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Gossip

Elodie e Ariete, voci di un bacio dopo il concerto del Primo Maggio: il gossip infiamma la rete

Le voci di un presunto bacio tra Elodie e Ariete si rincorrono da settimane. Nessuna conferma, ma il tam tam social non si ferma. I fan si dividono: flirt, amicizia o semplice gioco?

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    Il nuovo gossip musicale arriva direttamente dal cuore di Roma e ha i contorni di un piccolo terremoto pop. Secondo quanto riportato da RDS e rilanciato sui social, Elodie e Ariete sarebbero state viste in atteggiamenti affettuosi dopo il concerto del Primo Maggio, al Sanctuary, locale molto frequentato da artisti e volti noti dello spettacolo.

    Le voci parlano di una vicinanza speciale tra le due cantanti e di un presunto bacio che alcuni testimoni avrebbero notato nel corso della serata. Nulla di confermato, ma quanto basta per scatenare i fan e far esplodere la curiosità del web.

    Elodie, 34 anni, reduce dal successo di Black Nirvana e dai rumors su una presunta crisi sentimentale con Andrea Iannone, si è mostrata di recente più libera e ironica anche sui social, dove ha spesso dichiarato di “non credere nelle etichette”. Ariete, 22 anni, artista simbolo della Generazione Z e paladina dell’amore fluido, ha invece sempre parlato con naturalezza della propria identità e delle sue relazioni.

    Una sintonia, quella tra le due, che sembra andare oltre la semplice amicizia. Già in passato si erano scambiate messaggi di stima reciproca e avevano condiviso un palco in occasione di eventi musicali. Ma dopo la serata romana, il gossip si è acceso: tra i presenti si mormora di sguardi complici, risate, e di una Elodie particolarmente affettuosa.

    Nessuna delle due ha commentato pubblicamente le indiscrezioni, né smentito né confermato. Entrambe hanno preferito il silenzio, alimentando ancor di più la curiosità. E così, tra meme, tweet e ipotesi più o meno fantasiose, il web si divide: flirt reale o semplice amicizia fra colleghe?

    Nel frattempo, la notizia ha già fatto il giro delle radio e delle piattaforme di gossip, diventando l’argomento più chiacchierato della settimana. In fondo, Elodie e Ariete sono due delle artiste più amate del momento: diverse per età e stile, ma accomunate da una libertà che affascina e rompe gli schemi.

    E se davvero ci fosse stato un bacio, sarebbe solo l’ennesima conferma che, nel mondo della musica, le note dell’amore non conoscono confini.

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      Interviste

      Claudia Koll: “Non mi manca il successo. Oggi aiuto i poveri, ma resto un’artista”

      C’era una volta la giovane attrice che fece girare la testa a Tinto Brass. Poi, un giorno, quella stessa donna attraversò la Porta Santa e cambiò vita. Claudia Koll, oggi settantenne “suora laica” per definizione popolare, celebra i venticinque anni della sua conversione con la serenità di chi ha trovato il proprio posto nel mondo: “Dio non toglie niente, cura le ferite e dà significato ai talenti che ci ha donato”.

      La celebrità l’aveva abbracciata presto: il cinema, la televisione, Sanremo, le fiction accanto a giganti come Pippo Baudo e Nino Manfredi. “Erano due grandi professionisti – ricorda –. Da loro ho imparato tanto, anche che la persona non coincide mai con il personaggio. Un attore deve restare connesso con la propria interiorità, altrimenti si perde”.

      Nonostante il clamore di quegli anni, la Koll non mostra nostalgia. “Il successo non mi manca. Sono contenta quando qualcuno mi riconosce e mi dimostra affetto, ma la mia felicità non dipende da quello. La conversione è stata un dono, una grazia che ha cambiato la mia prospettiva”.

      Quel momento è scolpito nella sua memoria. Era il Giubileo del 2000. “Ricordo la fede delle persone in fila davanti alla Porta Santa e poi la Pietà di Michelangelo. Quel volto giovane di Maria mi riportò a quando, da bambina, sognavo di andare in Cielo con lei dopo aver visto un film su Fatima. In quell’istante sentii che la mia vita doveva cambiare direzione”.

      Da allora la sua spiritualità si è fatta concreta, quotidiana. “Non sono una suora – spiega – ma una cristiana che cerca di vivere il Vangelo giorno per giorno. L’amore per la Parola di Dio e l’attenzione verso i poveri fanno parte della mia vita. Questa sensibilità si riflette anche nel mio modo di essere attrice: non voglio interpretare solo religiose, ma raccontare l’umano con più profondità”.

