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Gossip

Il Live non batte più per la Gregoraci: silurata!

Canale 5 è pronto a combattere la concorrenza Rai diTim Summer Hits, che cambierà canale, passando da da Rai 2 a Rai 1, condotto da Andrea Delogu, con la new entry Carlo Conti, che inizierebbe in questo modo il suo riscaldamento per ritornare al Festival di Sanremo.

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    Ilary Blasi e Alvin annunciati al timone della nuova edizione di Battiti Live. A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, li rivedremo sul medesimo palcoscenico. Non saranno però distanti come conduttrice e inviato all’Isola dei Famosi… ma condurranno insieme la nuova edizione del popolare programma musicale. Quindi Elisabetta Gregoraci può fare ciao ciao con la manina e ritirarsi dignitosamente dietro le quinte. D’altronde che ci vuoi fare… è la televisione, baby!

    L’AD Mediaset così si espresse…

    Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, lo aveva annunciato durante un incontro con la stampa in quel di Cologno Monzese: “Ilary Blasi rimane con noi e ci piace lavorare a una nuova fase di lavoro. Questa estate ‘Battiti Live’ passerà su Canale 5 e sarà condotto da lei, che ci piace e consideriamo un volto di Canale 5”. Ma sarà davvero così o, nel mentre, avranno cambiato idea?

    C’è pure la “figlia del tapiro”

    Alvin sarà vicino a Ilary, mentre nel backstage per il palco dovrebbe arrivare Rebecca Staffelli, figlia di Valerio, inviato storico di Striscia la Notizia, responsabile di tante consegne del famoso tapiro. il contenitore musicale dovrebbe risultare uguale agli anni scorsi, anche se qualche novità potrebbe rafforzerne il meccanismo.

    E la concorrenza che fa? Non sta certo a guardare…

    Canale 5 è pronto a combattere la concorrenza Rai diTim Summer Hits, che cambierà canale, passando da da Rai 2 a Rai 1, condotto da Andrea Delogu, con la new entry Carlo Conti, che inizierebbe in questo modo il suo riscaldamento per ritornare al Festival di Sanremo.

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      Personaggi

      James Dean mito infranto? La verità dietro lo scandalo del ricatto dell’icona di una generazione ribelle

      Un nuovo libro rivela che la leggenda del cinema pagò 800 dollari a Rogers Brackett pochi giorni prima dell’uscita del film East of Eden. Un accordo rimasto segreto per 70 anni.

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        Partiamo scrivendo a chiare lettere che non ci sarà mai alcun possibile scandalo o insinuazione che potrà scalfire la figura di James Dean. Almeno per una certa generazione. Con il suo fascino ribelle e la tragica fine, la sua figura, immagine, mito da sempre affascina il pubblico e ne siamo certi continuerà a farlo generazione dopo generazione. Ma dietro al mito hollywoodiano si nasconde un lato più complesso e tormentato, svelato in parte da un nuovo libro di Jason Colavito, “Jimmy: The Secret Life of James Dean“.

        Il ricatto e il segreto, allora, inconfessabile

        Secondo il libro, Dean fu vittima di un ricatto da parte del suo ex amante, Rogers Brackett. Nel 1954, poco prima della prima di “East of Eden“, l’attore fu costretto a pagare una somma ingente per evitare che la loro relazione omosessuale venisse resa pubblica. Un segreto che, in un’America degli anni ’50 fortemente omofoba, avrebbe potuto distruggere la sua carriera. La rivelazione ha scosso il mondo del cinema e ha riacceso il dibattito sulla sessualità di Dean. Per anni, infatti, si sono susseguite voci e indiscrezioni sulla sua vita privata, ma questa è la prima volta che emergono prove così concrete di una relazione omosessuale e di un ricatto.

