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I Soliti Ignoti traslocano: ad attenderli c’è Amadeus

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    Chissà come avranno accolto in Rai il “regalino” di fine rapporto da parte di Amadeus… con il popolare presentatore che passa al Nove dal prossimo settembre, portandosi appresso il format de I Soliti Ignoti!

    E adesso, cara Rai… sono affari vostri!

    La notizia serpeggiava da un po’ di tempo a Viale Mazzini… ma ora è confermata: Ama nel trasloco al Nove si porta appresso uno dei programmi più iconici dell’ultimo decennio in Rai. Si tratta del game show targato Endemol che per anni ha tenuto il punto nella fascia dell’access prime time di Rai 1, in alternanza con Affari tuoi. La Rai ha lasciato scadere i diritti del format senza trovare un accordo con la casa di produzione, che adesso ha trovato la quadra col gruppo Warner. Con la conduzione, ovviamente, dell’ex deus ex machina sanremese.

    Il titolo cambia, la sostanza resta

    “Si chiamerà Identity, una prima discesa in campo sul nostro canale con un prodotto che parla a tutti, con la freschezza di un formato che lo rappresenta e ha una grande riconoscibilità”. Così lo presenta Laura Carafoli, responsabile dei contenuti di Discovery per il Sud Europa, dopo che la nuova “casa” di Amadeus è riuscitoa a soffiare alla Rai uno dei programmi più popolari del preserale.

    Chi sarà il/la prossimo/a?

    L’ingaggio di Amadeus segue quello di Fabio Fazio, anche se la fame di “personaggioni” del gruppo Discovery potrebbe non essersi placata. “Antonella Clerici mi piace molto, è una donna vera, ha il dono dell’empatia e rappresenta bene una parte di pubblico. Federica Sciarelli è un fenomeno, fa un programma bellissimo, Chi l’ha visto? non si batte. Come lo fa lei, nessuno”, ha aggiunto la Carafoli, in attesa di piazzare un nuovo colpo per la sua azienda.

    L’ultimo valzer

    La puntata di fine stagione di Affari Tuoi ha rappresentato anche l’ultima uscita di Amadeus alla guida dell’altro format storico Rai. Con cui ha battuto ogni tipo di record d’ascolti. Il conduttore ravennate ha mantenuto un profilo basso. ringraziando con stile la “Rai tutta” e il suo team di lavoro. Nessuna frecciate nonostante lo “sgarbo” finale della Rai: nessun “alto papavero” di Viale Mazzini ha presenziato all’ultima puntata di Affari tuoi. Ma Amadeus non è tipo da ripicche di questo tipo: classe e distinzione è la sua cifra stilistica, sempre e comunque.

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      Personaggi

      Giuliana De Sio si autoproclama “la Sinner del teatro”: premi, stoccate, vanità, lampi di genio e delusioni da Strehler

      Tra tournée faticose, premi prestigiosi e un’autostima che non ha paura di brillare, De Sio ripercorre la sua stagione d’oro: «Ho fatto il Grande Slam, sono la Sinner del teatro». E svela: «Strehler? Mi deluse, era fin troppo gentile». Un ritratto senza filtri, pieno di scintille.

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        Giuliana De Sio non entra mai in scena con passo leggero. Neanche quando si tratta di raccontarsi. In questi giorni è al Teatro Carignano con Il gabbiano di Cechov, diretta da Filippo Dini, e già questo basterebbe a definire un ritorno in grande stile. Ma la De Sio ha deciso di rilanciare: «Ho fatto il Grande Slam del teatro italiano. Sono la Sinner della scena».

        Nessuna falsa modestia, nessuna smorfia diplomatica. L’attrice rivendica ogni centimetro del suo percorso recente, iniziato quasi in lacrime quando dovette lasciare Agosto a Osage County per un impegno precedente. «Giurammo che ci saremmo ritrovati. Ora eccomi qui». E il presente, dice, è «luminoso, potentissimo, pieno di riconoscimenti».

        Elenchiamo: Premio Anct 2024, Premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior attrice protagonista per Cose che so essere vere, una nuova candidatura agli Ubu. «Quelli istituzionali, i più importanti, li ho vinti tutti», proclama con soddisfazione. Eppure, aggiunge, «non lo sa nessuno». Perché il teatro vive in un’ombra antica: «Se vinci un David lo scrivono tutti. Se vinci i premi più prestigiosi del teatro, non interessa a nessuno».

        Non che il cinema l’abbia ignorata. «Ho avuto sei candidature ai David e due vittorie. Sei candidature ai Telegatti». Ma è il teatro ad averle dato tutto: «Sono stata aristocratica, pezzente, intellettuale, madre cattiva. Mi sono tolta tante voglie».

        E la luce? Quella forza misteriosa che ti spinge oltre la stanchezza? «A volte senti il pieno, a volte il vuoto. Non c’è il benzinaio: la benzina te la devi dare da sola». Succede di non averne, dice. Poi sali in scena e qualcosa ti investe: «Ieri mi sentivo senza forza, poi è arrivata. Ho fatto uno spettacolo fortissimo».

        La De Sio parla con la sicurezza di chi ha attraversato tutto: tournée massacranti, giornate infinite, compagni di scena che “risucchiano la vita”. Tipo Haber: «Mi stava prosciugando, come sempre».

        E Strehler? Qui arriva il colpo di scena. «Tutti dicevano: “Vedrai, ti rivolterà”. Invece niente». Nessuna tirannia creativa, nessun maestro feroce da romanzo. «Mi scriveva lettere bellissime. Un po’ mi ha deluso».