      Una profondità che si traduce anche nell’impegno. Vent’anni fa ha fondato Le Opere del Padre, l’associazione che sostiene progetti di solidarietà in Italia e in Africa. “Soddisfatta? Forse non è la parola giusta – dice con un sorriso –. Direi che sono grata. La mia vita è piena di passioni e di incontri”.

      La passione per l’arte, intanto, non si è mai spenta. Diplomata all’Actors Studio di New York, oggi insegna recitazione e counseling ai giovani attori. “L’attore è un atleta del cuore, diceva Susan Strasberg. Interpretando un personaggio emergono ferite e ricordi che possono diventare strumenti di crescita. Uso alcune tecniche della Gestalt per aiutare i ragazzi a non farsi schiacciare dal ruolo, a mantenere la propria identità”.

      Nel suo percorso non sono mancati incontri che hanno lasciato un segno. Il più forte, quello con Giovanni Paolo II. “Era il 1º ottobre 2003. Mi guardò con occhi pieni di amore e dolore. In quello sguardo compresi che stava offrendo la sua vita per Cristo. Fu un momento di grazia, di verità profonda”.

      Oggi, dopo la scomparsa di Papa Francesco, si dice conquistata dal nuovo pontefice, Leone XIV. “Mi ha colpita quando ha detto che la misura dell’umanità non è in ciò che possiamo conquistare, ma nella capacità di lasciarci amare e, quando serve, anche aiutare. Se non tocchiamo la nostra fragilità, non possiamo comprendere quella degli altri”.

      È in questa visione che la Koll trova la sintesi tra l’artista e la donna di fede. “Papa Leone apre alla speranza – conclude –. Ci invita a uno sguardo di misericordia, non di forza. E io credo che sia proprio questo il compito di chi racconta la vita: mostrare che dentro la fragilità si nasconde la bellezza più grande”.

      Un tempo sul grande schermo era Così fan tutte, oggi è così fa lei: recita ancora, ma per un pubblico diverso. Quello che cerca nella fede, come nel teatro, la luce che attraversa il buio.

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        C’era una volta la giovane attrice che fece girare la testa a Tinto Brass. Poi, un giorno, quella stessa donna attraversò la Porta Santa e cambiò vita. Claudia Koll, oggi settantenne “suora laica” per definizione popolare, celebra i venticinque anni della sua conversione con la serenità di chi ha trovato il proprio posto nel mondo: “Dio non toglie niente, cura le ferite e dà significato ai talenti che ci ha donato”.

        La celebrità l’aveva abbracciata presto: il cinema, la televisione, Sanremo, le fiction accanto a giganti come Pippo Baudo e Nino Manfredi. “Erano due grandi professionisti – ricorda –. Da loro ho imparato tanto, anche che la persona non coincide mai con il personaggio. Un attore deve restare connesso con la propria interiorità, altrimenti si perde”.

        Nonostante il clamore di quegli anni, la Koll non mostra nostalgia. “Il successo non mi manca. Sono contenta quando qualcuno mi riconosce e mi dimostra affetto, ma la mia felicità non dipende da quello. La conversione è stata un dono, una grazia che ha cambiato la mia prospettiva”.

        Quel momento è scolpito nella sua memoria. Era il Giubileo del 2000. “Ricordo la fede delle persone in fila davanti alla Porta Santa e poi la Pietà di Michelangelo. Quel volto giovane di Maria mi riportò a quando, da bambina, sognavo di andare in Cielo con lei dopo aver visto un film su Fatima. In quell’istante sentii che la mia vita doveva cambiare direzione”.

        Da allora la sua spiritualità si è fatta concreta, quotidiana. “Non sono una suora – spiega – ma una cristiana che cerca di vivere il Vangelo giorno per giorno. L’amore per la Parola di Dio e l’attenzione verso i poveri fanno parte della mia vita. Questa sensibilità si riflette anche nel mio modo di essere attrice: non voglio interpretare solo religiose, ma raccontare l’umano con più profondità”.

        Una profondità che si traduce anche nell’impegno. Vent’anni fa ha fondato Le Opere del Padre, l’associazione che sostiene progetti di solidarietà in Italia e in Africa. “Soddisfatta? Forse non è la parola giusta – dice con un sorriso –. Direi che sono grata. La mia vita è piena di passioni e di incontri”.

