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Gossip

Giambruno va da Giorgia, ma è sempre un gran “piacione”

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    Vacanze d’agosto in terra pugliesi quelle della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nessuno scoop… anche i politici importanti hanno diritto a “staccare la spina”, ci mancherebbe. Il dettaglio però interessante è che sarà in compagnia del suo ex compagno, Andrea Giambruno. Un personaggio che, prima dello scandalo che l’ha coinvolto, era noto a pochi intimi come il compagno della leader di Fratelli d’Italia, tanto da fargli guadagnare il soprannome di… “Giancoso”.

    Il tempo cura le ferite d’amore?

    Che la rottura del rapporto con la Meloni, determinata dai commenti sessisti e da atteggiamenti da “piacione” da parte di lui, andati in onda a Striscia la notizia, si sia stemperata con il trascorrere del tempo?!? Non ci è dato saperlo… anche se le logiche familiari – soprattutto in presenza di una bambina – possono subire delle modifiche. La crisi tra la presidente e il conduttore è avvenuta lo scorso ottobre, dopo il caso dei fuorionda su Canale 5, un polverone da cui la premier si è immediatamente smarcata, troncando la relazione senza indugio.

    Un ritorno di fiamma?

    Di recente qualcuno ha sussurrato che potrebbe esserci in corso un riavvicinamento tra i due ex. Al di là che stia avvenendo una ricucitura o meno, Giambruno sembra fermamente intenzionato a trascorrere alcuni giorni con la Meloni, così da poter stare vicino alla figlia e godersi dei giorni di vacanza in un clima familiare e rilassato.

    Tutti insieme, appassionatamente (o meno)

    Lui nel frattempo si porta avanti… ma in tutti in sensi. Non lasciandosi sfuggire la possibilità di fare nuove conoscenze in spiaggia, dato che è stato già avvistato in zona Porto Cesareo, precisamente presso il Lido Bonavista a Torre Castiglione, località tra le più gettonate della zona.

    Al bar della spiaggia, non certo da solo…

    Giambruno avrebbe trascorso in spiaggia solo poche ore, passando quasi inosservato. Non però agli occhi del paparazzo di turno. Un contesto che non gli impedisce certamente di provare a divertirsi con le bagnanti presenti in spiaggia, un’arte – quella di fare il “piacione” – che ha già ampiamente esibito in altre occasioni.

    Un’altra foto dove Giambruno appare… in azione!

    Puglia my love

    Giorgia alla Puglia è particolarmente legata, definendola simpaticamente “la nemica delle mie diete”! Non a caso poche settimane fa ha portato a Borgo Egnazia, resort a Savelletri di Fasano nel Brindisino, il suo primo G7. Certo è che la sua vita privata, con l’ascesa a Palazzo Chigi, è giocoforza cambiata. Dovendo fare i conti con tante rinunce: «A volte mi manca la quotidianità, le piccole cose, anche le più semplici. La mia vita è sempre stata una gara contro il tempo, ma ora lo è come mai prima. Per questo faccio ogni giorno i salti mortali per comprimere al massimo la mia folle agenda e ritagliare più tempo possibile per stare con mia figlia Ginevra».

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      Speciale Temptation Island

      Rosario Guglielmi rompe il silenzio dopo Temptation Island: «Non amo più Lucia». E a Verissimo spunta la verità sui tradimenti

      Rosario Guglielmi, volto di Temptation Island 2025, si siede davanti a Silvia Toffanin e toglie ogni filtro. Dice addio al capitolo Lucia Ilardo, ammette che l’amore non c’è più e fa chiarezza sul presunto trono a Uomini e Donne, saltato dopo la rivelazione bomba dell’ex. Tra ferite, orgoglio e amarezza, resta un unico punto fermo: «Due anni intensi, ma il finale ha cambiato tutto».

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        A Temptation Island si entra in coppia e spesso si esce da perfetti estranei. Rosario Guglielmi lo ha capito bene e, ospite a Verissimo, lo ha messo in chiaro con una lucidità quasi chirurgica. Niente frasi di circostanza: «Non sono più innamorato di Lucia», ha detto, con quella calma che arriva quando le parole non tremano più.

        Il modello, uno dei protagonisti più discussi dell’ultima edizione del docu-reality condotto da Filippo Bisciglia, ha ripercorso il suo percorso nel villaggio delle tentazioni. E, soprattutto, quel “mese dopo” che ha fatto più male del falò stesso. Perché sì, i reality finiscono, ma i fuori onda sentimentali sono quelli che graffiano davvero.

        «Ho vissuto due anni bellissimi, tranne la fine», ha spiegato. Poi la parte che brucia: l’incontro con Andrea, e quello successivo con Salvatore. Due tasselli che hanno demolito l’impalcatura della fiducia. «Ho perso la magia, la fiducia. Non riesco a superarlo». Nel linguaggio delle relazioni, è la versione elegante di un punto messo a penna rossa.

        E mentre i fan fantasticavano su un ritorno di fiamma o un nuovo inizio sul trono di Uomini e Donne, è arrivata la stoccata definitiva: Lucia, con nuove rivelazioni, lo ha “smascherato”, di fatto chiudendo in anticipo ogni porta televisiva. «Mi ha ferito ancora», racconta Rosario. Nessuna vendetta social, nessuna contro-verità. Solo la consapevolezza che una storia può finire anche senza applausi.

        Oggi, dice, non cerca rivincite mediatiche, né promesse televisive. Solo ripartire. L’amore? «Non basta il tempo insieme, serve fiducia». Lui la sua l’ha persa lungo la strada, forse davanti a una telecamera, forse molto prima.

