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Gossip

A letto con la moglie di Berlusconi. L’ultima “sparata” di Vittorio Feltri: una boutade senile o verità che scotta?

Lui non è certo uno che le manda a dire. Il suo stile schietto, provocatorio e sopra le righe gli ha sempre garantito un posto d’onore nel circo mediatico italiano. Ma questa volta, il direttore si è superato, rivelando un episodio tanto piccante quanto incerto della sua carriera: avrebbe lasciato Il Giornale per via di una relazione con la moglie dell’editore Paolo Berlusconi.

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    Avete capito bene: Feltri sostiene – col suo consueto stile (che di stiloso ha poco) che il suo addio al quotidiano sia stato motivato da questioni di cuore o meglio, di letto… e che per il suo contributo al quotidiano Il Giornale sia stato ricompensato con una liquidazione così generosa da richiedere una carriola per essere trasportata. Ma c’è del vero in queste dichiarazioni o siamo di fronte ad un’ennesima battutaccia del Nostro?

    Un addio tinto di giallo: chi è la donna del mistero?

    Le parole di Feltri hanno acceso il dibattito: di quale moglie sta parlando il giornalista? Quando lasciò Il Giornale nel 1997, Paolo Berlusconi aveva già divorziato da Antonia Rosa Costanzo. In quel periodo era sentimentalmente legato alla showgirl Katia Noventa. Dunque, chi sarebbe stata l’amante segreta di Feltri? Come pubblicato da Dagospia, alcuni suggeriscono che si tratti proprio della bella Noventa, altri invece ipotizzano che la dichiarazione sia soltanto un modo per alzare un polverone, riaffermando il suo personaggio da macho indomito, attempato ma sempre sulla breccia.

    Feltri e la sua inguaribile propensione alla provocazione

    Non è la prima volta che Feltri si lascia andare a rivelazioni “sopra le righe”. Il giornalista ha costruito il suo personaggio proprio sulla schiettezza – spesso al limite della volgarità – e sull’autocelebrazione. Dalla sua carriera nel mondo dell’editoria alle sue posizioni politiche, fino alle dichiarazioni sui suoi guadagni, Feltri ha sempre saputo come attirare l’attenzione. Dichiarare di aver “scopato la moglie dell’editore” sembra rientrare perfettamente in questo copione, dove ogni frase è pensata per lasciare il pubblico a bocca aperta. Infischiandosene dello stile e della correttezza.

    Una liquidazione da capogiro

    A rendere ancora più colorito il racconto, Feltri ha aggiunto un dettaglio non da poco: quando lasciò il giornale, fu costretto a riscuotere la liquidazione con una carriola. Secondo il suo racconto, Silvio Berlusconi, impressionato dalla crescita del quotidiano sotto la sua direzione (da 110.000 a 260.000 copie), gli regalò il 7% dell’azienda. Una cifra che, stando ai suoi calcoli, sarebbe stata così elevata da richiedere addirittura un trasporto speciale. Peccato che nessun documento ufficiale confermi questi dettagli economici, lasciando anche su questo fronte qualche dubbio sulla veridicità delle sue parole.

    Feltri: genio, spaccone o entrambi?

    Alla fine, ciò che resta di questa vicenda è il personaggio. Feltri non smette mai di stupire, tra battute, dichiarazioni sopra le righe e racconti che sfumano tra realtà e leggenda. Che ci sia stata davvero una relazione con la moglie dell’editore o che sia solo un modo per far parlare di sé, una cosa è certa: ancora una volta, Vittorio Feltri ha dimostrato di saper monopolizzare l’attenzione pubblica. E poco importa se la storia sia vera o meno: nel grande spettacolo della stampa italiana, lui rimane sempre il protagonista. Assolutamente in barba alla deontologia professionale dei colleghi (e ce ne sono…) che, a differenza sua, credono ancora nella rispettabilità di questo mestiere.

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      Gossip

      Arianna Meloni ironizza sul gossip con Stefano De Martino: “Non sapevo nemmeno chi fosse, poi ho collegato che era l’ex di Belen”

      “De Martino non l’ho mai visto, non l’ho mai incontrato”, ha chiarito Arianna Meloni alla Triennale di Milano. E aggiunge: “Quando ho letto che lui ha dovuto cercare le mie foto su internet, me volevo buttà sotto a ’na macchina”.