        La passione per l’arte, intanto, non si è mai spenta. Diplomata all’Actors Studio di New York, oggi insegna recitazione e counseling ai giovani attori. “L’attore è un atleta del cuore, diceva Susan Strasberg. Interpretando un personaggio emergono ferite e ricordi che possono diventare strumenti di crescita. Uso alcune tecniche della Gestalt per aiutare i ragazzi a non farsi schiacciare dal ruolo, a mantenere la propria identità”.

        Nel suo percorso non sono mancati incontri che hanno lasciato un segno. Il più forte, quello con Giovanni Paolo II. “Era il 1º ottobre 2003. Mi guardò con occhi pieni di amore e dolore. In quello sguardo compresi che stava offrendo la sua vita per Cristo. Fu un momento di grazia, di verità profonda”.

        Oggi, dopo la scomparsa di Papa Francesco, si dice conquistata dal nuovo pontefice, Leone XIV. “Mi ha colpita quando ha detto che la misura dell’umanità non è in ciò che possiamo conquistare, ma nella capacità di lasciarci amare e, quando serve, anche aiutare. Se non tocchiamo la nostra fragilità, non possiamo comprendere quella degli altri”.

        È in questa visione che la Koll trova la sintesi tra l’artista e la donna di fede. “Papa Leone apre alla speranza – conclude –. Ci invita a uno sguardo di misericordia, non di forza. E io credo che sia proprio questo il compito di chi racconta la vita: mostrare che dentro la fragilità si nasconde la bellezza più grande”.

        Un tempo sul grande schermo era Così fan tutte, oggi è così fa lei: recita ancora, ma per un pubblico diverso. Quello che cerca nella fede, come nel teatro, la luce che attraversa il buio.

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          Calcio

          Wanda piazza la stoccata in tribunale: Mauro Icardi perde la villa e finisce tra i “morosi”

          Il tribunale civile di Buenos Aires ha disposto il sequestro delle quote societarie e della villa del calciatore. L’ex Inter è stato iscritto nel Registro dei Debitori degli alimenti: se rimetterà piede in Argentina, non potrà espatriare.

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            La storia infinita tra Wanda Nara e Mauro Icardi non conosce tregua. Questa volta è la giustizia argentina a cambiare le carte in tavola e a infliggere un colpo durissimo all’attaccante, già alle prese con un presente calcistico incerto.

            Il 106° Tribunale civile di Buenos Aires, guidato dal giudice Adrián Hagopian, ha accolto l’istanza presentata dai legali della showgirl e ha ordinato il sequestro di una quota di Icardi nella società Asociación Civil La Isla SA. L’importo non è da poco: 110.000 dollari a titolo di alimenti, oltre a un’ulteriore somma di 3.500 dollari per interessi e spese.

            Non basta. L’ex capitano dell’Inter è stato iscritto d’ufficio nel Registro dei Debitori Morosi, una “lista nera” che complica qualsiasi operazione finanziaria e mina l’immagine pubblica del giocatore. E come se non fosse già abbastanza, è arrivato anche il via libera al sequestro della villa di Buenos Aires, la stessa che Icardi aveva acquistato come “casa dei sogni” e dove aveva vissuto con l’attrice China Suarez prima del rientro in Turchia.

            Il provvedimento, firmato il 19 agosto 2025, porta la firma del giudice Hagopian ed è inserito nel fascicolo 88891/2024. Nella motivazione, il tribunale sottolinea l’assenza di prove sui pagamenti previsti dall’accordo di mantenimento. Il team difensivo di Icardi aveva tentato di opporsi, chiedendo l’annullamento del patto, ma il giudice ha respinto il ricorso e ha deciso per una cifra totale di 122.443,08 dollari.

            C’è di più. La sentenza stabilisce che, nel caso in cui Maurito torni in Argentina, non potrà lasciare il Paese senza prima aver sistemato le sue pendenze. Una misura che rischia di pesare anche sulla sua carriera sportiva, visto che milita in Turchia e i viaggi internazionali sono parte integrante del mestiere.

            Un finale che fotografa perfettamente il momento: Wanda segna un altro punto a suo favore, mentre Icardi si ritrova ancora una volta a rincorrere, ma non su un campo da calcio.

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              Personaggi

              Alyssa Milano dice addio alle protesi al seno

              A 52 anni l’ex star di Streghe racconta sui social la decisione di rimuovere le protesi mammarie: una scelta di libertà, autenticità e amore verso se stessa e sua figlia.

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              Alyssa Milano

                Alyssa Milano, attrice nota al grande pubblico per serie di culto come Streghe e Who’s the Boss?, ha condiviso con i fan una decisione importante: dire addio alle protesi al seno. A 52 anni, l’artista ha scelto di rimuovere l’impianto chirurgico che l’accompagnava da anni, raccontando il motivo con un lungo post su Instagram.