        Se Temptation Island era un test, la sentenza l’ha già scritta lui: partita finita. E nessun falò, questa volta, a rallentare il passo verso la porta d’uscita.

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          Gossip

          Lory Del Santo rilancia su Donald Trump: «È dimagrito, più bello di prima. Se lo rincontrassi accetterei la sua corte».

          A 67 anni, Lory Del Santo riaccende il ricordo del corteggiamento di Donald Trump negli anni ’80 e scherza sul “treno perso” verso la Casa Bianca: «Era un bell’uomo. Oggi è persino meglio». E confessa: «Accetterei la sua corte, ai rapporti intercontinentali non si rinuncia». Stoccate, nostalgia e ironia per una storia di ascensori e sliding doors.

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            Quando Lory Del Santo racconta le sue sliding doors sentimentali, l’effetto è sempre lo stesso: metà leggenda rosa, metà autobiografia glamour. Ospite a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, la showgirl è tornata sull’episodio che ripete da anni con entusiasmo intatto: l’incontro con Donald Trump negli anni Ottanta, quando entrambi vivevano alla Trump Tower. Un ascensore, uno scambio di sguardi, un invito a casa e un rifiuto che oggi definisce un errore strategico di cuore e carriera. «Potevo essere la First Lady…» ha scherzato, ricordando i suoi 28 anni e un imprenditore già allora noto e «molto affascinante».

            Trump ieri e oggi: “Ora è più bello”
            Del Santo non si limita a ripercorrere il passato: aggiorna la visione sul presente. «Oggi che è dimagrito è più bello di prima, qualche tempo fa era più gozzone. Ora sembra molto magro ed è molto bello». L’osservazione non passa inosservata: una nota estetica che si mescola alla consueta dose di malizia, con il sorriso di chi sa come accendere i microfoni. «Se lo rincontrassi oggi accetterei la sua corte» aggiunge. E ancora: «Non si dice mai di no a un uomo di una certa età molto intelligente. Non si rinuncia a dei rapporti intercontinentali che possono aumentare le tue conoscenze». Traduzione: porte spalancate, almeno nell’immaginazione.

            Quel corteggiamento mancato
            Nessun rimpianto dichiarato, ma una narrazione che gioca sul filo tra leggerezza e “what if”. «Stiamo parlando di molti anni fa, quella volta che lo incontrai io avevo 28 anni e lui molti più di me. Forse una 40ina già allora. Era veramente un bell’uomo». All’epoca, però, il flirt non si trasformò in nulla. Del Santo scelse altro, e Trump proseguì la sua strada fino allo Studio Ovale. A sentirla oggi, il destino avrebbe potuto regalare un copione alternativo: “Lory alla Casa Bianca” non è mai esistita, ma nella tradizione tutta italiana delle confessioni impossibili, il sogno rimane in bacheca, insieme ai ricordi di quell’ascensore scintillante a Manhattan.

            E chissà: in un mondo dove i ritorni di fiamma fanno notizia quanto le candidature, l’immaginazione continua a fare la sua parte. La politica, stavolta, resta sullo sfondo. La fantasia, no.

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              Reali

              Andrea, niente più titolo e ruolo pubblico ma ancora nella linea di successione, potrebbe teoricamente diventare re

              La pagina ufficiale di Buckingham Palace lo indica ancora tra gli eredi al trono: rimuoverlo richiederebbe un complesso procedimento legislativo che coinvolge anche i Paesi del Commonwealth. Il governo britannico, al momento, non ha intenzione di modificare la successione. Le probabilità di vedere Andrea sul trono? Praticamente nulle, ma il nodo politico resta.

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              principe Andrea

                Ci sono simboli che contano più dei titoli. E la posizione del principe – o meglio, dell’ex principe – Andrea nella linea di successione al trono britannico è uno di questi.

                Il fratello minore di re Carlo, dopo anni segnati da vicende giudiziarie e dall’uscita definitiva dalla vita pubblica, ha recentemente rinunciato anche alla qualifica di Duca di York. Un passo formale comunicato da Buckingham Palace come esito di un confronto «con il sovrano e la famiglia». Eppure, nonostante la caduta verticale dell’immagine e del ruolo istituzionale, il suo nome resta scritto in un luogo simbolicamente pesantissimo: la lista degli eredi al trono.

                Andrea occupa ancora l’ottavo posto nella successione, dietro William e i suoi tre figli, Harry e i piccoli Archie e Lilibet. Un paradosso solo apparente: l’ex duca non può essere escluso con una decisione privata o di corte. Serve una legge del Parlamento britannico, un Act of Parliament, che a sua volta necessita del consenso dei Paesi del Commonwealth in cui il monarca del Regno Unito è capo di Stato.

                Un percorso lungo e politicamente delicato. E soprattutto, al momento, improbabile. La BBC riferisce che il governo guidato da Keir Starmer non ha intenzione di muoversi in quella direzione, nonostante le pressioni dei Liberal-Democratici e di parte dell’opinione pubblica. La scelta, insomma, è congelata.

                È pur vero che l’eventualità di vedere Andrea con la corona è, nei fatti, remota. Quando nacque era secondo in linea, oggi ha sei persone davanti a sé e nessun ruolo nel presente della monarchia. Ma quel posto in elenco, in fondo, tiene in vita l’ultima traccia formale di un passato ormai archiviato.

                E racconta, meglio di qualsiasi dichiarazione ufficiale, quanto la monarchia britannica resti un equilibrio fragile tra tradizione, diritto e percezione pubblica.

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