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        Una battuta tagliente, accompagnata da quella ironia romana che usa spesso come scudo. Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, ha scelto il palcoscenico del “Tempo delle Donne”, la maratona di incontri organizzata dal Corriere della Sera alla Triennale di Milano, per sgonfiare le indiscrezioni che negli ultimi mesi l’hanno accostata a Stefano De Martino.

        Voci di corridoio, rimbalzate tra social e salotti televisivi, raccontavano di una presunta amicizia speciale tra la Meloni e l’ex ballerino di “Amici”, oggi conduttore di punta di Rai1, che gli avrebbe spianato la strada nelle scelte dei vertici. Una narrazione che Arianna ha liquidato senza mezzi termini: «Io De Martino neppure sapevo chi fosse. Poi ho collegato che era l’ex di Belen. Ma insomma, so capire i miei limiti».

        Il pubblico ride, lei insiste, raccontando l’episodio con Donzelli, fedelissimo di Fratelli d’Italia: «A un certo punto viene da me e mi dice: “Senti Arianna, ma che tu…”. Ragazzi, so’ ancora consapevole dei miei limiti. De Martino non l’ho mai visto, non l’ho mai incontrato».

        Poi l’affondo più ironico, con un accento che ha scaldato la platea: «In un’intervista lui ha detto che ha dovuto andare a vedere le mie foto su internet. Me volevo buttà sotto a ’na macchina». Una frase che ha trasformato la smentita in una vera e propria scenetta, capace di strappare applausi e di disinnescare con leggerezza un gossip che rischiava di gonfiarsi oltremodo.

        Sul palco della Triennale Arianna Meloni ha così messo un punto alla questione, rivendicando la volontà di non farsi trascinare nel gioco delle voci che spesso accompagnano chi è vicino al potere. Con un tono diretto e ironico, ha lasciato intendere che la politica, almeno per lei, resta ben distante dai riflettori dello spettacolo.

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          Gossip

          Wanda Nara, la Ferrari e il matrimonio: L-Gante rompe il silenzio e rivela le pressioni di Icardi

          Dietro i sorrisi social, la relazione tra Wanda Nara e L-Gante sarebbe stata un susseguirsi di tensioni: proposte inusuali, gelosie e persino minacce da parte di Mauro Icardi. Ora il cantante parla senza filtri e sorprende i fan.

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            Un matrimonio come spettacolo, con tanto di Ferrari come pegno d’amore. È questo il dettaglio che L-Gante ha deciso di raccontare in un’intervista fiume, parlando per la prima volta senza freni della relazione con Wanda Nara, terminata mesi fa ma mai davvero archiviata nel gossip internazionale.

            Il trapper argentino, classe 2000, ha spiegato che l’imprenditrice e conduttrice televisiva avrebbe provato a convincerlo con una proposta diretta e spettacolare: «Mi ha detto: “Siamo una coppia fantastica per chi ci guarda, se facciamo le cose per bene e ci sposiamo ti comprerò una Ferrari”». Una dichiarazione che, invece di entusiasmarlo, lo avrebbe lasciato interdetto. «Non mi è piaciuto il modo in cui ha cercato di convincermi – ha aggiunto –. Forse se me l’avesse detto in un modo più semplice, senza la Ferrari di mezzo, avrei pensato diversamente. Per come è arrivata, non mi ha convinto».

            Non solo auto di lusso e dichiarazioni plateali. L-Gante ha raccontato anche il peso dei conflitti familiari che gravavano sulla loro relazione: «C’era sempre qualcosa che mi dava fastidio, non riuscivo a rilassarmi o a dare il massimo. L’ombra di Mauro Icardi era costante, sempre presente». Un rapporto segnato, insomma, da continue interferenze, che avrebbero reso impossibile una quotidianità serena.