                La star americana si è mostrata direttamente dallo studio del chirurgo Tim Neavin, documentando il momento con immagini e parole cariche di significato. “Voglio liberare il mio corpo da ciò che lo ha reso per troppo tempo un oggetto sessualizzato e abusato”, ha scritto, sottolineando come quella scelta non riguardi solo l’aspetto estetico, ma una presa di coscienza profonda.

                Milano ha spiegato di aver creduto in passato che modificare il proprio corpo fosse l’unico modo per sentirsi amata, desiderata e riconosciuta. “Pensavo che il successo passasse anche da lì. Ora so che non è così”, ha dichiarato.

                Un messaggio per sua figlia Bella

                L’attrice ha voluto sottolineare che questa decisione è stata influenzata anche dal suo ruolo di madre. Alyssa è molto legata ai suoi due figli, Milo e Bella, e proprio pensando a quest’ultima ha scelto di dare un messaggio chiaro: liberarsi dalle pressioni estetiche e dagli stereotipi imposti dalla società. “Spero che mia figlia non debba mai sentirsi costretta a cambiare il suo corpo per piacere agli altri”, ha scritto.

                Nel post, Milano ha citato come fonte di ispirazione Michelle Visage, personaggio televisivo e giudice di RuPaul’s Drag Race, che anni fa aveva raccontato pubblicamente il proprio percorso con la rimozione delle protesi mammarie.

                “Mi sento ancora femminile e bella”

                Il messaggio di Alyssa Milano non è un addio alla femminilità, ma al contrario un invito ad abbracciare un concetto più autentico di bellezza. “Mi sento ancora attraente, femminile e realizzata”, ha ribadito. “Ma soprattutto mi sento vera, libera e finalmente fedele a me stessa”.

                Il suo racconto si inserisce in un discorso più ampio che riguarda molte donne dello spettacolo e non solo: il desiderio di riappropriarsi del proprio corpo, dopo anni in cui l’immagine è stata modellata dalle aspettative esterne.

                Una scelta di coraggio e autenticità

                Con questo gesto, l’attrice americana ha voluto lanciare un messaggio positivo e potente: la bellezza non ha bisogno di regole imposte dall’esterno. A contare, oggi, è sentirsi bene nella propria pelle e non lasciarsi definire dagli sguardi o dai giudizi altrui.

                Il post ha raccolto migliaia di commenti di sostegno da parte dei fan, che hanno apprezzato la sincerità e il coraggio della star. “Sei un esempio”, ha scritto qualcuno. “Grazie per ricordarci che la vera forza è nell’accettarsi per quello che siamo”, ha commentato un altro utente.

                Alyssa Milano, con la sua scelta, continua a essere una voce attenta ai diritti e al benessere delle donne, e la sua testimonianza potrebbe incoraggiare altre persone a riconsiderare il rapporto con il proprio corpo e a scegliere la strada dell’autenticità.

                Oggi mi libero da quelle false narrazioni, da quelle parti di me che in realtà non sono mai state davvero mie. Lascio andare il corpo che è stato sessualizzato, abusato, e che credevo fosse necessario per essere attraente; per essere amata; per avere successo; per essere felice. E così facendo, spero di liberare anche mia figlia Bella dal sentire, un giorno, le stesse pressioni malsane.

                Voglio però essere chiara: molte donne possono trovare libertà e bellezza nella scelta delle protesi al seno. Quello che per me è stato un falso mito, per loro può rappresentare la scelta giusta, e sono felice che ognuna di noi possa vivere la propria femminilità e serenità secondo i propri termini. Sono anche profondamente ispirata da donne come Michelle Visage, che hanno parlato apertamente e pubblicamente del loro rapporto con le protesi, rendendo più facile per me e per tante altre trovare la nostra strada.

                Oggi sono amata, sono femminile, sono attraente e ho successo. Nulla di tutto questo dipende dalle mie protesi. Continuerò ad esserlo anche quando mi sveglierò e non ci saranno più. C’è tanta gioia in questa consapevolezza e tanta libertà nel lasciar andare ciò che non è mai stato davvero parte di me.

                Oggi sono la mia versione autentica. Oggi sono libera.

                Aggiornamento: sono al caldo nel mio letto, sto mangiando il cibo preparato da mia mamma. Grazie di cuore per tutte le parole gentili. Apprezzo davvero il sostegno.

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