emotivo: «Fa impressione sentirlo così normalizzato».
Nessuna replica da parte di Pino Insegno, silenzio anche da parte della Boccoli dopo le prime dichiarazioni. La discussione, intanto, continua a crescere. Non è nostalgia, non è gossip puro: è il cortocircuito fra memoria privata e sensibilità collettiva. E nel rumore dei commenti, resta una domanda sospesa, senza conclusione netta: come raccontiamo oggi ciò che ieri appariva soltanto una storia d’amore?
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