        Forse perché Giuliana De Sio è fatta così: pretende la vita alla sua stessa intensità. Se non brucia, non le basta.

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          Gossip

          Paola Barale, 59 anni e “ancora croccante”: «Mi piacciono gli afroamericani, ma non per il tronchetto della felicità»

          Paola Barale non si nasconde e gioca d’attacco: «Sono ancora croccante». E sugli uomini: «Mi piacciono gli afroamericani, non per il tronchetto della felicità… Mi piace chi ha una cultura e un background diversi». Poi la massima di Eva Robin’s: «In attesa di quello giusto, mi diverto con quelli sbagliati».

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            A 59 anni, Paola Barale arriva in streaming con The Traitors e porta in valigia una sicurezza che non si improvvisa. Nessuna nostalgia, nessun freno, soprattutto sul tema più eterno: uomini, età e fascino. «Credo di essere una donna fortunata, come mi dicono, sono ancora croccante», sorride. Un aggettivo che, nelle sue mani, diventa manifesto: niente ansia da tempo che passa, solo autoironia e orgoglio di esserci. «Un po’ mi dispiace diventare grande, ma me ne faccio una ragione: se non puoi combattere un nemico, alleati con lui». L’energia è quella di chi ha visto molto, fatto tutto e oggi sceglie la leggerezza come arma affilata.

            Uomini? Con ironia e selezione naturale
            Il capitolo sentimentale, manco a dirlo, arriva con una battuta di quelle che restano. «Mi piacciono gli afroamericani, non per il tronchetto della felicità… Mi piace chi ha una cultura e un background diversi, che mi sappia stupire e abbia voglia di stupirsi». Un sorriso, una pausa, e il colpo: «Un BIG background!». Poi la filosofia di vita firmata Eva Robin’s: «In attesa di quello giusto, mi diverto con quelli sbagliati». Traduzione: niente drammi, niente etichette, zero auto-commiserazione. La Barale flirta con la vita senza chiedere permesso. E se è vero che l’amore arriva quando vuole, nel frattempo meglio divertirsi e restare “croccanti”.

            La libertà come stile di vita
            Nessuna posa da icona malinconica, nessun revival forzato: Barale sceglie l’ironia, la consapevolezza e il diritto di preferire l’imprevedibile al programmato. «Dovrebbe essere qualcuno che ha tempo per me, simpatico, gentile, bello e più giovane». Non un elenco di pretese: piuttosto, un modo per dire che sa quello che vuole. E soprattutto quello che non accetta.

            Tra battute intelligenti e la leggerezza feroce di chi non deve più dimostrare nulla, Paola Barale costruisce un ritorno televisivo non nostalgico, ma contemporaneo.
            Con la serenità di chi ha fatto pace con tutto — tranne con l’idea di smettere di divertirsi.

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              Gossip

              Il nuovo look di Michelle Obama fa discutere: i sospetti sul dimagrimento e il servizio fotografico di Annie Leibovitz che riaccende il dibattito

              Il servizio diffuso sui social rilancia il tema del cambiamento fisico di Michelle Obama. Mentre l’ex first lady posa con naturalezza, cresce la curiosità su un possibile ricorso ai farmaci anti-peso, ipotesi mai confermata e alimentata solo dalle speculazioni dei media.

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                La nuova serie di scatti firmati da Annie Leibovitz ha rimesso Michelle Obama al centro della scena. Un look essenziale, quasi casual, composto da una t-shirt grigio scuro con scollo morbido e un paio di jeans vissuti: un’immagine rilassata, molto lontana dai ritratti istituzionali della Casa Bianca. Nel backstage condiviso sui social, Michelle appare sicura, a suo agio, e più snella rispetto alle ultime uscite pubbliche.

                Le speculazioni sul dimagrimento e l’ipotesi dei farmaci
                Proprio quel dimagrimento, evidente ma mai commentato dall’interessata, ha alimentato una raffica di articoli negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Alcuni media insinuano l’uso di farmaci per la perdita di peso, come Ozempic, ormai diventati un fenomeno globale e un oggetto di discussione ricorrente attorno alle celebrità. Nessuna conferma, nessun accenno ufficiale, solo un flusso crescente di sospetti che cavalca l’onda del gossip internazionale. Michelle, come sempre, tace. E lascia che parlino le immagini.

                Una figura pubblica sempre osservata (e spesso giudicata)
                Non è la prima volta che l’ex first lady si trova di fronte a un’attenzione smisurata sul suo corpo, sul suo aspetto, o su ogni variazione percepita come “notizia”. Per anni ha portato avanti campagne dedicate alla salute, allo sport e all’alimentazione, diventando un modello di disciplina e di equilibrio. Ma ogni cambiamento, anche minimo, diventa immediatamente oggetto di un dibattito che spesso esce dai binari del rispetto. Lo shooting di Leibovitz, nato per mostrare una Michelle naturale e luminosa, finisce così per essere travolto da interpretazioni e letture parallele che nulla hanno a che fare con la fotografia.

                Tra eleganza, riservatezza e un’attenzione costante
                Dietro le quinte, Michelle Obama rimane fedele al suo stile: nessuna risposta, nessuna polemica, nessuna alimentazione del chiacchiericcio. Il servizio diffuso sui social mostra una donna di 61 anni che posa con tranquillità, consapevole del proprio ruolo pubblico e dell’impossibilità di controllare le narrazioni che la circondano. Una versione più snella, certo, ma soprattutto serena, fotografata da una delle artiste più celebri al mondo mentre si muove con naturalezza, lontana dall’obbligo di spiegare ogni dettaglio della propria immagine.

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