        James Dean e le conseguenze del suo segreto

        Secondo Colavito la paura di essere scoperto come gay spinse Dean a vivere una doppia vita, nascondendo la sua vera natura e subendo le pressioni di una società che non accettava la diversità sessuale. Questa situazione lo portò a vivere un profondo tormento interiore, che si riflette anche nelle sue interpretazioni cinematografiche. La rivelazione del ricatto getta una nuova luce sulla figura di Dean, svelando un uomo fragile e tormentato, lontano dall’immagine del ribelle invincibile. Ma al tempo stesso, sottolinea l’ipocrisia di un’epoca che celebrava la libertà e l’individualità, ma condannava chi si allontanava dai canoni della normalità.

        Un biopic per raccontare una storia nascosta

        La storia di Dean e Brackett ha ispirato anche la realizzazione di un nuovo biopic, che si concentrerà proprio sulla loro relazione. Il film, basato sul libro di memorie di William BastSurviving James Dean“, promette di svelare nuovi dettagli sulla vita privata dell’attore e di offrire uno sguardo più intimo e autentico sulla sua personalità. La notizia del ricatto ha suscitato reazioni contrastanti nel pubblico. Da un lato, c’è chi è rimasto scioccato e deluso dalla scoperta della vera natura di Dean. Dall’altro, c’è chi ha espresso solidarietà verso l’attore, vittima di un’epoca che non lo ha compreso. E che ancora stenta a farlo.

        Quanto l’omofobia ha influenzato la vita e le scelte di James Dean

        L’omofobia dilagante negli anni ’50 ha gettato una lunga ombra sulla vita di James Dean, plasmando le sue scelte e le sue azioni in modo profondo. La rivelazione del ricatto subìto dall’attore ha aperto una finestra su un mondo di segreti e paure che lo hanno accompagnato per tutta la sua breve esistenza. Nella società americana degli anni ’50 l’omosessualità era considerata una malattia mentale e un crimine in molti Stati. Chi veniva scoperto a praticare atti omosessuali rischiava il carcere, la perdita del lavoro e l’emarginazione sociale. In questo contesto, Dean si trovava in una situazione estremamente difficile che ha condizionato notevolmente le sue scelte professionali. Essere un attore gay significava rischiare di vedere distrutta la sua carriera e di essere ostracizzato dal pubblico.

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          Gossip

          Lucas Peracchi tra TV, OnlyFans e richieste estreme: a La Zanzara confessa di fare l’accompagnatore e racconta i clienti più assurdi

          Dal debutto nei programmi di Maria De Filippi al periodo nei salotti di Barbara d’Urso, fino alla relazione con Mercedesz Henger, oggi Lucas Peracchi vive tra OnlyFans e “accompagnamenti a pagamento”. A La Zanzara racconta richieste particolarissime, compensi inattesi e limiti invalicabili: “Mi hanno contattato anche preti, ma lì ho detto no”.

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            Lucas Peracchi è uno che le svolte non le teme. Dopo il debutto a Uomini e Donne, gli anni nei programmi di Barbara d’Urso e la lunga relazione con Mercedesz Henger, oggi la sua vita professionale passa da OnlyFans e da un’attività che ha scelto di raccontare senza freni ai microfoni de La Zanzara. Ospite di Giuseppe Cruciani, l’ex tronista ha infatti confermato ciò che molti sospettavano: «Faccio anche l’accompagnatore a pagamento».

            “Vendo ogni tipo di video”: le richieste più particolari
            Peracchi non ha problemi a spiegare come funziona il suo lavoro. «Mi fanno tante richieste», racconta, e tira fuori un esempio diventato immediatamente virale: «Per una clip girata in auto, un minuto, senza scarpe mentre fingevo di premere sull’acceleratore, un uomo mi ha dato 150 euro». Niente contenuti spinti, nessuna scena costruita: solo feticismi creativi, spesso ben pagati.