            E proprio sul fronte Icardi è arrivata la rivelazione più pesante: «Ho ricevuto minacce da Mauro Icardi. Ora ci rido sopra, sono un uomo, ma all’epoca era complicato». Pur senza scendere nei dettagli, il trapper ha ammesso di aver sentito la pressione dell’ex marito di Wanda. «La cosa più sincera è che auguro il meglio a lui, a Wanda, alla sua compagna e a tutti», ha detto cercando di smorzare i toni, ma senza negare l’esistenza di quei momenti di tensione.

            La storia tra Wanda Nara e L-Gante, nata tra foto provocanti e apparizioni pubbliche che avevano incendiato i social, si conferma dunque molto diversa dall’immagine scintillante mostrata ai fan. Più che una favola, un percorso fatto di passioni brevi, contraddizioni e incomprensioni.

            E oggi, mentre Wanda continua a dividersi tra carriera televisiva, business e vita privata sempre sotto i riflettori, L-Gante sceglie la via della sincerità, ammettendo fragilità e fastidi. Un ritratto che restituisce il dietro le quinte di una delle coppie più discusse degli ultimi anni: meno Ferrari e più ombre, meno promesse e più conflitti.

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              Personaggi

              La moglie di Vannacci: “Non è razzista, lo sostengo in tutto”. Il ritratto di una famiglia pronta a trasferirsi a Bruxelles

              Tra dichiarazioni d’amore, aneddoti privati e difese accorate, Mihailescu racconta il loro legame, la visione comune del “mondo al contrario” e il possibile trasferimento per sostenere le ambizioni politiche di famiglia.

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                Camelia Mihailescu, moglie del generale Roberto Vannacci, non ha esitato a prendere posizione in difesa del marito durante un evento a Marina di Grosseto. L’occasione, organizzata per celebrare il passaggio del libro Il mondo al contrario da testo a movimento politico, ha visto Camelia parlare apertamente della loro vita privata e del rapporto con il controverso generale, ora eurodeputato leghista.

                “Assolutamente, condivido le idee di mio marito e lo sostengo”, ha dichiarato ai microfoni del Corriere della Sera. Di origini romene, Camelia ha raccontato come abbia conosciuto il generale mentre lavorava nella casa editrice dell’accademia militare di Bucarest. “L’ho trovato modesto e riservato, ho saputo del suo dottorato solo tre anni dopo il matrimonio”, ha aggiunto con un sorriso.

                Una famiglia tra Italia e Bruxelles

                Sposati da 23 anni, i Vannacci vivono in Italia insieme alle due figlie, atlete di triathlon a livello agonistico. Con l’ncarico europeo del generale, la famiglia sta considerando un trasferimento a Bruxelles. “Andremo per il bene delle bambine, così potranno vedere il padre ogni giorno”, ha spiegato Camelia, sottolineando quanto sia importante per loro restare uniti come nucleo familiare.

                “Non è razzista”: la difesa di Camelia

                Camelia Mihailescu ha respinto con forza le accuse di razzismo rivolte al marito: “Chi lo accusa si sbaglia, evidentemente non lo conosce”. Ha anche commentato le sue personali affinità con il movimento ispirato al libro Il mondo al contrario, lamentando una perdita di valori in Italia rispetto alla Romania. “Anche io vedo il mondo al contrario,” ha dichiarato, pur mantenendo parole di affetto per l’Italia, che descrive come un Paese dalla cultura straordinaria.

                Appassionata di arte, Camelia ha recentemente visitato una mostra dedicata a Hokusai e assistito a un’opera al Teatro Verdi di Montecatini. Nonostante le polemiche, ha mostrato un lato più leggero, ironizzando sul calendario satirico ispirato al marito: “Piacerà anche a lui, ha un senso dell’umorismo molto sviluppato”.

                Il futuro del movimento politico

                Camelia ha concluso il suo intervento esprimendo piena fiducia nel progetto politico nato dal libro di Vannacci: “Se lui è contento, sono contenta anche io”. Per lei, il movimento rappresenta un’opportunità per portare benefici al Paese.

                Mentre il dibattito sul generale continua a polarizzare l’opinione pubblica, le parole di Camelia offrono uno spaccato personale su una famiglia che si prepara ad affrontare nuove sfide, tra ambizioni politiche e la volontà di restare unita.

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