            Accompagnatore sì, ma con dei limiti
            Il racconto si fa ancora più colorito quando Peracchi elenca le proposte ricevute. «Donne che vanno via qualche giorno e vogliono un uomo accanto, mariti che mi chiamano per stare un po’ con le loro mogli, tanti massaggi… faccio anche il massaggiatore», dice. Poi arriva la rivelazione più clamorosa: «Mi hanno chiamato anche dei preti, per organizzare cose molto particolari. Ma lì mi sono rifiutato categoricamente». Un confine netto, che lui stesso definisce “limite etico”.

            Dal bracciante agricolo al mondo degli escort digitali
            La parte sorprendente è la naturalezza con cui racconta tutto questo. Peracchi non nasconde che, anni fa, la sua passione fosse lavorare nei campi: «Amavo fare il bracciante agricolo», dice quasi con nostalgia. Oggi però la sua realtà è un’altra, costruita tra piattaforme online, clienti curiosi e un’immagine diventata “di nicchia”, ma con una fanbase disposta a pagare per ogni contenuto personalizzato.

            In mezzo, ci sono richieste stravaganti, confini che non vuole superare e una sincerità che, nel bene e nel male, lo conferma come uno dei personaggi più imprevedibili del gossip contemporaneo.

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              Gossip

              Brigitta Boccoli: «A 14 anni stavo con Pino Insegno, lui ne aveva 27». E i social esplodono: «È gravissimo, ma vi rendete conto?»

              Un amore vissuto negli anni Novanta e raccontato con naturalezza oggi diventa un caso social. Brigitta Boccoli parla della storia iniziata a 14 anni con Pino Insegno, che all’epoca ne aveva 27. Online è bufera: «Se questa cosa accadesse oggi non la raccontereste così». Nessuna replica da parte dell’attore, mentre le reazioni continuano a crescere.

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                Un ricordo privato, riportato con la leggerezza di chi parla di un primo amore. Ma bastano poche parole perché il web divampi. Brigitta Boccoli racconta di aver avuto una relazione con Pino Insegno quando aveva appena 14 anni: «Siamo stati insieme tre anni», spiega. «L’ho conosciuto in tv, andavo a trovare mia sorella. A 14 anni ero già innamorata, volevo sposarlo».

                Un racconto che appartiene agli anni Novanta, narrato con tono affettuoso e nostalgia. All’epoca, lei era una ragazzina di spettacolo alle prime esperienze televisive. Lui un comico emergente, già adulto, 27 anni e una carriera in corsa. «A 17 anni l’ho lasciato per un colpo di fulmine durante una vacanza», aggiunge. Una storia archiviata, per lei, come una parentesi importante e romantica della giovinezza.

                Poi l’intervento della sorella Benedicta, che nei commenti a un video social aggiunge: «Pino fu sostituito in un attimo ma era disperato. Si sfogava con me». Un dettaglio personale, privato, che però amplifica l’effetto domino online.

                Perché oggi il tempo è cambiato — e la percezione pure. Lo dimostrano le reazioni degli utenti, immediate e durissime. «Ma davvero stiamo ascoltando questa cosa come se fosse normale?», scrive qualcuno. «14 anni e 27? Ma tutto a posto?», aggiunge un altro. E ancora: «Perché nessuno sottolinea quanto sia grave?».

                La narrazione “romantica” del passato si scontra con una sensibilità differente, più attenta ai confini, alla tutela dei minori, al linguaggio. Molti utenti ricordano che oggi un racconto simile solleverebbe interrogativi formali, oltre che morali. Altri sottolineano che giudicare retroattivamente non è semplice, ma resta l’impatto emotivo: «Fa impressione sentirlo così normalizzato».

                Nessuna replica da parte di Pino Insegno, silenzio anche da parte della Boccoli dopo le prime dichiarazioni. La discussione, intanto, continua a crescere. Non è nostalgia, non è gossip puro: è il cortocircuito fra memoria privata e sensibilità collettiva. E nel rumore dei commenti, resta una domanda sospesa, senza conclusione netta: come raccontiamo oggi ciò che ieri appariva soltanto una storia d’amore?

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